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Allievi Regionali GIR.Elite - Giornata n. 2

Oltrera-Floria 0-0

OLTRERA: Lemmi, Rendina, Lupi, Romano, Squarcini, Cannarsa, Palma, Barbanti, El Ouardi, Hoti, Golfarini. A disp.: Ruglioni, Bacci, Beccani, Celi, Corsagni, El Bhit, Landi, Ramadori, Valente. All.: Ristori Stefano
FLORIA: Biotti, Fiorini, Capanni, Lenzi, Benvegnu, Nahi, Migliorini, Alighieri, Giannone, Bombardieri, Vichi. A disp.: Morgenni, Ciabatti, Li, Romani, Landolina, Benucci, Tagliaferri M., Tagliaferri C., Bonaccorsi. All.: Sozzi Alessandro
OLTRERA: Lemmi, Rendina, Lupi, Romano, Squarcini, Cannarsa, Palma, Barbanti, El Ouardi, Hoti, Golfarini. A disp.: Ruglioni, Bacci, Beccani, Celi, Corsagni, El Bit, Landi, Ramadori, Valente. All.: Fulvio Formigli.
FLORIA: Biotti, Fiorini, Capanni, Lenzi, Benvegnu, Nahi Guelasseh, Migliorini, Alighieri, Giannone, Bombardieri, Vichi. A disp.: Morgenni, Ciabatti, Li, Romani, Landolina, Benucci, M. Tagliaferri, C. Tagliaferri, Bonaccorsi. All.: Alessandro Sozzi.
ARBITRO: Sprovieri di Livorno
NOTE: espulso Palma (40').

OLTRERA: Lemmi, Rendina, Lupi, Romano, Squarcini, Cannarsa, Palma, Barbanti, El Ouardi, Hoti, Golfarini. A disp.: Ruglioni, Bacci, Beccani, Celi, Corsagni, El Bit, Landi, Ramadori, Valente. All.: Fulvio Formigli.
FLORIA: Biotti, Fiorini, Capanni, Lenzi, Benvegnu, Nahi Guelasseh, Migliorini, Alighieri, Giannone, Bombardieri, Vichi. A disp.: Morgenni, Ciabatti, Li, Romani, Landolina, Benucci, M. Tagliaferri, C. Tagliaferri, Bonaccorsi. All.: Alessandro Sozzi.
ARBITRO: Sprovieri di Livorno
NOTE: espulso Palma (40').



Oltre alle diciassette canoniche nel calcio è difficile trovare una regola standard: senza scomodare grandi vecchi che quando dicevano che in dieci si gioca meglio potevano dirlo perché allora s'andava più piano, si correva meno e si ragionava di più, ci sta che paradossalmente chi in parità numerica ha fatto fatica una volta subita un'espulsione trovi l'assetto giusto, e lo spirito giusto, e di lì in poi sfoderi la prestazione perfetta. È una descrizione calzantissima per la partita dell'Oltrera, che ferma sullo 0-0 la Floria nonostante un tempo abbondante con un effettivo in meno (doppia ammonizione per Palma, la seconda per proteste dopo averla già rischiata in avvio, al 40'): se fin lì aveva faticato a contrastare gli avversari che impostavano agevolmente da dietro saltando la prima pressione e altrettanto agevolmente portavano il pallone nella zona offensiva ove però fallivano costantemente l'ultimo passaggio, nella ripresa si compatta, rischia molto meno e addirittura costruisce un paio d'occasioni per un successo clamoroso. Per aumentare la pressione Sozzi si gioca anche il cambio di modulo passando al 3-4-1-2 nel quale i due esterni in realtà sono due punte mascherate, ma in confronto al primo tempo scintillante nella ripresa la Floria è molto più macchinosa; e la minor fluidità della manovra facilita le imbucate di El Ouardi, cui sul lancio di Golfarini deve opporsi Biotti. A cento metri di distanza lo imita Lemmi con tre parate una più complicata dell'altra: si comincia col tiro di Matteo Tagliaferri toccato sul palo; seguono l'opposizione a Romani, che aveva cercato la porta da fuori, e soprattutto a Li murato sul tentativo a colpo sicuro. E dopo aver mancato così il vantaggio nel finale la Floria rischia addirittura di perdere: El Bit ruba il pallone in mediana e col tramite di Valente serve in profondità Ramadori, che però in corsa non controlla granché e vanifica la ripartenza tre contro uno calciando su Biotti in uscita. Sarebbe stata una punizione eccessiva per la Floria, ma è il segno chiaro di come l'Oltrera abbia efficacemente mascherato l'inferiorità numerica. Calciatoripiù: Rendina, Golfarini (Oltrera), Capanni, Bombardieri, Lenzi (Floria).

Oltre alle diciassette canoniche nel calcio è difficile trovare una regola standard: senza scomodare grandi vecchi che quando dicevano che in dieci si gioca meglio potevano dirlo perché allora s'andava più piano, si correva meno e si ragionava di più, ci sta che paradossalmente chi in parità numerica ha fatto fatica una volta subita un'espulsione trovi l'assetto giusto, e lo spirito giusto, e di lì in poi sfoderi la prestazione perfetta. È una descrizione calzantissima per la partita dell'Oltrera, che ferma sullo 0-0 la Floria nonostante un tempo abbondante con un effettivo in meno (doppia ammonizione per Palma, la seconda per proteste dopo averla già rischiata in avvio, al 40'): se fin lì aveva faticato a contrastare gli avversari che impostavano agevolmente da dietro saltando la prima pressione e altrettanto agevolmente portavano il pallone nella zona offensiva ove però fallivano costantemente l'ultimo passaggio, nella ripresa si compatta, rischia molto meno e addirittura costruisce un paio d'occasioni per un successo clamoroso. Per aumentare la pressione Sozzi si gioca anche il cambio di modulo passando al 3-4-1-2 nel quale i due esterni in realtà sono due punte mascherate, ma in confronto al primo tempo scintillante nella ripresa la Floria è molto più macchinosa; e la minor fluidità della manovra facilita le imbucate di El Ouardi, cui sul lancio di Golfarini deve opporsi Biotti. A cento metri di distanza lo imita Lemmi con tre parate una più complicata dell'altra: si comincia col tiro di Matteo Tagliaferri toccato sul palo; seguono l'opposizione a Romani, che aveva cercato la porta da fuori, e soprattutto a Li murato sul tentativo a colpo sicuro. E dopo aver mancato così il vantaggio nel finale la Floria rischia addirittura di perdere: El Bit ruba il pallone in mediana e col tramite di Valente serve in profondità Ramadori, che però in corsa non controlla granché e vanifica la ripartenza tre contro uno calciando su Biotti in uscita. Sarebbe stata una punizione eccessiva per la Floria, ma è il segno chiaro di come l'Oltrera abbia efficacemente mascherato l'inferiorità numerica. Calciatoripiù: Rendina, Golfarini (Oltrera), Capanni, Bombardieri, Lenzi (Floria).
Armando Picchi-Sporting Cecina 0-5

ARMANDO PICCHI: Paoli, Luppichini, Tognetti Al., Ulivieri, Sarri, Sola, Falleni, Tognetti An., Leone, Menicagli, Faye. A disp.: Martino, Buonomo, Mecacci, Diop, Ba, Giusti, Mantovani, . All.: Soldani Valerio
SPORTING CECINA: Raugi, Rofi, Ferretti, Hasibra, Casini, Biondi D., Ristori, Castelli, Hadji, Lombardo, Londi. A disp.: Sozzi, Vestri G., Tronci, Nigiotti, Foti, Mecacci, Di Tanto, . All.: Magri Alessandro
RETI: Castelli, Hadji, Hasibra, Di Tanto, Mecacci
ARMANDO PICCHI: Paoli, Luppichini, Alberto Tognetti, Ulivieri, Sarri, Sola, Falleni, Andrea Tognetti, Leone, Menicagli, Faye. A disp.: Martino, Buonomo, Mecacci, Diop, Ba, Giusti, Mantovani. All.: Riccardo Cipriani.
SPORTING CECINA: Raugi, Rofi, Ferretti, Hasibra, Casini, Biondi, Ristori, Castelli, Hadji, Lombardo, Londi. A disp.: Sozzi, Vestri, Tronci, Nigiotti, Foti, Mecacci, Di Tanto. All.: Alessandro Magrì.
ARBITRO: Bolognesi di Pontedera
RETI: 3' Castelli, 5' Hadji, 36' Hasibra, 65' Di Tanto, 78' Mecacci.

ARMANDO PICCHI: Paoli, Luppichini, Alberto Tognetti, Ulivieri, Sarri, Sola, Falleni, Andrea Tognetti, Leone, Menicagli, Faye. A disp.: Martino, Buonomo, Mecacci, Diop, Ba, Giusti, Mantovani. All.: Riccardo Cipriani.
SPORTING CECINA: Raugi, Rofi, Ferretti, Hasibra, Casini, Biondi, Ristori, Castelli, Hadji, Lombardo, Londi. A disp.: Sozzi, Vestri, Tronci, Nigiotti, Foti, Mecacci, Di Tanto. All.: Alessandro Magrì.
ARBITRO: Bolognesi di Pontedera
RETI: 3' Castelli, 5' Hadji, 36' Hasibra, 65' Di Tanto, 78' Mecacci.



Dopo tre minuti si stava 0-1, dopo cinque 0-2 e all'intervallo 0-3: basterebbero questi tre dati per suggerire che per l'Armando Picchi è una stagione difficile, e che difficile è riprendersi dopo le due sconfitte nelle prime due gare della stagione. Sul piano della prestazione andò un po' meglio a Scandicci; stavolta contro lo Sporting Cecina, con il quale l'estate ha amplificato la rivalità, è andato tutto male. Che sia un'altra mattinata complessa si capisce già al 3' sulla punizione che Castelli calcia dalla trequarti verso l'area: nessuno tocca il pallone che filtra in rete per lo 0-1. Le complicazioni aumentano cento secondi più tardi, quando Hadji si presenta in area e freddo raddoppia il divario: al 5' la gara è già andata, e nonostante uno zaino pieno di buona volontà il Picchi non riesce a creare vere occasioni per riaprirla. Anzi, al 35' le reti di scarto diventano tre: la terza la segna Hasibra che riceve la sponda di Londi sugli sviluppi d'una rimessa laterale e batte Paoli con un mancino potente. La ripresa si gioca giusto perché il regolamento lo prevede: segnano ancora Di Tanto, che sottoporta devia in rete un corner prolungato dal tacco di Hasibra, e Mecacci con un tiro a giro da fuori area. Per il Cecina è il secondo successo consecutivo; e, dato ancora più interessante in vista della gara interna con l'Oltrera, il contatore delle reti subite è ancora fermo al dato di partenza.

