Forcoli Valdera-Lastrigiana 1-1
RETI: Balatresi, Mancioppi
FORCOLI VALDERA: Cammilli, Nannetti, Morelli, Bartoli, Altini, El Ouardi, Maccianti, Fogli, Zaccheo, Manetti, Lici. A disp.: Perini, Balatresi, Vannini, Banducci, Kadiqi, Farkas, Menichini. All.: Massimo Mancini.
LASTRIGIANA: Cocchi, Fiorenzuoli, Biagioni, Bonaiuti, Stefanacci, De Pascalis, Romani, Vignolini, Guerra, Mantovelli, Fontani. A disp.: Glielmi, Mancini, Oliveri, Finelli, Mancioppi, Magnolfi, Guizzaro, Becagli, Amasna. All.: Davide Guasti.
ARBITRO: Pisano di Livorno
RETI: 78' Balatresi, 85' Mancioppi.
NOTE: espulso Manetti (59').
È un avvertimento chiaro per Maliseti, Atletico Lucca e Mazzola che contro di lui si giocheranno buona parte della salvezza: anche se già retrocesso, il Forcoli continua a interpretare tutte le partite come se la sua vita ne dipendesse. Lo scopre la Lastrigiana che non riesce ad andare oltre l'1-1 agguantato soltanto a cinque minuti dalla fine; è il quarto pari consecutivo che si vede a Capannoli dopo quelli cui sono stati costretti Cecina, Monteriggioni e Floria. Solido ed equilibrato, nel primo tempo il Forcoli contiene la Lastrigiana che pur governando la manovra fatica a passare, troppo compassata; se poi, replica di Zambra, sottoporta Guerra (troppo pochi quattro gol in campionato per il centravanti sulla carta titolare: in un anno è troppa la differenza da colmare tra Novoli e l'élite) non spinge tra i pali un pallone facile si capisce come mai il primo tempo finisca senza reti. Evidentemente nell'intervallo Guasti si fa sentire e alla ripresa la Lastrigiana alza i ritmi; insieme sale anche il volume delle proteste contro Pisano di Livorno (ossimoro?) che nega a Oliveri, subentrato a Romani, un rigore che s'era conquistato subendo fallo al vertice dell'area; arretrato di mezzo metro il punto del fallo, il tiro libero si trasforma in una punizione con cui Guizzaro chiama Cammilli a un intervento complicato. La gara sembra stapparsi quando l'inferiorità numerica (espulso Manetti per un fallo su Biagioni) costringe il Forcoli a ridurre le proprie velleità offensive nell'ultima mezz'ora. Ma al 78' la Lastrigiana s'addormenta due volte e contro ogni pronostico si trova a rincorrere: Stefanacci perde il possesso sul rilancio di Cocchi e concede al Forcoli una punizione dalla trequarti; sull'esecuzione di Altini, Vignolini si scorda di marcare Balatresi che sottoporta accompagna il pallone tra i pali. Per provare a recuperare nel poco tempo che resta Guasti allora si gioca due 2007, Mancini e Mancioppi, e vede subito premiata la propria intuizione: è proprio di Mancioppi la rete del pareggio, segnata con un gran tiro angolato dopo un doppio dribbling qualche passo fuori area. Trovato l'1-1 la Lastrigiana prova a completare la rimonta, ma come d'abitudine paga la poca cattiveria negli ultimi metri: Magnolfi lascia sfilare un pallone interessantissimo, Cammilli s'oppone a Biagioni che però avrebbe potuto calciare con maggior cattiveria. È il sigillo sull'1-1: e guardato il proprio percorso e chi le sta alle spalle, la Lastrigiana rivaluta al rialzo le vittorie delle due gare precedenti contro Atletico Lucca e Mazzola Valdarbia.
Calciatoripiù : le prestazioni di
Morelli e
Fogli (Forcoli) esemplificano quanto Mancini chiede ai suoi; lo stesso può dirsi di
Mantovelli , unico degli undici titolari, di
Mancini e di
Mancioppi (Lastrigiana) il cui atteggiamento Guasti chiederà d'emulare.
