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Allievi B Regionali GIR.Merito - Giornata n. 15

Cattolica Virtus-Arezzo 1-1

RETI: Fontana, Sussi
CATTOLICA VIRTUS: Mugnaini, Marinari, Nocentini, Mangani, Borghini, Gallo, Ermini Polacci, Sborgi, Patacca, Leggieri, Martino. A disp.: Cereda, Alla, Ermini, Fontana, Ferrazza, Picarelli, Serrini, Valeriani. All.: Diego Murras.
AREZZO: Neri, Monteiro, Arrighi, Gadani, Piantini, Liberatori, Meloni, Banelli, Zhupa, Bricca, Sussi. A disp.: Chiarello, Bacis, Bianchini, Pompili, Maddaloni, Ballaj, Rachini. All.: Fabio Pallari (squalificato, in panchina Luca Gusmeroli).
ARBITRO: D'Amore di Prato
RETI: 3' Sussi, 78' Fontana.



Chiudere perdendo sarebbe stato orribile: nonostante la rete subita in avvio riesce a evitarlo la Cattolica, che all'Arezzo strappa un 1-1 non utile comunque a evitare il sorpasso del Margine Coperta. Sono dettagli in una stagione interlocutoria: per un club così blasonato arrivare ottavo o settimo poco cambia. Certo, chiudere perdendo sarebbe stato orribile; e a lungo la Cattolica l'ha rischiato perché, vicina al vantaggio dopo cento secondi appena quando Martino intercetta il rinvio sbagliato di Neri ma gli calcia addosso, al 3' si trova già sotto: segna Sussi, alla ventesima rete stagionale, che spinge in porta il tiro di Zhupa (gran servizio di Meloni dal fondo) ribattuto in qualche modo da Mugnaini. Le occasioni per pareggiare la Cattolica le costruisce quasi subito; le va male però che Patacca arrivi in ritardo sullo spunto di Martino a sinistra, e che Neri riesca a intercettare il lob d'Ermini Polacci lanciato da Leggieri dietro la difesa. Ma a chiudere il primo tempo all'attacco è l'Arezzo: il gran tiro di Bricca dalla distanza sfiora la trasversale. I ritmi restano gradevoli anche nella ripresa, anche se la gara tende a innervosirsi per qualche decisione sfocata di D'Amore; il buon palleggio chiamato da Murras e Gusmeroli, in panchina al posto di Pallari squalificato, non produce comunque grandi azioni da rete fino ai cinque minuti finali, nei quali Fontana prima spreca e poi finalizza l'occasione del pari: con lui ci sono sempre i soliti protagonisti, Ferrazza a inventare e Neri a opporsi; nell'azione decisiva entra anche Serrini, il cui tiro ribattuto dopo lo sprint diventa l'assist per l'inzuccata vincente. È l'1-1 su cui si chiude il campionato e che in qualche modo lo rispecchia: Arezzo e Cattolica si sono regalati squilli ogni tanto, ma sono mancati in continuità.
Calciatoripiù
: l'ingresso di Ferrazza e Serrini ravviva la manovra della Cattolica cui Fontana regala il pari; fin lì l'Arezzo aveva capitalizzato la rete di Sussi grazie alla strepitosa protezione di Gadani e Bricca in mediana.
Poggibonsese-Affrico 1-2

RETI: Puppato T., Guidorizzi, Fei
POGGIBONSESE: Simonetti, Ronchi, Coli, Salucci, Cicali, G. Ermini, Ciuffi, Ferrara, Ruiz Rodriguez, N. Puppato, Dionigi. A disp.: T. Puppato, Buini, Fidone, Taglialavore, Vanni, Belli, Sangermano, Pizzo, Senatori. All.: Massimo Fusci.
AFFRICO: Fei, Bartalini, Guerrini, Toci, Bianchini, Shehade, Donigaglia, Chiaverini, Morelli, Guidorizzi, Bertelli. A disp.: Biotti, Precaj, Sicilia, Matrone, Cardona, Bonfanti, Bartoletti. All.: Andrea Bertini.
ARBITRO: Storri di Arezzo
RETI: 34' T. Puppato, 50' Guidorizzi, 85' Fei.