Dopo tre minuti si stava 0-1, dopo cinque 0-2 e all'intervallo 0-3: basterebbero questi tre dati per suggerire che per l'Armando Picchi è una stagione difficile, e che difficile è riprendersi dopo le due sconfitte nelle prime due gare della stagione. Sul piano della prestazione andò un po' meglio a Scandicci; stavolta contro lo Sporting Cecina, con il quale l'estate ha amplificato la rivalità, è andato tutto male. Che sia un'altra mattinata complessa si capisce già al 3' sulla punizione che Castelli calcia dalla trequarti verso l'area: nessuno tocca il pallone che filtra in rete per lo 0-1. Le complicazioni aumentano cento secondi più tardi, quando Hadji si presenta in area e freddo raddoppia il divario: al 5' la gara è già andata, e nonostante uno zaino pieno di buona volontà il Picchi non riesce a creare vere occasioni per riaprirla. Anzi, al 35' le reti di scarto diventano tre: la terza la segna Hasibra che riceve la sponda di Londi sugli sviluppi d'una rimessa laterale e batte Paoli con un mancino potente. La ripresa si gioca giusto perché il regolamento lo prevede: segnano ancora Di Tanto, che sottoporta devia in rete un corner prolungato dal tacco di Hasibra, e Mecacci con un tiro a giro da fuori area. Per il Cecina è il secondo successo consecutivo; e, dato ancora più interessante in vista della gara interna con l'Oltrera, il contatore delle reti subite è ancora fermo al dato di partenza.
Capezzano Pianore-Lastrigiana 1-0

CAPEZZANO PIANORE: Lao Luna, Masala, Sannino, Poli, Bertolucci, Dessi, Ceseri, Paoli, Bastillo, Ricciotti, Usseglio. A disp.: Pellegrini, Cialoni, Consani, Domenici, Giorgieri, Grani, Ndiaye, Sediki, Puccetti. All.: Landi Avio
LASTRIGIANA: Glielmi, Aldighieri, Mancini, Piombanti, Finelli, Falorsi, Recordi, Pagliuca, Grottelli, Mancioppi, Fenza. A disp.: Isolani, Masi, Piantini, Paolucci, Mari M., Calderone, Canale, Martini, Vella. All.: Zecchi Leonardo
RETI: Poli
CAPEZZANO P.: Laoluna, Masala, Sannino, Poli, Bertolucci, Dessi, Ceseri, Paoli, Bastillo, Ricciotti, Usseglio Viretta. A disp.: Pellegrini, Cialoni, Consani, Domenici, Giorgeri, Grani, Ndiaye, Sediki, Puccetti. All.: Avio Landi.
LASTRIGIANA: Glielmi, Aldighieri, Mancini, Piombanti, Finelli, Falorsi, Recordi, Pagliuca, Grottelli, Mancioppi, Fenza. A disp.: Isolani, Masi, Piantini, Paolucci, Marcus Mari, Calderone, Canale, Martini, Vella. All.: Leonardo Zecchi.
ARBITRO: Palla di Pisa
RETE: 38' Poli.

CAPEZZANO P.: Laoluna, Masala, Sannino, Poli, Bertolucci, Dessi, Ceseri, Paoli, Bastillo, Ricciotti, Usseglio Viretta. A disp.: Pellegrini, Cialoni, Consani, Domenici, Giorgeri, Grani, Ndiaye, Sediki, Puccetti. All.: Avio Landi.
LASTRIGIANA: Glielmi, Aldighieri, Mancini, Piombanti, Finelli, Falorsi, Recordi, Pagliuca, Grottelli, Mancioppi, Fenza. A disp.: Isolani, Masi, Piantini, Paolucci, Marcus Mari, Calderone, Canale, Martini, Vella. All.: Leonardo Zecchi.
ARBITRO: Palla di Pisa
RETE: 38' Poli.



La seconda è buona. Sconfitto di misura all'esordio sul campo dell'Affrico che indiscutibilmente sarà una delle protagoniste nella lotta al titolo, nella prima all'al Cavanis il Capezzano riesce a muovere la classifica conquistando i primi tre punti della stagione: esce infatti sconfitta la Lastrigiana che almeno sul piano dei risultati non riesce a dare continuità al buon 2-2 con l'Oltrera. L'incontro si decide al 37' col colpo di testa di Poli sugli sviluppi d'un corner da destra; il Capezzano era già andato vicino al vantaggio in avvio con la penetrazione di Bastillo che, fronteggiato da Glielmi in uscita, cade sul contatto all'apparenza falloso senza però che Palla gli conceda il rigore. La Lastrigiana replica subito prima di finire sotto (il gesto tecnico di Recordi, una rovesciata straordinaria, avrebbe meritato sorte migliore) e sfiora il pari in chiusura di tempo: è strepitoso, ma non è da tempo una notizia, Laoluna che toglie di porta un colpo di testa ravvicinato di Grottelli. La gara resta frizzante anche nella ripresa: la Lastrigiana va vicina al pari in due occasioni, all'ora di gioco con un gran tiro da venti metri di Canale che, complice una deviazione, colpisce la traversa e poi con una ripartenza che sfuma per un fischio improvvido di Palla, troppo frettoloso nell'assegnare una punizione dal limite anziché concedere il vantaggio. Di misura, ma il Capezzano esce dunque vincitore. Calciatoripiù: Laoluna (Capezzano), Mancioppi (Lastrigiana).

La seconda è buona. Sconfitto di misura all'esordio sul campo dell'Affrico che indiscutibilmente sarà una delle protagoniste nella lotta al titolo, nella prima all'al Cavanis il Capezzano riesce a muovere la classifica conquistando i primi tre punti della stagione: esce infatti sconfitta la Lastrigiana che almeno sul piano dei risultati non riesce a dare continuità al buon 2-2 con l'Oltrera. L'incontro si decide al 37' col colpo di testa di Poli sugli sviluppi d'un corner da destra; il Capezzano era già andato vicino al vantaggio in avvio con la penetrazione di Bastillo che, fronteggiato da Glielmi in uscita, cade sul contatto all'apparenza falloso senza però che Palla gli conceda il rigore. La Lastrigiana replica subito prima di finire sotto (il gesto tecnico di Recordi, una rovesciata straordinaria, avrebbe meritato sorte migliore) e sfiora il pari in chiusura di tempo: è strepitoso, ma non è da tempo una notizia, Laoluna che toglie di porta un colpo di testa ravvicinato di Grottelli. La gara resta frizzante anche nella ripresa: la Lastrigiana va vicina al pari in due occasioni, all'ora di gioco con un gran tiro da venti metri di Canale che, complice una deviazione, colpisce la traversa e poi con una ripartenza che sfuma per un fischio improvvido di Palla, troppo frettoloso nell'assegnare una punizione dal limite anziché concedere il vantaggio. Di misura, ma il Capezzano esce dunque vincitore. Calciatoripiù: Laoluna (Capezzano), Mancioppi (Lastrigiana).
Cattolica Virtus-Affrico 2-4

CATTOLICA VIRTUS: Mura, Ermini, Silli, Gianassi, Valeriani, Nocentini, Stinghi, Cesari, Patacca, Leggieri, Nencioli. A disp.: Bardavezile, Alla, Borghini, Ermini Polacci, Fontana, Mangani, Mirashi, Serrini, Valiante. All.: Murras Diego
AFFRICO: Fei (30), Giannoni, Bianchini, Guidorizzi, Shehade, Casati, Bertelli, Bartoletti, Luzzi, Califano, Sborgi. A disp.: Biagioli, Bartalini, Bonini, Ciari, Morelli, Donigaglia, Guerrini, Cillerai, Della Felice. All.: Gori Filippo
RETI: Nocentini, Patacca, Luzzi, Shehade, Morelli, Bartoletti
CATTOLICA VIRTUS: Mura, Ermini (46' Mirashi), Silli, Gianassi (57' Mangani), Valeriani, Nocentini, Stinghi (69' Serrini), Cesari, Patacca (82' Fontana), Leggieri, Nencioli (63' Ermini Polacci). A disp.: Bardavelidze, Alla, Borghini, Valiante. All.: Diego Murras.
AFFRICO: Fei, Giannoni (65' Bartalini), Bianchini, Guidorizzi, Shehade (85' Della Felice), Casati, Bertelli (54' Ciari), Bartoletti (69' Cillerai), Luzzi (54' Morelli), Califano (63' Donigaglia), Sborgi (77' Guerrini). A disp.: Biagioli, Bonini. All.: Filippo Gori.
ARBITRO: Laurenzano di Firenze
RETI: 15' Bartoletti, 23' Luzzi, 33' Patacca, 45' Nocentini, 84' Shehade, 94' Morelli.
NOTE: ammoniti Bianchini, Nencioli, Bertelli, Nocentini, Bartalini, Cillerai, Mangani e Cesari. Angoli: 5-5. Recupero: 1+6'.

CATTOLICA VIRTUS: Mura, Ermini (46' Mirashi), Silli, Gianassi (57' Mangani), Valeriani, Nocentini, Stinghi (69' Serrini), Cesari, Patacca (82' Fontana), Leggieri, Nencioli (63' Ermini Polacci). A disp.: Bardavelidze, Alla, Borghini, Valiante. All.: Diego Murras.
AFFRICO: Fei, Giannoni (65' Bartalini), Bianchini, Guidorizzi, Shehade (85' Della Felice), Casati, Bertelli (54' Ciari), Bartoletti (69' Cillerai), Luzzi (54' Morelli), Califano (63' Donigaglia), Sborgi (77' Guerrini). A disp.: Biagioli, Bonini. All.: Filippo Gori.
ARBITRO: Laurenzano di Firenze
RETI: 15' Bartoletti, 23' Luzzi, 33' Patacca, 45' Nocentini, 84' Shehade, 94' Morelli.
NOTE: ammoniti Bianchini, Nencioli, Bertelli, Nocentini, Bartalini, Cillerai, Mangani e Cesari. Angoli: 5-5. Recupero: 1+6'.



