Albereta San Salvi-Cobra Kai 0-0
ALBERETA S.S.: Landi, Napolitano, Cappelli, Ciardi, Obinu, Troni, Zangarelli, Mattolini, Algieri, Desii, Baggi. A disp.: Borgheresi, Burroni, Alessi, Demerji, Fanfani, Novigno, Papi, Schiavotti, Petrioli. All.: Zangarelli.
COBRA KAI: Minervini, Mele, Gonnelli, Mannucci, Evans, Conti, Orlandi T., Orlandi G., Innocenti, Fiorese, Tavanti. A disp.: Burian, Nencioni, Lemmo, Antonio, Marra M., Giovannetti, Marra F. All.: Fabbri.
ALBERETA S.S.: Landi, Napolitano, Cappelli, Ciardi, Obinu, Troni, Zangarelli, Mattolini, Algieri, Desii, Baggi. A disp.: Borgheresi, Burroni, Alessi, Demerji, Fanfani, Novigno, Papi, Schiavotti, Petrioli. All.: Zangarelli.
COBRA KAI: Minervini, Mele, Gonnelli, Mannucci, Evans, Conti, Orlandi T., Orlandi G., Innocenti, Fiorese, Tavanti. A disp.: Burian, Nencioni, Lemmo, Antonio, Marra M., Giovannetti, Marra F. All.: Fabbri.
Il match tra Albereta San Salvi e Cobra Kai termina a reti bianche. Un pareggio che fa rimanere invariate le posizioni in classifica: il Cobra rimane sesto con diciassette punti, mentre l'Albereta ottavo con quindici punti. Il primo tempo scorre via nel totale equilibrio e le occasioni non fioccano. Entrambe provano a far male ma arrivati sulla trequarti non riescono a concludere grazie anche alle attentissime difese. Troppi errori anche in fase offensiva, traversoni sbagliati e quindi occasioni da gol veramente sterili. Nella seconda frazione il Cobra torna in campo più cattivo e determinato, qualche occasione in più avviene grazie al dinamismo della squadra di mister Fabbri ma la difesa dell'Albereta non viene scardinata. Il gioco non decolla come vorrebbe il mister anche per colpa di qualche infortunio che condiziona la gara. Verso la metà del secondo tempo il Cobra passa ad un 5-3-2 schiacciandosi inevitabilmente, e l'Albereta ci prova con maggior determinazione senza produrre occasioni particolarmente degne di nota. Molte pallonate e verticalizzazioni alte e profonde a ricercare le punte che non concretizzano. Cresce nella seconda parte l'Albereta e Minervini compie almeno due miracolosi interventi su Desii e un altro clamoroso su Zangarelli salvando di fatto il risultato.
Calciatoripiù: Minervini (Cobra Kai) e
Desii (Albereta).
Il match tra Albereta San Salvi e Cobra Kai termina a reti bianche. Un pareggio che fa rimanere invariate le posizioni in classifica: il Cobra rimane sesto con diciassette punti, mentre l'Albereta ottavo con quindici punti. Il primo tempo scorre via nel totale equilibrio e le occasioni non fioccano. Entrambe provano a far male ma arrivati sulla trequarti non riescono a concludere grazie anche alle attentissime difese. Troppi errori anche in fase offensiva, traversoni sbagliati e quindi occasioni da gol veramente sterili. Nella seconda frazione il Cobra torna in campo più cattivo e determinato, qualche occasione in più avviene grazie al dinamismo della squadra di mister Fabbri ma la difesa dell'Albereta non viene scardinata. Il gioco non decolla come vorrebbe il mister anche per colpa di qualche infortunio che condiziona la gara. Verso la metà del secondo tempo il Cobra passa ad un 5-3-2 schiacciandosi inevitabilmente, e l'Albereta ci prova con maggior determinazione senza produrre occasioni particolarmente degne di nota. Molte pallonate e verticalizzazioni alte e profonde a ricercare le punte che non concretizzano. Cresce nella seconda parte l'Albereta e Minervini compie almeno due miracolosi interventi su Desii e un altro clamoroso su Zangarelli salvando di fatto il risultato.
Calciatoripiù: Minervini (Cobra Kai) e
Desii (Albereta).
Club Sportivo Firenze-Florence S.c. 2-3
RETI: Sillah, Rossi, Taddei
Dinamo Florentia-Mercatale 3-2
RETI: Ambrosino, Ambrosino, Ambrosino, Mangino, Mugnai
DINAMO FLORENTIA: Lombardi, Ciabani, Burgnich, Pestelli, Ambrosino, Bassi, De Gori, Silvestri, Loayza, Caruso, Matteini. A disp.: Tornese, Davi, Torrini, Lanini, Firenzuoli, Allegrini, Lombardi, Barbato, Rosone. All.: Fiaschi.