Scandicci-Floria Grassina Belmonte 1-2
RETI: Raimondi, Ronchi, Biliotti
SCANDICCI: Lami, Francini, Lari, Giraldi, Pisco, Hognogi, Raimondi, Papi, Berti, Lepri, Cappelli. A disp.: Patacchini, Baiardi, Catalano, Moccia, Baldini, Baraoumi, Grisolini, Giusepponi. All.: Yuri Pozzi.
FLORIA: Marcantonini, Ronchi, Piccini, Gori, Agrello, Albani, Martelli, Mugnai, Biliotti, Rufat, Tellini. A disp.: Corante Campos, Zefi, Vichi, Gaffarelli, Bernardini, Frizzi, Ciabatti. All.: Alessandro Sozzi.
ARBITRO: Sarchini di Firenze
RETI: 16' Raimondi, 61' Ronchi, 75' Biliotti.
A questo punto della stagione contano le certezze, che elencare è facile: in serie positiva da quattro turni, la Floria è ancora in corsa per la qualificazione in coppa; nel momento più tetro dell'anno l'ha salvata Biliotti che raggiunge quota venti in classifica marcatori, capocannoniere insieme a Vuturo (la convocazione di Mannelli è obbligata); e lo Scandicci dovrà sudare fino all'ultimo fischio per uscire incolume da una stagione iniziata con pensieri ben diversi. La sconfitta con la Floria lo punisce forse eccessivamente per quanto ha fatto vedere; ma quando si lasciano due metri a Biliotti (e Hognogi, che fin lì l'aveva francobollato, al 75' per la prima volta lo perde; e anche lo Scandicci perde) è impensabile uscire incolumi. Lo Scandicci però aveva, e continua ad avere, bisogno di punti: lo sa, parte forte e passa avanti con la rete di Raimondi che al 16' raccoglie il cross di Cappelli sul secondo palo e, fintato il tiro, scarica in porta il destro del vantaggio. Una decina di minuti più tardi lo Scandicci costruisce un'occasione mostruosa per raddoppiare e verosimilmente ipotecare la partita; Giraldi però non riesce a indirizzare verso lo specchio una corta ribattuta della difesa, insolitamente in affanno sulla pressione insistita dello Scandicci. Poi viene fuori la Floria che al 35' colpisce una traversa fragorosa con Martelli (grande intuizione di Mugnai a liberarlo al tiro dal limite) e guadata la pausa di metà gara impatta: il corner di Mugnai plana sulla testa di Ronchi che batte Lami e fa 1-1. Lo Scandicci arretra e un quarto d'ora più tardi finisce in svantaggio: dopo averlo tenuto costantemente lontano dalla porta, stanco Hognogi concede infatti un paio di metri a Biliotti cui per decidere l'incontro è sufficiente un pallone buono, scaraventato nell'angolo lontano dopo il dribbling. È la sigla sulla partita: da qui fino all'ultimo fischio di Sarchini (grande direzione, grande resistenza e grande spostamento) la Floria non rischia niente e condanna lo Scandicci a preparare con l'affanno il classico contro una Cattolica inferocita dopo la gara d'andata. Domenica saranno quattro mesi esatti: sembrano due vite fa.
Calciatoripiù : l'episodio finale lo condanna, ma
Hognogi (Scandicci) merita comunque una citazione per il modo in cui ha a lungo contenuto
Biliotti , l'attaccante meno marcabile della Toscana; una volta sotto, schiacciato tra
Marcantonini e
Albani padroni assoluti dell'area e la qualità di
Martelli e
Gori (Floria) in mediana, per lo Scandicci rimontare è impossibile.
Capezzano Pianore-Monteriggioni 5-1
RETI: Mattioli, Lari F., Riad, Riad, Ndyaie, Guarino
CAPEZZANO P.: Pellegrini, T. Lari, F. Lari, Battisti, Giorgi, Bertola, Rossi, Campera, Steffich, Riad, Mattioli. A disp.: Giannecchini, Tofanelli, Tomei, Bertuccelli, Paoli, Baroni, Ndiaye. All.: Marco Maffei.