Con le sue mattine di falsa estate settembre è così, oltre ai punti mette in palio le ambizioni. Con le sue mattine di falsa estate nella quale non si sa come ci si debba vestire e s'incrociano sandali, piumini e schiene nude settembre è così, a metà tra lo scrigno dei desideri e il confronto spiccio col principio di realtà. Per un quarto d'ora la Cattolica Virtus ha dato l'impressione di poter competere per gli stessi obiettivi dell'Affrico; e in quel quarto d'ora, quello compreso tra il 30' e la fine del primo tempo, ha rimontato le due reti di svantaggio; ma quest'impressione l'ha data solo per un quarto d'ora. Per il resto, la prima mezz'ora e quasi tutto il secondo tempo, s'è capito che almeno per adesso gli obiettivi saranno diversi; d'altra parte lo racconta anche la classifica, che li vede agli estremi opposti: l'Affrico in testa a punteggio pieno, la Cattolica (anomalia!) ultima, sconfitta in entrambe le gare disputate. Quel quarto d'ora forse l'ha illusa di poter completare una rimonta che a dir la verità avrebbe potuto concretizzarsi in un paio di circostanze; ma la sensazione è che più che a una crescita sua la nuova inerzia fosse dovuta a un rallentamento dell'Affrico che fin lì aveva corso tantissimo, e cui i cambi di Gori (Morelli, al rientro, partiva dalla panchina; e anche se le prime quattro occasioni le sbaglia la quinta no, perché segnare è come camminare: una volta che s'è imparato non si scorda più) riempiono di nuovo il serbatoio. L'Affrico parte forte (alla prima azione ci vuole l'intervento doppio di Silli e Valeriani per sporcare in angolo il traversone di Bertelli sull'apertura di Califano) ma per un quarto d'ora non affonda, quasi tenti di capire quale sia il modo migliore per colpire. La risposta arriva nel giro di poco: concedendo l'uno contro uno alle tre punte avversarie, il 3-5-2 regala all'Affrico la superiorità numerica sulle fasce ove Bertelli a destra e soprattutto Casati a sinistra hanno a disposizione qualche decina di metri prima di trovare un ostacolo (i terzini, rispettivamente Silli ed Ermini) che sullo slancio saltano facilmente. E se Cesari e Leggieri, le due mezzali che Murras schiera a protezione di Gianassi, provano ad accorciare, in inferiorità numerica va la mediana ove per Bartoletti, Guidorizzi e l'ex Sborgi è facile giganteggiare. Così senza troppo faticare al primo vero affondo l'Affrico passa: Casati scappa a sinistra lasciando Cesari ed Ermini ad apprezzare il font del suo numero di maglia e dal fondo crossa al centro col mancino; sporcando il traversone Nocentini in realtà lo prolunga sul secondo palo ove c'è Sborgi che raccoglie al limite e offre lo scarico a Bartoletti; il destro di prima incrociato rasoterra vale lo 0-1. La Cattolica sbanda e tra il 19' e il 22' rischia due volte di subire il raddoppio: la salva Mura che se nel secondo caso ha vita facile sul mancino strozzato di Luzzi (lo serve Casati, di nuovo e costantemente imprendibile per Ermini) nel primo aveva dovuto tuffarsi a coprire il secondo incrocio su un altro mancino, quello di Sborgi, improvviso dai venti metri sull'invito orizzontale di Bartoletti. È quasi inevitabile che l'Affrico segni il raddoppio: pochi secondi dopo la seconda occasione Califano agguanta il pallone in mediana e lancia in verticale Luzzi che, partito in posizione regolarissima, sullo scatto incenerisce Valeriani e col destro disegna un mezzo pallonetto imprendibile per Mura in uscita. Fino alla mezz'ora la Cattolica annaspa; poi d'un tratto l'Affrico rallenta e si comincia a registrare anche qualche occasione che consente d'aggiungere sfumature diverse a una cronaca altrimenti a tinta unita. L'idea che la gara non sia ancora finita la suggerisce per primo Gianassi che dalla trequarti calcia morbida una punizione in area: Patacca si gira in palleggio ma calcia piano e favorisce la presa di Fei. È il primo tiro della gara della Cattolica; subito dopo segue il secondo, protagonista il destro di Nencioli servito da Leggieri e neutralizzato facilmente da Fei che s'accartoccia a terra. Ma una leggerezza di Bianchini, che esce in pressione mentre Stinghi stava dileguandosi verso l'esterno e gli concede una punizione evitabilissima (inevitabile invece l'ammonizione), vale per la Cattolica l'opportunità di dimezzare le distanze e riaprire la contesa. Il mancino di Silli proietta infatti la punizione in area; la difesa dell'Affrico sporca senza allontanare e spinge il pallone al limite dell'area di porta dov'è appostato Patacca che in girata scarica il destro sotto la traversa (33'). D'un tratto l'Affrico si scopre a soffrire: Valeriani apre a destra per Stinghi che salta secco Shehade, unica sbavatura in una gara sontuosa, e spedisce al centro un pallone che con una diagonale perfetta Giannoni scaraventa in angolo. Non su questo, ma in generale sui calci da fermo l'Affrico soffre; e allo scadere un'altra punizione (fallo di Guidorizzi su Leggieri sulla trequarti) conduce la Cattolica al pari. Gianassi la calcia verso l'area: Fei esce malissimo e lascia sul dischetto un pallone che Nencioli scaraventa verso la porta; prima che la difesa avversaria possa respingerlo lo intercetta Nocentini che col destro lo spinge nella porta vuota. E così dopo mezz'ora a dominare l'Affrico si vede raggiunto da due calci da fermo, e per una sfilza d'errori. Trovato il pari, Murras vuole sfruttare quella che identifica come la nuova inerzia della partita e nell'intervallo toglie Ermini, non al meglio e costantemente messo in difficoltà dalle accelerazioni di Casati, inserendo Mirashi al centro della difesa e dirottando Valeriani in posizione di terzino destro. Prima delle contromosse di Gori c'è tempo di registrare una punizione pericolosa per parte: Fei blocca in tuffo il tiro che da trenta metri (fallo di Bianchini su Stinghi) Patacca aveva diretto sul secondo palo; non ne ha bisogno Mura, graziato dal mancino di Califano che, dopo aver mosso il pallone corto per Bertelli, riesce soltanto a sfiorare il primo incrocio. Ma all'Affrico non può bastare: Gori lo sa e al 54' si gioca un doppio cambio pesante, dentro Ciari e Morelli per Bertelli e Luzzi; e arretrando Casati sulla terza linea e alzando Califano passa a un 4-3-2-1 nel quale il peso offensivo è d'un tratto amplificato. Ma prima che le conseguenze siano evidenti l'Affrico rischia di finire in svantaggio: corto, il colpo di testa di Bianchini all'indietro innesca Patacca che punta Fei e lo supera con un pallonetto preciso sì, ma lento; mentre l'esultanza è pronta a partire (fece uguale Toni in un Fiorentina-Juventus del 2005/2006, nostalgia canaglia: allora sull'uscita d'Abbiati il pallone picchiò sul palo; e allora nessuno di quelli in campo era nato, nostalgia canaglia) Bianchini recupera con una scivolata che gli consente d'abbracciare il palo e d'arpionare il pallone via dalla porta. Si resta dunque sul 2-2 e immersi nei dubbi: come sarebbe andata se anziché superare due metri di portiere con un lob Patacca lo avesse scartato e appoggiato il pallone in porta? Non se lo chiede l'Affrico che ripreso fiato prova subito a sfruttare le doti acrobatiche del proprio bomber: sul lancio di Guidorizzi a scavalcare la difesa l'esterno volante di Morelli anticipa infatti sia l'uscita di Mura sia Nocentini che lo stava coprendo, ma della rete trova soltanto la parte alta. Anche uno che di calcio sa poco s'accorge che comunque l'Affrico sta di nuovo crescendo, di nuovo sulle corsie laterali: appena subentrato a Califano, Donigaglia va via a Silli e fintato il cross dal fondo cerca direttamente il primo palo, protetto da Mura col corpo (63'). A un quarto d'ora dalla fine è però la Cattolica a costruire un'altra azione enorme per il vantaggio: Patacca avvia l'azione ed Ermini Polacci (aveva sostituito Nencioli un quarto d'ora prima) la rifinisce, ma dal limite dell'area di porta Serrini non trova di meglio da fare che calciare di punta, e per l'esecuzione l'esterno della rete è un premio sufficiente. È però l'ultimo spunto della Cattolica che nel quarto d'ora finale concede spazio all'Affrico fino a subire le due reti che la costringono a uscire sconfitta 2-4: Morelli ci prova tre volte, e se nella prima spreca l'invito di Guidorizzi dietro la difesa aprendo il destro a lato e nella terza si fa rimpallare il tiro nonostante l'incertezza di Mirashi, in quella di mezzo s'arrende solo all'istinto di Mura che col piede salva il destro incrociato sull'ennesima imbucata di Donigaglia (81'). Ma per il 2-3 è sufficiente attendere l'84' e il quinto angolo che l'Affrico recapita nell'area avversaria: lo calcia il destro di Guidorizzi che disegna una traiettoria a uscire verso il centro dell'area; impegnata a controllare Morelli, anche se schierata la difesa si scorda di marcare Shehade che stacca e in torsione trova il nuovo vantaggio con l'aiuto della traversa. Ma la gara ancora non è finita, perché Morelli ha ancora un conto in sospeso con Mura: alla fine vince il duello anticipando tutta la difesa sul traversone di Cillerai (buon ingresso per Bartoletti) e schiaffeggiando il pallone in rete con una strepitosa girata di destro. Alla fine il senso è tutto qui: se si possono schierare un centravanti feroce (anzi, due), un centrocampo fenomenale in interdizione e in costruzione e una batteria d'esterni scintillante essere ambiziosi è più facile. Calciatoripiù: da Patacca a Nocentini, i protagonisti degli episodi positivi sono protagonisti anche degli episodi negativi; è difficile trovare il migliore della prova della Cattolica, ove forse su tutti per l'ora in cui ha giocato spicca Nencioli , attivissimo in posizione d'ala sinistra. Problema opposto si riscontra nelle schiere dell'Affrico: Shehade, Luzzi e Morelli meritano la citazione per la rete, ma ancora meglio sono andati Sborgi, Bartoletti e Guidorizzi in mediana, sia Califano sia Donigaglia in appoggio al centravanti e soprattutto Casati , sulle cui accelerazioni nella prima mezz'ora la Cattolica finisce costantemente in inferiorità numerica.

