RETI: De Rocco, Sorbi, Prosperi, Bencista
Un vento gelido, fastidioso, talvolta impetuoso e che ha spazzato lo sterrato di Via Villamagna per tutta la durata dell'incontro, è riuscito solo in parte a recitare il sempre antipatico ruolo di terzo incomodo fra due agguerrite contendenti ben decise ad accaparrarsi il diritto a rimanere da sole in vetta alla classifica del Girone A. Vertice che alla vigilia di questo big match, prendendo a prestito il titolo di un famoso cult movie con Eddie Murphy e Dan Aycroyd, è ancora una poltrona per due solo in considerazione del fatto che la Grevigiana di mister Cianchi (che viaggia a vele spiegate ed a punteggio pieno) nel turno precedente è stata costretta, causa motivi di composizione del raggruppamento e relativo calendario, ad una forzata sosta ai box. E' invece alla ricerca di conferme l'Albereta di Stefano Lascialfari che è sì reduce da un'impressionante striscia positiva frutto di ben quattro vittorie consecutive ma che, in occasione dell'esordio in campionato, è stata sconfitta di misura sul campo della Resco; altra compagine d'alta classifica che spera, magari, proprio in un mezzo passo falso di bianco verdi e giallo blu. A questo punto potreste legittimamente chiederci: Sì ma....il vento, cosa c'entra in tutto questo discorso? . C'entra eccome, perché, pur essendo fastidioso, gelido e sferzante, ha solo tolto qualcosa ad una sfida che avrebbe potuto essere tecnicamente meglio interpretata da entrambe le compagini. Per il resto, però, una gara combattuta, equilibrata ed agonisticamente piuttosto intensa, non ha deluso le aspettative di un folto gruppo di infreddoliti ma sempre e comunque appassionati spettatori. Al termine di settanta minuti tirati ma poveri di occasioni, ad aggiudicarsi i tre punti è stata una Grevigiana dimostratasi maggiormente abile in fase d'impostazione e che poco ha concesso ad un'Albereta che al contrario, ha puntato forte sulla fisicità dei propri avanti e sulle veloci ripartenze orchestrate, a turno, dal rapidissimo Stiacci e dal robusto Camara. Ben più avvolgente e varia nei propri temi tattici risulta invece, sin dalle primissime battute di gioco, la manovra chiantigiana che si avvale della buona visione di gioco evidenziata da Martino e Giulio Rossini (che dal ben più illustre omonimo pesarese Gioacchino sembrano aver ereditato una certa abilità nella direzione d'orchestra), dei frequenti sganciamenti operati da Sorbi e della velocità sulle corsie esterne di Prosperi a sinistra e Bencistà a destra. Un'arma, quest'ultima, molto potente che prima contribuisce in maniera determinante ad allargare le maglie della solida difesa di casa e che poi risulterà anche devastante in fase conclusiva. Sul fronte opposto, pur potendo apprezzare il buon lavoro di sacrificio svolto in mezzo al campo da Mariotti, i ragazzi di Lascialfari preferiscono spesso saltare il centrocampo con lunghi rilanci che nelle intenzioni vorrebbero premiare gl'inserimenti del trio d'attacco formato da Stiacci, Giannelli e Camara ma che di fatto, specie nella fase iniziale del primo tempo, vengono costantemente intercettati dall'attentissima retroguardia ospite nella quale si fa apprezzare un insuperabile Calzolai. Nel primo tempo, più che al parco dell'Alberta, pare di essere alla stazione di San Donnino. Passano solo due treni; uno al minuto ventiquattro sul quale però i ragazzi di Lascialfari non riescono a salire e uno al minuto ventinove che, al contrario, quelli di Cianchi prendono al volo. 24'; in occasione della prima autentica manovra di un certo rilievo imbastita dai biancoverdi padroni di casa, Camara va via sulla destra riproponendo poi al centro un traversone basso sul quale tenta di arrivare Stiacci. Il numero sette subisce però un intervento irregolare che induce Luddi a fischiare un calcio di rigore. Sul dischetto si porta bomber Burli che di grandi imprese dovrebbe intendersene, visto e considerato che una settimana fa, fu proprio una sua micidiale zampata su calcio piazzato a permettere all'Albereta di espugnare il campo della Floriagafir. Di fronte a lui, però, stavolta c'è un super Canocchi che indovinando le sue intenzioni e volando in tuffo sulla propria sinistra, gli chiude la porta in faccia mantenendola inviolata. 