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Allievi Regionali GIR.Elite - Giornata n. 15

Seravezza-Forte Dei Marmi 2015 0-6

SERAVEZZA: Dazzi, Bertilotti, Mazzoncini, Simonelli, Giusti, Tarantini, Liu, Giannotti, Giannelli, Cacciaguerra, Micheli. A disp.: Bassi, Mazzei, Ragghianti, Matrizi, Gabbriellini, Domenici, Colombini, Catelli, Baldoni. All.: Lampitelli Davide
FORTE DEI MARMI 2015: Di Nubila, Gronchi, Poli, Di Sacco, Torcigliani, Specchia, Arcidiacono, Ceru, Fermi, Cini, Fiori. A disp.: Agolli, Cecchini, Galli, Lencioni, Magazzini, Privitera, Sermattei, . All.: Mosti Luca
RETI: Fermi, Gronchi, Fermi, Fermi, Fiori, Sermattei
SERAVEZZA: Dazzi, Bertilotti, Mazzoncini, Simonelli, Giusti, Tarantini, Liu, Giannotti, Giannelli, Cacciaguerra, Micheli. A disp.: Bassi, Mazzei, Ragghianti, Matrizi, Gabbriellini, Domenici, Colombini, Catelli, Baldoni. All.: Marco Limetti.
FORTE DEI MARMI: Di Nubila, Gronchi, M. Poli, Di Sacco, Torcigliani, Specchia, Arcidiacono, Cerù, Fermi, Cini, G. Fiori. A disp.: Agolli, Cecchini, Galli, Lencioni, Magazzini, Privitera, Sermattei. All.: Luca Mosti.
ARBITRO: Baranga di Carrara
RETI: 8', 11', 60' Fermi rig., 15' Gronchi, 19' G. Fiori, 75' Sermattei.



Quando la salvezza è ormai assicurata, e a tremare sono le altre, anche le sconfitte fanno meno male; anche le sconfitte ampie, e anche le sconfitte nei derby. Dalla prima stagione negli Allievi élite il Seravezza avrebbe preferito congedarsi con un risultato diverso dallo 0-6 che gli infligge il Forte dei Marmi nel posticipo; ma sarebbe stato peggio vincere e retrocedere. Anche di questa partita la dirigenza deve dunque trarre gli aspetti positivi: la prima è la consapevolezza di poter puntare su Giannelli, classe 2008 al quale Limetti affida la maglia numero nove, per il prossimo campionato, che al pari di questo si preannuncia complesso e che tale sarà finché degli Allievi B scenario sarà Lucca anziché la Toscana. Fa riflessioni simili il Forte dei Marmi, che di 2008 tra i titolari ne schiera un paio, Di Sacco e Cerù (torna anche Specchia: risolti i problemi di tesseramento che hanno portato alla sconfitta a tavolino contro il Capezzano), e che all'8' passa in vantaggio con la prima delle tre reti di Fermi definitivamente capocannoniere del campionato: è il suo colpo di testa a deviare sotto l'incrocio la punizione di Cini quando dal primo fischio di Baranga sono trascorsi appena otto minuti; quota trenta in campionato arriva una manciata di azioni dopo, sul filtrante di Di Sacco che lo libera davanti a Dazzi per il raddoppio. Al 19' il Forte dei Marmi di reti ne ha segnate altre due, stavolta con due calciatori diversi: prima Gronchi, con una fiammata rasoterra sul palo lungo dopo un'azione personale condita da due dribbling sulla corsia destra; poi Giacomo Fiori, pescato in area dal filtrante di Cini che aveva recuperato il pallone in mediana. Prima che ne sia trascorso un quarto la partita è finita: il Forte dei Marmi la gestisce senza troppo faticare e nella ripresa porta a sei le reti complessive, merito di nuovo di Fermi (stavolta su rigore, Baranga punisce un fallo su Giacomo Fiori) e poi di Sermattei che finalizza un'azione a più voci partita da destra. E tra lo 0-6 e il vanto d'aver schierato nelle proprie file il capocannoniere, è lecito dire che la stagione del Forte dei Marmi è finita alla grande. Calciatoripiù: Fermi, Gronchi (Forte dei Marmi).
Lastrigiana-Armando Picchi 3-0

Tau Calcio-Atletico Lucca 2-0

TAU CALCIO: Chiarello, Ferretti, Lensi, Rossi, Tofanelli, Nesti, Paperini, Bagnoli, Lucchesi, Grossi, Battisti. A disp.: Piagentini, Vas, Materassi, Mei, Ciuffi, Baroni, Negara, Scardigli, Tomei. All.: Pucci Gabriel
ATLETICO LUCCA: Meini, Fiori, Dal Porto, Faratro, Dianda, Bigondi, Nikaj, Tocchini, Salotti, Lleshi, Paolinelli. A disp.: Giulianetti, Lekhal, Landolfo, Vigolo, Picariello, Dhana, Lazzareschi, Nannizzi, Di Cesare. All.: Luzzi Matteo
RETI: Bagnoli, Lensi
TAU ALTOPASCIO: Chiarello, A. Ferretti, Lensi, N. Rossi, Tofanelli, G. Nesti, Paperini, Bagnoli, D. Lucchesi, Grossi, Battisti. A disp.: Piagentini, Vas, Materassi, Mei, Ciuffi, Baroni, Negara, Scardigli, Tomei. All.: Gabriel Pucci.
ATLETICO LUCCA: Meini, T. Fiori, Dal Porto, Faratro, Dianda, Bigondi, Nikaj, Tocchini, Salotti, Lleshi, Paolinelli. A disp.: Giulianetti, Lekhal, Landolfo, Vigolo, Picariello, Dhana, Lazzareschi, Nannizzi, Di Cesare. All.: Matteo Luzzi.
ARBITRO: Ghelardoni di Pisa
RETI: 11' Bagnoli, 43' Lensi.