MONTERIGGIONI: Minucci, Manenti, Bacciottini, Oretti, Bari, Sabatino, Guarino, Di Blasi, Polovinchuk, Cirillo, Ljevica. A disp.: Magazzini, Scagnetti, Martinez, Grazzini, Zizzo, Gangi. All.: Federico Martini.
ARBITRO: Manduzio di Livorno
RETI: Riad 2, Guarino, F. Lari, Mattioli, Ndiaye.
Ormai certo che la corsa al titolo non è più cosa sua (ma s'era rassegnato da tempo, già da prima dello scontro diretto col Tau adesso ufficialmente irraggiungibile), il Capezzano ha comunque l'intenzione di piazzarsi alto nella griglia che avvierà la corsa alla coppa; per arrivarci di slancio sfrutta la sfida al già retrocesso Monteriggioni che dopo un primo tempo agguerrito crolla nella ripresa, depresso dalla rete fortunata di Filippo Lari, e cede fino al 5-1 finale. Ma il primo tempo si chiude pari: alla rete di Riad, che controlla una corta respinta della difesa sul cross di Rossi da destra e prima che il pallone tocchi terra lo scaraventa nell'angolo, risponde Guarino servito a rimorchio dopo un doppio slalom di Cirillo a sinistra. Per tornare in vantaggio il Capezzano ha bisogno del secondo tempo, avviato dal tiro-cross di Filippo Lari che all'apparenza innocuo assume una traiettoria letale per Minucci. Di nuovo costretto a rincorrere sul campo di una squadra che ha quasi il quadruplo dei suoi punti, il Monteriggioni molla e subisce altre tre reti: le confeziona tutte e tre Campera che nell'ultimo quarto di gara disegna tre assist vincenti, uno dal fondo per Riad e due dalla bandierina per la testa prima di Mattioli e poi di Ndiaye, all'esordio in categoria e in rete dopo una ventina di secondi dall'ingresso. È il sigillo su una prestazione quasi perfetta per il Capezzano, in difficoltà solo nell'ultimo quarto d'ora prima della pausa ma per il resto in controllo costante; e, considerato il tasso tecnico su cui può contare e i ritmi cui viaggia, si capisce come mai il prossimo obiettivo delle altre sia riuscire a scansarlo nel primo turno di coppa.
Calciatoripiù : mediana e trequarti sono il regno di
Battisti , come la corsia sinistra di
Campera (Capezzano P.) che corona una prestazione esagerata con tre assist vincenti in sequenza.
Arezzo-Cattolica Virtus 3-4
AREZZO: Strangis, Innocentini, Menchetti, Carta (53' Verdini), Aiello (75' Lazzeri), Nacchia, Celli, Benettini, Ferretti, Montanari (85' Sonnati S.), Camerini. A disp.: Bollella, Vivoli, Bidini, Castaldo, . All.: Violetti Alessandro
RETI: Ferretti, Celli, Ferretti, Legnante, Del Zotto, Faccendini, Gelormini
AREZZO: Strangis, Innocentini, Menchetti, Carta, Aiello, Nacchia, Celli, Benettini, Ferretti, Montanari, Camerini. A disp.: Bollella, Vivoli, Sonnati, Bidini, Musotti, Verdini, Castaldo, Lazzeri. All.: Alessandro Violetti.
CATTOLICA VIRTUS: Castellani, Bargellini, Acciai, Pazzagli, Becagli, Alfani, Gelormini, Braconi, Legnante, Del Zotto, Faccendini. A disp.: Ciappelli, Frilli, Tempestini, Cagnina, Giudice, Manuali, Russo, Sarno. All.: Francesco Vallini.
ARBITRO: Bardelli del Valdarno.
RETI: 12' Gelormini, 25', 60' Ferretti, 30' Faccendini, 40' Del Zotto, 45' Celli, 47' Legnante.
