Zambra Calcio-Arezzo 3-3
AREZZO: Bollella, Innocentini, Menchetti, Castaldo, Aiello (30' Bidini), Nacchia (80' Musotti), Camerini (90' Sussi), Montanari (60' Carta), Ferretti, Verdini, Lazzeri (60' Sonnati S.). A disp.: Chiarello, Vivoli, Celli . All.: Lombardi Federico
RETI: Taccini, Taccini, Sivieri, Castaldo, Verdini, Ferretti
ZAMBRA: Becherini, Galli, Silvestri, Taccini, Borsacchi, Ghimenti, Toti, Cocucci, Sivieri, Pucci, Guelfi. A disp.: Ruglioni, Ciampi, Dalle Luche, Virgili, Arcidiacono, Calloni, Rizzo, Esposito, Dessì. All.: Federico Lombardi.
AREZZO: Bollella, Innocentini, Menchetti, Castaldo, Nacchia, Aiello, J. Camerini, Montanari, Ferretti, Verdini, Lazzeri. A disp.: Chiarello, Vivoli, Sonnati, Bidini, Carta, Musotti, Sussi, Benettini, Celli. All.: Alessandro Violetti.
ARBITRO: Agabiti di Livorno
RETI: 8' Sivieri, 18' rig., 35' Taccini rig., 48' Ferretti, 56' Verdini rig., 88' Castaldo.
NOTE: espulso Toti (55').
Il sogno di prolungare un altro po' la durata d'una stagione alla fine della quale dagli uffici federali rischiano d'arrivare notizie pessime svanisce l'ultimo venerdì di quaresima, per tradizione dedicato al lutto: avanti 3-0 all'intervallo, lo Zambra si vede rimontare fino al pari dall'Arezzo che mantiene intatti i sei punti di scarto e che ora vede la matematica qualificazione in coppa a un passo soltanto (ma ci siamo: fatti pari gli scontri diretti dopo l'1-1 dell'andata, è improbabilissimo che in due partite lo Zambra porti a proprio vantaggio la differenza reti che al momento la vede indietro di dieci). A rimescolare tutto però ci prova un primo tempo impronosticabile, aperto dalla rete del vantaggio zambrigiano dopo cinque minuti scarsi: i centrali avversari lasciano sfilare il lancio profondo di Guelfi, calamitato da Sivieri che entra in area e schianta il pallone in porta. Intorno al quarto d'ora lo Zambra raddoppia: sovrano della trequarti, Guelfi scarta Jeanmarie Camerini che lo sgambetta all'interno dell'area: Taccini spiazza Bollella per il 2-0 dal dischetto. E di lì a poco Agabiti fischia allo Zambra il secondo rigore di un match in cui ne assegnerà quattro: il tocco di mano di Aiello è evidente, si potrebbe discutere semmai del primo rimbalzo sul ginocchio; in ogni caso nessuno protesta e cambiando angolo Taccini porta i suoi sul 3-0. A ridosso della pausa lo Zambra sfiora anche la rete che verosimilmente avrebbe inibito la rimonta avversaria: Bollella s'allunga e devia in angolo la volée di Ghimenti sul traversone di Guelfi. Alla fine del primo tempo scommettere sulla rimonta dell'Arezzo sarebbe come scommettere su una grande coalizione Meloni-Schlein; ma rispetto al calcio la politica è prevedibilissima. Lo s'intuisce alla prima azione della ripresa, l'angolo di Verdini che di testa Ferretti devia in porta; e se ne ha conferma una decina di minuti dopo, quando con una decisione cervellotica Agabiti concede un rigore all'Arezzo ed espelle Toti per un fallo su Ferretti (dentro l'area? fuori area?) che in realtà aveva commesso Becherini. E a prescindere dallo scambio di persona è il colore del cartellino a esser fuori luogo: la contesa del pallone è genuina, genuinissima, e se provoca un rigore il fallo che interrompe una chiara occasione da rete si depenalizza. Ma evidentemente Agabiti è rimasto al regolamento di qualche anno fa e lascia lo Zambra in dieci: insieme, il 3-2 che Verdini segna dal dischetto ufficializza che la partita è ufficialmente riaperta. Lo Zambra potrebbe vedersi raggiungere già al 70', sul quarto rigore della gara: ingenuo Guelfi in pressione fallosa su Lazzeri che stava uscendo dall'area, strepitoso stavolta Becherini a respingere la trasformazione di Verdini che sulla ribattuta calcia alto. Gli episodi continuano a diluviare: Agabiti, di nuovo contestato dallo Zambra, annulla a Rizzo una rete all'apparenza buona per un contatto lieve ritenuto falloso. E puntualmente all'88' l'Arezzo strappa il pari: ai venti metri Castaldo raccoglie un pallone schizzato fuori area dopo un angolo respinto e lo schiocca all'incrocio. È il 3-3 che di fatto trascina l'Arezzo in coppa: premio giusto per una stagione rivoluzionata dall'arrivo di Violetti; ma per il carattere con cui ha approcciato lo scontro diretto, il modo in cui ha giocato nonostante mezz'ora in inferiorità numerica e soprattutto il triplo vantaggio lo Zambra avrebbe meritato di restare in corsa fino all'ultimo.