I rimpianti sono smisurati. Neppure vincere tredici delle quindici partite del girone di ritorno è bastato per mettersi alle spalle una squadra che negli ultimi tre anni ha affrontato cinque volte, e che quattro ha sconfitto (3-0 in finale due anni fa, doppio 3-1 l'anno scorso, 1-0 il 17 marzo; l'1-1 dell'unica partita non vinta la designa come imbattuta): il Tau paga un paio di scivoloni del girone d'andata, o forse semplicemente gli episodi dubbi di Lastra a Signa, e per la prima volta nell'ultimo triennio chiude secondo, secondo come nei Giovanissimi, e come nei Giovanissimi alle spalle dell'Affrico. La vittoria nel derby contro l'Atletico Lucca (a proposito di scivoloni: quattro mesi fa finì 3-2; ma si sa che i derby all'Henderson sono da sempre covo di sorprese) serve soltanto ad appesantire l'umore: svanisce comunque l'ipotesi spareggio, non si compatta la testa della classifica. È il destino infelice di chi rincorre, dover sempre dipendere dal risultato degli altri: e presto il Tau, che pure in avvio aveva rischiato sui tiri di Tocchini e di Salotti rispettivamente a lato di pochissimo e parato da Chiarello, comincia a concentrarsi sulle notizie che arrivano dal Lapenta. Glielo consente il modo in cui già nei primi minuti incanala l'ultima di campionato, nella quale ribadisce che sui calci piazzati è insuperabile: dopo la traversa colpita da Lensi che aggira la barriera per cercare direttamente la porta (e sul fallo di mano fuori area Meini aveva rischiato l'espulsione: generoso Ghelardoni), del secondo tentativo s'incarica Grossi il cui cross dal limite destro la testa di Bagnoli devia in porta. Ma anche se sfinito dopo una stagione intensissima l'Atletico Lucca non vuole chiudere senza combattere: nascono così altre due occasioni; non le finalizza però Salotti, che in entrambi casi opta per il tiro di prima e non riesce a far male. Puntuale il Tau colpisce di nuovo: la verticalizzazione di Battisti consente a Lensi di dar sfogo a tutta la propria velocità e di battere Meini per la seconda volta. Già all'intervallo la partita è decisa: i cambi chiamati da Matteo Luzzi, che decide di concedere minuti a quasi tutti i calciatori in panchina, fanno scendere il ritmo dell'Atletico Lucca, salvato da Ghelardoni e da un paio di fuorigioco dubbi fischiati a Daniele Lucchesi. Soltanto a cinque minuti dalla fine la partita potrebbe tornare in bilico; ma Chiarello s'oppone a Lekhal, che aveva saltato Andrea Ferretti, e sigilla il doppio vantaggio. Ma non serve a nulla: nonostante gli sforzi della Sestese intenzionata a far pari con quanto accaduto l'anno scorso, l'Affrico vince partita e campionato. Per il Tau sarà dunque una primavera diversa: non le finali scudetto, ma il Torneo regionale. E ci sta che appaia come una soluzione di ripiego; ma, favorito, farà di tutto per non chiudere la stagione senza titoli. Calciatoripiù: Lensi, Bagnoli, Niccolò Rossi, Tofanelli (Tau Altopascio), Lleshi, Bigondi e Nikaj (Atletico Lucca).
Oltrera-Capezzano Pianore 2-0

OLTRERA: Lemmi, Rendina, Cannarsa, Celi, Romano, Lupi, Squarcini, Landi, Panettella, Palma, Barbanti. A disp.: Rivieccio, El Ouardi, Fanteria, Corsagni, . All.: Ristori Stefano
CAPEZZANO PIANORE: Lao Luna, Sediki, Sannino, Dessi, Vitaggio, Ceseri, Cardelli, Domenici, Grani, Benassi, Ndiaye. A disp.: , Bertolucci, Ricci, Chelini, Milli, Puccetti, Bastillo, . All.: Landi Avio
RETI: Squarcini, Panettella
OLTRERA: Lemmi, Rendina, Cannarsa, Celi, Romano, Lupi, Squarcini, Landi, Panettella, Palma, Barbanti. A disp.: Rivieccio, El Ouardi, Fanteria, Corsagni. All.: Stefano Ristori.
CAPEZZANO P.: Laoluna, Sediki, Sannino, Dessì, Vitaggio, Ceseri, Cardelli, Domenici, Grani, Benassi, Ndiaye. A disp.: Bertolucci, Ricci, Chelini, Milli, Puccetti, Bastillo. All.: Avio Landi.
ARBITRO: Romanelli di Empoli
RETI: 58' Squarcini, 82' Panettella.