Nonostante una lotta al titolo sfumata troppo presto, la Cattolica Virtus ha ancora voglia di lottare. Eccome se ne ha. La squadra di Francesco Vallini regola la pratica Arezzo in una delle partite più rocambolesche della stagione e consolida il terzo posto alle spalle di Tau e Forte dei Marmi. I fiorentini, reduci dal 3-0 imposto al Forcoli, arrivano ad Arezzo con l'obiettivo di allungare la striscia positiva mentre gli amaranto puntano ad accorciare sulla top tre della classifica. La partenza però sorride alla Cattolica Virtus, che al 12' passa in vantaggio grazie ad una perfetta manovra per vie centrali, conclusa da Gelormini con un piattone angolato a tu per tu con Strangis, incolpevole nell'occasione. L'Arezzo però non si scompone e dopo un avvio complicato prova ad uscire dalla propria metà campo. I ragazzi di Violetti intensificano il proprio pressing offensivo e al 25', a conclusione di un'azione tutta palla a terra, Ferretti sigla il momentaneo 1-1 con una conclusione dal limite su cui Castellani non può nulla. Dopo una reazione da applausi al gol del vantaggio giallorosso e il conseguente pareggio, però, gli aretini si rilassano nuovamente favorendo il nuovo sorpasso della Cattolica Virtus che arriva al 30' su un tiro velenoso di Faccendini che beffa un non perfetto Strangis, terminando direttamente in fondo al sacco nonostante il tentativo di salvataggio di Nacchia. L'Arezzo si riversa subito in avanti e al 33' va a centimetri dal pari con un destro secco di Ferretti che incoccia sul palo a Castellani battuto. Il finale di primo tempo infiamma la partita, regalando al pubblico un susseguirsi incessante di emozioni. Al 40' la Cattolica Virtus sembra affondare il colpo decisivo trovando il 3-1 con un'azione in velocità conclusa in rete da Del Zotto. I padroni di casa non ci stanno e due minuti più tardi avrebbero l'opportunità di accorciare le distanze con un calcio di rigore che però Nacchia si fa respingere da un reattivo Castellani. A ridare speranze all'Arezzo ci pensa Celli, che al 45', poco prima del rientro negli spogliatoi, trova il gol del 2-3 con un tiro dalla distanza che beffa Castellani e consente all'Arezzo di tornare a sperare. C'è infatti tutto un secondo tempo per sperare, ma gli amaranto, come nei primi 45', sbagliano l'approccio. Pronti via e al 47' Legnante cala il poker giallorosso indovinando una conclusione dal limite che passa in mezzo a tantissimi giocatori prima di sorprendere uno sconsolato Strangis. Sul 2-4, l'Arezzo si getta in avanti a caccia di un episodio che possa rimettere in piedi una partita stregata. A prendere ancora una volta per mano gli amaranto ci pensa Ferretti, che al 60' fa doppietta personale superando Castellani con un diagonale chirurgico dopo una pregevole combinazione con Innocentini. A quel punto l'Arezzo tenta il tutto per tutto, andando vicino al pari prima con Innocentini e poi con il solito Ferretti, ma Castellani e compagni si salvano. La Cattolica, dal canto suo, amministra in gol di vantaggio, mancando il colpo del k.o in un paio di situazioni in ripartenza con Faccendini e Legnante. Poco male, perché comunque i giallorossi riescono a fare bottino pieno in uno dei campi più difficili del campionato, consolidando il terzo posto dall'inseguimento di Capezzano e dello stesso Arezzo.
Calciatoripiù : nell'Arezzo fa tutto
Ferretti , che realizza una doppietta da urlo che purtroppo per gli amaranto non basta per evitare il k.o. Nella Cattolica Virtus
Gelormini e
Faccendini fanno la differenza sulle corsie laterali, mentre
Legnante si sta dimostrando un cecchino infallibile nell'ultimo periodo.
Sporting Cecina-Tau Calcio 0-2
RETI: Notarelli, Vuturo
SPORTING CECINA: Sarzanini, Maccari, Pozzobon, Geri, Agostini, Cionini, Di Tanto, Moroni, Borghesi, Verucci, Hasibra. A disp.: Sozzi, Massei, Cozzatelli, Desideri, D. Ferretti. All.: David Tarquini.