Calciatoripiù: Borsacchi, Taccini (Zambra),
Castaldo e soprattutto
Verdini (Arezzo), la cui prestazione non può esser sciupata dall'errore dal dischetto.
Floria Grassina Belmonte-Sporting Cecina 1-2
RETI: Agrello, Verucci, Fabbris
FLORIA: Marcantonini, Martelli, Piccini, Gori, Gaffarelli, Albani, Vichi, Mugnai, Biliotti, Rufat, Agrello. A disp.: Corante Campos, Tellini, Bernardini, Foschi, Frizzi, Li, Ciabatti, Masseti, Conti. All.: Alessandro Sozzi.
SPORTING CECINA: Sozzi, Massei, Agostini, Fabbris, Cozzatelli, Cionini, Dakaj, Geri, Lombardo, Verucci, Pozzobon. A disp.: Sarzanini, Castelli, Moroni, Borgheresi, Maccari. All.: David Tarquini.
ARBITRO: Cherubini di Arezzo.
RETI: 25' Verucci rig., 28' Agrello, 65' Fabbris.
Nonostante la salvezza già acquisita, lo Sporting Cecina trova un successo prestigioso in casa della Floria, anch'essa ampiamente al riparo da brutte sorprese. Verucci e Fabbris, infatti, lanciano i livornesi che conquistano tre punti dopo 90' intensi e ricchi di occasioni come capita spesso nelle partite di fine stagione. Entrambe le squadre puntano a vincere dopo aver raggiunto la salvezza aritmetica. Nei primi scampoli di partita, le due squadre si fronteggiano a viso aperto senza tuttavia costruire occasioni rilevanti se non con qualche calcio piazzato. È proprio su un tiro da fermo che si sblocca però la partita. Al 25', infatti, Gerio imbuca per Verucci, che dentro l'area viene contrastato da un difensore avversario. Per l'arbitro il contatto è falloso e, tra le proteste della panchina fiorentina, viene assegnato il calcio di rigore in favore dello Sporting Cecina. Dagli undici metri si presenta proprio Verucci che spiazza Marcantonini per il momentaneo vantaggio ospite. La reazione della Floria è però immediata e il vantaggio dello Sporting dura di fatto 3'. Dopo una nitida occasione capitata sulla testa di Biliotti (bell'intervento in risposta di Sozzi), la Floria pareggia subito i conti con una spettacolare azione corale rifinita da Piccini con un cross calibrato per Agrello, che irrompe sul secondo palo e di testa insacca alle spalle di Sozzi la rete dell'1-1 su cui va in archivio la prima frazione. Nel secondo tempo lo Sporting Cecina rientra in campo più pimpante, mentre la Floria fatica a riprendere il ritmo dei primi 45'. Ne esce tutto sommato una ripresa giocata ad alta intensità ma povera di occasioni, almeno fino al 65'. È in quel momento che gli ospiti affondano il colpo decisivo, sfruttando di fatto l'unica vera occasione del secondo tempo. Sull'angolo ben calciato da Castelli, entrato nel corso della ripresa, è Fabbris a svettare più in alto di tutti e a indirizzare il pallone alle spalle di Marcantonini per ilo definitivo 1-2. Nel finale l'assalto della Floria, infatti, viene ben contenuto dall'attenta difesa di un Cecina che al triplice fischio esulta per la vittoria numero 12 di un campionato che si sta concludendo nella maniera migliore per Tarquini e i suoi ragazzi.
Calciatoripiù : nella Floria solite prove maiuscole di
Albani nel reparto arretrato e di
Agrello sulla fascia. Nello Sporting Cecina
Verucci si conferma il fulcro della manovra offensiva rossoblù, mentre
Geri e
Dakaj garantiscono quantità e imprevedibilità a centrocampo.
Atletico Lucca-Forcoli Valdera 1-0
RETI: Figliola
ATLETICO LUCCA: Losavio, Bossini, Dal Porto, Lucchesi, Faratro, Popa, Onu, Figliola, Biagi, Martini, Michelotti. A disp.: Petri, Bertacca, Dinelli, Lipparelli, Stefani, Di Giulio, Salotti. All.: Fabio Betti.