Si ripete di continuo che la vita è sceneggiatrice, e che agli sceneggiatori sarebbe bene dedicare un capitolo a parte del fondo disoccupazione; ma lei, la vita, fa comunque di tutto per sorprenderci; e il fatto straordinario è che le viene comunque benissimo. Se uno sceneggiatore scampato alla Naspi avesse infatti proposto un finale in cui, dopo essersi scontrate più volte sempre con lo stesso esito, le duellanti fossero arrivate all'ultima giornata ancora col montepremi intatto in palio; e quella che stava davanti, e che negli ultimi dodici mesi aveva vinto tutti e tre gli scontri diretti, fosse caduta in casa contro una rivale sì storica ma ormai priva d'obiettivi se non la gloria eterna, e la riconoscenza altrui; e quella che stava dietro fosse finita in svantaggio sul campo dell'ultima in classifica, un solo successo in tutta la stagione, e fosse riuscita in qualche modo a pareggiare ma per vincere avesse avuto bisogno di una rete del portiere allo scadere; se uno sceneggiatore scampato alla Naspi avesse proposto un finale di questo tipo, avrebbe raggiunto l'età pensionabile lavando le scale. E invece quest'allestimento lo mettono in scena la vita e il dio del calcio, o chi per lui; ed è un allestimento che una volta di più sottolinea che chi questo sport non l'apprezza, e lo riduce «a ventidue maschi in calzoni corti che corrono dietro un pallone», o non l'ha mai seguito, o non capisce né lui né la vita. Perché è vero che chi sa solo di calcio non sa niente di calcio; ma chi non sa niente di calcio sa poco della vita. Tra mezzo secolo, dopo una carriera che tutti gli augurano strepitosa (e d'altra parte il suo cartellino giace in un cassetto di viale Fanti), Gianmaria Fei si ricorderà ancora e racconterà all'infinito di quella volta che segnò una rete nell'ultima gara d'un campionato regionale consentendo all'Affrico di vincerlo, e magari tirerà fuori da un raccoglitore quest'articolo ritagliato da una pagina di carta riciclata e dirà ai figli e ai nipoti che all'epoca i giornali erano fatti così. È lui il protagonista indiscusso di una delle due gare da cui esce il responso più atteso, quello che spezza il monopolio del Tau Altopascio altrimenti destinato a cannibalizzare la Toscana per la seconda stagione consecutiva. Certo, da solo non avrebbe potuto farcela: perché per uscire campione l'Affrico ha avuto bisogno d'ogni angolo della rosa e d'un tecnico stratosferico (il migliore della Toscana? C'è chi ne è convinto; e dopo sabato la definizione è molto meno approssimata) e della rete di Patrignani, altro fenomeno, che piegando il Tau Altopascio ha consentito il sorpasso proprio sul rettilineo finale. Ma a lungo la tifoseria che ha accompagnato l'Affrico nell'ultima trasferta stagionale ha temuto la beffa, che cioè allo scivolone interno del Tau Altopascio contro la Sestese non si accoppiasse un successo all'apparenza scontato contro l'ultima in classifica, già retrocessa da settimane: perché anche se ormai condannata la Poggibonsese regge l'urto degli avversari e, salvata dal palo sul mancino di Donigaglia, passa avanti al 34' su un'indecisione della retroguardia che, sorpresa dalla ripartenza degli avversari a interrompere uno schema offensivo, si vede battuta dal rasoterra di Tommaso Puppato letale all'angolo. Le notizie che arrivano da Altopascio, ove il Tau prima non riesce a passare e poi addirittura finisce sotto, impediscono però all'Affrico di considerarsi già battuto e lasciar svanire per la seconda volta a fila quel titolo regionale che la scorsa primavera si dissolse sul calcio d'inizio della finale; ad aiutarlo ci si mettono anche la buona sorte, un'incertezza di Simonetti e la decisione di Storri che sulla punizione di Guidorizzi convalida un pallone forse dentro e forse no: è vero che nel tentativo di bloccarlo in presa alta il portiere arretra fino a finire con i piedi dietro la linea; vero che solo la tecnologia potrebbe sciogliere l'enigma, e a questi livelli è già tanto poter contare sull'arbitro centrale; d'altra parte si ha la sensazione che l'asse della traversa sia ancora in parte amico della Poggibonsese, punita però dal fischio di convalida (50'). Nella quasi mezz'ora che segue si gioca in una metà campo senza però che si registrino vere occasioni; e anzi l'Affrico rischia su una ripartenza di Ruiz Rodriguez che la difesa contiene con affanno. Ma perlopiù va in scena la pressione quasi insopportabile dell'Affrico che a cinque minuti dalla fine conquista l'ennesimo calcio d'angolo; Bertini decide che è il momento di rischiare, e se vien fuori un contropiede pazienza: una configurazione così, il Tau in svantaggio in casa e il titolo in mano vincendo contro l'ultima, rischia di ripetersi tra un secolo; e allora l'urlaccio «Sali, sali anche tu» rivolto a Fei assume i lineamenti della profezia. Perché per vincere un campionato, e rompere un monopolio che dalla fine della pandemia sembrava inscalfibile, talvolta ci vuole un incantesimo; e per un incantesimo ci vuole la magia. Spesso crudele ma capace di premiare chi gli s'affida, il dio del calcio o chi per lui sorride e si ricorda che l'Affrico condivide una parete con i campini, che in coppa potrebbe essere l'anno della Fiorentina, che da lì vengono sia Guidorizzi sia Fei; sorride, mescola gli ingredienti e trasforma il corner del primo in una carezza sulla fronte del secondo, che ai marcatori della Poggibonsese più alti dà venti centimetri e che schianta il pallone in porta. Finale meno scontato non avrebbe potuto esserci: l'Affrico riporta a Firenze un titolo regionale; e chi ama definire Andrea Bertini come il miglior tecnico della Toscana d'ora in poi si sentirà un po' meno non allineato.
Calciatoripiù: citare un solo protagonista rischia d'esser un torto a una rosa fenomenale, capace di sollevarsi e di restare agganciata alla locomotiva anche nel momento più complicato, la sconfitta nella gara di ritorno col Tau Altopascio; non che citarne due cambi qualcosa, ma senza la rete e l'assist di Guidorizzi e la capocciata di Fei (Affrico) la stagione si sarebbe consumata come un'altra incompiuta, di nuovo.
Margine Coperta-Armando Picchi 6-1

