• Allievi B RegionaliFinali
  • 07/05/2022 16.30.00
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  • TAU CALCIO
    Bartelloni
  • 4 - 1 07/05/2022 16.30.00
  • CATTOLICA VIRTUS
    Tommasi
    Vuturo
    Vannuzzi
    Parenti

Commento


TAU CALCIO: Taiti, Morandini, Capocchi, Wolf, Pisani, Carlucci, Bellandi F., Vannuzzi, Bottoni, Bartelloni, Marchesini. A disp.: Kouadio, Bigazzi, Casolare, Sommani, Tommasi, Turini, Vannucchi, Vuturo . All.: D Addario Francesco
CATTOLICA VIRTUS: Ciappelli, Bargellini, Gelormini, Benci, Alfani, Pazzagli, Parenti, Bracoli, Faccendini (7), Del Zotto, Myrtaj. A disp.: Batisti, Frilli, Acciai, Cagnina, Manuali, Tempestini, Lapucci, Bottino, Cerrini. All.: Alla Mirko
RETI: Tommasi, Vuturo, Bartelloni, Vannuzzi, Parenti
Talvolta si rimpiangono le regole del salto in alto, Gimbo Tamberi che incredulo chiede all'arbitro se davvero lui e Barshim possano condividere l'oro; talvolta si rimpiangono le regole del salto in alto perché per quanto raccontato dal 1' ottobre agli ultimi spasmi di un primo tempo intensissimo Tau e Cattolica avrebbero meritato metà titolo a testa. Talvolta si rimpiangono le regole del salto in alto, poi però ci si ricorda perché questo giochino meravigliosamente crudele ci piaccia così tanto e si resta imbullonati ad assistere alla sentenza espressa in calce a una finale (a proposito: la sfida a due è l'essenza del calcio, sarebbe bene tenerlo a mente anche una volta aggiustati gli organici) che regala al Tau il primo round. Il secondo, una categoria più in su, potrebbe andare in scena tra dieci giorni; se sarà così la Cattolica dovrà evitare quei due-tre errori che stavolta le sono valsi qualche chiodo in più rispetto a quanti avrebbe martellato una condanna più equilibrata del 4-1 finale. Primo errore: segnare troppo poco in scala a quanto costruito, soprattutto nel corso dei lunghi 38' nei quali le reti restano pulite; secondo errore: farsi fustigare dai calci da fermo (1-0 su punizione, raddoppio su calcio d'angolo) senza riuscire a sfruttarne nemmeno uno pur avendone conquistati più degli avversari; terzo errore: una volta dimezzato lo svantaggio, accordare troppo spazio alle ripartenze del Tau che segna terza e quarta rete tra 77' e 3' di recupero. Se si volesse comprimere in due righe una gara che riassume una stagione si dovrebbe dire che il Tau è la squadra migliore della Toscana e che è giusto che abbia vinto; e però che tra la prima e la seconda non ci sono tre reti, ma a occhio una o giù di lui. È utile allora tenere a mente quale sia la trama lungo cui si dispiega tutto l'incontro: decidendo di difendersi in area, dietro il Tau qualcosa concede; ma se la somma dei rischi corsi s'assesta a lungo intorno allo zero, quando attacca in profondità costringe la Cattolica a immergersi senza bombole né boccaglio. Il primo indizio entra tra i rilievi già al 2' quando sul traversone di Bellandi da destra Alfani deve anticipare Bottoni con un tocco a metà tra il petto e il braccio comunque stretto: ben piazzato, Cremone (sbaglia un paio di fischi a metà ripresa ma ben coadiuvato da Della Bartola e Angelini vede bene gli episodi decisivi: prestazione positiva nonostante il solito inconsapevole borbottio in tribuna) lascia giocare. La Cattolica replica al 4' con lo schema chiamato da Del Zotto, insolitamente opaco, sul primo angolo della gara: il velo di Faccendini sgancia al limite Pazzagli il cui destro di prima si spenge sulla provinciale. Pur in assenza di pericoli, il ritmo è così feroce che per un quarto d'ora si fatica a identificare lo schema su cui D'Addario e Alla hanno allestito la scacchiera; a fatica s'intuisce che Gelormini ha l'indicazione di occupare tutta la corsia mancina, che Vannuzzi e Bellandi schermano Del Zotto e Pazzagli per lasciare Carlucci libero di pensare, che Bartelloni può e forse deve fare un po' quello che gli pare.