Con scioltezza o un po' più d'affanno, entrambe avevano già raggiunto la salvezza: era dunque prevedibile che la partita alla fine della quale l'Oltrera batte il Capezzano (2-0) fosse una di quelle che costellano l'ultima giornata in tutte le categorie. I ritmi non sono stati altissimi, né tante le occasioni; se nel primo tempo Cardelli ne avesse concretizzata almeno una (attento però Lemmi) il Capezzano sarebbe passato in vantaggio, e probabilmente avrebbe evitato di chiudere con diciassette sconfitte (sul campo diciotto; ma, provvidenziale, il giudice sportivo ha ribaltato quella di Forte dei Marmi). Invece si va alla pausa sullo 0-0, e alla ripresa si fa preferire l'Oltrera che segna alla prima vera azione offensiva; la costruisce Palma, che intercetta il pallone in mediana, e la rifinisce Squarcini raccogliendo il tiro di Panettella respinto da Laoluna. Costretto a rincorrere, il Capezzano reagisce bene ma di nuovo manca sottoporta: poca la precisione sia di Domenici sia di Bastillo. Così l'Oltrera mantiene facilmente la porta inviolata, e a otto minuti dalla fine raddoppia: il 2-0 lo segna Panettella (ottava rete in campionato), che da sinistra viola l'area e complice una deviazione spiazza Laoluna. È l'ultimo atto d'una stagione a tratti complicata ma, dato il risultato finale, positiva per entrambe; ora però c'è da già da pensare alla prossima, che per motivi diversi (il Capezzano è retrocesso dagli Allievi B regionali; l'Oltrera non aveva neppure il diritto di parteciparci) reclama un'estate intensa.
Scandicci-Folgor Calenzano 1-1

SCANDICCI: Hancu, Martinelli, Unicori, Pepe, Andreucci, Carone, Moccia, Sarti, Cardona, Baldini, Martini. A disp.: Patacchini, Tagliavini, Pezzano, Savastano, Mascalchi, Barattucci, Baiardi, Grevi, Catalano. All.: Pratesi Andrea
FOLGOR CALENZANO: Giorgi, Casini, Lenzi, Biancalani, Volpi, Petruzzi, Rosati, Gestri, Pomponio, Giugliano, Giaquinto. A disp.: Liberati, Hoxha, Barucci, Nuti, Petracchi, Sarti, Bongini, Baldi, Santi. All.: Fiorentino Massimo
RETI: Pezzano, Pomponio
SCANDICCI: Hancu, Martinelli (68' Tagliavini), Unicori (60' Pezzano), Pepe, Andreucci, Carone, Moccia (82' Savastano), Sarti (60' Mascalchi), Cardona (54' Barattucci), Baldini (84' Baiardi), Martini (90' Grevi). A disp.: Patacchini, Catalano. All.: Gennardo D'Andretta - Claudio Davitti.
F.CALENZANO: Giorgi, Casini, Lenzi, Biancalani, Volpi (82' Sarti), Petruzzi, Rosati, Gestri, Pomponio (78' Bongini), Giugliano (82' Baldi), Giaquinto (90' Santi). A disp.: Liberati, Hoxha, Barucci, Nuti, Petracchi. All.: Massimo Fiorentino.
ARBITRO: Lila di Valdarno.
RETI: 49' Pomponio, 81' Pezzano.