FORCOLI VALDERA: Cammilli, Vannini, Morelli, Bartoli, Nannetti, El Ouardi, Fogli, Zaccheo, Banducci, Kadiqi, Menichini. A disp.: Perini, Cavallini, Maccianti, M. Fontanelli, Squarcini, L. Fontanelli. All.: Massimo Mancini.
ARBITRO: Lorenzi di Viareggio
RETE: Figliola.
Otto lettere, sotto la definizione la parola più bella del mondo . L'ufficialità della salvezza arriva con due giornate d'anticipo e due giorni di ritardo, la Pasqua in mezzo alla vittoria di misura sul Forcoli e alla sconfitta del Mazzola a Forte dei Marmi: anche se in differita, l'Atletico Lucca può festeggiare. Le ultime due partite da giocare, Arezzo fuori e Scandicci in casa, serviranno soltanto a incrementare il bottino stagionale, quota 40 l'obiettivo. Per farlo però servirà però un po' di precisione in più sottoporta, quella che ha rischiato di compromettere una partita dominata: se infatti a dieci minuti dalla fine Popa non avesse murato sulla linea il tiro di Kadiqi a colpo sicuro il Forcoli avrebbe pareggiato e l'Atletico Lucca si sarebbe trovato ancora immerso in una situazione preoccupante. Ma non l'avrebbe meritato, considerata la gran quantità d'occasioni prodotte già dal primo minuto di gioco, quando Cammilli deve superarsi sul tiro violento di Onu e ripetersi sulla deviazione sottomisura di Biagi sull'angolo seguente. L'Atletico Lucca sa che è l'occasione giusta per tirarsi definitivamente fuori dalla lotta retrocessione e per tutto il primo tempo continua ad attaccare a ritmo crescente: gli va male però che Cammilli s'esalti di nuovo su Martini, ipnotizzato due volte, e che prima Onu e poi Lucchesi non concretizzino due ripartenze due contro uno. La rete del vantaggio comunque alla fine arriva: il merito se lo spartiscono Martini che lavora un gran pallone a sinistra, Michelotti che s'inserisce per il cross basso e Figliola che a rimorchio quasi dal dischetto schianta il pallone in porta. È l'1-0 che segna il primo tempo e che, se al racconto s'aggiunge un palo colpito da Onu, si capisce come mai calzi stretto all'Atletico Lucca; e dunque si capisce anche come mai l'inerzia non cambi neppure nella ripresa, segnata da un'altra parata strabiliante di Cammilli sul pallonetto di Stefani e da un tiro di Popa che poco punge sugli sviluppi dell'ennesimo corner. Ma la gara resta aperta e, dopo qualche protesta dell'Atletico Lucca per un mezzo rigore su Biagi, il Forcoli costruisce la migliore occasione per segnare: l'opposizione di Popa al tiro di Kadiqi diretto in porta evita un pari che avrebbe voluto dire molto per l'ultimo verdetto, e invece.
Calciatoripiù: Dal Porto, Lucchesi, Figliola (Atletico Lucca).
Prolivorno Sorgenti-Tau Calcio 0-3
RETI: Capocchi, Bartelloni, Vuturo
PRO LIVORNO SORGENTI: Calloni, Bonsignori, Quaglia, Difonzo, Marchini, Chicca, Arigoni, Orsini, Fermi, Ciurli, Attanasio. A disp.: Palese, Lupi, Fabbri, Grechi, Borgi, Mancino, Pirrone, Sovran, Bottoni. All.: Andrea Domenici.
TAU ALTOPASCIO: Taiti, Ferretti, Notarelli, Wolf, Mazzi, Carlucci, Bigazzi, Nistri, Masini, Bartelloni, Vuturo. A disp.: Chiarello, Matteoni, Lensi, Marrano, Vannuzzi, Tommasi, Capocchi, Morandini, Bellandi. All.: Gabriel Pucci.
ARBITRO: Bolognesi di Pontedera.
RETI: 4' Bartelloni, 20' Vuturo, 70' Capocchi.
