RETI: Mazzoni, Tofanari
LASTRIGIANA: Eletti, D'Angelo, Paoli, Fantoni, Corradi, Vanzi, Ambrosino, Del Pela, Mazzoni, Tofanari, Morandi.
A DISPOSIZIONE: Messina, Malenotti, Brandi, Tonoli, Uzuriaga, Cultrona, Berti.
ALLENATORE: Andrea Pratesi.
OBERMAIS: Kuen, Tratter, Gallo, Vasic, Flarer, Hasa, Jamai, Platzer, Stricker, Raffl, Schopf.
A DISPOSIZIONE: Plattner, Kneisl, Gamper, Stoffner, Angelillo, Parteli.
ALLENATORE: Norbert Pixner.
ARBITRO: Dipo di Treviglio, coadiuvato da Mattera di Roma 1 e D'Ilario di Tivoli. Quarto uomo: Franzoni di Lovere.
RETI: 61' Mazzoni, 72' Tofanari.
E' una Lastrigiana matura, spregiudicata, tecnicamente ben equipaggiata e tatticamente impeccabile quella che, superando in maniera netta, meritata e convincente gli altoatesini dell'Obermais nell'andata della semifinale nazionale, non fa più sognare solo una tifoseria, un paese, una provincia ma una regione intera. Una squadra bella, a tratti bellissima, quella schierata in campo da Andrea Pratesi che quasi nulla ha concesso ad un Obermais sceso alla Guardiana col chiaro intento di limitare i danni e che ben poco ha fatto per lasciar traccia del suo passaggio in terra fiorentina. Eppure i rumors della vigilia non hanno fatto dormire sonni tranquilli alla truppa biancorossa. La formazione guidata da Norbert Pixner è reduce dall'eliminazione, nei quarti di finale, della ben più accreditata Fezzanese e seppur priva degli squalificati Pfoestl, Gruber e Capobianco, scende sul sintetico della Guardiana portando in dote un'accuratissima lettera di presentazione che mister Pratesi deve necessariamente leggere con grande attenzione. Anche ai biancorossi padroni di casa manca, in mezzo al campo, una pedina fondamentale qual è capitan Cordoli; perdita, però, compensata dal rientro, nel cuore della difesa, del forte centrale ex Affrico Paolo D'Angelo. Sin dalle sue battute iniziali, però, si evince che il match si snoderà lungo un filo logico ben definito. In casa Obermais le assenze pesano e si vede. La Lastrigiana non fatica a prendere in mano il comando delle operazioni e i ragazzi di Pixner, costretti ad arretrare il proprio raggio d'azione dall'ottimo giro palla biancorosso, scelgono di adoperarsi in una solida ma al tempo stesso assai dispendiosa opera di contenimento. Da una parte del campo, facendo leva sulle doti tecniche e la generosità di Fantoni e Vanzi in mediana, sulla costante spinta sugli esterni di Ambrosino e Morandi, sulla fisicità e le ottime doti tecniche di Del Pela e sull'opportunismo in fase offensiva della coppia Mazzoni-Tofanari, la Lastra produce gioco ed occasioni. Dall'altra parte, invece, il quartetto difensivo composto da Tratter, Gallo, Vasic e Flarer, avvalendosi anche del supporto, in fase di rottura, fornito da Hasa, cerca, non senza fatica, di limitare le folate offensive biancorosse lasciando al solo Platzer l'arduo compito di costruire gioco in mezzo al campo e tentare, quando possibile, di sfruttare le ripartenze puntando sull'intraprendenza di Jamai sul settore di sinistra, la fisicità di Stricker al centro dell'attacco e la velocità, sul settore di destra, messa in evidenza da Schopf. Bastano, però, solo pochi giri di lancette per comprendere quanto la Lastra sia in grado di far male quando spinge forte lungo le corsie laterali. Ambrosino a destra e l'alternanza fra Morandi e Del Pela a sinistra, sono grimaldelli mortiferi per la retroguardia meranese che in più di un'occasione è costretta a difendersi con le unghie e con i denti. Dopo un primo quarto d'ora nel quale, centimetro dopo centimetro, la formazione di Pratesi guadagna metri preziosi in fase d'impostazione, al 22' sono proprio i padroni di casa a creare la