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Juniores Regionali GIR.D - Giornata n. 8

Lanciotto Campi-Scandicci 1-1

RETI: Dajcaj, Zeoli
LANCIOTTO CAMPI: Giannone, Dajcaj, Arca, Alampi, Buontiempo, Amadio, Cavicchi, Colombo, F. Pratesi, Biagiotti, Ballerini. A disp.: Balatri, Cau, Coviello, Del Bubba, Giovannini, Gonfiantini, Maggini, Pancani, Poli. All.: Carlo Salvadori.
SCANDICCI: Nati, La Torre, Galli, Paoli, Hognogi, Paci, Manetti, Papi, Zeoli, Ongaro, M. Pratesi. A disp.: Cei, Grisolini, Conticelli, Mantovelli, Cardona Galeas, Moccia, Esposito. All.: Massimiliano Burchi.
ARBITRO: Franchi di Firenze
RETI: 40' Zeoli, 89' Dajcaj.



Poco importa se invece della qualificazione ai play-off di un campionato nazionale in palio c'è quella alla Coppa Toscana. Quando in gioco vi è un obbiettivo importante da centrare, Massimiliano Burchi e il suo Scandicci sono sempre lì, pronti a giocarsi al meglio le proprie carte. Era accaduto nel recente passato, quando i vlues sedevano regolarmente al tavolo delle grandi nel campionato Juniores nazionali; e puntualmente è successo anche nella stagione in cui, a causa della retrocessione della prima squadra nel campionato di Eccellenza, è stata a sua volta costretta a fare i conti con un ritorno in regione tutt'altro che agevole. Dopo aver galleggiato a lungo nello spazio, non è facile riadattarsi immediatamente al clima terrestre. Ce lo insegnano i cosmonauti più esperti e lo conferma uno Scandicci che dopo un avvio di stagione un po' incerto è tornato a respirare l'aria salubre dell'alta classifica: la rete del pari subita nel finale (1-1 il risultato) non gli consente però il sorpasso in classifica ai danni del Lanciotto, che resta un punto avanti ma che non sembra guarito dalla sterilità e dall'inefficacia in fase d'impostazione della manovra. Al contrario lo Scandicci è in fiducia, prende subito il comando delle operazioni e pur allineandosi con un 4-4-2 schematico e alquanto scolastico riesce a giocare un calcio pulito, altamente geometrico nel palleggio ma soprattutto incisivo nelle riproposizioni lungo le corsie laterali. In fondo in questo giochino non c'è poi granché da inventare e nell'occasione Massimiliano Burchi è bravo a dimostrare quanto sia redditizio fare le cose semplici. Dirigendo il traffico in mezzo al campo, la coppia formata da Papi e Manetti tiene alto il baricentro smistando un buon quantitativo di palloni sugli esterni Paci e Zeoli che a loro volta fungono poi da innesco per il duo d'attacco formato da Ongaro e Mattia Pratesi. Particolarmente incisiva risulta la catena di sinistra lungo la quale, supportato dagli inserimenti di Hognogi, proprio Zeoli mette sovente sotto torchio Dajcaj, comunque molto attento in fase di contenimento. Del resto, bastano pochi giri d'orologio per rendersi conto che è proprio per merito di un quadrilatero difensivo piuttosto solido e di Giannone, a tratti portentoso. che il Lanciotto riesce a rimanere in linea di galleggiamento. Inesistente in fase di costruzione a centrocampo e di conseguenza non pervenuto dalle parti di Nati, seppur costantemente costretto nella propria trequarti il Lanciotto lavora invece con alacrità e buoni risultati in fase di contenimento. Non è dunque per caso che il taccuino si colori solo di blues. Al 15', sugli sviluppi di un corner dalla destra ben battuto da Mattia Pratesi e contenuto con affanno dalla retroguardia rossoblù, Manetti spara forte dal limite indirizzando fuori d'un palmo alla destra di Giannone un'insidiosa rasoiata a pelo d'erba. Due minuti più tardi Mattia Pratesi prova a mettersi in proprio e, dopo aver sfondato la linea difensiva campigiana passando da sinistra, prima s'incunea in area e poi fa partire una precisa conclusione dalla media distanza: Giannone si oppone bravamente bloccando con estrema sicurezza. Pochi secondi più tardi il portiere campigiano si ripete; ma stavolta la sua prodezza lo eleva di diritto agli onori degli altari. Paci si fa largo lungo la corsia di destra, vince il duello di forza con Amadio e rimette al centro un bel pallone che l'accorrente Ongaro gira da due passi; il vantaggio sembra cosa fatta e solo la miracolosa risposta in tuffo di Giannone nega la rete all'esperto bomber scandiccese. Il meritato vantaggio dello Scandicci giunge finalmente al 40' quando Zeoli, inseritosi da sinistra su un lancio in verticale, brucia l'intervento in uscita di Giannone spingendo il pallone in rete. L'intervallo di metà tempo serve solo ad abbassare momentaneamente il sipario su uno monologo