Bastava un pareggio, sono arrivati tre punti che certificano quanto già si immaginava da settimane: il Tau espugna Livorno e, per il secondo anno di fila, si laurea campione regionale nella categoria Allievi élite. Il titolo arriva al termine di un percorso praticamente perfetto da parte di Pucci e dei suoi ragazzi che hanno avuto la meglio su avversarie di valore come Cattolica Virtus e Forte dei Marmi e di bissare il successo dello scorso anno. La festa arriva in quel di Livorno, dove al contempo si consuma l'amaro epilogo per la Pro Livorno Sorgenti che con questo k.o saluta matematicamente l'élite nonostante gli sforzi profusi fino alla fine. Troppo complicato però l'impegno contro i campioni regionali che, pronti via, al 4' passano già in vantaggio con una conclusione velenosa di Bartelloni che non lascia scampo all'incolpevole Calloni. Incassato lo svantaggio, la Pro Livorno prova a scuotersi: al 15' Quaglia, dopo una bella serpentina in area, calcia alto di poco mettendo i brividi a Taiti. Quando attacca, però, il Tau fa paura e ogni accelerata degli amaranto si trasforma in un pericolo serio per Chicca e compagni. Al 20' altra fiammata dei lucchesi che trovano il raddoppio con Vuturo, lesto ad avventarsi sulla respinta di Calloni e, da buona posizione, a insaccare con un tap-in vincente. Cinque minuti dopo la Pro Livorno prova a rispondere con una conclusione di Fermi ma Taiti, molto attento, para senza difficoltà. Al 27' ci prova anche Orsini, che conclude alto dopo una travolgente discesa sulla fascia. La partita si accende e nel finale di prima frazione fioccano occasioni da ambo i lati. Alla mezzora Calloni risponde presente sulla conclusione di Masini, che tre minuti dopo ci riprova con una bella volèe sul cross di Wolf: il pallone, però, termina a fondo campo. L'ultimo squillo del primo tempo è di marca Pro Livorno con Quaglia che, al 40', ci prova da fuori area ma il tiro è debole e Taiti para senza problemi. Chiusi i primi 45' con il Tau meritatamente in vantaggio di due reti, nel secondo tempo sono sempre gli amaranto a tenere il pallino del gioco in mano, nonostante mister Domenici provi a scuotere i suoi con una serie di cambi vòlti a dare maggior peso alla manovra d'attacco. La prima occasione della ripresa arriva al 60' quando Fermi si incunea in area ma, al momento di concludere, viene contrastato efficacemente da Mazzi. Il Tau torna a farsi vedere in zona Calloni con un tiro di Masini, che al 68' viene respinto dall'estremo difensore labronico. Poco dopo ci prova anche Capocchi con una stoccata da fuori che sfiora il palo prima di finire sul fondo. Sono le prove generali del 3-0 ospite che arriva puntuale al 70' quando lo stesso Capocchi conclude una bella azione in velocità con una conclusione angolata che beffa Calloni e mette il sigillo di garanzia sul secondo titolo consecutivo per il Tau.
Calciatoripù : nel Tau merita un grosso elogio tutto il gruppo, compreso mister Pucci che si è confermato uno specialista della categoria, trionfando per il secondo anno di fila. Per quanto riguarda il confronto con la Pro Livorno vanno segnalate le prove di
Masini ,
Bartelloni e
Capocchi .
Maliseti Seano-Scandicci 2-2
RETI: Ciaschi, Mencarelli, Rossi, Lepri
MALISETI SEANO: Todaro, Bartolozzi, Lombardi, Piombanti, Guaspari, Taglioli, Vannucchi, Ciaschi, Mencarelli, Simoni, Varago. A disp.: Lutzu, Bardazzi, Verzicco, Palumbo, Chiaverini, Avallone, Donnini. All.: Marco Nerozzi.
SCANDICCI: Lami, Lari, Hognogi, Grillo, Pisco, Grisolini, Papi, Giraldi, Lepri, L. Rossi, Berti. A disp.: Nati, Francini, Giusepponi, Bertini, Cappelli. All.: Andrea Fattori.
ARBITRO: Giulia Biagianti di Pistoia
RETI: 20' L. Rossi rig., 32' Lepri rig., 65' Mencarelli, 72' Ciaschi rig.