MERCATALE: Cavuoti, Corsi, Camiciottoli, Uggetti, Baiocchi, Manetti, Mugnai, Zori, Casamonti, D'Acunzo, Mangino. A disp.: Farsetti, Niccolai, Bandinelli, Trambusti, Bartolini, Casamonti Gionata, Leknikaj, Bettoni, Di Francesco. All.: Pucci.
ARBITRO: Morgillo di Firenze
RETI: 10' Mangino, 44', 58' e 74' Ambrosino, 93' Mugnai.
DINAMO FLORENTIA: Lombardi, Ciabani, Burgnich, Pestelli, Ambrosino, Bassi, De Gori, Silvestri, Loayza, Caruso, Matteini. A disp.: Tornese, Davi, Torrini, Lanini, Firenzuoli, Allegrini, Lombardi, Barbato, Rosone. All.: Fiaschi.
MERCATALE: Cavuoti, Corsi, Camiciottoli, Uggetti, Baiocchi, Manetti, Mugnai, Zori, Casamonti, D'Acunzo, Mangino. A disp.: Farsetti, Niccolai, Bandinelli, Trambusti, Bartolini, Casamonti Gionata, Leknikaj, Bettoni, Di Francesco. All.: Pucci.
ARBITRO: Morgillo di Firenze
RETI: 10' Mangino, 44', 58' e 74' Ambrosino, 93' Mugnai.
Il Mercatale scappa, ma non ha fatto i conti con un Ambrosino in versione Super Sayan. Straordinario l'attaccante della Dinamo Florentia che ne mette dentro tre, si prende una ovvia palma da MVP della gara e soprattutto tiene a galla la Dinamo Florentia al terzo posto del Girone H in una gara tutt'altro che facile contro gli ospiti che cercavano di allontanare le zone rosse di classifica e invece tornano a casa masticando amaro. Pronti-via e parte meglio il Mercatale. Al 10' infatti la sblocca Mangino che è il più lesto a inserirsi sul tiro-cross di D'Acunzo sugli sviluppi di una punizione laterale: gol che fa esplodere compagni, panchina e tribuna. Il Mercatale a questo punto temporeggia compatto nella propria metà campo, cercando di tenere il più lontano possibile gli avversari. L'intento è buono e la missione riesce fino al minuto 44, quando quel diavolo di Ambrosino aumenta i giri nel motore fino a diventare insostenibile con la sua velocità centralmente: la percussione è irresistibile per la difesa di Pucci che si fa sorprendere, Ambrosino calcia e non lascia scampo a Lombardi. Uno a uno, intervallo. Nella ripresa la gara cambia volto: la Dinamo ora prende stabilmente possesso della metà campo e attende il varco buono per colpire. Eccolo al 58': Ambrosino fa 2-1 per i padroni di casa ribaltando la gara e appoggia in rete dopo il palo colpito da bassi. Non c'è modo e spazio di reagire, perché stavolta i locali non tolgono il piede dall'acceleratore e colpiscono anche con Mugnai, in contropiede. È 3-1, il Mercatale ora è al tappeto. Ci provano con la forza dei nervi e dell'orgoglio, gli ospiti, ma riescono solo ad accorciare nel recupero, con Mugnai. Al triplice fischio il volume lo alza la Dinamo Florentia.
Il Mercatale scappa, ma non ha fatto i conti con un Ambrosino in versione Super Sayan. Straordinario l'attaccante della Dinamo Florentia che ne mette dentro tre, si prende una ovvia palma da MVP della gara e soprattutto tiene a galla la Dinamo Florentia al terzo posto del Girone H in una gara tutt'altro che facile contro gli ospiti che cercavano di allontanare le zone rosse di classifica e invece tornano a casa masticando amaro. Pronti-via e parte meglio il Mercatale. Al 10' infatti la sblocca Mangino che è il più lesto a inserirsi sul tiro-cross di D'Acunzo sugli sviluppi di una punizione laterale: gol che fa esplodere compagni, panchina e tribuna. Il Mercatale a questo punto temporeggia compatto nella propria metà campo, cercando di tenere il più lontano possibile gli avversari. L'intento è buono e la missione riesce fino al minuto 44, quando quel diavolo di Ambrosino aumenta i giri nel motore fino a diventare insostenibile con la sua velocità centralmente: la percussione è irresistibile per la difesa di Pucci che si fa sorprendere, Ambrosino calcia e non lascia scampo a Lombardi. Uno a uno, intervallo. Nella ripresa la gara cambia volto: la Dinamo ora prende stabilmente possesso della metà campo e attende il varco buono per colpire. Eccolo al 58': Ambrosino fa 2-1 per i padroni di casa ribaltando la gara e appoggia in rete dopo il palo colpito da bassi. Non c'è modo e spazio di reagire, perché stavolta i locali non tolgono il piede dall'acceleratore e colpiscono anche con Mugnai, in contropiede. È 3-1, il Mercatale ora è al tappeto. Ci provano con la forza dei nervi e dell'orgoglio, gli ospiti, ma riescono solo ad accorciare nel recupero, con Mugnai. Al triplice fischio il volume lo alza la Dinamo Florentia.