Una verticalizzazione dietro l'altra
Al 12' lo sceneggiatore decide che la trama base, ampi spazi di manovra per la Cattolica che però rischia di farsi travolgere quando in due tocchi il Tau trova la profondità, può regalare il primo episodio da mandare a mente: Bottoni sgraffigna il pallone a Bargellini che s'era avventurato sulla trequarti offensiva e conduce una ripartenza fino al limite; da lì, giocata sontuosa, apre a destra a premiare la sovrapposizione di Morandini il cui diagonale in corsa esce dalla parte sbagliata del palo. Succede qualcosa di simile 9' più tardi quando Vannuzzi frena il contropiede di Faccendini sull'angolo di Bartelloni respinto dalla difesa e serve al limite Pisani cui esce male il destro a girare. La Cattolica però arriva abbastanza agevolmente ai venti metri, una volta raggiunti i quali deve farsi venire qualche idea brillante per scardinare la coppia ermetica Wolf-Pisani: ci prova Parenti acceso a destra sull'asse Myrtaj (sombrero eccellente a impreziosire una mezz'ora di livello)-Braconi e murato in angolo, il secondo della gara (sugli sviluppi del traversone la volée di Braconi esce alta). Sul terzo la Cattolica costruisce la miglior occasione del suo primo tempo: Del Zotto muove il pallone per Gelormini il cui cross ampio di prima pesca a centro area Pazzagli, solo ma dolce nella conclusione parata a terra da Taiti. Nel frattempo D'Addario ha incrociato più volte le posizioni di Marchesini e Bartelloni che al 38', partito da destra, decide di accentrarsi per puntare l'area: per quanto leggero, l'intervento in ritardo di Benci vale la prima ammonizione della partita e soprattutto una punizione dal limite, un passo dentro l'arco. Sul pallone si porta Vannuzzi e Ciappelli, che lo conosce destro, gli schiera davanti una barriera a cinque; ma non fidandosi fino in fondo (di lì un destro ha una soluzione sola, no?) si schiera quasi a centro porta e fa male, perché l'esecuzione violenta a mezz'altezza disintegra lo 0-0 sul palo che avrebbe dovuto coprire; e a ridosso dell'intervallo il punteggio cambia. È una situazione perfetta per il Tau che ora può permettersi di attendere la Cattolica ancora più sereno per poi infilzarla ogni volta che Carlucci cerca la profondità; per renderlo ancora più libero di brillare D'Addario ritocca leggermente la mediana invertendo Vannuzzi e Bellandi, nel secondo tempo mezzali rispettivamente destra e sinistra. Sono sufficienti 2' scarsi perché l'ennesimo break della mediana porti quasi al bis: calamitata la verticalizzazione sulla trequarti, Marchesini conduce un contropiede tre contro due e al limite scarica a sinistra per Bottoni che concede la copertina ad Alfani splendido in scivolata. Il Tau ci riprova al 55' mentre Alla tenta di rammendare gli sbrani con i primi cambi (dentro Manuali e Lapucci, fuori Myrtaj e Faccendini): Braconi prima e Gelormini poi spengono il triangolo tra Vannuzzi e Marchesini che stava per caricare il destro.