in dialetto scandiccese che riprende, più coinvolgente che mai, nel momento in cui l'arbitro Franchi dà il via al secondo tempo. Riprendendo a fraseggiare con buona qualità in mezzo al campo la squadra di Burchi, che nel frattempo ha sostituito l'infortunato Ongaro con l'ex lastrigiano Mantovelli, costringe il Lanciotto ad arretrare ulteriormente il proprio raggio d'azione. Lo Scandicci ci prova, crea diverse buone occasioni ma ha il demerito di non riuscire ad assestare a un avversario costantemente costretto all'angolo quel colpo da ko che gli permetterebbe di chiudere in cassaforte i tre punti. Al 52', dopo aver recuperato il pallone sulla trequarti e aver poi chiuso il triangolo con Paci, Papi si presenta al limite dell'area indirizzando poi verso la porta difesa da Giannone un velenoso diagonale rasoterra che sibila di poco a lato. Al 57' un sanguinoso pallone perso dal Lanciotto sulla trequarti diventa buono per Paci che, ben lanciato in verticale, è anticipato d'un soffio da un coraggioso Giannone, che uscendo tempestivamente dai pali, riesce a chiudergli la porta in faccia. Al 72' i centrocampisti ospiti imbastiscono una buona manovra aggirante al limite dell'area campigiana: Manetti si crea lo spazio per battere a rete; dopo aver superato le mani di Giannone, la sua splendida conclusione a girare però si stampa contro la faccia superiore della traversa e mantiene così in vita le speranze di rimonta rossoblù. Anche se nella fase finale del match lo Scandicci, che ha speso molte energie, si trova costretto a calare l'intensità del proprio gioco, al Lanciotto che poco o nulla continua a produrre in fase di costruzione e di palleggio sembra adesso venir meno pure la necessaria lucidità. Anche il disperato assalto finale portato all'area scandiccese sembra più che altro dettato da un'irrazionale volontà di provare comunque d andare oltre i limiti. All'89' però questo prodigarsi ha i propri effetti, visto che il Lanciotto conquista un calcio d'angolo che Dajcaj s'incarica di battere dalla bandierina di sinistra. Una parabola ben disegnata e che spiove con precisione nel cuore dei sedici metri ospiti mette in difficoltà la difesa che non riesce a disimpegnarsi al meglio; il pallone sfila sul settore destro dell'attacco campigiano ed entra nella disponibilità di Alampi che, dopo averlo recuperato, lo ripropone verso il centro grazie a un buon traversone teso; il pallone sbuca così nuovamente nel cuore dell'area blues, dove stavolta Dajcaj è il più lesto ad anticipare i difensori per poi concludere di prima intenzione non lasciando scampo a Nati, che fino a quel momento aveva recitato alla perfezione il ruolo di spettatore non pagante. Grazie a questo primo e unico sussulto d'orgoglio materializzatosi a pochi secondi dal 90', un Lanciotto cinico riacciuffa per i capelli l'avversario di turno conquistando un punto che gli permette di rimanere aggrappato all'ultimo posto utile per accedere alla Coppa Toscana. Si respira invece grande rammarico nello spogliatoio dello Scandicci: non è stato sufficiente dare alla gara un'ottima interpretazione sul piano tecnico; è mancata quella zampata vincente che avrebbe consentito di compiere un significativo salto di qualità. Burchi e i suoi ragazzi hanno però dimostrato di possedere tutte le caratteristiche che potrebbero dare tutto un altro sapore alla loro stagione. Lo Scandicci insomma c'è, e come sempre si giocherà fino all'ultima giornata le proprie chance di successo. Più che sufficiente la direzione di Iacopo Franchi. Calciatoripiù : nel Lanciotto si sottolinea l'ottima partita giocata da tutto il dispositivo di difesa che, puntellato da due solidi centrali del calibro di Buontiempo e Amadio e supportato da due generosi esterni come capitan Arca e un ottimo Dajcaj , decisivo ai fini del risultato, blinda a doppia mandata la porta rossoblù, grazie anche alla strepitosa prestazione di Giannone . Nello Scandicci invece le note liete giungono da tutti i reparti. In fase difensiva si sono fatti apprezzare l'esterno sinistro Hognogi , abilissimo anche in fase di supporto alla manovra di centrocampo, e il centrale Galli . A centrocampo, molto bene sono andati i mediani Manetti e Papi e l'esterno sinistro Zeoli ; in fase offensiva più che apprezzabile è stato il gran lavoro svolto da Mattia Pratesi che, in virtù del suo moto perpetuo, non offrendo autentici punti di riferimento alla difesa di casa ha rappresentato un validissimo supporto per Ongaro prima e per Mantovelli poi.
Fortis Juventus-Atletica Castello 5-2