Duccio Dini-Audace Legnaia 2-2
RETI: Mando, Cecchi, Manetti, Solvi
DUCCIO DINI: Bernini, Margheri, Bicchierai, Noferini, Mandò, Morozzi, Manichi Daniele, Amendola (66' Petrucci), Danese, Cecchi, Kante (79' Consiglio). A disp.: Amaro, Tiso, Lanzetta, Saggio, Perlatti, Bernardini, Romei. All.: Alessio Manichi.
AUDACE LEGNAIA: Paci, Formigli (69' Keqi), Marzi, Sarri, Leao, Cristiani (57' Bini), De Carlo, Manetti (52' Longosci), Silvestri, Solvi, Rotondi (46' Lelli). A disp.: Luconi, Mazzoli, Marchesini, Ballini, Tofanari. All.: Cristian Mangano.
ARBITRO: Manganelli di Arezzo.
RETI: 35' Mandò, 46' Manetti, 61' Cecchi, 90' Solvi.
NOTE: ammoniti Cecchi, Noferini, Marzi e Danese.
DUCCIO DINI: Bernini, Margheri, Bicchierai, Noferini, Mandò, Morozzi, Manichi Daniele, Amendola (66' Petrucci), Danese, Cecchi, Kante (79' Consiglio). A disp.: Amaro, Tiso, Lanzetta, Saggio, Perlatti, Bernardini, Romei. All.: Alessio Manichi.
AUDACE LEGNAIA: Paci, Formigli (69' Keqi), Marzi, Sarri, Leao, Cristiani (57' Bini), De Carlo, Manetti (52' Longosci), Silvestri, Solvi, Rotondi (46' Lelli). A disp.: Luconi, Mazzoli, Marchesini, Ballini, Tofanari. All.: Cristian Mangano.
ARBITRO: Manganelli di Arezzo.
RETI: 35' Mandò, 46' Manetti, 61' Cecchi, 90' Solvi.
NOTE: ammoniti Cecchi, Noferini, Marzi e Danese.
Serve un autentico "goal della domenica" di Solvi, sopraggiunto alle porte della "zona Cesarini", per togliere le castagne dal fuoco all'Audace Legnaia impedendole, nel derby del "Bacci" contro un avversario tutt'altro che da sottovalutare come la Duccio Dini, di incappare nella prima sconfitta stagionale al termine di una contesa che ha sì visto gli ospiti tenere in mano per larghi tratti possesso ed iniziativa ma, contestualmente, sudare molto più del previsto per liberarsi dalla trappola tesa loro dai giallorossi che peraltro, cinti d'assedio negli ultimissimi scampoli di gara, sono cinicamente riusciti a portare a casa un prezioso punto grazie ad uno strepitoso Bernini e a quel pizzico di fortuna in più che ha mandato una punizione telecomandata di Sarri al 96' a stamparsi clamorosamente sul legno impedendo al punteggio di mutare ulteriormente. Procedendo però con ordine, in avvio di gara il Legnaia dura ben poca fatica ad appropriarsi delle redini dell'incontro ma la formazione ospitante, conscia del fatto che in un simile appuntamento sarebbe stato tutt'altro che improbabile agire di rimessa, si adopera immediatamente per una puntuale chiusura degli spazi nei confronti dei propri avversari costringendo inevitabilmente questi ultimi ad affacciarsi dalle parti di Bernini attraverso servizi profondi, prontamente intercettati dai centimetri della coppia centrale Mandò-Morozzi, o direttamente con soluzioni dalla distanza come il tiro da fermo di Rotondi al 7' mancante tuttavia della precisione necessaria per impensierire l'estremo difensore giallorosso. Al 10', ad ogni modo, De Carlo è abile ad intercettare un disimpegno difensivo locale e, un attimo dopo, il pallone carambola sui piedi del ben appostato Silvestri che però, dopo aver perso un tempo di gioco per sistemarselo a dovere, guadagna unicamente un corner in virtù della tempestiva chiusura del proprio marcatore. Per quanto l'Audace tenti di muovere il pallone, lasciando alla Duccio Dini la possibilità di rendersi pericolosa unicamente in ripartenza, una coriacea retroguardia giallorossa continua a darsi da fare per rendere la giornata tutt'altro che semplice ad un fronte offensivo gialloblù che, di conseguenza, finisce per rivelarsi piuttosto sottotono; al 25' Morozzi, nel tentativo di allontanare la sfera, colpisce tuttavia al corpo il proprio compagno Noferini ma Rotondi, avventatosi sul campanile innalzatosi al precipuo scopo di ribadirlo alle spalle di Bernini, non riesce a tenere bassa la mira sorvolando così il montante della porta casalinga. La medesima carenza, nell'arco di appena centottanta secondi, contraddistingue anche il mancino di prima intenzione di Solvi, ottimamente liberato da un disorientante movimento di Cristiani in occasione di un tiro dalla bandierina di Sarri. Sul fronte opposto, invece, basta la prima sortita veramente rilevante per consentire ai locali di sbloccare il risultato: il tutto parte da una sponda di Amendola all'indirizzo di Danese che, non sentendosela di andare in porta, libera sagacemente largo