TAU ALTOPASCIO: Taiti, Capocchi, Notarelli, Wolf, Bigazzi, Carlucci, Nistri, G. Bellandi, M. Masini, Vannuzzi, Vuturo. A disp.: A. Masini, Mazzi, A. Ferretti, Tommasi, Marrano, Bartelloni, Lensi. All.: Gabriel Pucci.
ARBITRO: Iacobellis di Pisa
RETI: 7' Vuturo, 49' Notarelli.
NOTE: espulso Wolf.
Resta solo un interrogativo cui rispondere: meglio festeggiare il 2 aprile in casa contro il Monteriggioni o già domenica da spettatore? Se infatti Scandicci e Atletico Lucca assetati di punti fermeranno Cattolica Virtus e Forte dei Marmi che solo con una vittoria ritarderanno l'assegnazione del titolo, il Tau Altopascio sarà campione nel turno di riposo. Sarebbe l'unica anomalia d'una stagione perfetta, avviata all'ultimo spezzone dallo 0-2 maturato sul campo del Cecina che nonostante il buon inizio e l'approccio positivo cade contro una squadra inarrestabile. Anche se l'assenza di Francesco Bellandi pesa, al solito Pucci schiera una formazione densa di qualità (in panchina risbuca Bartelloni: farà comodo, molto comodo, nella fase nazionale) capace di passare alla prima vera sortita offensiva, a rompere la manovra del Cecina che per una decina di minuti s'era ben disimpegnato; ma le transizioni del Tau si confermano di nuovo letali, e a raccogliere il traversone laterale di Nistri c'è Vuturo che calcia sul secondo palo in anticipo sulla difesa e scarica in porta il ventesimo pallone stagionale. Trovato il vantaggio, il Tau prova subito a chiudere la contesa ma Sarzanini nega a Mattia Masini la rete dell'ex; il Cecina torna a farsi avanti a cavallo della mezz'ora grazie alle intuizioni di Verucci: si spengono però su Taiti sia la sua punizione sia un'incursione accelerata a sinistra. Ancora in partita all'intervallo, il Cecina però s'arrende in avvio di ripresa: Vannuzzi chiama lo schema e fa spiovere sulla testa di Notarelli una punizione su cui c'è scritto «spingere». Sul doppio vantaggio il Tau fa ciò che da tempo gli riesce meglio, ossia rallentare e accelerare a proprio piacimento; la mossa funziona senza sussulti fino a metà ripresa, quando Wolf lascia i suoi in inferiorità numerica perché già ammonito interviene duro da dietro su Verucci. In undici contro dieci il Cecina si rinfranca e torna a sfoderare una buona manovra cui però non seguono vere occasioni, tranne nel quarto d'ora finale la punizione di Hasibra che Taiti toglie dall'angolo basso e il tiro con cui Diego Ferretti scantuccia la traversa. Ma è troppo poco per far paura a sua maestà, il cui potere nessuno è riuscito a intaccare: la sala del trono è già addobbata, la Toscana sta di nuovo per tingersi d'amaranto.
Calciatoripiù: Pozzobon a sinistra e
Moroni (Sporting Cecina) in mezzo (che duello con Nistri!) provano a contenere l'impeto degli avversari, insuperabili però in difesa (monumentale Bigazzi) e implacabili in attacco ove
Vuturo (Tau Altopascio) si toglie la soddisfazione di centrare quota venti.
Forte Dei Marmi 2015-Zambra Calcio 3-1
RETI: Rosaia, Rosaia, Rosaia, Guelfi
FORTE DEI MARMI: Agolli, Donati, Simonini, Iacomini, Botrugno, Zappelli, Federigi, Carli, Rosaia, Pinna, Luchini. A disp.: Calò, Amato, Deda, Dell'Amico, Fiacchi, Galletti, Guidi, Sacchelli, Arrighi. All.: Luca Mosti.
ZAMBRA: Becherini, Galli, Silvestri, Taccini, Borsacchi, Dalle Luche, Virgili, Cocucci, Sivieri, Pucci, Guelfi. A disp.: Cocozza, Ciampi, Toti, Arcidiacono, Ghimenti, Calloni, Rizzo, Cini. All.: Federico Lombardi.