Peccato, dice il Maliseti alla fine. Peccato aver ottenuto dalla fortuna un credito che solo il dio del calcio o chi per lui sa quando si potrà spendere; peccato aver dovuto rinunciare a Mencarelli per due mesi, i due mesi cruciali; peccato soprattutto aver deciso troppo tardi d'affidare la squadra a Marco Nerozzi, esperto di salvezze e d'imprese: senza la partenza a handicap (appena tre i punti ottenuti nelle sette gare della precedente gestione tecnica) la retrocessione sarebbe stata più lontana, o quantomeno ancora rimandabile. Invece la vigilia della Pasqua porta con sé l'amarissimo verdetto: nel 2023/2024 il Maliseti non giocherà più nell'élite. Lo sancisce il 2-2 interno con lo Scandicci senza più obiettivi ma deciso a chiudere in crescendo una stagione complicatissima (a metà stagione è saltato Zuccaro; nel girone di ritorno lo ha sostituito il ds Yuri Pozzi sollevato dall'incarico a metà della scorsa settimana: in panchina ora c'è Andrea Fattori); nella prima mezz'ora lo favoriscono due episodi, i due rigori concessi da Giulia Biagianti (spiace dirlo, non al livello di Sara Schinco e Margherita Fondi che avevano diretto il Maliseti nelle scorse settimane) per due falli sciagurati di Bartolozzi su Lepri: evidenti entrambi, ma sul secondo pesa la pressione irregolare su Taglioli che stava proteggendo il pallone destinato a uscire sul fondo; a poco però servono le discussioni, dal dischetto Lamberto Rossi prima e Lepri poi portano lo Scandicci sul doppio vantaggio. Il Maliseti sa che deve vincere se vuole coltivare una settimana ancora l'idea d'acciuffare l'Atletico Lucca e giocarsi la salvezza in una gara di spareggio: è commovente la reazione che porta quasi subito Mencarelli (pallone sottratto alla difesa, destro in porta dopo la fuga verso l'area) e riabbracciare la rete e sette minuti più tardi Ciaschi a conquistare in mischia e a trasformare il rigore del 2-2. Nel quarto d'ora finale lo Scandicci costruisce quattro palle-gol per rinviare la condanna, ma come spesso accaduto nel corso della stagione paga la poca freddezza sottoporta: sia Ciaschi che di testa sbuccia la traversa sia Mencarelli mancano la doppietta, da cui Verzicco resta lontanissimo prima scordandosi del pallone e poi calciando precipitoso al volo, a lato, quando Lami si stava già interrogando sulla soluzione migliore per ritardare la resa. È il sigillo sul 2-2: il Maliseti retrocede, peccato.
Calciatoripiù : se fosse mancato qualche settimana meno è molto probabile che si discuterebbe d'una classifica diversa: per
Mencarelli (Maliseti) è amarissimo il tredicesimo centro stagionale; alla doppia cifra s'avvicina
Lepri (Scandicci), che trasforma uno dei due rigori conquistati per la cattiva lettura di Bartolozzi.
Cattolica Virtus-Capezzano Pianore 2-1
RETI: Faccendini, Orselli, Mattioli
CATTOLICA VIRTUS: Ciappelli, Bargellini, Acciai, Pazzagli, Frilli, Alfani, Cagnina, Sarno, Legnante, Del Zotto, Faccendini. A disp.: Castellani, Tempestini, Orselli, Braconi, Giudice, Gelormini, Manuali, Bottino, Russo. All.: Francesco Vallini.
CAPEZZANO P:: Giannecchini, T. Lari, F. Lari, Bartalini, Giorgi, Campera, Pighini, Bertuccelli, Steffich, Riad, Mattioli. A disp.: Laoluna, Tofanelli, Zei, Ndiaye. All.: Marco Maffei.
ARBITRO: Alderighi di Empoli
RETI: 40' Mattioli, 51' Faccendini, 74' Orselli.
NOTE: espulsi Frilli (55') e Vallini (58').
Blindare il terzo posto in classifica rimontando un gol di svantaggio per poi vincere la partita nonostante l'handicap rappresentato da una quarantina di minuti giocati in inferiorità numerica è roba da università del calcio; un compito che un docente sin troppo severo e, diciamocelo pure, animato anche da quel pizzico di sadismo che fin dalla prima lezione alla quale hai partecipato te lo fa rimanere antipatico si diverte ad assegnare agli studenti migliori nell'intento di rendersi conto del loro grado di preparazione; una verifica di quelle toste, insomma, al termine della quale Vallini e la sua Cattolica hanno visto appuntato sul libretto un meritatissimo trenta e lode. Al cospetto di un Capezzano solido e concreto in fase difensiva e rapidissimo e pungente nell'orchestrazione del contropiede, una Cattolica abile nel trasformarsi da raffinata palleggiatrice in generosa e infaticabile operaia ha mostrato la determinazione e il carattere che le hanno permesse di compiere una bella impresa che fino a metà secondo tempo sembrava impossibile da realizzare. È merito dei calciatori, della loro abnegazione e della competenza con la quale hanno messo in pratica i dettami imposti da Vallini cui va, in questo senso, l'altrettanto grande merito di aver azzeccato, nel momento di massima difficoltà, i giusti correttivi. Sceso sul terreno di via Piero di Cosimo con una rosa numericamente risicata, anche Marco Maffei ha però dimostrato che il suo Capezzano vale l'alta classifica e la matematica qualificazione alla coppa regionale. Poggiando le basi del proprio gioco su un robusto dispositivo difensivo, sugli strappi operati in mezzo al campo da Riad e sulle veloci incursioni di Pighini e Mattioli, il Capezzano ha contribuito a tener vivo l'interesse su un match equilibrato e ricco di temi tattici venendo però meno nel momento a lui più propizio; quando cioè la Cattolica, costretta