a destra l'accorrente Daniele Manichi, sul cui terra-aria Paci è attento nel distendersi per sporcare la traiettoria in calcio d'angolo; un attimo dopo, è proprio il medesimo numero 7 casalingo ad incaricarsi della battuta del corner disegnando un lungo spiovente sul secondo palo ove, quando il cronometro segna il 35', è Mandò a farsi trovare al posto giusto al momento giusto prendendo l'ascensore e portando di testa in vantaggio i propri colori. Per quanto il Legnaia tenti sin da subito di raddrizzare lo sfavorevole punteggio, fino al duplice fischio la compagine di Alessio Manichi se la cava egregiamente nella gestione del vantaggio, di fatto senza rischiare alcunché: tuttavia, dopo poco più di un minuto dalla ripresa delle ostilità, gli sforzi gialloblù vengono infine ricompensati quando Solvi, abilissimo a lasciare sul posto Margheri sull'out di sinistra, scodella a centro area un pallone delizioso sul quale l'indisturbato Manetti, inseritosi con tempismo invidiabile, ha vita facile nel correggerlo in rete da due passi con una poderosa zuccata da posizione centrale. Ciononostante, l'episodio in questione non intacca in pressoché alcun modo il morale di una coriacea Duccio Dini che anzi, neutralizzate le successive scorribande dell'undici di Mister Mangano, appena superata l'ora di gioco riesce a rimettere la testa avanti punendo esizialmente una leggerezza avversaria nello sventare una minaccia con Cecchi che, vistasi concessa la libertà di calciare dalla trequarti, si aggiusta la sfera e, dopo un rimbalzo, si inventa una rete da cineteca con una parabola che scavalca la resistenza di Paci e varca la fatidica linea bianca dopo aver dato un bacio alla faccia interna della traversa. Costretto ad inseguire per la seconda volta in una scarsa mezz'ora effettiva, il Legnaia riesce -a questo punto della gara- a trovare la debita carica, con la scossa definitiva, quantomeno per raddrizzare nuovamente il risultato. Al 64', però, Marzi pecca incredibilmente di lucidità innanzi al portiere spedendo clamorosamente al lato un invitante suggerimento con la testa del nuovo innesto Bini pervenuto sugli sviluppi di una punizione di Sarri nei pressi della linea di centrocampo; 4' più tardi, invece, non va meglio ad un altro neo-entrato tra le file ospiti, vale a dire Longosci che, ricevuto un appoggio da parte di Silvestri, lascia partire un'autentica staffilata largo a sinistra che come un fulmine a ciel sereno si stampa in pieno sul montante prima che l'azione sfumi. Scampati i rilevanti pericoli, il collettivo in maglia giallorossa, peraltro presentatosi col dente avvelenato dopo il cocente ko patito proprio contro l'Audace nel triangolare di Coppa in occasione del match d'apertura della regular season, trova comunque la forza di riorganizzarsi là dietro per ribattere colpo su colpo le folate offensive ospiti finché al 90', perfezionata una serie di rapidi scambi con un Silvestri spalle alla porta, Solvi, dal vertice sinistro dell'area, non lascia partire una conclusione ad incrociare di rara bellezza che si rivela assolutamente imprendibile per Bernini andando a togliere la metaforica ragnatela dal sette opposto e permettendo ancora una volta ai gialloblù di agguantare il segno x. Ormai, con sette di recupero rimasti da disputare, l'inerzia della gara punta esclusivamente in una sola direzione: il Legnaia, senza ombra di dubbio, crede in una rimonta che avrebbe a dir poco del rocambolesco facendo consequenzialmente all-in a caccia dell'intera posta in palio ma, d'altro canto, tanto un monumentale Bernini quanto la dea bendata hanno ben altri piani ed infatti, se al 94' è un colpo di reni del portiere locale a dire di no ad un tentativo di testa ravvicinato di Silvestri, 2' dopo i sogni audacini dell'incredibile 2-3 -verosimilmente con la complicità ancora delle dita del superlativo Bernini- si frantumano esattamente sul palo alla destra di quest'ultimo, ove va dritto a finire un piazzato col contagiri di Sarri che, dunque, non basta ad evitare che la sfida in questione non presenti né vincitori né vinti, una sfida da cui dunque i gialloblù escono sì ancora da primi della classe sia pur adesso con un vantaggio sulla seconda sceso a quattro lunghezze in virtù di una Sambuca che, con punteggio tennistico, tra le mura amiche non ha avuto pietà alcuna della malcapitata Sancat.