RETI: Pezzano, Graziano, Bastillo, Dianda, Bastillo, Bettazzi B., Paglini
MARGINE COPERTA: Mammoli, G. Puccinelli, Simoni, Campochiaro, Dianda, Vettori, Nikaj, Bardini, Cardelli, B. Bettazzi, Bastillo. A disp.: Xillo, Spena, Daka, De Angelis, Graziano, R. Puccinelli, Fe, Pezzano. All.: Matteo Luzzi.
ARMANDO PICCHI: Pagni, Luppichini, Lepri, D. Biondi, A. Biondi, Cannarsa, Hadji, Salvetti, Londi, Golfarini, Barbanti. A disp.: Migli, Lupi, Rendina, Grifasi, Mecacci, Paglini, Sula. All.: Dario Giachini.
ARBITRO: Frosini di Pistoia
RETI: 9' B. Bettazzi, 48' Dianda, 55', 57' Bastillo, 60' Paglini, 70' Graziano, 74' Pezzano.



Una sconfitta pesante in una gara ininfluente non può cancellare la stagione eccezionale dell'Armando Picchi, a lungo in corsa per la vittoria d'un campionato deciso all'ultimo; dato il suo valore e la posizione finale, quinto dietro il Venturina rispetto al quale a parità di punti soccombe negli scontri diretti, si capisce bene perché risuoni fragorosa l'esultanza del Margine dopo il 6-1 nella gara d'anticipo che avvia l'ultima di campionato. Per sbloccarla è sufficiente attendere dieci minuti scarsi: segna il solito Brando Bettazzi, per la ventitreesima volta in campionato (ventottesima in stagione), incrociando dal limite sul palo più lontano favorito dall'assist prezioso di Bardini. È l'1-0 che manda in archivio il primo tempo: Mammoli controlla le iniziative di Londi e Golfarini, il Margine rischia il giusto e alla lunga si piazza nella metà campo avversaria pur senza costruire vere occasioni da rete. Per registrarle è sufficiente attendere l'avvio della ripresa, quando va in scena il raddoppio: la deviazione di Dianda sugli sviluppi d'un angolo suggerisce che la partita ormai è indirizzata. A ufficializzare la notizia ci pensa Bastillo che in due minuti a cavallo del quarto d'ora segna due reti pregevolissime, il 3-0 sul rasoterra di Graziano che raggiunto il fondo lo serve a rimorchio con l'esterno destro e il 4-0 con una botta violenta dal limite dopo un primo tiro respinto. Il Picchi accorcia quasi subito con la percussione di Paglini, ma più che la rete della bandiera il 4-1 è un'illusione: il Margine non rischia niente e nel finale dilaga con le reti di Graziano, che chiude il campionato a quota dodici, e Pezzano. Luzzi può essere soddisfatto, con lui il club in vista della prossima stagione: c'è un girone regionale da vincere per riprendersi l'élite.
Calciatoripiù
: nel primo tempo copre e inventa, nella ripresa segna una doppietta: è la gara di Bastillo , nella terna dei migliori affiancato da Bardini e da Dianda (Margine Coperta) in mezzo alla difesa.
Scandicci-Fortis Juventus 1-2