RETI: Arrighini, Razzauti, Paladini, Paladini, Parrini E., Gjika, Peruzzi
FORTIS JUVENTUS: Biagioli, Lo Bosco, Paoli, Paladini, Galeotti, Belli, Pieri, D'Esposito, Arrighini, Razzauti, Incagli. A disp.: Conforti, Grigoras, Amerighi, Maretti, Bagiardi, Ojediran, Bonini, Sylla, Viviani. All.: Falli.
ATLETICA CASTELLO: Bariletti, Cuscianna, Lastrucci, Peruzzi, Bandinelli, Di Fruscia, Milani, Comparini, Gjika, Simoniello, Lamtafah. A disp.: Matera, Mori, Margheri, Neglia, Maffei. All.: Papi.
ARBITRO: Romanelli di Firenze.
RETI: 20', 85' Paladini, 30' Arrighini, 45' Gjika, 47' Peruzzi, 65' Pieri, 75' Razzauti.



Torna al successo la Fortis Juventus, che sul terreno amico del Sussidiario Donatello Donatini di Borgo San Lorenzo supera l'Atletica Castello con il punteggio di 5-2. Nelle file dei mugellani si registrano alcune assenze: sono squalificati Fedi, Macchinelli e Niccoli; per gli ospiti è fuori per lo stesso motivo Riggio. Sulla panchina dell'Atletica Castello è assente Orsi e la squadra viene guidata da Massimiliano Papi. Il risultato viene sbloccato dopo 20' del primo tempo, quando Paladini finalizza un'azione dei padroni di casa. Al 30' il raddoppio porta invece la firma di Arrighini, sugli sviluppi di un calcio d'angolo. La formazione mugellana sembra in grado di gestire la situazione, ma proprio allo scadere dei 45' iniziali la compagine ospite torna in partita, dimezzando le distanze. L'autore del gol del 2-1 è Gjika, che sfrutta nel migliore dei modi un malinteso difensivo dei locali. Il secondo tempo si apre invece nel peggiore dei modi per i padroni di casa, che al 47' incassano il pareggio: Peruzzi supera il portiere di casa con un pallonetto. A questo punto la squadra guidata in panchina da Mauro Falli trova la forza di reagire. Al 65' Pieri realizza la rete che riporta avanti i mugellani. Al 75' il gol segnato da Razzauti consente ai biancoverdi di casa di effettuare l'allungo decisivo. All'85' chiude i conti Paladini, che completa la doppietta personale e fissa il risultato sul definitivo 5-2. Grazie ai tre punti conquistati la Fortis Juventus, che colpisce anche un palo con Incagli, si rilancia in classifica, verso una posizione più tranquilla, mentre i fiorentini rimangono al penultimo posto della graduatoria.
Audace Legnaia-Centro Storico Lebowski 3-3

RETI: Tofani, Plozzer, Tofani, Magrini, Paggetti, Seroni
AUDACE LEGNAIA: Anselmi, Martini, Pecori, Renzi, Bruno, Cosi, Spinella, Michelagnoli, Tofani, Amodio, Plozzer. A disp.: Chiamorro, Francini, Silei, Milite, Paoletti D., Paoletti N., Bini, Rosato, Badiani. All.: Arialdo Corti.
LEBOWSKI: Lippi, Carnasciali, Pancani, Grillo, Biffoli, Banzi, Lapis, Magrini, Paggetti, Fantoni, Ayoazaian. A disp.: Caparrini, Piccini, Seroni, Chini, Di Mascolo, Danso, Arcuri, Bracaj. All.: Simone Beni.
ARBITRO: Echchraqa di Firenze.
RETI: Tofani 2, Magrini, Plozzer, Paggetti, Seroni.