Con le sue mattine di falsa estate settembre è così, oltre ai punti mette in palio le ambizioni. Con le sue mattine di falsa estate nella quale non si sa come ci si debba vestire e s'incrociano sandali, piumini e schiene nude settembre è così, a metà tra lo scrigno dei desideri e il confronto spiccio col principio di realtà. Per un quarto d'ora la Cattolica Virtus ha dato l'impressione di poter competere per gli stessi obiettivi dell'Affrico; e in quel quarto d'ora, quello compreso tra il 30' e la fine del primo tempo, ha rimontato le due reti di svantaggio; ma quest'impressione l'ha data solo per un quarto d'ora. Per il resto, la prima mezz'ora e quasi tutto il secondo tempo, s'è capito che almeno per adesso gli obiettivi saranno diversi; d'altra parte lo racconta anche la classifica, che li vede agli estremi opposti: l'Affrico in testa a punteggio pieno, la Cattolica (anomalia!) ultima, sconfitta in entrambe le gare disputate. Quel quarto d'ora forse l'ha illusa di poter completare una rimonta che a dir la verità avrebbe potuto concretizzarsi in un paio di circostanze; ma la sensazione è che più che a una crescita sua la nuova inerzia fosse dovuta a un rallentamento dell'Affrico che fin lì aveva corso tantissimo, e cui i cambi di Gori (Morelli, al rientro, partiva dalla panchina; e anche se le prime quattro occasioni le sbaglia la quinta no, perché segnare è come camminare: una volta che s'è imparato non si scorda più) riempiono di nuovo il serbatoio. L'Affrico parte forte (alla prima azione ci vuole l'intervento doppio di Silli e Valeriani per sporcare in angolo il traversone di Bertelli sull'apertura di Califano) ma per un quarto d'ora non affonda, quasi tenti di capire quale sia il modo migliore per colpire. La risposta arriva nel giro di poco: concedendo l'uno contro uno alle tre punte avversarie, il 3-5-2 regala all'Affrico la superiorità numerica sulle fasce ove Bertelli a destra e soprattutto Casati a sinistra hanno a disposizione qualche decina di metri prima di trovare un ostacolo (i terzini, rispettivamente Silli ed Ermini) che sullo slancio saltano facilmente. E se Cesari e Leggieri, le due mezzali che Murras schiera a protezione di Gianassi, provano ad accorciare, in inferiorità numerica va la mediana ove per Bartoletti, Guidorizzi e l'ex Sborgi è facile giganteggiare. Così senza troppo faticare al primo vero affondo l'Affrico passa: Casati scappa a sinistra lasciando Cesari ed Ermini ad apprezzare il font del suo numero di maglia e dal fondo crossa al centro col mancino; sporcando il traversone Nocentini in realtà lo prolunga sul secondo palo ove c'è Sborgi che raccoglie al limite e offre lo scarico a Bartoletti; il destro di prima incrociato rasoterra vale lo 0-1. La Cattolica sbanda e tra il 19' e il 22' rischia due volte di subire il raddoppio: la salva Mura che se nel secondo caso ha vita facile sul mancino strozzato di Luzzi (lo serve Casati, di nuovo e costantemente imprendibile per Ermini) nel primo aveva dovuto tuffarsi a coprire il secondo incrocio su un altro mancino, quello di Sborgi, improvviso dai venti metri sull'invito orizzontale di Bartoletti. È quasi inevitabile che l'Affrico segni il raddoppio: pochi secondi dopo la seconda occasione Califano agguanta il pallone in mediana e lancia in verticale Luzzi che, partito in posizione regolarissima, sullo scatto incenerisce Valeriani e col destro disegna un mezzo pallonetto imprendibile per Mura in uscita. Fino alla mezz'ora la Cattolica annaspa; poi d'un tratto l'Affrico rallenta e si comincia a registrare anche qualche occasione che consente d'aggiungere sfumature diverse a una cronaca altrimenti a tinta unita. L'idea che la gara non sia ancora finita la suggerisce per primo Gianassi che dalla trequarti calcia morbida una punizione in area: Patacca si gira in palleggio ma calcia piano e favorisce la presa di Fei. È il primo tiro della gara della Cattolica; subito dopo segue il secondo, protagonista il destro di Nencioli servito da Leggieri e neutralizzato facilmente da Fei che s'accartoccia a terra. Ma una leggerezza di Bianchini, che esce in pressione mentre Stinghi stava dileguandosi verso l'esterno e gli concede una punizione evitabilissima (inevitabile invece l'ammonizione), vale per la Cattolica l'opportunità di dimezzare le distanze e riaprire la contesa. Il mancino di Silli proietta infatti la punizione in area; la difesa dell'Affrico sporca senza allontanare e spinge il pallone al limite dell'area di porta dov'è appostato Patacca che in girata scarica il destro sotto la traversa (33'). D'un tratto l'Affrico si scopre a soffrire: Valeriani apre a destra per Stinghi che salta secco Shehade, unica sbavatura in una gara sontuosa, e spedisce al centro un pallone che con una diagonale perfetta Giannoni scaraventa in angolo. Non su questo, ma in generale sui calci da fermo l'Affrico soffre; e allo scadere un'altra punizione (fallo di Guidorizzi su Leggieri sulla trequarti) conduce la Cattolica al pari. Gianassi la calcia verso l'area: Fei esce malissimo e lascia sul dischetto un pallone che Nencioli scaraventa verso la porta; prima che la difesa avversaria possa respingerlo lo intercetta Nocentini che col destro lo spinge nella porta vuota. E così dopo mezz'ora a dominare l'Affrico si vede raggiunto da due calci da fermo, e per una sfilza d'errori. Trovato il pari, Murras vuole sfruttare quella che identifica come la nuova inerzia della partita e nell'intervallo toglie Ermini, non al meglio e costantemente messo in difficoltà dalle accelerazioni di Casati, inserendo Mirashi al centro della difesa e dirottando Valeriani in posizione di terzino destro. Prima delle contromosse di Gori c'è tempo di registrare una punizione pericolosa per parte: Fei blocca in tuffo il tiro che da trenta metri (fallo di Bianchini su Stinghi) Patacca aveva diretto sul secondo palo; non ne ha bisogno Mura, graziato dal mancino di Califano che, dopo aver mosso il pallone corto per Bertelli, riesce soltanto a sfiorare il primo incrocio. Ma all'Affrico non può bastare: Gori lo sa e al 54' si gioca un doppio cambio pesante, dentro Ciari e Morelli per Bertelli e Luzzi; e arretrando Casati sulla terza linea e alzando Califano passa a un 4-3-2-1 nel quale il peso offensivo è d'un tratto amplificato. Ma prima che le conseguenze siano evidenti l'Affrico rischia di finire in svantaggio: corto, il colpo di testa di Bianchini all'indietro innesca Patacca che punta Fei e lo supera con un pallonetto preciso sì, ma lento; mentre l'esultanza è pronta a partire (fece uguale Toni in un Fiorentina-Juventus del 2005/2006, nostalgia canaglia: allora sull'uscita d'Abbiati il pallone picchiò sul palo; e allora nessuno di quelli in campo era nato, nostalgia canaglia) Bianchini recupera con una scivolata che gli consente d'abbracciare il palo e d'arpionare il pallone via dalla porta. Si resta dunque sul 2-2 e immersi nei dubbi: come sarebbe andata se anziché superare due metri di portiere con un lob Patacca lo avesse scartato e appoggiato il pallone in porta? Non se lo chiede l'Affrico che ripreso fiato prova subito a sfruttare le doti acrobatiche del proprio bomber: sul lancio di Guidorizzi a scavalcare la difesa l'esterno volante di Morelli anticipa infatti sia l'uscita di Mura sia Nocentini che lo stava coprendo, ma della rete trova soltanto la parte alta. Anche uno che di calcio sa poco s'accorge che comunque l'Affrico sta di nuovo crescendo, di nuovo sulle corsie laterali: appena subentrato a Califano, Donigaglia va via a Silli e fintato il cross dal fondo cerca direttamente il primo palo, protetto da Mura col corpo (63'). A un quarto d'ora dalla fine è però la Cattolica a costruire un'altra azione enorme per il vantaggio: Patacca avvia l'azione ed Ermini Polacci (aveva sostituito Nencioli un quarto d'ora prima) la rifinisce, ma dal limite dell'area di porta Serrini non trova di meglio da fare che calciare di punta, e per l'esecuzione l'esterno della rete è un premio sufficiente. È però l'ultimo spunto della Cattolica che nel quarto d'ora finale concede spazio all'Affrico fino a subire le due reti che la costringono a uscire sconfitta 2-4: Morelli ci prova tre volte, e se nella prima spreca l'invito di Guidorizzi dietro la difesa aprendo il destro a lato e nella terza si fa rimpallare il tiro nonostante l'incertezza di Mirashi, in quella di mezzo s'arrende solo all'istinto di Mura che col piede salva il destro incrociato sull'ennesima imbucata di Donigaglia (81'). Ma per il 2-3 è sufficiente attendere l'84' e il quinto angolo che l'Affrico recapita nell'area avversaria: lo calcia il destro di Guidorizzi che disegna una traiettoria a uscire verso il centro dell'area; impegnata a controllare Morelli, anche se schierata la difesa si scorda di marcare Shehade che stacca e in torsione trova il nuovo vantaggio con l'aiuto della traversa. Ma la gara ancora non è finita, perché Morelli ha ancora un conto in sospeso con Mura: alla fine vince il duello anticipando tutta la difesa sul traversone di Cillerai (buon ingresso per Bartoletti) e schiaffeggiando il pallone in rete con una strepitosa girata di destro. Alla fine il senso è tutto qui: se si possono schierare un centravanti feroce (anzi, due), un centrocampo fenomenale in interdizione e in costruzione e una batteria d'esterni scintillante essere ambiziosi è più facile. Calciatoripiù: da Patacca a Nocentini, i protagonisti degli episodi positivi sono protagonisti anche degli episodi negativi; è difficile trovare il migliore della prova della Cattolica, ove forse su tutti per l'ora in cui ha giocato spicca Nencioli , attivissimo in posizione d'ala sinistra. Problema opposto si riscontra nelle schiere dell'Affrico: Shehade, Luzzi e Morelli meritano la citazione per la rete, ma ancora meglio sono andati Sborgi, Bartoletti e Guidorizzi in mediana, sia Califano sia Donigaglia in appoggio al centravanti e soprattutto Casati , sulle cui accelerazioni nella prima mezz'ora la Cattolica finisce costantemente in inferiorità numerica.
Sporting Arno-Tau Calcio 1-7