RETI: Esposito A., Maretti, Capanni
SCANDICCI: Serio, Di Bonito, Campone, Moccia, Baiardi, Catalano, Grevi, Tagliavini, Esposito, Baldini, Bargellini. A disp.: Patacchini, Ciaschi, Faralli, Gracci, Cesari, Bertini, Canale. All.: Claudio Davitti.
FORTIS JUVENTUS: Biagioli, Casci, Bini, Gianassi, Bonini, Maretti, Belli, D. Silvestri, Ciari, Nencioli, Capanni. A disp.: Vaghini, Cecchi, Bucelli, N. Silvestri, Benucci, De Simone, Borselli, Montuschi. All.: Michele Fusi.
ARBITRO: Bigi di Firenze
RETI: Maretti, Esposito, Capanni rig.



È giusto che finisca così, senza calcoli o strategie: una davanti all'altra per ottanta minuti (posto prenotato in tribuna, anche se fosse di notte o all'alba) alla fine dei quali s'ufficializzerà l'ultimo verdetto. Battendo 1-2 lo Scandicci sul neutro di Peretola (al Bartolozzi ci sono gli Juniores nazionali: l'obbligo della contemporaneità ha un prezzo) la Fortis Juventus ottiene il diritto d'allungare la propria permanenza nei regionali d'una settimana almeno: perché sia definitiva dovrà battere la Zenith Prato, che nel corso d'un pomeriggio infinito ha a lungo fantasticato d'essersi messa definitivamente alle spalle. Servirà invece una settimana ancora per completare l'elenco delle squadre retrocesse; da lì s'era già tolto lo Scandicci che, dei meriti di Davitti s'è abbondantemente parlato, aveva evitato di presentarsi all'ultima giornata come davanti a uno scontro diretto. Per sopravvivere la Fortis Juventus ha invece bisogno d'un successo che comincia a costruire quando Campone commette un fallo ingenuo al limite dell'area e Bigi le concede una punizione invitantissima: la converte in rete Maretti che beffa Serio, troppo spostato verso il proprio palo, con un'esecuzione arcuata ma non velocissima sopra la barriera. La replica dello Scandicci passa dal colpo di testa con cui Esposito innesca un flipper sfortunato: palo-portiere-fuori, la Fortis Juventus si salva. Diverso è però l'esito in avvio di ripresa sul medesimo gesto tecnico del medesimo protagonista sul corner di Bargellini da destra: pallone in rete e Fortis Juventus virtualmente retrocessa. A riportarla sopra la linea di galleggiamento ci pensa Capanni, gelido nel convertire in rete il rigore fischiato da Bigi, che poco prima aveva sorvolato su un intervento sospetto su Esposito nell'altra area, per un sandwich Baiardi-Moccia su Diego Silvestri. Trovato il nuovo vantaggio la Fortis Juventus si contenta e bada a difenderlo: messa da parte la paura per le occasioni di Canale, Esposito e soprattutto Bertini che segnando avrebbero fatto esplodere i sostenitori della Zenith a quindici chilometri di distanza, la gara va in archivio. C'è subito da prepararne un'altra ancora più delicata: la resa e la sopravvivenza, passerà tutto da lì.
Sporting Cecina-Sangiovannese 2-1

RETI: Tei, Tei, Raffaelli
SPORTING CECINA: Lemmi, Vestri G., Ferretti, Tronci, Casini, Rofi, Lorenzini, Vestri F., Gaglio, Lombardo, Castelli. A disp.: Sozzi, Rossi, Ristori, Nigiotti, Tei, Di Tanto. All.: Alessandro Magrì.
SANGIOVANNESE: Gioli, Barlondi, Ermini, Acanti, Rossi, Bonaccini, Lorenzini, Innocenti, Raffaelli, Travaglini, Bigordi. A disp.: Fabbrini, Di Caterino, Paolella. All.: Roberto Gnassi.
ARBITRO: Sbordone di Grosseto.
RETI: 23' Raffaelli, 79', 82' Tei.