Se vi è sembrato severo il metro di giudizio di Marchetti in Torino-Fiorentina, forse non avete visto quello del sig. Echchraqa in Audace Legnaia-Lebowski. Partita terminata sul punteggio di 3-3, ma totalmente condizionata da delle scelte arbitrali a dir poco discutibili. Pronti via e direttamente sugli sviluppi del calcio d'inizio Tofani vede Lippi fuori dai pali e lo beffa con una traiettoria perfetta, portando avanti i padroni di casa. Dopo circa venti minuti arriva però il pareggio degli ospiti: punizione dalla distanza respinta da Anselmi, sul tap in si avventa Magrini che insacca tra le proteste degli avversari che reclamano il fuorigioco. Ciò che lascia perplessi è più che altro la distribuzione dei cartellini da parte del direttore di gara, che non esita ed estrarli a ogni minimo contatto specialmente nei confronti dei giocatori di Corti. Che, comunque, prima dell'intervallo riescono a tornare in vantaggio grazie a una magistrale punizione sotto l'incrocio di Plozzer: 2-1. Nella ripresa il Legnaia parte ancora forte e sempre a seguito di un calcio da fermo, stavolta scodellato in area, Tofani anticipa il portiere e insacca il 3-1. Sembra filare tutto liscio per i gialloblù, ma di qui a poco si verificano gli episodi che cambieranno la partita: l'arbitro infatti espelle Martini, già ammonito, per un fallo tattico, ma soprattutto mostra il rosso diretto a Bruno per aver fermato a suo dire una chiara occasione da gol, quando in realtà la difesa locale era perfettamente schierata. Ovviamente con due uomini in più il Lebowski trova molti più spazi e qualche minuto più tardi accorcia le distanze grazie a Paggetti, bravo ad angolare il pallone risolvendo una mischia in area. I colpi di scena però non sono finiti, perché la squadra di Beni rimane a sua volta in nove complici le espulsioni di Lapis per proteste e Fantoni per un testa a testa con un avversario, entrambi già ammoniti. Alla ristabilita parità numerica si aggiunge anche quella nel punteggio: durante il settimo degli otto minuti di recupero concessi, infatti, Seroni riceve palla dentro l'area e quasi dalla linea di fondo indovina un tiro tanto potente quanto insperato che si insacca sotto la traversa sul primo palo per il definitivo 3-3. Il Lebowski dunque evita la sconfitta e si mantiene in piena zona Coppa Toscana, mentre l'Audace Legnaia contesta una direzione arbitrale che ha compromesso la possibilità di conquistare tre punti che - pur essendo la salvezza ormai quasi irraggiungibile - avrebbero rappresentato una gran bella soddisfazione.
Folgor Calenzano-Floriagafir Bellariva 3-4

RETI: Gibilaro, Mignacca, Gibilaro, Biagini, Pratesi, Biscioni Pecci, Vegni
F. CALENZANO: Del Bimbo, Becheri, Mignacca, Palmeri, Saraci, Baroni, Materassi, Cardellicchio, Gibilaro, Aprile. A disp.: Targioni, Lastrucci, Nencini, Bracale, Hoxha, Bandini, Pelagatti. All.: Davide Barni.
FLORIAGAFIR: Merendi F., Navarria, Baglini, Biagini, Pratesi, Innocenti, Amato, Merendi E., Biscioni Pecci, Di Vita, Chiavacci. A disp.: Buiani, Rogai, Gallo, Lucchesi, Catalano Belisario, Scalella, Vegni, Ormi, Fejzullahu. All.: Francesco Fiorindi.
ARBITRO: Castorina di Lucca.
RETI: Biagini, Pratesi, Gibilaro 2, Mignacca, Biscioni, Vegni.