SPORTING ARNO: Misso, Vannini, Sturiale, Tysak, Cardinali, Krasniqi, Meucci, Cocchi, Rexhaj, Imperatrice, Ciapetti. A disp.: Tognarelli, Del Gaudio, Innocenti, Krasniqi, Raugei, Taiti, Scardigli, Bettini, Piccirilli. All.: Coppetti Fabio
TAU CALCIO: Chiarello, Tomei, D Amato, Rossi, Vannacci, Mancini, Bagnoli, Battisti, Ciuffi, Grossi, Lucchesi. A disp.: Pierallini, Vas, Landi, Mei, Nesti, Di Lorenzo, Paperini, Soldati. All.: Pucci Gabriel
RETI: Scardigli, Nesti, Lucchesi, Ciuffi, Bagnoli, Lucchesi, Lucchesi, Mei
SPORTING ARNO: Misso, Vannini, Sturiale, Tysak, Cardinali, Krasniqi, Meucci, Cocchi, Rexhaj, Imperatrice, Ciapetti. A disp.: Tognarelli, Del Gaudio, Innocenti, Krasniqi, Raugei, Taiti, Scardigli, Bettini, Piccirilli. All.: Fabio Coppetti.
TAU ALTOPASCIO: Chiarello, Tomei, D'Amato, Rossi, Vannacci, Mancini, Bagnoli, Battisti, Ciuffi, Grossi, Lucchesi. A disp.: Pierallini, Vas, Landi, Mei, Nesti, Di Lorenzo, Paperini, Soldati. All.: Gabriel Pucci.
ARBITRO: Banfi di Pistoia
RETI: 21', 45', 47' Lucchesi, 27', 41' Bagnoli, 77' Scardigli, 83' Nesti, 92' Mei.

SPORTING ARNO: Misso, Vannini, Sturiale, Tysak, Cardinali, Krasniqi, Meucci, Cocchi, Rexhaj, Imperatrice, Ciapetti. A disp.: Tognarelli, Del Gaudio, Innocenti, Krasniqi, Raugei, Taiti, Scardigli, Bettini, Piccirilli. All.: Fabio Coppetti.
TAU ALTOPASCIO: Chiarello, Tomei, D'Amato, Rossi, Vannacci, Mancini, Bagnoli, Battisti, Ciuffi, Grossi, Lucchesi. A disp.: Pierallini, Vas, Landi, Mei, Nesti, Di Lorenzo, Paperini, Soldati. All.: Gabriel Pucci.
ARBITRO: Banfi di Pistoia
RETI: 21', 45', 47' Lucchesi, 27', 41' Bagnoli, 77' Scardigli, 83' Nesti, 92' Mei.



Ecco quanto è grande il dislivello tra un campionato provinciale, seppur di merito, e un campionato regionale d'élite o comunque affine: è grande sei reti. Col lavoro quotidiano si può tentare di ridurlo; ma al momento è grande sei reti. Finisce infatti 1-7 la prima interna dello Sporting Arno, cui per il battesimo di Badia a Settimo la sorte o chi per lei aveva consegnato il Tau Altopascio reduce dalla sconfitta interna con la Sestese. Per un quarto di gara ci s'illude che il dislivello non sia così ampio, e che nonostante la miglior qualità tecnica (è vero, è cambiata molto; ma è comunque la squadra che quindici mesi fa perse ai rigori la finale scudetto) e fisica il Tau Altopascio sia comunque imbrigliabile dalla neopromossa; ma una volta che il risultato si sblocca (e lo sblocca Lucchesi, che lancia già la sfida a Mazzeo e a Morelli per il titolo di re dei centravanti) evitare la frana è impossibile. L'azione decisiva si concretizza al 21' quando Misso, chiamato a sostituire l'infortunato Tognarelli, respinge senza allontanare il tiro di Bagnoli: sottoporta c'è Lucchesi che gelido sblocca l'incontro. Passa una manciata di minuti e il Tau raddoppia: sugli sviluppi d'un corner di Grossi la difesa dello Sporting Arno si scorda di marcare Bagnoli che smaglia la rete sotto l'incrocio. Prima dell'intervallo il totalizzatore raddoppia: è doppietta sia per Bagnoli che segna accentrandosi dalla fascia destra sia per Lucchesi che scioglie in porta una mischia nell'area avversaria. L'incontro è ormai chiuso, non serve la terza rete personale di Lucchesi in avvio di ripresa per ribadirlo. Lo Sporting Arno trova una minima gioia con la sventola di Scardigli al sette quando allo scadere manca poco meno d'un quarto d'ora, ma di lì a poco il divario torna ad allargarsi fino ad assumere proporzioni inconsuete per l'élite: è merito di Nesti, in rete dal limite dopo un doppio dribbling, e di Mei che devia in rete il traversone di Grossi da sinistra. Da aggiungere c'è poco altro, se non le proteste dello Sporting Arno per la direzione di Banfi (obiettivamente però è impossibile pensare che abbia inciso); resta da sottolineare la reazione del Tau ferito alla prima dalla Sestese che ha tutta l'intenzione di contendergli lo scettro. Calciatoripiù: l'infortunio è pienamente assorbito e nonostante i pochi allenamenti la forma è già perfetta: insieme a Lucchesi, autore d'una tripletta, Bagnoli risolve i problemi offensivi che il Tau Altopascio sembrava aver palesato nella gara d'esordio.

Ecco quanto è grande il dislivello tra un campionato provinciale, seppur di merito, e un campionato regionale d'élite o comunque affine: è grande sei reti. Col lavoro quotidiano si può tentare di ridurlo; ma al momento è grande sei reti. Finisce infatti 1-7 la prima interna dello Sporting Arno, cui per il battesimo di Badia a Settimo la sorte o chi per lei aveva consegnato il Tau Altopascio reduce dalla sconfitta interna con la Sestese. Per un quarto di gara ci s'illude che il dislivello non sia così ampio, e che nonostante la miglior qualità tecnica (è vero, è cambiata molto; ma è comunque la squadra che quindici mesi fa perse ai rigori la finale scudetto) e fisica il Tau Altopascio sia comunque imbrigliabile dalla neopromossa; ma una volta che il risultato si sblocca (e lo sblocca Lucchesi, che lancia già la sfida a Mazzeo e a Morelli per il titolo di re dei centravanti) evitare la frana è impossibile. L'azione decisiva si concretizza al 21' quando Misso, chiamato a sostituire l'infortunato Tognarelli, respinge senza allontanare il tiro di Bagnoli: sottoporta c'è Lucchesi che gelido sblocca l'incontro. Passa una manciata di minuti e il Tau raddoppia: sugli sviluppi d'un corner di Grossi la difesa dello Sporting Arno si scorda di marcare Bagnoli che smaglia la rete sotto l'incrocio. Prima dell'intervallo il totalizzatore raddoppia: è doppietta sia per Bagnoli che segna accentrandosi dalla fascia destra sia per Lucchesi che scioglie in porta una mischia nell'area avversaria. L'incontro è ormai chiuso, non serve la terza rete personale di Lucchesi in avvio di ripresa per ribadirlo. Lo Sporting Arno trova una minima gioia con la sventola di Scardigli al sette quando allo scadere manca poco meno d'un quarto d'ora, ma di lì a poco il divario torna ad allargarsi fino ad assumere proporzioni inconsuete per l'élite: è merito di Nesti, in rete dal limite dopo un doppio dribbling, e di Mei che devia in rete il traversone di Grossi da sinistra. Da aggiungere c'è poco altro, se non le proteste dello Sporting Arno per la direzione di Banfi (obiettivamente però è impossibile pensare che abbia inciso); resta da sottolineare la reazione del Tau ferito alla prima dalla Sestese che ha tutta l'intenzione di contendergli lo scettro. Calciatoripiù: l'infortunio è pienamente assorbito e nonostante i pochi allenamenti la forma è già perfetta: insieme a Lucchesi, autore d'una tripletta, Bagnoli risolve i problemi offensivi che il Tau Altopascio sembrava aver palesato nella gara d'esordio.
Forte Dei Marmi 2015-Atletico Lucca 3-3

FORTE DEI MARMI 2015: Agolli, Gronchi, Arcidiacono, Ceru, Borghini, Poli, Gia, Galli, Fiori, Cini, Mastrini. A disp.: Cocozza, Amato, Cecchini, Dalle Luche, Dell Amico, Salvatori, Specchia, Torcigliani, Vazio. All.: Mosti Luca
ATLETICO LUCCA: Di Cesare, Fiori, Dal Porto, Leporatti, Dianda, Bigondi, Sharka, Tocchini, D Ulivo, Bechelli, Nikaj. A disp.: Donati, Dhana, Salotti, Simoni (Dusan), Lleshi, Landolfo, Giusfredi, Faratro, Giometti. All.: Luzzi Matteo
RETI: Galli, Cecchini, Arcidiacono, D Ulivo, D Ulivo, Salotti
FORTE DEI MARMI: Agolli, Gronchi, Arcidiacono, Cerù, Borghini, Poli, Gia, Galli, Fiori, Cini, Mastrini. A disp.: Cocozza, Amato, Cecchini, Dalle Luche, Dell'Amico, Salvatori, Specchia, Torcigliani, Vazio. All.: Luca Mosti.
ATLETICO LUCCA: Di Cesare, Fiori, Dal Porto, Leporatti, Dianda, Bigondi, Nikaj, Tocchini, D'Ulivo, Bechelli, Sharka. A disp.: Faratro, Simoni, Giometti, Giusfredi, Landolfo, Donati, Lleshi, Salotti, Dhana. All.: Matteo Luzzi.
ARBITRO: La Macchia di Pontedera
RETI: 35' Galli, 47' rig., 50' D'Ulivo, 54' Salotti, 91' Cecchini, 93' Arcidiacono.