Termina con una vittoria sofferta nel punteggio ma ampiamente meritata sul piano del gioco l'ultima partita del campionato che ha visto i ragazzi di Magrì conquistare la terza posizione dopo aver lottato fino a poche giornate dal termina per la vittoria finale. Sono due anni che i ragazzi del 2007 del Cecina incantano con il loro bel gioco di squadra, fatto di tecnica e palla a terra. La squadra, compatta, mai doma, preziosa nella sua cifra tecnica, richiama la bellezza che si vede nel cielo in una bella nottata d'estate in cui brillano numerose costellazioni. Quella che i sostenitori dello Sporting vedono nitida e sfolgorante nel cielo è una costellazione di 17 stelle che pulsano all'unisono anche se improvvisamente una stella accentua la luminosità: una perfetta chiusura di Casini, poi un'altra, un passaggio filtrante di Castelli, poi una cavalcata sulla fascia di Ferretti e così via. La costellazione si accende, vibra e tutte le stelle contribuiscono alla luminosità nel cielo, anche se di tanto in tanto qualche nube di passaggio oscura tanta bellezza. Lo Sporting, pur con qualche individualità di rilievo, ha mostrato nel gioco di squadra la sua migliore qualità. Magrì è riuscito a armonizzare il gioco dei suoi ragazzi provenienti da esperienze diverse e la squadra è arrivata in alto nei due campionati che ha giocato, gettando importanti prospettive per il prossimo. La partita che chiude la stagione degli Allievi B ha visto il Cecina portarsi con continuità nella parte di campo avversaria senza però riuscire ad andare in rete per la bravura del portiere avversario e per la tenace difesa della Sangiovannese. Poi, come spesso succede, sono proprio gli ospiti a passare in vantaggio al 23' con un contropiede ben condotto e finalizzato da Raffaelli. La gara continua su questa falsariga per tutto il primo tempo. La ripresa vede lo Sporting accentuare la pressione e aumentano anche le occasioni da rete senza arrivare però ad una conclusione vincente. Tei, entrato nella ripresa, per ben quattro volte sfiora la rete del pareggio e quando la partita volge al termine, con gli ospiti ancora in vantaggio, in pochi minuti riesce a realizzare due reti di pregevole fattura che portano il Cecina alla diciassettesima vittoria stagionale e al consolidamento della prestigiosa terza posizione in classifica. La Sangiovannese si è dimostrata una squadra ben messa in campo, ha lottato con tenacia e determinazione cedendo alla superiorità avversaria solo nel finale. Buono l'arbitraggio.
Calciatoripiù
: come detto lo Sporting Cecina esprime un bel gioco di squadra e le stelle più brillanti sono state: Tei , autore di due reti e sempre un pericolo per la difesa avversaria; Castelli centrocampista sopraffino che ha brillato dall'inizio alla fine; Tronci uomo ovunque che raccorda bene il gioco a centrocampo. Per la Sangiovannese Gioli , un buon portiere che ha tenuto inviolata la propria porta fino quasi al termine della sfida, e Raffaelli , centravanti di buona tecnica, autore tra l'altro di una bella rete.
Tau Calcio-Sestese 0-1

RETI: Patrignani
TAU: Chiarello, Ferretti, Lensi, Palaj, Tocchini, Rossi, Paperini, Fiori, D'Amato, Nesti, Lucchesi. A disp.: Tonarelli, Buzzegoli, Leporatti, Asllani, Savastano, D'Ulivo, Giusti, Di Lorenzo, Meini. All.: Guerri.
SESTESE: Giusti, Scarpelli, Ugolini, Giraldi, Mernacaj, Chelli, Mislihyaka, Sorge, De Biase, Baldi, Patrignani. A disp.: Fantini, Bartolomei, Athuman, Biancalani, Danti, Nuti, Danesi, Faggi. All.: Paoletti.
ARBITRO: Castrignanò di Pontedera.
RETE: 72' Patrignani.