ARBITRO: Cravini di Livorno
RETI: 18' Guelfi, 20' rig., 47' rig., 93' Rosaia.
I giochi non sono ancora fatti, perlomeno per il croupier. Anche se una rimonta è francamente impensabile, il Forte dei Marmi si prende la soddisfazione di contribuire a ritardare l'assegnazione del titolo: il Tau resta infatti a +12, teoricamente recuperabili nelle quattro gare ancora a disposizione. Più delle utopie però ora conta il piazzamento finale, che avrà un proprio peso nel tabellone della coppa cui è arrivata la qualificazione matematica: per evitare il Capezzano nel primo turno occorrerà verosimilmente arrivare secondi, e dunque il duello con la Cattolica assume un sapore intensissimo. Ma non è stato banale aver ragione dello Zambra, in vantaggio per primo e piegato soltanto da una tripletta di Rosaia che sale a quota diciotto in classifica marcatori con due rigori (netto il primo, grigio il secondo) e una rete contestata quando ormai la gara stava per concludersi. Ma prima d'arrivare all'epilogo c'è da risalire all'inizio e raccontare l'ottimo approccio del Forte dei Marmi, vicino alla rete a freddo con Pinna e Rosaia, e il vantaggio dello Zambra: lo segna Guelfi che, favorito dallo scambio con Pucci, da destra trova lo specchio con un diagonale letto male da Agolli. Ma il vantaggio dura un paio di minuti, perché in mezzo alla propria area Taccini azzarda la scivolata su Pinna toccando però la caviglia anziché il pallone: giusto il rigore che gelido Rosaia converte in rete spiazzando Becherini. Sul'1-1 i ritmi restano altissimi: li alimenta lo Zambra con tre occasioni (pallonetto storto di Pucci servito in profondità da Calloni, che Lombardi deve mandar dentro a rilevare Dalle Luche infortunato; non pericolosi i tiri di Pucci e di Cocucci da fuori area) cui il Forte dei Marmi risponde con due, enormi: complice la macchia che ci appone Taccini, finisce secca sull'incrocio la scivolata di Pinna sul traversone di Donati da destra; e Becherini neutralizza il pallonetto tentato da Rosaia che nessun difensore aveva seguito fino al cuore dell'area. L'1-1 sembra accompagnare il primo tempo a esaurirsi quando Cravini rileva un tocco di mano di Virgili su un cross ravvicinato in mischia, lo considera punibile e fischia il secondo rigore per il Forte dei Marmi in venticinque minuti scarsi: niente può Becherini, il Forte dei Marmi passa avanti. Impossibile pensare che le due squadre possano mantenere ritmi così indiavolati anche nella ripresa: è inevitabile che l'intensità cali, anche se lo Zambra aumenta il proprio potenziale offensivo (alla fine Lombardi schiera insieme tre punte e un trequartista) che però non produce granché tranne un tiro di Taccini dal limite, alto, sugli sviluppi di un corner. Sull'altro fronte s'esalta Becherini che ritarda il tris avversario opponendosi al tiro di Sacchelli; e il destino sembra sussurrare qualcosa d'interessante all'orecchio dello Zambra quando manda la volée di Donati che s'era ben coordinato ai venti metri a scortecciare l'incrocio. Ma alla fine anche se contestato il 3-1 arriva: tra le mille proteste dello Zambra, Cravini (male, malissimo al di là dell'episodio e degli episodi) considera regolare il contrasto tra Becherini in uscita alta e Rosaia che spinge il pallone nella porta incustodita e convalida la rete che sigilla la vittoria del Forte dei Marmi. Ma lo Zambra deve comunque essere fiero della propria prestazione: a lungo ha giocato alla pari contro la seconda in classifica e s'è arreso solo alla sorte che stavolta vestiva la casacca con il nove.
Calciatoripiù : la tripletta di Rosaia decide la partita, sigillata dalla prestazione stratosferica di
Botrugno e
Donati (Forte dei Marmi) in difesa; solo le imbucate di
Pucci , autore dell'assist del provvisorio 0-1, riescono a scardinarla nella prima parte di gara. E a proposito di difesa: ordine e personalità,
Galli (Zambra) si conquista sul campo la stella di sceriffo.