prima grande occasione da gol. Il primo grossolano errore in fase di disimpegno commesso dalla formazione altoatesina, apre la strada al contrattacco lastrigiano. Tofanari si impossessa del pallone verticalizzando poi in area per Mazzoni che dopo averlo agganciato, impegna piuttosto severamente un Kuen comunque molto attento e bravo a difendersi disinnescando la conclusione in presa bassa. Prova a ribaltare il fronte di gioco l'Obermais, con Max Gallo che dopo essersi liberato sulla sinistra, effettua un preciso traversone sul quale Stricker prova la girata di testa indirizzando, però, il pallone di poco oltre al traversa. Allo scoccare della mezzora, a provarci dalla distanza è Tofanari ma il pallone, seppur di poco, esce a lato alla sinistra id Kuen. La Lastrigiana continua a lavorare l'avversario ai fianchi e al 38' una bella iniziativa personale di Ambrosino (che, nell'occasione, si è spostato a sinistra) culmina con un preciso traversone che attraversa tutta al luce della porta difesa da Kuen, con Tofanari che non arriva per un soffio alla deviazione vincente sul secondo palo. La Lastrigiana continua a far pressing e gioco ma al 42' l'unica autentica leggerezza difensiva, potrebbe costare molto cara alla truppa di Pratesi. Sugli sviluppi di un preciso lancio in profondità, Schopf va via sul filo del fuorigioco inducendo in errore i difensori avversari che, attendendosi la segnalazione della posizione irregolare da parte del primo assistente Mattera, restano immobili. Il guardalinee, invece, non alza la bandierina consentendo così al numero undici altoatesino di presentarsi tutto solo davanti a Eletti. Il gol sembra fatto ma il diagonale incrociato di Schopf non è preciso e la palla, dopo aver fatto la barba al montante destro della porta biancorossa, si spegne a fondo campo. Lo scampato pericolo fa capire ai ragazzi di Pratesi quanto possa essere fatale abbassare la guardia. Una lezione che alla Lastrigiana torna utilissima nel secondo tempo. Riprendendo il filo del discorso esattamente da dove l'intervallo di metà gara lo ha interrotto, i biancorossi padroni di casa tornano ad imprimere al gioco il proprio buon ritmo e nella ripresa il vistoso calo di condizione evidenziato dai ragazzi di Pixner da il benestare ad un applauditissimo monologo in dialetto fiorentino. Al 54' Corradi si produce in un dirompente sganciamento offensivo sulla sinistra e dopo aver ottimamente chiuso un triangolo con un compagno ed essere giunto sul fondo, taglia verso il centro dell'area un pallone sul quale piomba Nicco Del Pela. Il centrocampista di casa non ci pensa due volte, tentando una conclusione di prima intenzione da favorevolissima posizione che solo l'intervento alla disperata in chiusura da parte id un difensore riesce a contenere. La carambola rischia di tramutarsi in uno degli autogol più incredibili e sfortunati ma la traiettoria del pallone non inquadra lo specchio della porta regalando ai biancorossi solo un corner sfruttato, però, alla perfezione dai ragazzi di Pratesi. La palla giunge, infatti, nei pressi del primo palo, dove un incerto Kuen, scontrandosi con un compagno di squadra, spalanca involontariamente la porta a Mazzoni al quale non resta altro da fare che depositare la palla in rete. La tribuna della Guardiana esplode di gioia ma così com'era accaduto mercoledì scorso in occasione della gara di ritorno con il Villafranca, l'arbitro Diop annulla misteriosamente la segnatura ravvisando un intervento irregolare ai danni del portiere altoatesino, invisibile ad occhio nudo. Un piccolo record per Leo Mazzoni che nel giro di tre giorni si vede annullati due gol apparsi regolari. La gioia, per il centrattacco lastrigiano