Uno virgola dieci chilogrammi per decimetro cubo. È il peso specifico del cuoio, la sua densità nella vita reale. Già, nella realtà di tutti i giorni, perché in un giorno non certo come gli altri, sul prato rovente del Bartolozzi, al minuto ottantuno del duello della disperazione, il pallone calciato da Giulio Pezzano grava su quel dischetto come una tonnellata di uranio. Lo Scandicci scaccia via lo spettro della retrocessione dopo averci danzato suo malgrado per quasi un intero campionato, e riesce ad allontanarlo dopo averlo addirittura evocato e materializzato nell'ultima di campionato, una gara travestita in tutto e per tutto da spareggio per mantenere la categoria, contro il Calenzano. Perché per conoscere appieno quanto siano simili le urla di gioia e le urla di liberazione, emesse al 95' quando l'uno a uno diventa un capitolo finalmente dolce nel libro della sua travagliata stagione, i blues hanno prima dovuto scoprire quanto sia in pendenza la strada per l'inferno (sportivo), e quante le buone intenzioni - a volte - si limitino a lastricare, anziché addolcire la strada in risalita verso la luce. Condannato a vincere per dare continuità al suo primo anno nell'élite, il Calenzano conferma che il calcio è uno stato mentale, e che il miglior stato mentale per approcciarlo sia proprio quello di scendere in campo cercando la vittoria; definire a testa alta il saluto al girone di Merito regionale da parte dei rossoblù è il minimo sindacale che va riconosciuto a una squadra che fino a dieci minuti dalla fine della sua stagione stava completando la propria missione, e invece viene raggiunta e si ritrova a ingoiare l'amaro boccone della retrocessione nei gironi regionali standard. Chi si attendeva una gara bloccata, con pochissime occasioni, contratta dalla paura e decisa dagli episodi, si salva in corner perché solo l'ultimo concetto trova riscontro in questo Scandicci-Calenzano, interpretato con umana paura di commettere errori ma giocato a viso aperto dalle sfidanti, una partita che ha regalato emozioni sia sul piano dell'intensità emotiva, ma questo era facilmente pronosticabile, sia su quello squisitamente tecnico-agonistico, offrendo occasioni da rete e un equilibrio di valori in campo che non a caso ha generato il pari finale. Lo Scandicci affronta una gara che in soli novanta minuti racchiude una doppia chiave: una fa ruotare la maniglia verso il riscatto, l'altra verso la stanza dove specchiarsi nella certezza che gli errori commessi, ma anche la sfortuna, possano tingere la stagione definitivamente di nero. L'affronta con la filosofia dell'ultimo periodo: la fiducia piena e incondizionata in tantissimi classe 2008, nelle loro capacità e nella voglia che hanno di regalarsi un futuro nell'élite; ciò porta il direttore sportivo Gennaro D'Andretta - che ha in carico la squadra da settimane - a schierare una formazione composta per otto undicesimi da giocatori sotto-leva; la presenza in panchina anche stavolta del direttore generale Claudio Davitti, a metterci la faccia e le corde vocali, in appoggio con i suoi consigli (dopotutto l'ultimo titolo regionale a Scandicci ce l'ha portato lui, e sempre lui lo scorso anno evitò la retrocessione a questa squadra), garantiscono sulla voglia che abbia la società di poter tirare un bel sospiro di sollievo, e confermare la categoria. Il Calenzano di contro questa data del 5 maggio così facile da ricordare ce l'ha segnata di rosso sul calendario da settimane, e la vive con il coltello fra i denti, ricorrendo a sua volta, anche se in misura minore, ai propri Allievi B, anche se per capacità uno come Pomponio, tanto per fare un nome non certo a caso, è ormai da tempo calcisticamente un Under 17 semplicemente bell'è pronto. Giocare in casa, disporre di due risultati sui canonici tre, sono quasi una zavorra, perlomeno alla partenza, per i blues. Che però giocano forte, i primi palloni, e Pepe imprime ritmo al primissimo cercando la profondità di Martini, Petruzzi però è attento. Il Calenzano tuttavia è in palla, alla pari se non di più degli avversari: ci sarà tanto da lavorare per Hancu, che al 2' deve già intervenire con un bel balzo sulla sua sinistra per disinnescare un tiro improvviso di Pomponio, che dal limite cercava - e avrebbe trovato - l'incrocio dei pali, ripetendosi poi sul tiro di Giaquinto, servito dall'avanzata di Casini. All'8' lo Scandicci punge: Cardona punta frontalmente la porta ospite, finta il tiro per disorientare Petruzzi e poi incrocia verso il palo alla sinistra di Giorgi, che si distende bene deviando in corner; sugli sviluppi del tiro dalla bandierina Pepe premia il movimento di Martini che però manca il pallone. Si prosegue con continui cambi di fronte, al 10' Hancu fa suo un tiro-cross di Gestri, dopo 5' Pepe e Carone fanno muro sul tiro di Giaquinto, ispirato da Giugliano, al 17' invece sempre Carone ferma in modo elegantissimo, e provvidenziale, la fuga del numero 11 rossoblù verso la porta. Nella parte centrale del primo tempo il gioco si fa più spezzettato, ma il ritmo delle operazioni di manovra resta più che apprezzabile: Carone finisce ancora sul taccuino mancando per poco la deviazione aerea su di un altro corner ben battuto da Pepe, dall'altra parte Hancu para in bello stile la conclusione di Giugliano, servito da un fallo laterale di Lenzi. Al 31' una vigorosa ripartenza degli ospiti costringe la difesa dei blues a perdere tanti metri di campo, Giaquinto ha campo libero per allargare il gioco su Rosati, fermato addirittura dal triplice intervento in collaborazione di Andreucci, Carone e Pepe. Lo Scandicci intuisce le proprie difficoltà nel servire il trio offensivo composto da Cardona, Martini e Baldini, quest'ultimo libero di svariare per cercare zolle di erba sintetica meno affollate; il Calenzano - ben messo in campo da Massimo Fiorentino - ha invece in Rosati il giocatore più ispirato in avvio, mentre Pomponio e Giaquinto creano tanti spazi, schermati alle loro spalle dalla possente presenza fisica di Gestri. Mandata in archivio una punizione di Biancalani che cercava Giugliano nell'affollatissima area locale, al 42' la contraerea calenzanese composta da Petruzzi e proprio Biancalani rende innocuo un tracciante di Martini diretto pericolosamente in area verso Cardona. Il primo tempo si conclude sullo 0-0, e la ripresa riparte a ritmi leggermente più blandi; Baldini che gira alto un cross di Unicori è l'unico spunto dei primissimi minuti, poi - al 49' - ecco che l'aria pesantissima che avvolge il Bartolozzi si fa ancor più rarefatta per i blues. Biancalani batte una punizione dal centro-destra, la difesa di casa allontana corto e sul pallone, vagante al limite dell'area, si avventa come un rapace Pomponio, che si coordina in un attimo in modo fantastico e poi scarica in rete alle spalle di Hancu un bolide che fa esplodere di gioia tutta la parte di tifo rossoblù. E' il momento più complicato, dell'intera, difficile stagione dello Scandicci, che nei minuti successivi rischia, e parecchio. Dopo appena 1' Hancu deve intervenire sul tiro di Giaquinto, poi una fiammata di Baldini, dopo un'azione sull'asse Martinelli-Pepe-Cardona, manda il pallone a sorvolare la porta di Giorgi e fa pensare che i ragazzi di D'Andretta sianoin grado di reagire. Al 53', però, Giaquinto raggiunge il fondo e poi centra per Giugliano, che spreca un'ottima chance per il raddoppio alzando eccessivamente la mira. Lo Scandicci è in grande difficoltà, e tira un enorme sospiro di sollievo quando al 60' Pomponio arriva ancora una volta per primo su di un pallone che vaga nell'area blues, toccandolo però debolmente in precario equilibrio, e Hancu può recuperarlo. Invitata alla calma dalla propria panchina, la squadra di casa si scuote finalmente al 66', minuto in cui, dopo un bel duello aereo fra l'inesauribile Moccia e Volpi, Martini si ritrova davanti a Giorgi ma non riesce a superarne l'opposizione. Gli schemi iniziano a saltare, e dopo un acuto assai pericoloso di Giaquinto, al 70' lo Scandicci spaventa i rossoblù, il cross di Barattucci fa spiovere il pallone in area ospite, dove Pezzano prova a deviarlo in fondo al sacco, ma senza riuscirci. I palloni iniziano a pesare, e la tensione rischia di giocare un brutto scherzo ad Hancu, semplicemente perfetto fino a quel momento ma non stavolta, al 72', quando il traversone di Giugliano dalla destra non trattenuto rischia di diventare la palla buona per la doppietta di Pomponio. Trasformare la paura, in voglia di rivalsa: lo Scandicci ci riesce e, nei minuti successivi, cinge d'assedio la porta calenzanese. Inizia il duello personale fra Pezzano e Giorgi, al 74' la conclusione del numero 16 sibila di poco sul fondo, al 75' il portiere ospite respinge la bordata di Barattucci, dopo 1' è invece il palo a salvare gli ospiti sul tiro dello sfortunato Pezzano, mentre ancora Giorgi è provvidenziale sul tiro di Martini. Sono tante, forse troppe le occasioni mancate dai padroni di casa, che tuttavia all'81' beneficiano di quella più ghiotta in assoluto. Barattucci sterza in area e viene agganciato da Rosati, che rimedia il secondo giallo e viene espulso. In un clima semplicemente surreale e carico come non mai di tensione, attesa, e una miriade di emozioni di segno diverso, Pezzano cerca la soluzione forse più rischiosa, ma vincente, e realizza l'uno a uno con un tiro a mezza altezza alla destra di Giorgi. La tensione si scioglie, ma resta altissima e anzi lievita nel finale. Il Calenzano carica a testa bassa, spreca una buona punizione con Sarti, che ci riprova all'89', dopo che anche i tentativi di Bongini e Baldi vengono murati dai blues e da Hancu in particolare. Al 94' è invece da applausi l'epica scivolata alla disperata, efficacissima, con cui Petruzzi smorza il tiro di Grevi giunto a tu per tu con Giorgi. Quando arriva il triplice fischio, l'aria è ormai satura di tensione, e servono alcuni minuti per assicurarsi che il contrasto fra l'euforia dei blues e la delusione fortissima dei rossoblù non generi scintille. Quanto si assomigliano le urla di gioia con quelle liberatorie, che sfogano la tensione. Calciatoripiù: Hancu, Andreucci, Carone, Moccia (Scandicci); Lenzi, Petruzzi, Pomponio, Giaquinto (Folgor Calenzano).
Floria-Cattolica Virtus 0-4