all'inferiorità numerica dall'espulsione di Frilli, poteva essere teoricamente più vulnerabile. Un primo tempo caratterizzato dall'interpretazione di temi tattici dissimili ma comunque efficaci lascia sul taccuino degli appunti solo poche parole. Prediligendo il palleggio e una manovra che si sviluppa fluida e corale fin dal proprio settore difensivo, la Cattolica tenta di avvolgere e aggirare il dispositivo difensivo versiliese sia in virtù dell'ottimo lavoro svolto dal trio di centrocampo formato da Cagnina, Sarno e Del Zotto, sia sfruttando gli inserimenti della coppia d'attacco composta da Legnante e Faccendini. Funzione assai bene, in particolare, la catena di sinistra lungo la quale imperversa l'ispiratissimo Sarno che ben supportato da Acciai mette più volte sotto pressione la retroguardia ospite, nella quale svolgono comunque un ottimo lavoro in fase d'anticipo i fratelli Lari e il centrale Giorgi. Il fortino eretto a difesa dei pali presidiati dall'ottimo Giannecchini è così ben congegnato da concedere alla Cattolica un'unica opportunità. Dopo appena quaranta secondi di gioco, un lungo lancio coglie di sorpresa i difensori in maglia azzurra dando la possibilità a Legnante di recuperare il pallone e involarsi poi verso la porta: uscito dai pali nel tentativo di chiudergli lo specchio, Giannecchini si vede superato da un leggero tocco a scavalcare; ma il pallone si dirige verso la porta rimasta incustodita privo della necessaria potenza e permette così a Giorgi di allontanarlo prima che oltrepassi la linea bianca. Scampato il pericolo, grazie alla puntuale regia di Riad il Capezzano tiene bene il campo cercando di far male in contropiede e riuscendoci in maniera micidiale allo scoccare del 40' quando una splendida apertura di Riad libera la corsa di Mattioli che dopo essersi incuneato in area dal settore di sinistra supera Ciappelli con una precisa conclusione dalla media distanza. La fase iniziale della ripresa vede la Cattolica ripartire a tutto gas e andare vicinissima al pareggio in un paio di occasioni. Al 41' l'ennesimo sganciamento sulla sinistra di Sarno si conclude con una splendida battuta a rete sulla quale Giannecchini interviene in maniera altrettanto spettacolare volando sulla propria destra e deviando il pallone in calcio d'angolo. Ancor più clamorosa è però l'occasione che la Cattolica spreca un paio di minuti più tardi. Il pericolo per il Capezzano viene nuovamente da sinistra, dove l'immarcabile Sarno galoppa indisturbato fin quasi sul fondo per poi tagliare al centro un bel pallone rasoterra: l'accorrente Faccendini interviene tentando la girata a rete di prima intenzione da due passi e spedendo d'un soffio a lato alla sinistra di Giannecchini. Il riscatto arriva al 51' quando, sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti destra ottimamente tagliata verso l'area da Legnante, nel tentativo di respingere con i pugni Giannecchini interviene in maniera imprecisa facendo ricadere il pallone all'interno dell'area di rigore; Faccendini lo raccoglie e lo gira in rete da due passi. È però allo scoccare del 55' che il destino della partita incappa nello sconquasso. Nel tentativo di arrestarne la corsa verso l'area di rigore giallorossa, Frilli abbatte il lanciatissimo Riad guadagnandosi il cartellino rosso (qualche incertezza e un atteggiamento a volte eccessivamente permissivo non hanno inficiato sulla più che sufficiente direzione di gara dell'empolese Alderighi); sul conseguente calcio piazzato dal limite il Capezzano va per due volte a un passo da quel gol del raddoppio che con molta probabilità avrebbe chiuso ogni discorso ma che un monumentale Ciappelli gli nega con bravura prima deviando in calcio d'angolo l'insidiosa traiettoria proposta da Pighini e poi andando a chiudere in maniera miracolosa sulla sua successiva incornata a seguito del traversone di Campera sul secondo palo. Ridisegnando il proprio schieramento difensivo arretrando il roccioso mediano Zeno Pazzagli e operando alcuni cambi nei vari reparti, Vallini contribuisce a irrobustire la propria squadra in fase d'interdizione. Il Capezzano insiste ma si fa rivedere dalle parti di Ciappelli solo al 71' quando una verticalizzazione di Bartalini consente all'onnipresente Pighini di battere a rete dal limite dell'area indirizzando però verso i pali una rasoiata insidiosa ma imprecisa che si perde di poco fuori alla destra del palo. Con coraggio ma soprattutto con convinzione e qualità, la Cattolica prova ad alzare il proprio baricentro; un atteggiamento oltremodo propositivo che al 74' permette a Del Zotto di trovare un varco lungo la corsia di sinistra e di guadagnare un calcio d'angolo che lui stessi s'incarica d'indirizzare verso il cuore dell'area avversaria. Il pallone spiove sottoporta e trova la testa del neo entrato Orselli che prendendo il tempo ai difensori lo schiaccia in rete per il sorpasso. Il Capezzano accusa il colpo e negli ultimi minuti di partita la sua manovra diviene più lenta e prevedibile. Non è dunque un caso che l'ultima occasione del match porti la firma di Faccendini che all'81', dopo essersi incuneato nella trequarti avversaria, tenta di sorprendere Giannecchini con una conclusione dalla distanza che sorvola di poco la traversa.