Se l'aggiudica la Floriagafir lo scontro al vertice sul campo della Folgor Calenzano: se sarà stata la sliding door del campionato lo sapremo tra qualche settimana, intanto però la squadra di Fiorindi acquisisce un vantaggio di quattro punti in testa alla classifica e non è poco a cinque giornate dalla fine. Venendo alla cronaca i padroni di casa, orfani di bomber Fiorentino, partono contratti e non trovano le misure a fronte di una formazione ospite invece ben messa in campo e capace di andare a segno due volte nei primi venticinque minuti. Il vantaggio porta la firma di Biagini, il raddoppio invece è opera di Pratesi sempre sugli sviluppi di un calcio da fermo. Solo a questo punto il Calenzano si sveglia, affidandosi al trio formato da Materassi, Palmeri e Baroni che domina a centrocampo e tesse la tela del gioco. L'inerzia del match cambia e prima dell'intervallo Gibilaro dimezza lo svantaggio, scavalcando Merendi con un colpo di testa su assist di Materassi dalla bandierina. Nella ripresa continua a spingere la squadra di Barni, mentre quella di Fiorindi per lunghi tratti non riesce a imbastire manovre degne di questo nome. Le conseguenza sono inevitabili: prima Mignacca pareggia di testa, poi addirittura Gibilaro firma doppietta e sorpasso su splendida imbucata di Amatulli. Uno-due pesantissimo che stenderebbe chiunque, ma non la Floriagafir che ancora una volta dimostra tutta la forza del proprio collettivo e dopo appena un minuto acciuffa il 3-3 grazie a un contropiede finalizzato da Biscioni. Non è finita qui: al 38', sfruttando l'ennesima lettura sbagliata della retroguardia locale, Vegni batte Del Bimbo spostando il punteggio sul definitivo 3-4. Una vittoria epica per i ragazzi di Fiorindi, al termine di una partita veramente incredibile che ha visto le due squadre battersi entrambe con l'intento di portare a casa i tre punti. La Floriagafir si è confermata formazione solida e dalla idee chiare, supportata dall'incredibile forza di un gruppo straordinariamente affiatato che ancora una volta ha fatto la differenza. Inevitabile invece il rammarico del Calenzano, che era riuscito a riprendere in mano la partita ma ha pagato a caro prezzo i troppi errori difensivi. Calciatoripiù : per la Folgor Calenzano Gibilaro , Materassi e Mignacca (Folgor Calenzano). Per la Floriagafir sarebbe ingiusto nominare qualcuno in particolare, perché mai come stavolta la vittoria è stata figlia della prestazione dell'intero collettivo.
Pol. Novoli-Montespertoli 2-4

RETI: Caldaranu, Postiglione, Chini, Bonaiuti, Raba, Gasparri
NOVOLI: Cecchi, Guidotti, Beconi, Pinco, Centelli, Amasna, Faustini, Giusepponi, Talbi, Vancelli, Caldararu. A disp.: Warid, Cortini, Di Pasquale, Postiglione, Miftah, Bani, Ekani, Echchihab, Fioretti. All.: Gabriele Pallante.
MONTESPERTOLI: Frizzi, Santoni, Governi, Stasino, Fiorini, Manetti, Antonini, Rabà, Bonarelli, Chini, Gasparri. A disp.: Mugnaini, Berti, Campolmi, Lombardi, Morelli. All.: Alessandro Calderone.
ARBITRO: Bolognesi di Pontedera.
RETI: Chini, Caldararu, Bonarelli, Rabà, Gasparri, Postiglione.