Mazzola Valdarbia-Maliseti Seano 2-1
RETI: Milani, Autorete, Bardazzi
MAZZOLA VALD.: Lika, Cappelli, Palazzesi, Bove, Parricchi, Saburri, Iorio, Pasqui, Imperatore, Turillazzi, Milani. A disp.: Pasquinuzzi, Kokoshi, Monaci, Borgheresi, Neri, Pucci, Pes, Malcangio, Brocchi. All.: Vincenzo Di Guida.
MALISETI SEANO: Todaro, Bardazzi, Daly, Piombanti, Guaspari, Simoni, Valli, Ciaschi, Verzicco, Vannucchi, Varago. A disp.: Lutzu, Chiaverini, Mencarelli, Anyanwu, Ilehomor. All.: Marco Nerozzi.
ARBITRO: Sara Schinco di Arezzo
RETI: 30' Milani, 65' Bardazzi, 80' Ciaschi aut.
Durissima lo è ancora per entrambe, ma per il Mazzola un po' meno: la vittoria sul Maliseti Seano che manca il sorpasso e anzi scivola, terzultimo, a quattro punti di distanza e a nove dalla salvezza lo rilancia quasi in scia all'Atletico Lucca sul quale al momento si fa la corsa. Il 2-1 finale è legittimato dalla mole d'occasioni del Mazzola che pur vincendo con una rete fortunosa (anziché allontanare, all'80' Ciaschi spedisce nella propria porta un angolo carico d'effetto) a lungo s'è imposto su un avversario ricco soprattutto d'assenze (squalificati Taglioli e Bartolozzi, fuori anche Avallone, Donnini, Gamal, Lombardi, Palumbo e Gianfano, sette i 2007 convocati quattro dei quali, Piombanti, Verzicco, Valli e Daly, titolari) anche se capace di rendersi pericoloso per primo: corre appena il 4' quando Vannucchi si libera al tiro all'interno dell'area, ma anziché piazzare il pallone accanto al palo calcia di potenza e non trova il bersaglio. Ma a fare la partita è il Mazzola che, seppur senza grandi occasioni tranne il palo scheggiato da Imperatore a metà frazione, passa avanti alla mezz'ora: sbagliando un disimpegno all'apparenza facile, Vannucchi innesca la ripartenza di Cappelli rapido nell'alimentare la sovrapposizione di Turillazzi il cui cross Milani trasforma nel pallone del vantaggio. Costretto a rincorrere e inchiodato a una classifica drammatica, il Maliseti sfrutta l'intervallo per ritrovare concentrazione, posizioni e soprattutto Mencarelli che riassaggia il terreno di gioco dopo un mese abbondante: il suo ingresso aumenta la presenza offensiva che sfocia nel pari sull'incursione di Bardazzi chiusa dal pallonetto su Lika in uscita. Il Mazzola sembra annaspare, ma un episodio lo riporta avanti stavolta per restarci: piazzato sul primo palo per respingere un eventuale corner corto, solissimo in anticipo su tutti Ciaschi interviene male sul traversone di Turillazzi e svirgola il porta il pallone del 2-1 (80'). Il colpo deprime il Maliseti che negli ultimi dieci minuti regolamentari rischia la disfatta anticipata, negata solo dalle uscite di Todaro sulle incursioni degli attaccanti avversari. E che la stagione del Maliseti sia stregata lo si capisce sull'ultima occasione dell'incontro prima che Sara Schinco (prestazione eccellente: bravo Reni a designarla, e brava lei) ne decreti la fine: deviata dalla torsione aerea di Verzicco, la punizione di Simoni si schianta in pieno sulla traversa. Avrebbe potuto essere il pallone su cui costruire una rincorsa cui comunque il Maliseti, che rispetto a Mazzola e Pro Livorno (non però all'Atletico Lucca che al momento dà il passo), dice ancora di credere. E con Nerozzi in panchina (quanto pesa la media punti bassissima prima del suo arrivo!) arrendersi è vietato.