FLORIA: Morgenni, Landolina, Fiorini, Casci, Meini, Nahi, Migliorini, Benucci, Vichi, Alighieri, Giannone. A disp.: Biotti, Benvegnu, Bombassei, Gennai, Gashi, Misuraca, Lenzi, . All.: Sozzi Alessandro
CATTOLICA VIRTUS: Mura, Marinari, Valiante, Gianassi, Borghini, Nocentini, Valeriani, Mangani, Ermini Polacci, Stinghi, Serrini. A disp.: Bardavezile, Alla, Clemente, Ermini, Fontana, Lottini, Mirashi, Papi, Patacca. All.: Murras Diego
RETI: Fontana, Serrini, Stinghi, Serrini
FLORIA: Morgenni, Landolina, M. Fiorini, Casci, T. Meini, Nahi, Migliorini, Benucci, Vichi, Alighieri, Giannone. A disp.: Biotti, Li, Benvegnu, Bombassei, Gennai, Gashi, Misuraca, Lenzi. All.: Alessandro Sozzi.
CATTOLICA VIRTUS: Mura, Marinari, Valiante, Gianassi, Borghini, Nocentini, Valeriani, Mangani, Ermini Polacci, Stinghi, Serrini. A disp.: Bardavelidze, Alla, Clemente, Ermini, Fontana, Lottini, Mirashi, Papi, Patacca. All.: Diego Murras.
ARBITRO: Morgillo di Firenze
RETI: 19', 28' Serrini, 25' Stinghi, 70' Fontana.