FORTE DEI MARMI: Agolli, Gronchi, Arcidiacono, Cerù, Borghini, Poli, Gia, Galli, Fiori, Cini, Mastrini. A disp.: Cocozza, Amato, Cecchini, Dalle Luche, Dell'Amico, Salvatori, Specchia, Torcigliani, Vazio. All.: Luca Mosti.
ATLETICO LUCCA: Di Cesare, Fiori, Dal Porto, Leporatti, Dianda, Bigondi, Nikaj, Tocchini, D'Ulivo, Bechelli, Sharka. A disp.: Faratro, Simoni, Giometti, Giusfredi, Landolfo, Donati, Lleshi, Salotti, Dhana. All.: Matteo Luzzi.
ARBITRO: La Macchia di Pontedera
RETI: 35' Galli, 47' rig., 50' D'Ulivo, 54' Salotti, 91' Cecchini, 93' Arcidiacono.



Se qualcuno non crede che si possa dominare nel primo tempo ed esultare per un pari raggiunto con due reti tra il 91' e il 93' non ha che da telefonare a Luca Mosti e farsi raccontare Forte dei Marmi-Atletico Lucca; se qualcuno non crede che si possa rimontare uno svantaggio fino a condurre 1-3, farsi graziare da un rigore sbagliato (generosissimo; e generosissimo era stato anche quello a favore in occasione dell'1-1) e pareggiare una partita che al 91' si stava vincendo di due reti non ha che da telefonare a Matteo Luzzi e farsi raccontare Forte dei Marmi-Atletico Lucca. Se qualcuno non crede a nessuna delle due varianti, o anche soltanto a una, ma non ha voglia di passare un quarto d'ora al telefono, o non ha il numero dei due tecnici, non ha che da prendere fiato e leggere la cronaca di quanto è successo in una delle domeniche più incredibili che la storia recente del calcio toscano ricordi. Nel primo tempo si gioca in una metà campo soltanto, anche se forse sarebbe più corretto dire che si gioca a una porta: il Forte dei Marmi conduce la manovra senza trovare ostacoli, sbaglia almeno tre reti facili con Gia, Mastrini e Fiori e al 35' passa avanti col colpo di testa di Galli a correggere in rete la punizione di Cini. Sembra la prima metà d'una partita classica, quasi anonima, che invece nella ripresa cambia profondamente: ci mette un paio d'ingredienti anche La Macchia che alla prima azione della ripresa valuta irregolare un contrasto di Borghini con D'Ulivo e fischia un rigore per l'Atletico Lucca. Dal dischetto lo stesso D'Ulivo è infallibile: è l'1-1. Frastornato dall'episodio, il Forte dei Marmi evidenzia tutte le proprie debolezze caratteriali (Mosti sa che deve intervenire, e sa come farlo; ma ha bisogno di tempo) e in sette minuti esatti, nove dal riavvio, si ritrova sotto di due reti: segnano di nuovo D'Ulivo che da venticinque metri centra l'incrocio e Salotti che, entrato da pochi istanti, accompagna in porta il traversone laterale di Bechelli. Per l'Atletico Lucca la vittoria sembra ormai sicura, anche perché l'episodio che potrebbe rimetterla in dubbio non si concretizza: Cini infatti non sfrutta il rigore concesso da La Macchia per un fallo molto presunto di Faratro su Amato e consente a Di Cesare di fare bella figura in presa. Mosti allora si gioca i cambi per aumentare la pressione offensiva, ma inevitabilmente l'Atletico Lucca trova spazi in cui affondare alla ricerca della quarta rete: il pallone buono capita sia a Bechelli sia a Salotti cui s'oppone Agolli e poi a Dhana che arriva in anticipo su un pallone lungo ma calcia a lato. La Macchia ha già comunicato che saranno cinque i minuti di recupero quando il Forte dei Marmi lancia verso l'area avversaria l'ennesimo pallone profondo: la difesa dell'Atletico Lucca lo lascia rimbalzare due volte al limite e consente a Cecchini, da poco subentrato a Gia, di scaricarlo accanto al palo. I cento secondi stavolta sono fatali all'Atletico Lucca che al 93' si vede raggiunto: Arcidiacono calcia di controbalzo da fuori e trova l'angolo per il 3-3. Ma il Forte dei Marmi rischia comunque di perdere la partita: sull'ultimo pallone fatto spiovere in area Giusfredi si ritrova davanti ad Agolli, ma anziché calciare tenta il dribbling e si vede portar via il pallone. È comprensibile il rammarico dell'Atletico Lucca; ma, al di là della dinamica insolita, se a quanto visto nel primo tempo s'aggiunge il rigore sbagliato si capisce come mai il Forte dei Marmi di perdere non avrebbe meritato. Calciatoripiù : il penalty sbagliato forse dovrebbe farlo finire fuori dalla lista dei migliori, ma pur lasciando stare De Gregori sarebbe comunque un'ingiustizia perché da esterno d'attacco Cini ha comunque giocato una partita sontuosa; lo stesso si può dire per Gronchi (Forte dei Marmi) da terzino destro. Di fronte c'era una squadra solida e ben costruita che fa di D'Ulivo il calciatore più pericoloso e di Tocchini e Leporatti (Atletico Lucca) uno sbarramento a lungo insuperabile.

Se qualcuno non crede che si possa dominare nel primo tempo ed esultare per un pari raggiunto con due reti tra il 91' e il 93' non ha che da telefonare a Luca Mosti e farsi raccontare Forte dei Marmi-Atletico Lucca; se qualcuno non crede che si possa rimontare uno svantaggio fino a condurre 1-3, farsi graziare da un rigore sbagliato (generosissimo; e generosissimo era stato anche quello a favore in occasione dell'1-1) e pareggiare una partita che al 91' si stava vincendo di due reti non ha che da telefonare a Matteo Luzzi e farsi raccontare Forte dei Marmi-Atletico Lucca. Se qualcuno non crede a nessuna delle due varianti, o anche soltanto a una, ma non ha voglia di passare un quarto d'ora al telefono, o non ha il numero dei due tecnici, non ha che da prendere fiato e leggere la cronaca di quanto è successo in una delle domeniche più incredibili che la storia recente del calcio toscano ricordi. Nel primo tempo si gioca in una metà campo soltanto, anche se forse sarebbe più corretto dire che si gioca a una porta: il Forte dei Marmi conduce la manovra senza trovare ostacoli, sbaglia almeno tre reti facili con Gia, Mastrini e Fiori e al 35' passa avanti col colpo di testa di Galli a correggere in rete la punizione di Cini. Sembra la prima metà d'una partita classica, quasi anonima, che invece nella ripresa cambia profondamente: ci mette un paio d'ingredienti anche La Macchia che alla prima azione della ripresa valuta irregolare un contrasto di Borghini con D'Ulivo e fischia un rigore per l'Atletico Lucca. Dal dischetto lo stesso D'Ulivo è infallibile: è l'1-1. Frastornato dall'episodio, il Forte dei Marmi evidenzia tutte le proprie debolezze caratteriali (Mosti sa che deve intervenire, e sa come farlo; ma ha bisogno di tempo) e in sette minuti esatti, nove dal riavvio, si ritrova sotto di due reti: segnano di nuovo D'Ulivo che da venticinque metri centra l'incrocio e Salotti che, entrato da pochi istanti, accompagna in porta il traversone laterale di Bechelli. Per l'Atletico Lucca la vittoria sembra ormai sicura, anche perché l'episodio che potrebbe rimetterla in dubbio non si concretizza: Cini infatti non sfrutta il rigore concesso da La Macchia per un fallo molto presunto di Faratro su Amato e consente a Di Cesare di fare bella figura in presa. Mosti allora si gioca i cambi per aumentare la pressione offensiva, ma inevitabilmente l'Atletico Lucca trova spazi in cui affondare alla ricerca della quarta rete: il pallone buono capita sia a Bechelli sia a Salotti cui s'oppone Agolli e poi a Dhana che arriva in anticipo su un pallone lungo ma calcia a lato. La Macchia ha già comunicato che saranno cinque i minuti di recupero quando il Forte dei Marmi lancia verso l'area avversaria l'ennesimo pallone profondo: la difesa dell'Atletico Lucca lo lascia rimbalzare due volte al limite e consente a Cecchini, da poco subentrato a Gia, di scaricarlo accanto al palo. I cento secondi stavolta sono fatali all'Atletico Lucca che al 93' si vede raggiunto: Arcidiacono calcia di controbalzo da fuori e trova l'angolo per il 3-3. Ma il Forte dei Marmi rischia comunque di perdere la partita: sull'ultimo pallone fatto spiovere in area Giusfredi si ritrova davanti ad Agolli, ma anziché calciare tenta il dribbling e si vede portar via il pallone. È comprensibile il rammarico dell'Atletico Lucca; ma, al di là della dinamica insolita, se a quanto visto nel primo tempo s'aggiunge il rigore sbagliato si capisce come mai il Forte dei Marmi di perdere non avrebbe meritato. Calciatoripiù : il penalty sbagliato forse dovrebbe farlo finire fuori dalla lista dei migliori, ma pur lasciando stare De Gregori sarebbe comunque un'ingiustizia perché da esterno d'attacco Cini ha comunque giocato una partita sontuosa; lo stesso si può dire per Gronchi (Forte dei Marmi) da terzino destro. Di fronte c'era una squadra solida e ben costruita che fa di D'Ulivo il calciatore più pericoloso e di Tocchini e Leporatti (Atletico Lucca) uno sbarramento a lungo insuperabile.
Sestese-Scandicci 3-0

SESTESE: Giusti, Buzzegoli, Geri, Faggi, Mernacaj, Chelli, Matrone, Patrignani, Zei, Mazzeo, Graziano. A disp.: Fantini, Athuman, Danesi, Danti, Myslihaka, Sorge, Scarpelli, Ugolini, Verzicco. All.: Bertini Andrea
SCANDICCI: Patacchini, Baiardi, Di Bonito, Baldini, Savastano, Moccia, Grevi, Pezzano, Cardona, Campone, Tagliavini. A disp.: Serio, Cremonini, Catalano, Picarelli, Esposito R., Corsinovi, Pino, Esposito A., Bargellini. All.: Pratesi Andrea
RETI: Mazzeo, Zei, Mazzeo
SESTESE: Giusti, Buzzegoli, Geri, Faggi, Mernacaj, Chelli, Matrone, Patrignani, Zei, Mazzeo, Graziano. A disp.: Fantini, Athuman, Danesi, Danti, Myslihaka, Sorge, Scarpelli, Ugolini, Verzicco. All.: Andrea Bertini.
SCANDICCI: Patacchini, Baiardi, Di Bonito, Baldini, Savastano, Moccia, Grevi, Pezzano, Cardona, Campone, Tagliavini. A disp.: Serio, Cremonini, Catalano, Picarelli, R. Esposito, Corsinovi, Pino, A. Esposito, Bargellini. All.: Simone Fioravanti.
ARBITRO: Elfaribi di Firenze
RETI: 11' rig., 60' Mazzeo, 42' Zei.