Svaniscono forse definitivamente le speranze di salvezza del Novoli, che davanti a una tribuna stracolma di cuori arancioblù cede il passo a un Montespertoli più maturo e capace di colpire nei momenti cruciali della partita. Pronti via e dopo cinque minuti i ragazzi di Calderone battono corto un calcio d'angolo, la difesa locale è fin troppo passiva e così Chini ne approfitta per liberarsi al limite dell'area e scagliare un tiro che, deviato, diventa imprendibile per Cecchi che vede il pallone solo quando ormai è troppo tardi. Al quarto d'ora altro flipper sul sinistro di Bonarelli, con la sfera che sibila accanto al palo a portiere battuto. Dall'altra parte si fa vedere per la prima volta la squadra di Pallante: bel filtrante di Centelli per Faustini, Frizzi però è bravissimo a uscire fuori dall'area e vincere il contrasto con l'attaccante allontanando la minaccia. Al 20' sugli sviluppi di un corner ben battuto da Chini saltano le marcature nell'area locale, Bonarelli stacca da solo e manda di poco alto. Alla mezz'ora il Novoli dispone di una punizione dai venticinque metri, Amasna la tocca per Talbi ma la sua traiettoria è centrale e viene bloccata senza problemi da Frizzi. Il quale rischia grosso pochi minuti più tardi, quando a seguito di un corner esce con i pugni e anziché il pallone colpisce la nuca di Faustini: i locali reclamano il rigore e in teoria non avrebbero tutti i torti, ma resta difficile pensare che un arbitro a questi livelli possa punire un fallo che in Serie A avrebbe bisogno almeno di qualche revisione al monitor. Un piazzato ampiamente fuori bersaglio di Antonini fa da preludio alla ripresa, che si apre con il gol di pareggio su schema dalla bandierina: pallone toccato corto dentro l'area, Caldararu arriva indisturbato in corsa e con un gran destro a rientrare fulmina Frizzi sul primo palo. Trattasi però di un fuoco di paglia per la squadra di Pallante, che nei minuti successivi si scioglie inspiegabilmente. Al 56' Cecchi si supera ipnotizzando Bonarelli che gli si era presentato davanti, ma il duello si ripete a distanza di due giri d'orologio e stavolta lo vince l'attaccante gialloverde: lancio lungo arpionato in area, sterzata formidabile sul destro e conclusione potente e precisa nell'angolino opposto. Un gol semplicemente strepitoso, bissato al 64' da quello di Rabà che si fa trovare tutto solo nella zona sinistra dell'area e batte Cecchi nonostante il tocco di quest'ultimo. Passano tre minuti e, sugli sviluppi di una punizione leggermente defilata dal limite dell'area, Gasparri fa passare il pallone al fianco della barriera e buca il portiere portando il punteggio sul 4-1. Tre reti incassate in meno di dieci minuti suonano come una sentenza per il Novoli, che solo a questo punto tira fuori l'orgoglio e spaventa Frizzi in un paio di occasioni: prima Faustini, innescato da Caldararu, si gira bene in area e sfiora la traversa con il sinistro, poi sempre lui tenta la deviazione volante su cross dalla bandierina mancando di poco lo specchio. Faustini non trova dunque la gioia personale ma almeno la soddisfazione dell'assist quando, all'80', riesce a tenere in campo un pallone che sembrava irraggiungibile servendo in scivolata Postiglione che da due passi non può sbagliare. Il punteggio si sposta sul 2-4 e non cambia più da qui al triplice fischio, complici il poco tempo rimasto a disposizione e una serie di uscite di Frizzi che vanifica gli ultimi tentativi dei locali comandando con autorità all'interno della propria area. Finisce dunque con un successo fondamentale per il Montespertoli, che resta fuori dalla zona retrocessione ma continua a sentire il fiato sul collo di un Viaccia sempre più in vena di grandi risultati. Con un distacco di dieci punti dalla zona salvezza si infrangono invece, pur non ancora matematicamente, le speranze del Novoli, che nelle ultime partite aveva invertito la rotta sul piano dei risultati ma la cui rincorsa è iniziata decisamente troppo tardi.
Viaccia-Rinascita Doccia 3-2

RETI: Fedele, Cartia, Ciaschi, Oriti R., Antogna
VIACCIA: Oliva Diaz, Guarducci, Simoni, Benvenuti, Ciambellotti, Balice, Avallone, Ciaschi, Fedele, Caca, Cartia. A disp.: Todaro, Bianchi, Bellucci, Ferroni, Giacomelli, Mazzanti, Raffaele, Rrapay. All.: Tommaso Bellanova.
RINASCITA DOCCIA: Rogai, Lisi, Salvini, Barzanti, Gonfiantini, Bossio, Lastini, Manicardi, Morettini, Oriti, Antogna. A disp.: Serra, Pali, Giorgetti, Daloiso. All.: Giovanni Chiari.
ARBITRO: Rosi di Lucca.
RETI: Antogna, Oriti, Fedele, Cartia, Ciaschi.