Missione compiuta, destinazione Altopascio: battendo 0-4 la Floria già salva, la Cattolica Virtus respinge gli assalti della Lastrigiana e chiude al quinto posto, l'ultimo utile per l'accesso al Torneo regionale. Il primo turno sarà complicatissimo: il tabellone le mette davanti il Tau reduce dalla mancata rimonta in testa al campionato; ma già aver raggiunto l'obiettivo è un motivo d'orgoglio per una squadra partita tra mille difficoltà e protagonista d'una stagione in crescendo. Il merito non può che essere di Diego Murras, che si conferma allenatore di gran livello. Ma nonostante l'ampio risultato finale l'avvio non è stato facilissimo: libera da pensieri, la Floria comincia all'attacco e si porta al tiro al 5' con Migliori, che da buona posizione spara alto. La Cattolica Virtus replica subito: protagonista del primo quarto d'ora è Mangani, uno dei migliori, che da buona posizione insidia Morgenni (7') e calcia di poco alto una punizione dal limite. Al terzo tentativo il vantaggio si sblocca: nell'area della Floria si genera una mischia; la risolve Serrini con il colpo di testa dello 0-1. La Floria replica subito, ma sbatte su Mura che para a terra il tiro di Giannone; e al 25' la Cattolica raddoppia con Stinghi (venticinquesima rete di una stagione stratosferica) che rifinisce una grande azione. Tre minuti più tardi la partita è virtualmente finita: la bomba di Serrini da fuori area vale doppietta e 0-3. La Floria potrebbe accorciare al 33', quando Morgillo punisce col rigore un fallo di mano di di Valiante in area; sul dischetto va Meini che calcia forte e angolato, ma Mura s'esalta e manda in angolo. Passato il momento brutto la Cattolica Virtus torna ad attaccare: la fuga di Serrini potrebbe chiudersi con la tripletta, negatagli da Morgenni che para. Di qui alla fine dell'intervallo si registrano due occasioni per la Floria (tra il 38' e il 45' Mura respinge i tiro di Casci e di Meini) e una per la Cattolica Virtus; ma solo in area Mangani calcia alto. Lo 0-3 all'intervallo comunque lascia poco spazio alle sorprese; la Cattolica Virtus le impedisce con una gran ripresa segnata da due occasioni per Ermini Polacci, che prima calcia fuori (55') e poi coglie la traversa (59'), e la spaccata vincente di Fontana per lo 0-4 (70'). La Floria non riesce neppure a segnare la rete della bandiera: di poco a lato il tentativo di Vichi che s'era ben liberato con uno scatto (66'); e parato da Mura il tiro di Gennai a due minuti dalla fine. Ma non è un peso insormontabile: l'obiettivo era già stato raggiunto, peraltro senza brividi. Calciatoripiù: Casci, M. Fiorini, Migliorini (Floria), Mura, Serrini, Mangani (Cattolica Virtus).
Affrico-Sestese 2-1

AFFRICO: Fei (30), Giannoni, Casati, Guidorizzi, Shehade, Guarducci, Bertelli, Bartoletti, Luzzi, Toci, Sborgi. A disp.: Wang, Vaggioli, Bianchini, Bartalini, Cillerai, Ciari, Donigaglia, Guerrini, Piccioli. All.: Gori Filippo
SESTESE: Giusti, Athuman, Geri, Gaffarelli, Palaj, Chelli, Patrignani, Faggi, Menchetti, Fe, Verzicco. A disp.: Fantini, Ugolini, Scarpelli, Buzzegoli, Zei, Graziano, Mernacaj, . All.: Bertini Andrea
RETI: Bartoletti, Luzzi, Fe
AFFRICO: Fei, Giannoni (92' Bianchini), Casati, Guidorizzi, Shehade, Guarducci, Bertelli (82' Bartalini), Bartoletti (87' Cillerai), F. Luzzi (61' Ciari), Toci (72' Donigaglia), Sborgi (82' Guerrini). A disp.: Wang, Vaggioli, Piccioli. All.: Filippo Gori.
SESTESE: Giusti, Athuman, Geri (78' Ugolini), Gaffarelli (44' Scarpelli), Palaj (72' Buzzegoli), Chelli, Patrignani, Faggi (59' Zei), Menchetti (76' Graziano), Fè, Verzicco (63' Mernacaj). A disp.: Fantini. All.: Andrea Bertini.
ARBITRO: Bamba Pouye di Valdarno
RETI: 41' Bartoletti, 58' F. Luzzi, 81' Fè.
NOTE: ammoniti Guarducci, Gaffarelli, Ciari, Fei, Cillerai e Buzzegoli. Angoli: 4-6. Recupero: 3'+8'. Spettatori 200 mal contati.