SESTESE: Giusti, Buzzegoli, Geri, Faggi, Mernacaj, Chelli, Matrone, Patrignani, Zei, Mazzeo, Graziano. A disp.: Fantini, Athuman, Danesi, Danti, Myslihaka, Sorge, Scarpelli, Ugolini, Verzicco. All.: Andrea Bertini.
SCANDICCI: Patacchini, Baiardi, Di Bonito, Baldini, Savastano, Moccia, Grevi, Pezzano, Cardona, Campone, Tagliavini. A disp.: Serio, Cremonini, Catalano, Picarelli, R. Esposito, Corsinovi, Pino, A. Esposito, Bargellini. All.: Simone Fioravanti.
ARBITRO: Elfaribi di Firenze
RETI: 11' rig., 60' Mazzeo, 42' Zei.



Si sapeva che ad Altopascio non era stato un caso; ma se avventatamente qualcuno l'aveva pensato la seconda giornata gli schiaffa di nuovo davanti il principio di realtà: la Sestese è fortissima, e Mazzeo è fortissimo. Se quella congiunzione abbia perlomeno in parte valore causale è ancora da scoprire; ma in Toscana circola diffusa la sensazione che Mazzeo accentui dei valori che la Sestese ha già di suo. È merito ovviamente della dirigenza che questa squadra ha allestito e di Andrea Bertini, che tra i cinque migliori tecnici toscani ci sta comodissimo e che questa squadra ha già trasformato in un'astronave. Dopo il 3-0 sullo Scandicci la classifica parla già chiaro: delle quattro squadre a punteggio pieno due - l'altra ovviamente è l'Affrico dell'ex Gori: non c'è mai una storia sola da raccontare - sono ufficialmente in lotta per il montepremi finale; di sicuro se n'aggiungerà qualche altra a partire dal Tau che arriva di rincorsa, ma chiunque segua il calcio a Firenze ha già prenotato il biglietto dell'ultima d'andata e dell'ultima in assoluto. Perché il dio del calcio che talvolta s'algoritmizza in un computer della Federcalcio ha deciso che lo scontro tra Bertini e il suo passato, che potrebbe voler dire anche lo scontro per il titolo o giù di lì, si terrà soltanto dopo quattordici sfide a distanza, e poi altrettante, l'occhio frequente sullo smartphone per sapere che cosa succede sugli altri campi. Con queste premesse era inevitabile che la Sestese vincesse anche la seconda partita di fila: lo Scandicci, nel quale rispetto alla gara d'esordio Fioravanti cambia soltanto due interpreti (dentro Patacchini in porta e Moccia in mediana per Serio e Riccardo Esposito), regge soltanto dieci minuti alla fine dei quali Mazzeo accelera mandando in onda la replica d'Altopascio e, contrastato irregolarmente da Baldini al momento di battere a rete, conquista e trasforma il rigore del vantaggio. Memore dello shock del precampionato dove nella sfida con la Sestese il tabellino raggiunse la doppia cifra, lo Scandicci s'impaurisce e nella parte centrale del primo tempo si vede circondare dagli spettri; gli serve la mezz'ora per farsi avanti per la prima volta con un tiro di Grevi, a lato di poco e che troppo presto Giusti aveva battezzato innocuo. Grevi ci riprova da fuori a cinque minuti dall'intervallo: palo pieno e Sestese salva. E cento secondi più tardi l'incontro si chiude: uno stop sbagliato dalla mediana dello Scandicci in fase di costruzione consente a Matrone di riconquistare il possesso; servito a sinistra, Graziano crossa a centro area tagliando fuori difesa e portiere e servendo a Zei un pallone che basta toccare perché diventi il 2-0. Travolto da questo doppio episodio sfavorevole, lo Scandicci ha il merito d'affrontare la ripresa con lo spirito giusto; non gli riesce però alzare i ritmi che la Sestese sapientemente addormenta, salvo accelerare quando vede uno spazio in cui infilarsi. È così che arriva la rete del 3-0: rimpallato il tiro dello Scandicci sugli sviluppi d'un calcio da fermo, la difesa lancia lungo per Mazzeo che scatta per cinquanta metri e una volta presentatosi al limite attende il primo passo di Patacchini per calciare all'incrocio il pallone della seconda doppietta di fila. La gara di fatto si chiude qui: solo nel finale lo Scandicci costruisce due occasioni per segnare, ma non ci riescono né Adriano Esposito (tiro a lato) né Pino, due volte ostacolato da Giusti. La Sestese mantiene dunque la porta inviolata: in due partite ha subito una sola rete, segnandone cinque e totalizzando tutti e sei i punti disponibili. C'è materiale abbondante per sognare le stelle. Calciatorepiù : quattro centri in due partite, e chi dice che i rigori non contano si ricordi che a. vanno segnati, e b. se li è comunque procurati da solo mentre stava per calciare a colpo sicuro: se Mazzeo sta così la Sestese può davvero tornare grandissima.

Si sapeva che ad Altopascio non era stato un caso; ma se avventatamente qualcuno l'aveva pensato la seconda giornata gli schiaffa di nuovo davanti il principio di realtà: la Sestese è fortissima, e Mazzeo è fortissimo. Se quella congiunzione abbia perlomeno in parte valore causale è ancora da scoprire; ma in Toscana circola diffusa la sensazione che Mazzeo accentui dei valori che la Sestese ha già di suo. È merito ovviamente della dirigenza che questa squadra ha allestito e di Andrea Bertini, che tra i cinque migliori tecnici toscani ci sta comodissimo e che questa squadra ha già trasformato in un'astronave. Dopo il 3-0 sullo Scandicci la classifica parla già chiaro: delle quattro squadre a punteggio pieno due - l'altra ovviamente è l'Affrico dell'ex Gori: non c'è mai una storia sola da raccontare - sono ufficialmente in lotta per il montepremi finale; di sicuro se n'aggiungerà qualche altra a partire dal Tau che arriva di rincorsa, ma chiunque segua il calcio a Firenze ha già prenotato il biglietto dell'ultima d'andata e dell'ultima in assoluto. Perché il dio del calcio che talvolta s'algoritmizza in un computer della Federcalcio ha deciso che lo scontro tra Bertini e il suo passato, che potrebbe voler dire anche lo scontro per il titolo o giù di lì, si terrà soltanto dopo quattordici sfide a distanza, e poi altrettante, l'occhio frequente sullo smartphone per sapere che cosa succede sugli altri campi. Con queste premesse era inevitabile che la Sestese vincesse anche la seconda partita di fila: lo Scandicci, nel quale rispetto alla gara d'esordio Fioravanti cambia soltanto due interpreti (dentro Patacchini in porta e Moccia in mediana per Serio e Riccardo Esposito), regge soltanto dieci minuti alla fine dei quali Mazzeo accelera mandando in onda la replica d'Altopascio e, contrastato irregolarmente da Baldini al momento di battere a rete, conquista e trasforma il rigore del vantaggio. Memore dello shock del precampionato dove nella sfida con la Sestese il tabellino raggiunse la doppia cifra, lo Scandicci s'impaurisce e nella parte centrale del primo tempo si vede circondare dagli spettri; gli serve la mezz'ora per farsi avanti per la prima volta con un tiro di Grevi, a lato di poco e che troppo presto Giusti aveva battezzato innocuo. Grevi ci riprova da fuori a cinque minuti dall'intervallo: palo pieno e Sestese salva. E cento secondi più tardi l'incontro si chiude: uno stop sbagliato dalla mediana dello Scandicci in fase di costruzione consente a Matrone di riconquistare il possesso; servito a sinistra, Graziano crossa a centro area tagliando fuori difesa e portiere e servendo a Zei un pallone che basta toccare perché diventi il 2-0. Travolto da questo doppio episodio sfavorevole, lo Scandicci ha il merito d'affrontare la ripresa con lo spirito giusto; non gli riesce però alzare i ritmi che la Sestese sapientemente addormenta, salvo accelerare quando vede uno spazio in cui infilarsi. È così che arriva la rete del 3-0: rimpallato il tiro dello Scandicci sugli sviluppi d'un calcio da fermo, la difesa lancia lungo per Mazzeo che scatta per cinquanta metri e una volta presentatosi al limite attende il primo passo di Patacchini per calciare all'incrocio il pallone della seconda doppietta di fila. La gara di fatto si chiude qui: solo nel finale lo Scandicci costruisce due occasioni per segnare, ma non ci riescono né Adriano Esposito (tiro a lato) né Pino, due volte ostacolato da Giusti. La Sestese mantiene dunque la porta inviolata: in due partite ha subito una sola rete, segnandone cinque e totalizzando tutti e sei i punti disponibili. C'è materiale abbondante per sognare le stelle. Calciatorepiù : quattro centri in due partite, e chi dice che i rigori non contano si ricordi che a. vanno segnati, e b. se li è comunque procurati da solo mentre stava per calciare a colpo sicuro: se Mazzeo sta così la Sestese può davvero tornare grandissima.
Folgor Calenzano-Seravezza 1-2

FOLGOR CALENZANO: Giorgi, Volpi, Lenzi, Nuti, Biancalani, Petruzzi, Rosati, Sarti, Manjani, Bongini, Giaquinto. A disp.: Liberati, Landi, Hylli, Pianigiani, Spinelli, Klibet, Petracchi, De Biase, Santi. All.: Fiorentino Massimo
SERAVEZZA: Dazzi, Bertilotti, Sanchez, Colombini, Bacci, Matrizi, Liu, Gabbriellini, Franzetti, Cacciaguerra, Ercolini. A disp.: Bassi, Del Carlo, Domenici, Mazzoncini, Micheli, Ragghianti, Tabarrani, Tarantini, Coletta. All.: Lampitelli Davide
RETI: Rosati, Liu, Cacciaguerra
FOLGOR CALENZANO: Giorgi, Volpi, Lenzi, Nuti, Biancalani, Petruzzi, Rosati, Sarti, Manjani, Bongini, Giaquinto. A disp.: Liberati, Landi, Hylli, Pianigiani, Spinelli, Klibet, Petracchi, De Biase. All.: Francesco Campolo.
SERAVEZZA: Dazzi, Bertilotti, Sanchez, Colombini, Bacci, Matrizi, Liu, Gabbriellini, Franzetti, Cacciaguerra, Ercolini. A disp.: Bassi, Del Carlo, Domenici, Mazzoncini, Micheli, Ragghianti, Tabarrani, Tarantini, Coletta.
All.: Limpitelli Davide.
ARBITRO: Angileri di Empoli.
RETI: 4' Rosati, 19' Cacciaguerra, 31' Liu.