Serve un autentico "goal della domenica" di Solvi, sopraggiunto alle porte della "zona Cesarini", per togliere le castagne dal fuoco all'Audace Legnaia impedendole, nel derby del "Bacci" contro un avversario tutt'altro che da sottovalutare come la Duccio Dini, di incappare nella prima sconfitta stagionale al termine di una contesa che ha sì visto gli ospiti tenere in mano per larghi tratti possesso ed iniziativa ma, contestualmente, sudare molto più del previsto per liberarsi dalla trappola tesa loro dai giallorossi che peraltro, cinti d'assedio negli ultimissimi scampoli di gara, sono cinicamente riusciti a portare a casa un prezioso punto grazie ad uno strepitoso Bernini e a quel pizzico di fortuna in più che ha mandato una punizione telecomandata di Sarri al 96' a stamparsi clamorosamente sul legno impedendo al punteggio di mutare ulteriormente. Procedendo però con ordine, in avvio di gara il Legnaia dura ben poca fatica ad appropriarsi delle redini dell'incontro ma la formazione ospitante, conscia del fatto che in un simile appuntamento sarebbe stato tutt'altro che improbabile agire di rimessa, si adopera immediatamente per una puntuale chiusura degli spazi nei confronti dei propri avversari costringendo inevitabilmente questi ultimi ad affacciarsi dalle parti di Bernini attraverso servizi profondi, prontamente intercettati dai centimetri della coppia centrale Mandò-Morozzi, o direttamente con soluzioni dalla distanza come il tiro da fermo di Rotondi al 7' mancante tuttavia della precisione necessaria per impensierire l'estremo difensore giallorosso. Al 10', ad ogni modo, De Carlo è abile ad intercettare un disimpegno difensivo locale e, un attimo dopo, il pallone carambola sui piedi del ben appostato Silvestri che però, dopo aver perso un tempo di gioco per sistemarselo a dovere, guadagna unicamente un corner in virtù della tempestiva chiusura del proprio marcatore. Per quanto l'Audace tenti di muovere il pallone, lasciando alla Duccio Dini la possibilità di rendersi pericolosa unicamente in ripartenza, una coriacea retroguardia giallorossa continua a darsi da fare per rendere la giornata tutt'altro che semplice ad un fronte offensivo gialloblù che, di conseguenza, finisce per rivelarsi piuttosto sottotono; al 25' Morozzi, nel tentativo di allontanare la sfera, colpisce tuttavia al corpo il proprio compagno Noferini ma Rotondi, avventatosi sul campanile innalzatosi al precipuo scopo di ribadirlo alle spalle di Bernini, non riesce a tenere bassa la mira sorvolando così il montante della porta casalinga. La medesima carenza, nell'arco di appena centottanta secondi, contraddistingue anche il mancino di prima intenzione di Solvi, ottimamente liberato da un disorientante movimento di Cristiani in occasione di un tiro dalla bandierina di Sarri. Sul fronte opposto, invece, basta la prima sortita veramente rilevante per consentire ai locali di sbloccare il risultato: il tutto parte da una sponda di Amendola all'indirizzo di Danese che, non sentendosela di andare in porta, libera sagacemente largo a destra l'accorrente Daniele Manichi, sul cui terra-aria Paci è attento nel distendersi per sporcare la traiettoria in calcio d'angolo; un attimo dopo, è proprio il medesimo numero 7 casalingo ad incaricarsi della battuta del corner disegnando un lungo spiovente sul secondo palo ove, quando il cronometro segna il 35', è Mandò a farsi trovare al posto giusto al momento giusto prendendo l'ascensore e portando di testa in vantaggio i propri colori. Per quanto il Legnaia tenti sin da subito di raddrizzare lo sfavorevole punteggio, fino al duplice fischio la compagine di Alessio Manichi se la cava egregiamente nella gestione del vantaggio, di fatto senza rischiare alcunché: tuttavia, dopo poco più di un minuto dalla ripresa delle ostilità, gli sforzi gialloblù vengono infine ricompensati quando Solvi, abilissimo a lasciare sul posto Margheri sull'out di sinistra, scodella a centro area un pallone delizioso sul quale l'indisturbato Manetti, inseritosi con tempismo invidiabile, ha vita facile nel correggerlo in rete da due passi con una poderosa zuccata da posizione centrale. Ciononostante, l'episodio in questione non intacca in pressoché alcun modo il morale di una coriacea Duccio Dini che anzi, neutralizzate le successive scorribande dell'undici di Mister Mangano, appena superata l'ora di gioco riesce