Più che chi comincia, conta chi finisce
Come una medicina magica: gli ingressi dalla panchina stabilizzano la pressione della Cattolica che all'ora esatta sfiora il pari. È soprattutto merito di Lapucci che a destra fa un po' quello che gli pare e centra per Braconi, tamponato dal maestoso Wolf che poi si ripete su Parenti solo in mezzo all'area. Il rinvio di Taiti (altro che costruzione dal basso: i portieri che sanno giocare il pallone vanno sfruttati così, come registi) accende lo scatto di Morandini anticipato dalla spaccata di Alfani. Ma sul secondo angolo a sfavore la Cattolica finisce sotto 2-0: faccia d'angelo ed elevazione simile, Bartelloni stacca con un terzo tempo da cestista sul corner a uscire di Bellandi (forse Ciappelli avrebbe potuto azzardare la presa, lo spiovente non s'allontana mai dall'area di porta) e di testa ipoteca il titolo. La Cattolica ora si svela fragile per la prima volta in stagione e rischia il tracollo: subentrato a Bartelloni che esce subito dopo aver segnato, Bigazzi svernicia Gelormini sulla verticalizzazione di Vannuzzi e cerca il secondo palo senza però trovare né la porta né la deviazione di Marchesini in scivolata. Alla, che tra l'assegnazione dell'angolo e la rete del raddoppio aveva inserito Cagnina per Braconi, si gioca anche Acciai e Tempestini (fuori Gelormini e Pazzagli) per potenziare il carico offensivo: inutile difendere il 2-0. In questo modo però ogni volta che recupera il pallone tra la trequarti e la propria area, zona ove ora la Cattolica dimora stabile, il Tau vede la porta avversaria: cervello sublime come il destro, al 70' Vannuzzi manda Tommasi (al quarto d'ora era uscito Bottoni) davanti a Ciappelli graziato con un appoggio non da finale. E sulla ripartenza la Cattolica accorcia: per due terzi il 2-1 nasce dalla panchina, cross di Manuali e sponda di Lapucci a centro area; il mancino di Parenti chiude l'azione e riapre la sfida. E a 6' dallo scadere la Cattolica crea l'opportunità per agguantare i supplementari che qualche secondo prima sembravano utopia: esce però alto il destro di Benci sull'angolo di Acciai. Il Tau respira e spezza l'assedio giallorosso con una ripartenza perfetta: Vuturo scappa a destra, serve Tommasi col timing giusto sul movimento disperato della terza linea avversaria (eccezionale la valutazione complicatissima di Della Bartola) e scatta centralmente per accogliere il passaggio di ritorno, convertito in rete col destro sul primo palo una volta violata l'area. Ormai con dieci calciatori nella metà campo avversaria, al 3' di recupero la Cattolica subisce anche la quarta rete: sul lungo lancio di Pisani, fisico da stopper e destro da libero, Tommasi parte dalla propria metà campo e prima che la difesa possa raggiungerlo o Ciappelli farglisi incontro avvia in anticipo la festa per il titolo. Lamporecchio si tinge d'amaranto; alla Cattolica restano un campionato e un tempo alla pari e il sogno di vendicarsi negli Allievi d'élite in un secondo round dal quale passa anche la via per il titolo italiano.
Calciatoripiù
: le quattro reti subite non danneggiano la valutazione di Alfani , insieme a Parenti il migliore tra i giallorossi partiti titolari. Nel calcio moderno più che chi comincia le partite conta però chi le finisce: manca poco che Manuali e Lapucci (Cattolica Virtus) non riaprano la busta col nome dei campioni quando sembrava già spedita. Dalla panchina arrivano gioie anche per D'Addario: rete per Vuturo , rete e assist per Tommasi . Ma la finale aveva preso già un profilo definito grazie alle chiusure e alle sovrapposizioni di Capocchi , punto d'equilibrio della corsia mancina; alle chiusure di Wolf e Pisani ; al destro e ai polmoni di Bellandi , alla tecnica di Bartelloni e soprattutto al talento limpido di Vannuzzi (Tau Altopascio), cervello sublime come il destro.