Calciatoripiù: Ciappelli fra i pali,
Pazzagli nella duplice veste di mediano prima e centrale difensivo poi,
Sarno e
Del Zotto a centrocampo,
Faccendini in attacco, il subentrato
Orselli (Cattolica Virtus) decisivo ai fini del successo,
Giannecchini fra i pali,
Giorgi nel cuore della retroguardia,
Riad in cabina di regia,
Pighini e
Mattioli (Capezzano) in fase offensiva.
Forte Dei Marmi 2015-Mazzola Valdarbia 1-0
RETI: Rosaia
FORTE DEI MARMI: Calò, Donati, Simonini, Iacomini, Botrugno, Zappelli, Luchini, Carli, Rosaia, Pinna, Sacchelli. A disp.: Agolli, Deda, Dell'Amico, Dumani, Federigi, Fiacchi, Salvatori, Spadoni, Arrighi. All.: Luca Mosti.
MAZZOLA VALD.: Lika, Cappelli, Kokoshi, Saburri, Parricchi, Palazzesi, Pasqui, Borgheresi, Imperatore, Turillazzi, Brocchi. A disp.: Pasquinuzzi, Bruni, Bove, Monaci, Neri, Pucci, Pes, Milani. All.: Vincenzo Di Guida.
ARBITRO: Bragazzi di Carrara
RETE: 31' Rosaia rig.
NOTE: espulso Pinna (75').
Il problema non è aver perso a Forte dei Marmi; il problema è esser arrivato a Forte dei Marmi con l'obbligo di vincere per evitare di tornare nei regionali dopo neppure un anno nell'élite. Era pronosticabile uno stop sul campo di una delle squadre più forti della Toscana, forse l'unica vera sorpresa in un campionato straordinariamente prevedibile; ma fa male lo stesso. Fa male per come è arrivato lo svantaggio, su un rigore evidentissimo ed evitabilissimo alla mezz'ora; fa male perché la reazione, generosa ai limiti del commovente, s'è rivelata improduttiva; e soprattutto fa male perché a due giornate dalla fine il Mazzola Valdarbia vede irraggiungibile l'Atletico Lucca sestultimo, e dunque si vede costretto a piegarsi a quella condanna cui da mesi ha cercato di sfuggire. Di fronte c'era però una squadra che vuole chiudere seconda in Toscana, tenersi la Cattolica alle spalle e regalarsi l'Arezzo nel primo turno di coppa: considerato l'enorme tasso tecnico di cui dispone, è comprensibile l'avvio accelerato sul quale però prima Pinna e Rosaia che con Lika già nel mirino perdono un tempo di gioco e poi Iacomini, palo pieno da fuori area, evitano di lasciare il segno. Il Mazzola gioca però per la vita (c'è qualcosa di più nobile?) e a cavallo tra il primo e il secondo quarto di gara si presenta tre volte al tiro: gira male sia a Imperatore, il cui diagonale accarezza la parte sbagliata della rete, sia a Brocchi che per due volte alza sopra la traversa la deviazione favorita da due corner tesi. A passare avanti è dunque il Forte dei Marmi che alla mezz'ora beneficia d'un rigore: evidentissimo ed evitabilissimo il fallo di Cappelli sul dribbling di Sacchelli, che dal dischetto segna gelido l'1-0. In avvio di ripresa il Forte dei Marmi cerca subito di sigillare il vantaggio: gli s'oppone Lika formidabile sia su Luchini sia due volte su Botrugno, ai cui colpi di testa sui calci da fermo di Iacomini s'oppone in sequenza nel giro d'un minuto. Ancora aperta, la gara potrebbe svoltare a un quarto d'ora dalla fine quando Bragazzi punisce con l'espulsione, giusta, una reazione di Pinna: in inferiorità numerica il Forte dei Marmi s'abbassa a protezione della porta, insidiata dalle mosse di Di Guida che si gioca sia la quarta sia la quinta punta. E solo per poco l'aumentato volume offensivo non porta al pari: in mischia Pucci, Turillazzi e Bruni mancano lo scarico vincente verso la porta; ci riesce invece Pes cui però s'oppone Calò il cui tuffo condanna il Mazzola alla retrocessione anticipata.