Il diagonale vincente di Patrignani abbinato all'inzuccata di Fei a un centinaio di chilometri di distanza regalano un finale pazzesco al girone di Merito degli Allievi B regionali. Gli ultimi 80' della stagione mettono di fronte ad Altopascio due tra le più blasonate e vincenti formazioni giovanili del calcio toscano come Tau e Sestese. Data la qualità dei giocatori in campo e l'importanza della partita, come sempre succede, nell'impianto lucchese ricca è la presenza sia di spettatori sia di addetti ai lavori. In questa gara contava solo la vittoria, perché il risultato era una condizione sine qua non circa la valutazione del campionato svolto dal Tau. Premesso che se una formazione resta prima per grandissima parte del campionato - torneo in cui ad un certo punto era più appassionante e incerta la lotta per la piazza d' onore e le posizioni a seguire - ha già avuto modo di dimostrare il proprio valore, l'ultima partita rappresentava il classico tocco che completa l'opera. Ha vinto meritatamente, seppur soffrendo, la Sestese, brava nel capitalizzare le poche occasioni da rete avute, ma molto ben organizzata e attenta nella fase difensiva, tanto è vero che i padroni di casa non hanno avuto chiare occasioni da gol e il portiere ospite ha dovuto svolgere per tutta la gara solo l'ordinaria amministrazione, senza compiere interventi di particolare difficoltà. Il Tau era reduce da ultime prestazioni non brillantissime e, nonostante l'ultima sconfitta risalisse ad oltre quattro mesi fa (12 novembre 2022, Cattolica, 3-0) la gara è stata ricca di insidie. Nonostante le 11 sconfitte accumulate, il roster degli ospiti era ed è di tutto rispetto, con giocatori di qualità disseminati in tutte le zone del campo. Al di là dei demeriti dei padroni di casa, va elogiato lo spirito combattivo e l'attenzione applicato alla gara dagli ospiti, bravi anche nell'essere squadra; magari c'è da chiedersi come sia stato possibile, alla luce di questa prestazione, come la Sestese non sia stata in grado di rientrare fra le prime posizioni in graduatoria. Il Tau visto in questa occasione è parso fin dalle prime battute una squadra non irresistibile e, anche se il possesso di palla è stato superiore non ha dato, come in tante altre occasioni, l'impressione di poter segnare da un momento all'altro. Con questa sconfitta salta lo strike amaranto, cioè la vittoria di tutti i campionati da Juniores Nazionali a Giovanissimi B, ma ciò niente toglie alla bravura e alla competenza dello staff tecnico-dirigenziale del Tau, che rappresenta in modo perfetto di come si possa fare calcio giovanile e deve essere d'esempio per tutti coloro che apprezzano questo bellissimo sport. Una nota di merito va senza dubbio anche alla squadra vincitrice del campionato, cioè l'Affrico di mister Bertini, capace di vincere ben 14 volte nelle ultime 15 partite, chiudendo un biennio strepitoso: il Tau si è trovato a soccombere solo davanti ad un capolavoro calcistico di questa portata. Parafrasando un famoso proverbio africano, si può dire che in questo caso il leone dell'Affrico ha corso più veloce della gazzella Tau. La cronaca. Al 1' gli amaranto vanno subito alla conclusione con Lucchesi, ma l'impatto col pallone da 6-7 metri in posizione defilata non è dei migliori e la sfera termina abbondantemente alta. Al 9' si fa viva anche la Sestese con Sorge, la cui conclusione dal limite finisce fuori sotto la sorveglianza di Chiarello. Al 16' calcio d'angolo per il Tau: la parabola a rientrare crea un brivido in area sestese, perché Giusti non è perfetto nell'uscita ma nessuno degli avanti del Tau è pronto alla battuta a rete. Al 22' buona occasione per Patrignani che da un perfetto cross di Ugolini colpisce di testa da ottima posizione, ma il pallone finisce alto di un metro. Al 25' proteste per un rigore non concesso a causa di un atterramento di Lucchesi all'interno dell'area, ma la decisione del ben appostato arbitro sembra più che corretta. Al 36' abbondantemente alta la conclusione di De Biase che era stato abile nella preparazione al tiro. Si val al riposo sul risultato di partenza. Al 42' dopo una bella azione personale Lucchesi va al tiro senza impensierire Giusti. Al 48' cambio in avanti nelle file del Tau con l'innesto di Di Lorenzo per D'Amato. Al 51' viene ammonito Ugolini per fallo di gioco sul diretto avversario. Al 65' bella la preparazione al tiro da parte di Nesti, ma la mira è imprecisa. Al 70' ottima azione personale di Lucchesi il cui diagonale termina fuori di un paio di metri. Passano due minuti (72') ed ecco materializzarsi l'episodio decisivo, attorno a cui ruota il destino dell'intera stagione. Si tratta del gol-partita di Patrignani, bravo nel controllare e portare avanti il pallone per poi scaricare un gran diagonale da circa una quindicina di metri che si va infilare nell'angolo opposto a quello di battuta. Gli attacchi generoso ma imprecisi del Tau non portano a nessun effetto fino al 78', quando un colpo di testa in mischia dagli sviluppi di un calcio d'angolo termina un paio di metri fuori alla destra di Giusti. Al 82' finisce fuori un calcio di punizione battuto da 20 metri di Nuti. La stanchezza e la mancanza di lucidità dei padroni di casa si fa sentire; dopo 5' di recupero col Tau all'attacco e la Sestese a difendersi ordinatamente senza che accada nulla di particolare il direttore di gara decreta la fine della gara, dando il via all'esultanza degli ospiti per l'importante risultato raggiunto e il mesto ritorno negli spogliatoi dei padroni di casa che si sono visti superare all'ultima giornata. Insomma, un finale per certi aspetti imprevedibile ed inaspettato, che evidenzia ancora una volta di più la bellezza di questo sport, che è il calcio. Stavolta più che mai: prosit!
Calciatoripiù: Lucchesi
(Tau): seppur in leggero calo rispetto alle ultime uscite, mostra qualità importanti come la rapidità di esecuzione e il dribbling. Ampie prospettive. Ferretti (Tau): bravo in interdizione e nel fare ripartire il gioco. Ottimo nella corsa e nel proporsi in attacco. Nesti (Tau): parte bene con giocate interessanti. Punto di riferimento dei compagni di squadra, cala come rendimento col passare del tempo. Patrignani (Sestese): anche se non sempre preciso in appoggio, è devastante quando è in possesso palla. Realizza un eurogol da giocatore di calcio. Chelli (Sestese): preciso e puntuale nelle chiusure come nella fase di contrasto. Dirige sapientemente i compagni di reparto. Ugolini (Sestese): intelligente tatticamente, meglio in proposizione che in interdizione. Ottimo in appoggio. Mencaraj (Sestese): nell'inedita posizione centrale offre rendimento ottimo sia sull'uomo che in fase di passaggio. Un plauso a tutto il collettivo Sestese per la prestazione offerta. Arbitro: perfetto nella direzione, non sbaglia nulla. Sempre vicino all'azione e convincente nelle decisioni prese.
Zenith Prato-Venturina 1-1