Calciatoripiù: Milani (Mazzola Valdarbia) sblocca una gara fin lì sigillata soprattutto per merito di una difesa che, inedita,
Piombanti s'era preso il compito di guidare; se a una prestazione di tanta personalità s'aggiunge il rientro di chi finora è stato fuori, su tutti
Mencarelli (Maliseti Seano), si capisce come mai in coda ancora molti verdetti debbano ancora essere espressi.
Sestese-Prolivorno Sorgenti 2-4
RETI: Vannini, Vannini, Fermi, Orsini, Ciurli, Fermi
SESTESE: Fantini, Macchinelli, Gori, Bottai, Garzi, Papini, Gocaj, Rapezzi, Boschi, Vignali, Vannini. A disp.: Tognoni De Pugi, Corigliano, Danesi, Ferroni, Papucci, Terrosi, Urbinati. All.: Andrea Bellini.
PRO LIVORNO SORG.: Calloni, Chicca, Lupi, Difonzo, Marchini, Orsini, Quaglia, Sovran, Fermi, Ciurli, Borgi. A disp.: Pucciarelli, Avola, Arigoni, Fabbri, Mancino, Attanasio, El Kniri, Grechi. All.: Andrea Domenici.
ARBITRO: Lila di Valdarno
RETI: 8', 45' Fermi, 12' Ciurli, 18', 25' Vannini, 19' Orsini.
Finirà la propria stagione per prima: il turno di riposo all'ultima giornata anticiperà il verdetto al 16 aprile, alla fine della gara col Monteriggioni già retrocesso cui spera di non fare compagnia; ma, a dispetto di un calendario complicatissimo (in casa le restano da affrontare Capezzano e Tau Altopascio), se gioca sempre come contro la Sestese la Pro Livorno ha ancora buone possibilità di restare nell'élite. Il 2-4 finale le consente infatti di divorare altri tre punti all'Atletico Lucca, adesso a +4; e non sono lontanissimi neppure gli avversari di giornata, che solo ora prendono consapevolezza di quanto abbia pesato la vittoria di Uopini nel turno precedente: senza quello 0-2 la classifica sarebbe di nuovo pericolosissima alla vigilia di cinque settimane in cui affronterà in sequenza Floria, Cattolica, Lastrigiana, Maliseti e Zambra. Stavolta è sbagliato l'approccio della Sestese che al 12' si ritrova già in svantaggio di due reti: segnano prima Fermi che converte nel rasoterra vincente l'uno-due con Borgi e poi Ciurli che viola l'area sullo scambio in verticale con Sovran. Ma alla Pro Livorno non si può chiedere di snaturarsi; e la sua difesa resta altissima anche sul doppio vantaggio, dimezzato da Vannini che in ripartenza la spacca a metà e supera Calloni in due tempi (18'). Ma sulla ripresa del gioco le distanze s'accentuano di nuovo: Orsini taglia a centro area su un traversone rasoterra dalla fascia e batte Fantini per la terza volta. Per evitare l'undicesima sconfitta stagionale (troppe!) la Sestese s'affida a Vannini che, lanciato da sinistra, s'incunea di nuovo in mezzo alla difesa di nuovo altissima e non appena Calloni accenna l'uscita lo fulmina sul secondo palo (25'). È il momento migliore per la Sestese che sfiora il pari con Boschi ostacolato da Calloni; e il duello si ripeterà anche nella ripresa, col medesimo esito ma su un punteggio diverso: a ridosso della pausa lo cambia infatti un contropiede imbastito da Sovran e rifinito da Fermi per il 2-4. Anche se davanti c'è un tempo intero da giocare e la Pro Livorno continua a difendere altissima, la Sestese non riesce più a riaprire la partita: è in gran parte merito di Calloni che con un paio d'interventi complicati sigilla il doppio vantaggio e tiene la Pro Livorno agganciata alla corsa alla salvezza.
Calciatoripiù: Vannini (Sestese),
Calloni, Ciurli, Fermi (Pro Livorno Sorg.).