a rimettere la testa avanti punendo esizialmente una leggerezza avversaria nello sventare una minaccia con Cecchi che, vistasi concessa la libertà di calciare dalla trequarti, si aggiusta la sfera e, dopo un rimbalzo, si inventa una rete da cineteca con una parabola che scavalca la resistenza di Paci e varca la fatidica linea bianca dopo aver dato un bacio alla faccia interna della traversa. Costretto ad inseguire per la seconda volta in una scarsa mezz'ora effettiva, il Legnaia riesce -a questo punto della gara- a trovare la debita carica, con la scossa definitiva, quantomeno per raddrizzare nuovamente il risultato. Al 64', però, Marzi pecca incredibilmente di lucidità innanzi al portiere spedendo clamorosamente al lato un invitante suggerimento con la testa del nuovo innesto Bini pervenuto sugli sviluppi di una punizione di Sarri nei pressi della linea di centrocampo; 4' più tardi, invece, non va meglio ad un altro neo-entrato tra le file ospiti, vale a dire Longosci che, ricevuto un appoggio da parte di Silvestri, lascia partire un'autentica staffilata largo a sinistra che come un fulmine a ciel sereno si stampa in pieno sul montante prima che l'azione sfumi. Scampati i rilevanti pericoli, il collettivo in maglia giallorossa, peraltro presentatosi col dente avvelenato dopo il cocente ko patito proprio contro l'Audace nel triangolare di Coppa in occasione del match d'apertura della regular season, trova comunque la forza di riorganizzarsi là dietro per ribattere colpo su colpo le folate offensive ospiti finché al 90', perfezionata una serie di rapidi scambi con un Silvestri spalle alla porta, Solvi, dal vertice sinistro dell'area, non lascia partire una conclusione ad incrociare di rara bellezza che si rivela assolutamente imprendibile per Bernini andando a togliere la metaforica ragnatela dal sette opposto e permettendo ancora una volta ai gialloblù di agguantare il segno x. Ormai, con sette di recupero rimasti da disputare, l'inerzia della gara punta esclusivamente in una sola direzione: il Legnaia, senza ombra di dubbio, crede in una rimonta che avrebbe a dir poco del rocambolesco facendo consequenzialmente all-in a caccia dell'intera posta in palio ma, d'altro canto, tanto un monumentale Bernini quanto la dea bendata hanno ben altri piani ed infatti, se al 94' è un colpo di reni del portiere locale a dire di no ad un tentativo di testa ravvicinato di Silvestri, 2' dopo i sogni audacini dell'incredibile 2-3 -verosimilmente con la complicità ancora delle dita del superlativo Bernini- si frantumano esattamente sul palo alla destra di quest'ultimo, ove va dritto a finire un piazzato col contagiri di Sarri che, dunque, non basta ad evitare che la sfida in questione non presenti né vincitori né vinti, una sfida da cui dunque i gialloblù escono sì ancora da primi della classe sia pur adesso con un vantaggio sulla seconda sceso a quattro lunghezze in virtù di una Sambuca che, con punteggio tennistico, tra le mura amiche non ha avuto pietà alcuna della malcapitata Sancat.
Raddese-Grevigiana 1-0
RETI: Maestrini
Sambuca U. Casini-Sancat 6-1
RETI: Bartarelli, Ricci, Ricci, Maravigli, Licari, Vignolini, Torrini
San Giusto Le Bagnese-Impruneta Tavarnuzze 1-2
RETI: Canigiani, Fusi, Ficozzi
SAN GIUSTO: Cappelletti, Giorgi (58' Marzi), Nicotra, Conti, Maestrini, Albanese (72' Bandinelli), Rettori (77' Naselli), Neri (56' Manetti), Nardi, Canigiani, Bettoni (78' Forconi). A disp.: Gelli, Cassigoli, Calamandrei, Pagliantini. All.: Landini.
IMPRUNETA TAVARNUZZE: Morganti, Crinzi, Paterna (50' Signorini), Mengoni, Marcucci, Bellucci, Ficozzi (86' Piazzini), Fusi, La Motta (88' Salvadori), Rocchini, Lanfranchi. A disp.: Gianni, Bichi, Lambardi, Maier, Barbieri, Lanfranchi Simone. All.: Andreucci.
ARBITRO: Ippolito di Pisa.
RETI: 33' rig. Canigiani, 50' Fusi, 52' Ficozzi.
SAN GIUSTO: Cappelletti, Giorgi (58' Marzi), Nicotra, Conti, Maestrini, Albanese (72' Bandinelli), Rettori (77' Naselli), Neri (56' Manetti), Nardi, Canigiani, Bettoni (78' Forconi). A disp.: Gelli, Cassigoli, Calamandrei, Pagliantini. All.: Landini.
IMPRUNETA TAVARNUZZE: Morganti, Crinzi, Paterna (50' Signorini), Mengoni, Marcucci, Bellucci, Ficozzi (86' Piazzini), Fusi, La Motta (88' Salvadori), Rocchini, Lanfranchi. A disp.: Gianni, Bichi, Lambardi, Maier, Barbieri, Lanfranchi Simone. All.: Andreucci.
ARBITRO: Ippolito di Pisa.