29'; sul fronte opposto, parte come una scheggia Prosperi che apre il gas lungo la corsia mancina e giunto al limite dell'area, fa partire un cross prolungato nella traiettoria da un compagno. Un pallone che anche a causa del forte vento sembra diventato irraggiungibile, viaggia verso il secondo palo dove l'accorrente Bencistà è bravo a crederci, scattare in profondità, raggiungerlo, recuperarlo ed infine girarlo alle spalle di Marsili grazie ad un preciso tocco rasoterra. L'avvio della ripresa ricalca in fotocopia quello del primo tempo riproponendo grande equilibrio e difese che hanno sempre la meglio nei confronti dei rispettivi attacchi. E' vero che adesso la Grevigiana è in vantaggio ma è pur vero che la partita è più che mai aperta. I ragazzi dell'Albereta ci credono e al 53' è proprio grazie ad una delle loro classiche manovre di contropiede che ritrovano la parità. Marsili rilancia in profondità con i piedi pescando nella zona centrale del terreno Camara che controlla bene il pallone verticalizzandolo poi a destra innescando il velocissimo Stiacci. L'esterno destro biancoverde cambia passo, giunge quasi sul fondo e poi taglia verso il centro un invitante traversone rasoterra sul quale si catapulta l'accorrente De Rocco che dopo averlo agganciato a pochi passi dalla porta, batte imparabilmente Canocchi che stavolta, pur gettandosi prontamente in tuffo, nulla può fare. La gioia per la ritrovata parità, però, dura lo spazio di soli tre minuti. La Grevigiana, infatti, si rovescia subito in avanti e al 56' è il puntuale inserimento offensivo di Sorbi a riportare i chiantigiani in vantaggio. E' questo episodio a spostare definitivamente gli equilibri del match e ad indirizzare i tre punti in direzione Greve. Pur provando con generosità a rientrare in partita, i bianco verdi non riescono a superare il muro eretto a difesa dei pali presidiati da Canocchi ed anzi, al 64', sono gli ospiti a chiudere definitivamente i conti grazie all'ultimo prodigioso sforzo compiuto dall'ottimo Prosperi che dopo aver recuperato palla sulla sinistra, parte in progressione, entra deciso in area chiudendo poi la propria cavalcata con una chirurgica rasoiata in diagonale che non lascia scampo a Marsili e crollando successivamente a terra vittima dei crampi che lo costringeranno ad uscire prematuramente dal terreno di gioco accompagnato dagli applausi dei propri sostenitori. La stupenda azione del numero quindici giallo blu, è l'istantanea che meglio fotografa il magic moment che in questo avvio di stagione sta vivendo un'inarrestabile Grevigiana. La squadra di Samuele Cianchi merita a maggior ragione i galloni di leader non solo in virtù del successo di tappa ma anche in considerazione della bella prestazione sfoderata da una solida e coriacea Albereta alla quale non mancano potenzialità tecniche e mentalità vincente.
Calciatoripiù: nelle file dell'Albereta, buone le prove di Mariotti, Stiacci, Camara, De Rocco ed El Fallah. Nella Grevigiana, rimarchevoli ma soprattutto decisive ai fini del risultato le prove di Canocchi fra i pali, di capitan Calzolai nel cuore della retroguardia, dei due esterni Prosperi e Bencistà, del regista Martino Rossini e del sorprendente Sorbi. Più che un giudizio (è stata sufficiente la sua direzione di gara, nulla da eccepire) sentiamo il dovere di muovere una benevola critica nei confronti dell'arbitro Luddi; sin troppo fiscale nell'invertire in diverse occasioni le rimesse laterali effettuate non correttamente ma a sua volta talmente nel vivo del gioco, da essere costretto a fermarlo in almeno un paio di occasioni, perché colpito dal pallone. Seguire l'azione muovendosi nella maniera corretta, gli eviterebbe certo d'incappare in questo tipo d'inconvenienti.