e per il folto pubblico presente al campo, è rimandata di sette minuti. Al 61', infatti, una difesa meranese sempre più alle corde, commette un nuovo clamoroso pasticcio. Stavolta è Hasa a sbagliare il disimpegno facendo carambolare il pallone sulla schiena di un compagno ed aprendo di fatto la strada al contropiede biancorosso, con Mazzoni che s'infila in area e trafigge inesorabilmente Kuen portando la Lastra in vantaggio. Vola adesso sulle ali dell'entusiasmo la squadra di Pratesi che due minuti più tardi, sugli sviluppi di un corner da destra, va vicinissima al raddoppio grazie a Del Pela che, saltando più in alto di tutti, anticipa nettamente i difensori avversari non inquadrando, però, lo specchio della porta; palla di pochissimo oltre la traversa e Kuen graziato . Al 66' Mazzoni inventa una stupenda verticalizzazione che taglia nuovamente a fette la retroguardia altoatesina innescando Tofanari che dopo essersi liberato per la battuta a rete in piena area, conclude sopra la traversa da ottima posizione. Al 68' un altro pallone profondo a spiovere al limite dell'area, fa scattare l'allarme rosso nel cuore della retroguardia ospite. Tofanari lo protegge benissimo eludendo l'intervento in chiusura da parte di un avversario e poi, dopo essersi girato con gran classe, indirizza a rete un'insidiosa rasoiata che termina fuori di un soffio alla destra di Kuen. Al 72' la Lastrigiana conquista un calcio piazzato dai venti metri in posizione centrale; una di quelle opportunità da provare a sfruttare e che a qualcuno, in tribuna, fanno tornare alla mente due grandi specialisti come Andrea Maio e Leo Caroti; ragazzi che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia del settore giovanile biancorosso. Anche questa squadra, però, ha il suo asso nella manica. Il suo nome è Lorenzo Tofanari. Già nella sfida di Terni con il Campitello, da una posizione molto simile a questa, il dieci biancorosso è stato decisivo. Ed anche questa volta, Tofanari non tradisce disegnando una traiettoria mortifera ed imparabile per Kuen. Il secondo tremendo colpo da K.O., chiude di fatto la partita. Il gran caldo inizia a far sentire i propri effetti sulle gambe dei ventidue protagonisti e mentre l'Obermais spende le ultime residue energie nel tentativo di non subire ulteriori ammaccature, la Lastrigiana utilizza le proprie per chiudere in scioltezza una pratica che le consentirà di portare in dote, nella lunga trasferta di Merano, un preziosissimo doppio vantaggio iniziale. Guai a pensare di essersi già assicurati il biglietto per la finale nazionale in programma sul sintetico del Gino Bozzi delle Due Strade mercoledì 13 giugno. L'Obermais ha già dimostrato di essere un'autentica macchina da guerra fra le mura amiche e quel: Ci vediamo sabato a Merano che a fine gara alcuni simpaticissimi sostenitori bianco azzurri hanno rivolto ai tifosi avversari, suona come qualcosa di più di un semplice invito. Non solo la Lastrigiana ma la Toscana tutta è a un passo dalla storia. Un ultimo sforzo che deve, però, fare i conti con le ripide salite che caratterizzano le montagne del Sud Tirolo.
CAMPIONANDO MVP
Nella Lastrigiana ottime le prove di Corradi in difesa, Ambrosino, Fantoni e Del Pela a centrocampo, Tofanari e Mazzoni in attacco. Nel generoso ma inconsistente Obermais, spiccano le prove offerte da Gallo, Vasic, Jamai, Platzer e Schopf.
Sarebbe stata da otto in pagella la prestazione offerta dalla terna arbitrale guidata dall'ottimo Diop. Il condizionale, però, è d'obbligo. L'errore di valutazione commesso in occasione del gol annullato a Mazzoni, macchia indelebilmente di rosso la prova del primo assistente Mattera.
Nico Morali
Commento di : nicofico