RETI: 33' rig. Canigiani, 50' Fusi, 52' Ficozzi.
L'impruneta Tavarnuzze di Andreucci espugna San Giusto Le Bagnese, e conquista altri tre punti fondamentali per il proprio campionato, al termine di una partita combattuta ed aperta. I padroni di casa partono con veemenza e schiacciano, fin dalle prime battute, la formazione ospite nella propria area di rigore collezionando un paio di opportunità che non si concretizzano al tiro finale. Ma col passare dei minuti l'Impruneta Tavarnuzze reagisce e riesce ad alzare il proprio baricentro, riuscendo a chiudere la manovra avversaria sempre più lontano dalla propria porta. Al 22° sono gli ospiti, con La Motta, ad avere un'ottima occasione, ma il portiere devia in angolo. Il terreno di gioco non favorisce la squadra ospite e il San Giusto, seppur senza qualche importante titolare, riesce a tenere sotto pressione la difesa verde-azzurra che rischia di capitolare al 30° ma il cross di Neri viene intercettato da Lanfranchi al limite dell'area piccola, prima che l'attaccante del San Giusto potesse colpire agevolmente a rete. La pressione dei padroni di casa culmina al 35° quando un cross in area sfugge dalle mani di Morganti e nel tentativo di recuperare la palla travolge l'avversario che si accingeva a battere a rete. Calcio di rigore netto, che Canigiani batte centralmente superando Morganti. Poi nel secondo tempo la svolta. Andreucci ha evidentemente toccato le corde giuste nella testa dei suoi calciatori, perché nel secondo tempo è scesa in campo tutta un'altra squadra. Al 50° bella discesa sulla fascia sinistra di Rocchini che resiste ad un avversario e tocca per l'accorrente Lanfranchi che sceso sulla out di sinistra entra in area e crossa basso a rimorchio per l'accorrente Fusi, che dal limite dell'area grande piazza il suo destro che si insacca alle spalle di Cappelletti. Neanche il tempo di prendere respiro e 2 minuti dopo, al 52° è il raddoppio. L'azione parte ancora dalla fascia sinistra e stavolta la palla va verso la Motta, che si smarca abilmente del suo avversario e tira deciso in porta, ma la bella parata di Cappelletti, stavolta, rimane al centro area dove staziona Ficozzi che non si fa scappare la ghiotta opportunità, e porta in vantaggio i verde-azzurri. Il San Giusto non ci sta a perdere e si riversa nella metà campo ospite alla ricerca del pareggio, ma si espone alle ripartenze dell'Impruneta Tavarnuzze, che vengono fermate quasi sempre dall'arbitro che giudica in fuori gioco gli attaccanti ospiti. La partita termina dopo 6 lunghissimi minuti di recupero con la vittoria pesantissima dell'Impruneta Tavarnuzze, che dopo tanti anni riesce ad espugnare il campo delle Bagnese e sale a quota 12 punti. Si arresta la corsa del San Giusto che si ferma al quinto posto.
L'impruneta Tavarnuzze di Andreucci espugna San Giusto Le Bagnese, e conquista altri tre punti fondamentali per il proprio campionato, al termine di una partita combattuta ed aperta. I padroni di casa partono con veemenza e schiacciano, fin dalle prime battute, la formazione ospite nella propria area di rigore collezionando un paio di opportunità che non si concretizzano al tiro finale. Ma col passare dei minuti l'Impruneta Tavarnuzze reagisce e riesce ad alzare il proprio baricentro, riuscendo a chiudere la manovra avversaria sempre più lontano dalla propria porta. Al 22° sono gli ospiti, con La Motta, ad avere un'ottima occasione, ma il portiere devia in angolo. Il terreno di gioco non favorisce la squadra ospite e il San Giusto, seppur senza qualche importante titolare, riesce a tenere sotto pressione la difesa verde-azzurra che rischia di capitolare al 30° ma il cross di Neri viene intercettato da Lanfranchi al limite dell'area piccola, prima che l'attaccante del San Giusto potesse colpire agevolmente a rete. La pressione dei padroni di casa culmina al 35° quando un cross in area sfugge dalle mani di Morganti e nel tentativo di recuperare la palla travolge l'avversario che si accingeva a battere a rete. Calcio di rigore netto, che Canigiani batte centralmente superando Morganti. Poi nel secondo tempo la svolta. Andreucci ha evidentemente toccato le corde giuste nella testa dei suoi calciatori, perché nel secondo tempo è scesa in campo tutta un'altra squadra. Al 50° bella discesa sulla fascia sinistra di Rocchini che resiste ad un avversario e tocca per l'accorrente Lanfranchi che sceso sulla out di sinistra entra in area e crossa basso a rimorchio per l'accorrente Fusi, che dal limite dell'area grande piazza il suo destro che si insacca alle spalle di Cappelletti. Neanche il tempo di prendere respiro e 2 minuti dopo, al 52° è il raddoppio. L'azione parte ancora dalla fascia sinistra e stavolta la palla va verso la Motta, che si smarca abilmente del suo avversario e tira deciso in porta, ma la bella parata di Cappelletti, stavolta, rimane al centro area dove staziona Ficozzi che non si fa scappare la ghiotta opportunità, e porta in vantaggio i verde-azzurri. Il San Giusto non ci sta a perdere e si riversa nella metà campo ospite alla ricerca del pareggio, ma si espone alle ripartenze dell'Impruneta Tavarnuzze, che vengono fermate quasi sempre dall'arbitro che giudica in fuori gioco gli attaccanti ospiti. La partita termina dopo 6 lunghissimi minuti di recupero con la vittoria pesantissima dell'Impruneta Tavarnuzze, che dopo tanti anni riesce ad espugnare il campo delle Bagnese e sale a quota 12 punti. Si arresta la corsa del San Giusto che si ferma al quinto posto.