Non nuovo a risultati a sorpresa il Viaccia batte il Rinascita Doccia, tracciando un solco nei confronti delle ormai praticamente condannate Legnaia, Novoli e Castello e mandando un chiaro segnale a Montespertoli e Fortis Juventus in chiave salvezza. A partire bene per la verità sono gli ospiti, che dopo otto minuti passano in vantaggio con Antogna che sfrutta un malinteso tra difensore e portiere avversari per insaccare con un preciso diagonale. Immediata la risposta dei padroni di casa con un tiro di Fedele deviato in angolo, ma al 25' è ancora la squadra di Chiari ad andare a segno: Oriti supera in velocità il diretto avversario, entra in area e conclude nell'angolino opposto dove Oliva Diaz non può arrivare. Solo a questo punto il Viaccia si riorganizza e al 40' dimezza lo svantaggio per mano di Fedele, che riceve il cross dalla sinistra di Avallone e dall'altezza del dischetto incorna alle spalle di Rogai. Sull'onda dell'entusiasmo i ragazzi di Bellanova continuano a spingere e prima dell'intervallo acciuffano il 2-2: Fedele si libera sulla destra e mette il pallone rasoterra nei pressi del primo palo, dove Cartia irrompe con un movimento da predatore d'area e gonfia la rete. Tutto da rifare dunque per il Rinascita Doccia, che nella ripresa approccia bene e crea un paio di situazioni pericolose senza però trovare la rete. Cosa che invece riesce al Viaccia, che al 10' effettua il sorpasso grazie alla precisa conclusione di Ciaschi, trovato libero sulla sinistra da Avallone. Segue una serie di reciproche palle gol: le più importanti al 25', quando lo stesso Ciaschi si fa ipnotizzare da Rogai, e nel recupero, con Oliva Diaz che sventa provvidenzialmente un colpo di testa degli ospiti. Finisce dunque 3-2 per il Viaccia, che resta a -2 dal Montespertoli e a -4 dalla Fortis Juventus dimostrandosi più vivo che mai nella corsa all'obiettivo della salvezza. Dall'altra parte, invece, il Rinascita Doccia incappa in una sconfitta che a cinque giornate dal termine la esclude verosimilmente dalla lotta al titolo.
Csl Prato Social Club-Poggio A Caiano 3-1

RETI: Capetta, Vannucci, Montagni, Marini Grassi
CSL PRATO SOCIAL: Ciuffatelli, Di Marino, Bucciantonio, Verdiani, Lamin, Petroni, Magnolfi, Formisano, Bakary, Capetta, Vannucci. A disp.: Sciuranza Conti, D'Arco, Turku, Elkrerarfi, Guastamacchia, Montagni, Montini, Varago. All.: Emilio Guarducci.
POGGIO A CAIANO: Grassi, Marinozzi, El Amri, Spinelli, Masi, Mancin, Gori, Salvadori, Marini Grassi, Marchetti, Usai. A disp.: Cocchi, Agozzino, Bernardo, Bertini, Capponi, Corsi, Giorgi, Guarducci, Lascialfari. All.: Massimiliano Marchetti.
ARBITRO: Niccoli di Prato.
RETI: Marini, Vannucci rig., Capetta, Montagni.



Alla luce delle vittorie di Viaccia, Montespertoli e Fortis Juventus alle sue spalle, il CSL Prato Social conquista tre punti fondamentali battendo tra le mura amiche il Poggio a Caiano. E dire che la partita comincia malissimo per i ragazzi di Guarducci, che pur facendosi preferire sul piano dell'approccio vengono puniti alla prima distrazione da Marini. Immediata tuttavia la reazione della squadra di casa, che pareggia grazie a un rigore procurato e trasformato da Vannucci. L'inerzia del match è dalla parte del CSL Prato Social, e non è dunque un caso che prima dell'intervallo arrivi anche il sorpasso: al termine di un'azione corale davvero pregevole il pallone arriva a Capetta, la cui conclusione dalla distanza è perfetta e non lascia scampo a Grassi. Sul 2-1 si passa alla ripresa, che vede sempre la squadra di Guarducci padrona del campo ma incapace di chiudere definitivamente la partita nonostante delle palle gol decisamente nitide. Il Poggio a Caiano prova allora a prendere coraggio facendo spiovere qualche pallone insidioso nell'area avversaria, e impegnando severamente Ciuffatelli in un paio di occasioni. I minuti passano e il tabellino non cambia lasciando in bilico l'esito della gara, ma a scacciare la paura ci pensa nel recupero Montagni che esegue una splendida punizione fissando il punteggio sul definitivo 3-1. Il CSL Prato Social si porta dunque a -1 proprio dal Poggio a Caiano, con cinque punti di vantaggio sul quart'ultimo posto attualmente occupato dal Viaccia. Calciatoripiù : Capetta e Vannucci (CSL Prato Social Club).