La rivoluzione è compiuta. Macché viola: Campo di Marte è imbandito di blu. Mai l'Affrico aveva vinto un titolo regionale d'élite; nel giro di otto giorni ne ha vinti due. Ma se il primo, quello Giovanissimi, era ormai scontato, e la settimana che aveva introdotto la partita decisiva era in realtà servita a preparare la festa, il secondo è stato a rischio fino all'ultima azione dell'ultima giornata. Anche a distanza di ore fa impressione ripensare a come l'ex Bertini, che si sussurra che a fine stagione lascerà, avesse schierato la Sestese nei minuti compresi tra il 2-1 di Fè e il fischio con cui Bamba Pouye (direzione eccellente: sbaglia solo due decisioni, un fuorigioco e un angolo che non c'erano, in una gara difficilissima) sigilla il campionato: Giusti nel cerchio centrale, e gli altri dieci a riempire l'area avversaria e a cercare la rete che per il secondo anno consecutivo li avrebbe piazzati tra gli autori dell'ultimo atto. Il finale però è diverso dall'anno scorso: niente impresa contro la capolista; e l'esito è lo stesso: vince l'Affrico, che al titolo Allievi B 2022/2023 fa seguire questo, il più importante tra tutti quelli che s'assegnano in Toscana. S'interrompe dunque il monologo del Tau che per due anni alle avversarie non aveva lasciato neppure uno strapuntino: alle finali nazionali, in palio lo scudetto, ci va l'Affrico di Filippo Gori. È lui, l'altro ex, l'artefice principale di un successo nato già nei giorni del ritiro estivo quando, dopo aver riconquistato gli Allievi élite con i 2006 (non scordiamoci che l'Affrico vince da neopromosso), cominciò a prendere le misure a una squadra che ha fatto della duttilità la propria arma migliore: nel momento in cui, assente Morelli, c'è stato bisogno di abbandonare l'amata difesa a tre per poter meglio distribuire il peso offensivo, alla qualifica di miglior esterno della stagione Casati (felice Martina in tribuna) ha aggiunto quello di miglior terzino sinistro alla pari con Lensi e Diego Ferretti; e a destra è comparso, superlativo, Jacopo Giannoni, che col fratello Mattia condivide un nuovo record: doppio titolo regionale sotto un solo tetto. Ma per arrivare alla festa c'è stato bisogno di combattere: perché, per quanto privo di Mazzeo di nuovo salito in prima squadra, all'inciampo Bertini (per diventare grandi c'è bisogno di sconfiggere chi ci ha fatto crescere, no?) lavorava da settimane; e perché per più di mezz'ora l'Affrico è finito ingabbiato dalla temutissima paura di vincere. Si spiega soltanto così l'avvio contratto, del quale la Sestese prova subito ad approfittare: con un portiere meno fenomeno di Fei, che allarga la gamba sinistra quanto basta per evitare che l'esterno destro di Athuman liberissimo ai cinque metri sull'imbucata di Fè (triangolo perfetto, avviato dall'intuizione di Menchetti) si trasformi nel vantaggio avversario, probabilmente il titolo toscano avrebbe preso una via diversa; ossia la solita dell'ultimo biennio. Per il primo tiro dell'Affrico (il primo calcio d'angolo arriverà addirittura nel recupero, a risultato sbloccato) bisogna attendere il 18' e il primo lampo di Toci: seppur largo oltre il secondo incrocio, il suo destro suggerisce che l'Affrico si sta sbrinando. Il secondo lampo avvia l'azione più pericolosa della prima mezz'ora, favorita dallo sprint di Bertelli che evita che il pallone esca sul fondo e con l'interno destro crossa morbido sul secondo palo: lì c'è Luzzi, che stacca bene ma colpisce con poca forza; Giusti blocca facile (28'). Ma quando la Sestese attacca anche i pali della tribuna del Lapenta, maledetti, sussultano: l'Affrico si salva soltanto grazie alle buone letture di Bartoletti e di Guarducci, che col corpo s'oppongono rispettivamente alla girata di Palaj sull'angolo di Gaffarelli (31') e al tiro di Fè cui Menchetti aveva appoggiato il pallone al vertice dell'area (39'). La serie d'episodi favorevoli all'Affrico si completa al 41' con la rete del vantaggio: libero da marcature sulla verticalizzazione di Guidorizzi (è l'unico errore della difesa e della mediana della Sestese nel primo tempo; ed è un errore pagato carissimo), Bartoletti avanza fino ai ventri metri e sull'invito del pubblico scocca un destro violento che s'infila a mezz'altezza accanto al primo palo. Trovato il vantaggio, che rende ininfluente il risultato di Altopascio dove il Tau sta vincendo e che allontana lo spettro dello spareggio (lo temevano quasi tutti, considerato lo score nei cinque scontri diretti dell'ultimo triennio), l'Affrico prova a raddoppiare prima dell'intervallo; ma Giusti, partito con un passo di ritardo in occasione della rete, si riscatta subito opponendosi a Toci servito di prima da Luzzi che aveva raggiunto il fondo sulla verticalizzazione di Sborgi uscito vincitore dal duello con Athuman. È il segno chiaro che del vantaggio minimo l'Affrico non s'accontenta: troppo rischioso davanti a una squadra ricca di talento, ben schierata (il 4-2-3-1 di Bertini funziona egualmente prima e dopo l'infortunio di Gaffarelli, sostituito da Scarpelli) e assatanata come se combattesse per la sopravvivenza. Il riavvio conferma la sensazione; più di tutti di raddoppiare ha voglia Toci, che al 51' vede Giusti troppo avanzato e cerca di superarlo con un destro secco dai venti metri (alto) e al 54' lo grazia colpendo male di testa sul traversone di Sborgi scattato alle spalle di Faggi sul filtrante di Casati. Nel mezzo però la Sestese costruisce l'occasione migliore per pareggiare e condannare l'Affrico a una nuova partita contro il Tau: Shehade si fa sorprendere dal lancio profondo di Fè per Menchetti, il cui pallonetto grazia Fei per una spanna scarsa. Ha ragione chi dice che i campionati non sono altro che un lunghissimo elenco di episodi: quello decisivo l'Affrico lo costruisce al 58' grazie alla giocata di Toci che attira al limite l'intera difesa della Sestese e dal centrosinistra imbuca in area per Luzzi, il cui colpo d'esterno anticipa l'uscita di Giusti e rende il titolo ancora più vicino. Per esserne sicuro però l'Affrico avrebbe bisogno della terza rete: ormai è impossibile che da Altopascio arrivino notizie positive; e di poter segnare la Sestese dà costantemente l'impressione. Del compito s'incarica di nuovo Toci, due volte in pedana (tiro lento e a lato dopo aver sgraffignato il pallone ad Athuman, 62'; e palo pieno con un diagonale rasoterra, 71') e due volte da ispiratore: è dal suo destro e dai dialoghi con Bertelli che nascono anche le occasioni non finalizzate da Bartoletti (buon servizio di Ciari che era da poco subentrato a Luzzi; altrettanto buona la parata di Giusti che scende basso a coprire il primo palo) e da Sborgi, la cui volée in anticipo su Mernacaj (aveva sostituito Verzicco; Palaj era scivolato in posizione di terzino destro, consentendo ad Athuman di chiudere da ala e a Verzicco da centravanti) è insieme lenta e centrale. Il 2-1 della Sestese dunque giunge quasi improvviso; ma i crampi costringono Bertelli a gestire male il possesso del pallone sulla trequarti destra: lo cattura Ugolini, che tre minuti prima aveva rilevato Geri e che premia l'affondo di Graziano; il suo traversone rasoterra dal fondo trova sbilanciata la difesa dell'Affrico, e consente a Fè di controllare e calciare col destro dal limite dell'area di porta. I diciassette minuti che mancano, nove regolamentari e otto di recupero, rischiano di trasformare la commedia in un horror: la Sestese inizia a riempire l'area avversaria; e Ciari manca la rete della sicurezza calciando con superficialità sul servizio perfetto di Donigaglia, che gli aveva appoggiato il pallone a un metro dalla porta alla fine di un contropiede avviato dalla respinta di Guidorizzi su un angolo che non c'era (è uno dei due errori di Bamba Pouye: Patrignani aveva svirgolato): reattivo, Giusti recupera la posizione e copre il primo palo. Ma anche se gli esperti di divinazione suggeriscono l'opposto, il dio del calcio o chi per lui non ha intenzione di punire l'Affrico; non ce l'ha neppure dopo che Guerrini (aveva sostituito Sborgi, sfinito) tampona la traiettoria dell'angolo a rientrare calciato da Guidorizzi, e involontariamente gli impedisce di trovare la rete dalla bandierina (96'). La Sestese riporta rapidamente il pallone nella trequarti avversaria, e nel frastuono si perde il fischio finale di Bamba Pouye; ma l'urlo di Casati, che d'improvviso abbandona la posizione che aveva tenuto per centouno minuti e corre verso la tribuna (felice Martina) senza più sentire la fatica, fa capire al mondo che l'Affrico ce l'ha fatta, di nuovo. Calciatoripiù: Fè , che galleggiando sulla trequarti aveva dato equilibrio e profondità alla manovra, sfrutta l'azione confezionata da Ugolini e Graziano (Sestese) per rimettere in discussione l'assegnazione del titolo regionale. Ma l'impresa, già complicata per la parata di Fei a freddo, la prestazione stratosferica di Casati e Giannoni sulle corsie laterali e il gran lavoro di Guidorizzi in mediana, resta incompiuta: alla rete di Bartoletti (in stagione fanno dieci, bottino entusiasmante per una mezzala) segue infatti il raddoppio confezionato dall'asse Toci-Luzzi (Affrico); e Firenze torna a esprimere la squadra (anzi, la società) migliore della Toscana.
Sporting Cecina-Sporting Arno 7-1