Calciatorepiù: Sacchelli (Forte dei Marmi),
Pes, Borgheresi (Mazzola Vald.).
Lastrigiana-Sestese 3-1
RETI: Guizzaro, Stefanacci, Guerra, Ferroni
LASTRIGIANA: Cocchi, Firenzuoli, Finelli, Bonaiuti, Stefanacci, De Pascalis, Romani, Fontani, Guizzaro, Mantovelli, F. Becagli. A disp.: Carfora, Vignolini, Oliveri, Magnolfi, Mancioppi, Biagioni, Guerra, Licciardello, Fenza. All.: Davide Guasti.
SESTESE: Fantini, Macchinelli, Gori, Rapezzi, Garzi, Papini, Bravi, Corigliano, Boschi, Ferroni, Vannini. A disp.: Giusti, Chelli, Danesi, De Biase, Nuti, Papucci. All.: Andrea Bellini.
ARBITRO: Erriquez di Firenze
RETI: Guizzaro, Stefanacci, Ferroni rig., Guerra.
Quando la stagione gira da queste parti si sa che sono le motivazioni a decidere chi vince e chi perde. La Lastrigiana ne aveva una enorme: dimenticare, o quantomeno riscattare, i nove schiaffi subiti al Bartolozzi e una sconfitta che anche se ininfluente per l'ampiezza rischia di restare a lungo nel libro dei record. Nasce dunque da qui il successo sulla Sestese (3-1), a rischio solo nei cinque minuti che seguono il rigore di Ferroni e nei quali Cocchi s'oppone a Boschi e a Vannini; ma per il resto la Lastrigiana è in controllo già dai primi minuti, nei quali Fontani prima e Romani poi mancano il punto del vantaggio dopo aver violato l'area grazie alla pressione sulla difesa. Al terzo tentativo comunque l'1-0 arriva: Romani apre sulla fascia per Francesco Becagli il cui pallone di ritorno al centro Guizzaro incrocia in porta con un tiro cattivissimo di prima. Costretta allo svantaggio la Sestese fatica a reagire, merito di Francesco Becagli e Stefanacci sovrani della mediana e di Fontani che, impiegato nell'insolita posizione d'esterno, rende costante la superiorità numerica in fase offensiva: sono lui e il suo break dopo un contrasto vinto sulla trequarti a creare la successiva azione da rete, alimentata dal traversone di Guizzaro, rifinita dal tiro in porta di Romani e vanificata dal fischio di Erriquez che annulla la rete per un fuorigioco controverso. Ma è sufficiente attendere qualche minuto per vederlo convalidare il raddoppio: lo segna Stefanacci che agguanta una respinta affaticata della difesa avversaria e da fuori incrocia il mancino all'incrocio. L'avvio della ripresa porta però con sé la reazione della Sestese che, accompagnata ora dal vento a favore, nel primo quarto d'ora riesce a dimezzare le distanze: De Pascalis legge male il rimbalzo d'un lancio lungo ma apparentemente semplice e colpisce il pallone con la mano; Erriquez lo punisce col rigore che Ferroni trasforma nonostante l'intuizione di Cocchi, beffato dalla traiettoria non angolatissima precisa precisa sotto il fianco. È il momento di maggior difficoltà per la Lastrigiana che nei cinque minuti successivi s'aggrappa a Cocchi per restare avanti: le sue parate su Boschi e Vannini salvano il 2-1. Guasti interviene, inserisce Oliveri, Magnolfi e Guerra per Mantovelli, Fontani e Guizzaro e vede la Lastrigiana immediatamente rivitalizzata: solo per una spanna Magnolfi, contrastato forse irregolarmente al momento di calciare in porta, e De Pascalis libero su un angolo teso non trovano lo specchio. Ma il 3-1 è facile da pronosticare: va in rete Guerra (stagione complicatissima: con questo sono appena cinque i centri stagionali) che s'infila tra la difesa e Fantini e lo supera in pallonetto. Resta il tempo giusto per un tiro di De Biase a lato e uno di Mancioppi (lui e Licciardello avevano chiuso l'elenco dei cambi sostituendo Francesco Becagli e Romani) murato al limite dell'area. La Lastrigiana s'è ritrovata: le ultime stagionali con Capezzano e Cecina dovranno servire a confermarlo.
Calciatoripiù: Francesco Becagli e
Stefanacci (Lastrigiana).