RETI: Ekong, Casadei
Come un sacchetto di noccioline, tutte fragranti e gustose, tranne l'ultima - guasta e rancida - che rovina il palato. Assomiglia a questo il pari all'ultimo secondo di Casadei, che salva l'Inter da una capitolazione che, per buona parte del match, sembrava inevitabile per una formazione ospite in difficoltà e poco lucida contro un Empoli positivo e trascinato come sempre dal genio di Baldanzi. Sembra in discesa la gara di Sesto Fiorentino per i ragazzi di Buscè, autori di una partenza scattante che al 10' potrebbe già portare al gol, ma la deviazione aerea di Boli non inquadra la porta di Rovida. Proprio Boli, assieme a Baldanzi, è fra i più attivi nelle file degli azzurri, che mantengono in modo più fluido e prolungato il possesso palla anche se l'Inter inizia ad accendersi, e lo fa soprattutto con Jurgens, molto temibile con i suoi movimenti fra le linee. Dopo la mezz'ora l'Empoli inizia a forzare il ritmo, e non è un caso allora che al 36' arrivi il gol del vantaggio: Baldanzi accelera palla al piede sul versante sinistro del campo e, ovviamente, nessuno riesce a prenderlo, splendido poi l'assist del dieci per Ekong che rinnova il feeling con il compagno e con la rete, 1-0. La formazione locale chiude avanti i primi 45' e subito in avvio di ripresa va a caccia del raddoppio, negato dal palo colpito dall'ispirato Boli. L'Inter si fa vedere solo una volta pericolosamente, al 62', quando Cortinovis sottomisura per poco non sfrutta al meglio un cross dalla bandierina di Jurgens. Ma è all'80' che i nerazzurri sfiorano davvero il pari, pareggiando il conto dei legni con la conclusione dalla media distanza di Abiuso che colpisce il montante alla sinistra di Hvalic. Poi nel recupero succede di tutto. Al 93' l'Empoli potrebbe chiudere finalmente i conti, un contropiede velocissimo porta Degli Innocenti a battere a rete a colpo sicuro ma il palo, ancora una volta i legni, cambiano il corso della gara. Già, perchè poco dopo, nell'ultima azione disponibile, l'Inter agguanta il pari. L'uomo della provvidenza dei milanesi è Casadei, che sugli sviluppi di una mischia accesasi in area toscana riceve palla da una decina di metri e fulmina Hvalic, per il definitivo - amarissimo - uno a uno.