RETI: Mari M., Politi
ZENITH: Mura, Vaselli (71' Cinà), Turturro, Lenzi (56' Morosi), Petrelli, Guastamacchia (50' Geri), Belli (74' Borchi), Innocenti (74' Ducci), Mari (41' Cei), Santini (56' Boanini), Barattucci. A disp.: Cambi, Santanni. All.: Lorenzo Bernocchi.
VENTURINA: Cavaglioni, Barbati, Politi, Alestra, Dedej, Simoncini (53' Galvagno), Roncalli (48' Daddi), Moretti (17' De Pinto), Cozzolino, Caciagli, Ghirlandini (32' Pennacchioni). A disp.: Del Gratta. All.: Fabio Bucciantini.
RETI: 8' Politi, 21' Mari.



Sarà spareggio. Al vantaggio albiceleste risponde Mari, ma non basta alla Zenith, che spara a salve la sua ultima cartuccia: al Chiavacci non si va oltre il pareggio contro il Venturina. La Zenith parte forte e al 6' si guadagna un calcio di rigore con Barattucci, che semina il panico, entra in area e viene messo giù da Alestra: sul dischetto si presenta Guastamacchia, che apre il destro ma si fa ipnotizzare dai guantoni di Cavaglioni. Gol sbagliato, gol subito, all'8' il Venturina passa in vantaggio: punizione da centrocampo di Dedej in area; Politi spicca il volo e, tutto solo, segna con una gran incornata di testa. La Zenith non ci sta e al 12' risponde con uno scatenato Barattucci, che serve in area Mari, che crossa forte e basso ma viene chiuso dall'intervento di Politi. La partita vive di ribaltamenti di fronte e al 15' il Venturina va vicino al raddoppio con Cozzolino, che si libera e prova il sinistro a giro dai 25 metri: traversa piena. Al 21' ecco il pareggio azulgrana: Barattucci prova il passaggio filtrante; una deviazione favorisce l'inserimento di Mari, che è il più lesto di tutti ad arrivare sul pallone e spedisce in rete con una zampata di destro. Al 26' il Venturina risponde con Cozzolino, che calamita un lancio lungo in area grazie a un controllo di pregevole fattura, ma viene chiuso sul più bello dall'intervento provvidenziale di Turturro. Al 36' Zenith all'arrembaggio col cross dalla destra di Vaselli; Cavaglioni esce bene coi pugni, raccoglie Guastamacchia che contro-crossa sul secondo palo, dove però Simoncini salva di testa. La seconda frazione si apre con la seconda traversa per il Venturina: stavolta a colpirla è Simoncini a giro col sinistro dal limite. Ribaltamento di fronte improvviso per la Zenith con il solito scatenato Barattucci, che si invola verso la porta, supera un difensore al limite e calcia forte col destro, il pallone finisce alto sopra la traversa. Al 66' brivido albiceleste: retropassaggio per Cavaglioni, che rinvia addosso a Barattucci ma per sua fortuna la palla sfila lontana dalla porta. L'azione prosegue con un bellissimo filtrante di Boanini in area per Geri, che, tutto solo, calcia forte col sinistro ma centrale e Cavaglioni respinge coi pugni. Al 78' illusione del gol per la Zenith: punizione corta di Petrelli per Barattucci che calcia forte rasoterra; Morosi devia la conclusione in rete ma la gioia del gol è spezzata dall'arbitro che ravvisa e segnala una posizione di fuorigioco. L'occasione più clamorosa per la Zenith arriva però nel primo minuto di recupero: lancio lungo di Petrelli alle spalle dei difensori; stop spaziale di petto a seguire di Barattucci, che si libera in area ma a pochi metri dalla porta calcia clamorosamente in bocca a Cavaglioni. La Zenith crede nella vittoria e ha l'ultimissima occasione a pochi secondi dalla fine: Barattucci semina il panico e guadagna una punizione al limite; sul punto di battuta va Boanini, che però prima calcia addosso alla barriera e sulla ribattuta conclude forte spedendo alle stelle. La Zenith si deve così arrendere a un pareggio che stavolta le va veramente stretto e si vede raggiungere dalla Fortis Juventus: la salvezza si giocherà in un'ultima, emozionantissima sfida spareggio.
Calciatoripiù
: nella Zenith il migliore in campo è Barattucci , che nonostante l'errore finale è un vero e proprio incubo per la difesa albiceleste. Per gli azulgrana da segnalare anche le prestazioni di Belli , che disegna geometrie in mezzo al campo, e Vaselli , corridore instancabile sulla fascia destra. Nel Venturina molto bene capitan Politi , che corona la sua prestazione con un gran gol di testa, e la coppia d'attacco Caciagli-Cozzolino , sempre una spina nel fianco per la retroguardia azulgrana.
Capezzano Pianore-Zambra Calcio 2-1