FOLGOR CALENZANO: Giorgi, Volpi, Lenzi, Nuti, Biancalani, Petruzzi, Rosati, Sarti, Manjani, Bongini, Giaquinto. A disp.: Liberati, Landi, Hylli, Pianigiani, Spinelli, Klibet, Petracchi, De Biase. All.: Francesco Campolo.
SERAVEZZA: Dazzi, Bertilotti, Sanchez, Colombini, Bacci, Matrizi, Liu, Gabbriellini, Franzetti, Cacciaguerra, Ercolini. A disp.: Bassi, Del Carlo, Domenici, Mazzoncini, Micheli, Ragghianti, Tabarrani, Tarantini, Coletta.
All.: Limpitelli Davide.
ARBITRO: Angileri di Empoli.
RETI: 4' Rosati, 19' Cacciaguerra, 31' Liu.



Quella giocata al Facchini di Calenzano è stata una bella partita, intensa, piena di occasioni e con grandi scontri in tutte le parti del campo. Due squadre molto diverse come concezione di base: piu' tecnico e manovriero il Seravezza, piu' votato al pressing e ripartenze il Calenzano. L'ha spuntata meritatamente e in rimonta il Seravezza, grazie a una qualità complessiva di gioco e di uomini superiore a quella degli avversari. Il calenzano comunque, andato in vantaggio alla prima occasione (Rosati di testa sulla punizione calciata da Nuti), è uscito a testa altissima, vendendo cara la pelle e andando vicino alla segnatura in altre occasioni. Detto del vantaggio del Calenzano al 2', il Seravezza si dimostra squadra di rango, che non si scompone e ricomincia a fare il proprio gioco, con calma e sicurezza. Il primo quarto d'ora di forcing ospite non crea grattacapi alla difesa di casa (se non per un errore del portiere al quale sfugge il pallone) e il Calenzano spesso recupera palla grazie al pressing, provando a far male con ripartenze veloci. Al 19 ' arriva il pareggio del Seravezza: una transizione sbagliata consente a Cacciaguerra di arrivare ai 18 metri palla al piede. Il sinistro del numero 10 ospite non perdona e si insacca accanto al palo alla destra di Giorgi che tocca ma non abbastanza. Ospiti in costante propensione offensiva, consci della propria forza, e Calenzano raccolto e pronto a ripartire: la cosa migliore della partita e' proprio che entrambe le squadre sono ben messe in campo e riescono ad interpretare al massimo il proprio ruolo. Ottimo il giro palla degli ospiti, grande l'applicazione dei ragazzi di mister Campolo nel chiudere gli spazi e ripartire in velocita' . Alle volte si ha come l'impressione che il Seravezza giochi come il gatto gioca con il topo, tanta la facilta' di palleggio, ma subito dopo arriva il break del Calenzano che con caparbieta' arriva pericolosamente dalle parti di Dazzi. In questo risulta molto bravo Sarti, spesso assai incisivo ma la prima frazione di gioco si chiude sul punteggio di 1-1. La ripresa offre subito due occasioni al Calenzano per passare in vantaggio: prima al 6' Nuti scodella in area una palla su calcio piazzato che solo per caso non trova una deviazione sottomisura, poi spazio per una bella azione sulla destra di Bongini, che arriva sul fondo e calcia basso e forte; Giaquinto irrompe sul secondo palo, ma col piede sbagliato mette fuori di poco. Le sostituzioni che iniziano verso il 20' sembrano avvantaggiare gli ospiti: c'e' ancora tempo per una occasione per la squadra di casa, ma gli avanti calenzanesi non riescono a concludere, poi Cacciaguerra centra la traversa su punizione (grande prestazione la sua). Il gol comunque e' nell'aria, perche' la pressione ospite e' costante e capitan Biancalani è costretto a fare gli straordinari sugli avanti rivali. Al 31' però arriva il raddoppio degli ospiti: è Liu a trovare lo spiraglio giusto per battere Giorgi, Seravezza meritatamente in vantaggio. Il Calenzano però non molla e l'ultimo quarto d'ora (al netto del recupero di 7' concesso dall'arbitro per i tanti ragazzi vittima di crampi, anche questo segnale di grande agonismo) è senz'altro di marca calenzanese, perche' la squadra di casa reagisce allo svantaggio e prova fino alla fine a raggiungere il pareggio, dimostrando se non altro un carattere da squadra vera. Alla fine è il Seravezza a prendersi i tre punti, sofferti e importanti ma meritati. Per il Calenzano pochi rimpianti, con un po' di fortuna poteva arrivare un pareggio, ma gli ospiti sono sembrati squadra più avanti rispetto alla matricola fiorentina. L'atteggiamento pero' e' quello giusto e con questo carattere bisogna guardare al futuro in modo positivo. Calciatoripiù : grande prova di Cacciaguerra , nel Calenzano bene Biancalani e Sarti .

Quella giocata al Facchini di Calenzano è stata una bella partita, intensa, piena di occasioni e con grandi scontri in tutte le parti del campo. Due squadre molto diverse come concezione di base: piu' tecnico e manovriero il Seravezza, piu' votato al pressing e ripartenze il Calenzano. L'ha spuntata meritatamente e in rimonta il Seravezza, grazie a una qualità complessiva di gioco e di uomini superiore a quella degli avversari. Il calenzano comunque, andato in vantaggio alla prima occasione (Rosati di testa sulla punizione calciata da Nuti), è uscito a testa altissima, vendendo cara la pelle e andando vicino alla segnatura in altre occasioni. Detto del vantaggio del Calenzano al 2', il Seravezza si dimostra squadra di rango, che non si scompone e ricomincia a fare il proprio gioco, con calma e sicurezza. Il primo quarto d'ora di forcing ospite non crea grattacapi alla difesa di casa (se non per un errore del portiere al quale sfugge il pallone) e il Calenzano spesso recupera palla grazie al pressing, provando a far male con ripartenze veloci. Al 19 ' arriva il pareggio del Seravezza: una transizione sbagliata consente a Cacciaguerra di arrivare ai 18 metri palla al piede. Il sinistro del numero 10 ospite non perdona e si insacca accanto al palo alla destra di Giorgi che tocca ma non abbastanza. Ospiti in costante propensione offensiva, consci della propria forza, e Calenzano raccolto e pronto a ripartire: la cosa migliore della partita e' proprio che entrambe le squadre sono ben messe in campo e riescono ad interpretare al massimo il proprio ruolo. Ottimo il giro palla degli ospiti, grande l'applicazione dei ragazzi di mister Campolo nel chiudere gli spazi e ripartire in velocita' . Alle volte si ha come l'impressione che il Seravezza giochi come il gatto gioca con il topo, tanta la facilta' di palleggio, ma subito dopo arriva il break del Calenzano che con caparbieta' arriva pericolosamente dalle parti di Dazzi. In questo risulta molto bravo Sarti, spesso assai incisivo ma la prima frazione di gioco si chiude sul punteggio di 1-1. La ripresa offre subito due occasioni al Calenzano per passare in vantaggio: prima al 6' Nuti scodella in area una palla su calcio piazzato che solo per caso non trova una deviazione sottomisura, poi spazio per una bella azione sulla destra di Bongini, che arriva sul fondo e calcia basso e forte; Giaquinto irrompe sul secondo palo, ma col piede sbagliato mette fuori di poco. Le sostituzioni che iniziano verso il 20' sembrano avvantaggiare gli ospiti: c'e' ancora tempo per una occasione per la squadra di casa, ma gli avanti calenzanesi non riescono a concludere, poi Cacciaguerra centra la traversa su punizione (grande prestazione la sua). Il gol comunque e' nell'aria, perche' la pressione ospite e' costante e capitan Biancalani è costretto a fare gli straordinari sugli avanti rivali. Al 31' però arriva il raddoppio degli ospiti: è Liu a trovare lo spiraglio giusto per battere Giorgi, Seravezza meritatamente in vantaggio. Il Calenzano però non molla e l'ultimo quarto d'ora (al netto del recupero di 7' concesso dall'arbitro per i tanti ragazzi vittima di crampi, anche questo segnale di grande agonismo) è senz'altro di marca calenzanese, perche' la squadra di casa reagisce allo svantaggio e prova fino alla fine a raggiungere il pareggio, dimostrando se non altro un carattere da squadra vera. Alla fine è il Seravezza a prendersi i tre punti, sofferti e importanti ma meritati. Per il Calenzano pochi rimpianti, con un po' di fortuna poteva arrivare un pareggio, ma gli ospiti sono sembrati squadra più avanti rispetto alla matricola fiorentina. L'atteggiamento pero' e' quello giusto e con questo carattere bisogna guardare al futuro in modo positivo. Calciatoripiù : grande prova di Cacciaguerra , nel Calenzano bene Biancalani e Sarti .