SPORTING CECINA: Raugi, Ristori, Ferretti, Tronci, Casini, Biondi D., Foti, Hasibra, Londi, Nigiotti, Di Tanto. A disp.: Sozzi, Rofi, Mecacci, Hadji, Vestri G., . All.: Magri Alessandro
SPORTING ARNO: Misso, Vannini, Sturiale, Romani, Cardinali, Grigioni, Ciapetti, Cocchi, Scardigli, Bettini, Rexhaj. A disp.: , Picarelli, Bendoni C., Braschi, Malpassi, Sardelli, . All.: Coppetti Fabio
RETI: Di Tanto, Ferretti, Ferretti, Londi, Londi, Foti, Foti, Scardigli
SPORTING CECINA: Raugi, G. Ristori, D. Ferretti, Tronci, Casini, D. Biondi, Foti, Hasibra, Londi, Nigiotti, Di Tanto. A disp.: Sozzi, Rofi, Mecacci, Hadji, Vestri. All.: Alessandro Magrì.
SPORTING ARNO: Misso, L. Vannini, Sturiale, Romani, Cardinali, Grigioni, Ciapetti, Cocchi, Scardigli, Bettini, Rexhaj. A disp.: Picarelli, Bendoni, Braschi, Malpassi, Sardelli. All.: Fabio Coppetti.
ARBITRO: Agresti di Piombino
RETI: 5', 12' Foti, 26' Scardigli, 47', 58' Londi, 51', 65' D. Ferretti, 80' Di Tanto.



È l'ennesima sintesi della stagione d'entrambe: lo Sporting Cecina sfodera un'altra prestazione eccezionale grazie alla quale vince 7-1 e chiude al terzo posto alla pari con la Sestese, avvantaggiata soltanto dalle due vittorie negli scontri diretti; lo Sporting Arno chiude mestamente la seconda esperienza nell'élite, categoria in cui aveva una tradizione solida (era stato ininterrottamente presente dalla prima edizione, 2010/2011, al 2019) ma che ora sembra non riuscire a reggere. È troppo il divario tecnico da quasi tutte le altre avversarie; l'avvio della gara con lo Sporting Cecina non fa che confermarlo. A Foti sono sufficienti dodici minuti per segnare una doppietta sfruttando prima una percussione personale e poi un triangolo con Londi; e poco conta che al 26' Scardigli dimezzi le distanze, e che per tre volte Misso s'opponga a Di Tanto e lo costringa ad attendere la ripresa per festeggiare la ventiquattresima rete in campionato. Arriverà proprio nel finale, quando per esser sicuro di non trovare ostacoli deciderà di scartarlo e appoggiare il pallone in porta; il risultato diceva già 6-1 per effetto delle doppiette di Londi (triangolo con Di Tanto per il 3-1, e con Mecacci per il 5-1) e di Diego Ferretti, che sfrutta prima l'imbucata di Hasibra e poi la percussione di Nigiotti. È l'ultimo atto della stagione dello Sporting Arno, che torna mestamente nei regionali standard dopo aver bramato l'élite per un triennio; non si ferma qui invece lo Sporting Cecina, tra cinque giorni atteso di nuovo a Sesto Fiorentino per il primo turno di coppa. Calciatoripiù: Nigiotti, Foti (Sporting Cecina).
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