RETI: Baroni, Matrizi, Colombini
CAPEZZANO P.: Laoluna, Masala, Bacci, Matrizi, Bottari, Bigondi, Zei, Paoli, Pillon, Orlowski Giannoni, Baroni. A disp.: Pellegrini, Ndiaye, Bertilotti, Bianchi, Cacciaguerra, Fasano, Giorgieri. All.: Simone Giuli.
ZAMBRA: Ruglioni, Gronchi, Gianfaldoni, Dessì, Maffei, Colombini, Esposito, Parducci, Arcidiacono, Cini, Tarantini. A disp.: Cocozza, Xhiani, Ciotta, Ferretti, Tuntoni, Bianchi, Del Cesta, Calabrese. All.: Maurizio Pretini.
ARBITRO: Betti di Carrara
RETI: Matrizi, Baroni, Colombini rig.



La strada del ritorno da Capezzano a Zambra è costellata di rimpianti; non per l'ultima partita, che gli avversari serenissimi perché già salvi hanno vinto con merito; ma per le decisioni della giustizia sportiva che a metà stagione hanno più che decimato la rosa piagandone il morale in modo incurabile. Lo Zambra retrocede sul campo, e contro questa decisione non ci saranno appelli possibili: nel 2023/2024 dovrà tornare a disputare il campionato provinciale. È lui il terzo club a far compagnia a Poggibonsese e Sangiovannese nell'elenco delle retrocesse; per stabilire quale sarà la quarta si confronteranno invece tra sé Zenith e Fortis Juventus, le due che era intenzionato a spingere al proprio posto. Che il pomeriggio e dunque l'intera stagione possano finir male s'intuisce già a metà del primo tempo, quando sull'angolo battuto da Paoli la difesa si scorda di marcare Matrizi: il suo colpo di testa vale al Capezzano la rete del vantaggio. Di lì a poco arriva anche il raddoppio, di nuovo su calcio da fermo, stavolta una punizione: se ne incarica Baroni che aggirando la barriera schianta il pallone tra il portiere e il palo destro. Lo Zambra non sembra in grado di reagire e alla mezz'ora rischia la catastrofe anticipata: gli va bene che all'ultimo istante utile la difesa contenga in angolo il tiro di Paoli a colpo sicuro. L'inerzia improvvisamente cambia nella ripresa, quando lo Zambra comincia a correre più veloce e far viaggiare più veloce il pallone: il 2-1 arriva al quarto d'ora con un rigore concesso per un fallo di mano di Bottari e trasformato da Colombini. È l'innesco per tentare una rimonta disperata: il baricentro si sposta a ridosso dell'area del Capezzano che però tiene il pallone ben lontano da Laoluna e anzi sfiora il tris con le ripartenze non finalizzate né da Cacciaguerra né da Ndiaye. Cambia poco però nel senso della partita e della stagione: il Capezzano è salvo, e si sapeva da due settimane; lo Zambra retrocede, ennesima amarezza d'una stagione infernale.
Calciatoripiù: Masala, Baroni, Matrizi
(Capezzano P.).