San Polo-Castellina In Chianti 2-3
RETI: Gjata, Cecconi, Martino, Martino, Moscatelli
SAN POLO: Pazzagli, Cozzini, Raspini, M. D'Aquino, Cecconi, Galletti, Nocentini, Barbieri, Ceccarini, Gjata, Stan. A disp.: La Musta, Nidi, Menghetti, Malja, Lgamgam, A. D'Aquino, Fiumi. All.: Rabarbari
CASTELLINA IN CHIANTI: Borracelli, Carlino, Fantoni, Criscenti, Landolfi, Avola, Moscatelli, Marzi, Arigò, Rosati, Martino. A disp.: Ciabattini, Bottoni, Buffi, Camarri, Gurgugli, Cornacchia, Farasini, Bernabei, Sani. All.: Lovaglio
ARBITRO: Leonardo Flaviani di Firenze
RETI: 26' e 29' Martino, 48' Cecconi, 50' Moscatelli, 80' rig. Gjata.
SAN POLO: Pazzagli, Cozzini, Raspini, M. D'Aquino, Cecconi, Galletti, Nocentini, Barbieri, Ceccarini, Gjata, Stan. A disp.: La Musta, Nidi, Menghetti, Malja, Lgamgam, A. D'Aquino, Fiumi. All.: Rabarbari
CASTELLINA IN CHIANTI: Borracelli, Carlino, Fantoni, Criscenti, Landolfi, Avola, Moscatelli, Marzi, Arigò, Rosati, Martino. A disp.: Ciabattini, Bottoni, Buffi, Camarri, Gurgugli, Cornacchia, Farasini, Bernabei, Sani. All.: Lovaglio
ARBITRO: Leonardo Flaviani di Firenze
RETI: 26' e 29' Martino, 48' Cecconi, 50' Moscatelli, 80' rig. Gjata.
Scende sempre più a picco il San Polo, una squadra che continua ad imbarcare acqua affondando all'ultimo posto in campionato con soli due punti conquistati. La formazione di Rabarbari rimane ancora l'unica squadra del girone a non aver ancora trovato la prima vittoria. Ed anche se la stagione è ancora lunga, la situazione si complica ogni domenica che passa, soprattutto per una squadra che, oltre a non vincere, non riesce quasi mai a tirare in porta. La sfida si rivela maschia, con molto agonismo, molti falli e molta tensione. Apre le danze la doppietta di Martino che sigla il primo al 26' e ribadisce con forza al 29' il secondo alle spalle di Pazzagli. Cecconi accorcia le distanze al 48' ma due minuti dopo capitola di nuovo sotto il colpo di Moscatelli. Non basta, all'80', il rigore di Gjata a rendere meno amara l'ennesima sconfitta dolorosa per il San Polo. Bene, invece, per il Castellina in Chianti che, seppur nel contesto di una brutta partita spigolosa, è riuscito a uscire indenne conquistando un successo di spessore.
Scende sempre più a picco il San Polo, una squadra che continua ad imbarcare acqua affondando all'ultimo posto in campionato con soli due punti conquistati. La formazione di Rabarbari rimane ancora l'unica squadra del girone a non aver ancora trovato la prima vittoria. Ed anche se la stagione è ancora lunga, la situazione si complica ogni domenica che passa, soprattutto per una squadra che, oltre a non vincere, non riesce quasi mai a tirare in porta. La sfida si rivela maschia, con molto agonismo, molti falli e molta tensione. Apre le danze la doppietta di Martino che sigla il primo al 26' e ribadisce con forza al 29' il secondo alle spalle di Pazzagli. Cecconi accorcia le distanze al 48' ma due minuti dopo capitola di nuovo sotto il colpo di Moscatelli. Non basta, all'80', il rigore di Gjata a rendere meno amara l'ennesima sconfitta dolorosa per il San Polo. Bene, invece, per il Castellina in Chianti che, seppur nel contesto di una brutta partita spigolosa, è riuscito a uscire indenne conquistando un successo di spessore.