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    Juniores nazionali Livorno, intervista a Francesco Lepri

Una stagione di grandi soddisfazioni quella del Livorno, la cui prima squadra ha conquistato la promozione in Serie C. Non da meno sono stati gli Juniores Nazionali, che hanno chiuso al primo posto il loro girone di campionato e si apprestano ad affrontare le fasi finali. Tra i protagonisti della cavalcata anche un livornese doc come il centrocampista Francesco Lepri:

Francesco, vincendo 3-2 ad Altopascio avete chiuso il campionato al primo posto. Come avevate preparato questo big match? Ci racconti lo svolgimento della partita, come l'hai vissuta in prima persona, e poi la festa e le emozioni provate al triplice fischio?

Avevamo preparato la partita con l'intento di stare bassi e corti, per evitare che i nostri avversari potessero sviluppare il loro gioco centralmente, e ci siamo riusciti molto bene. Dopo essere stati raggiunti due volte, alla fine abbiamo segnato il gol del definitivo 3-2 conquistando la vittoria. Ho vissuto i novanta minuti in maniera tranquilla, ma al contempo con grande senso di responsabilità derivante dalla fascia di capitano che per la seconda volta in stagione portavo al braccio. Quando l'arbitro ha fischiato tre volte l'emozione che abbiamo provato è stata unica, ci siamo abbracciati ed eravamo davvero felici.

Avete trascorso l'intero campionato nelle prime posizioni, lottando fin da subito per la vittoria finale con Grosseto, Tau e Fezzanese in particolare. Come valuti il percorso della squadra da settembre ad oggi? Quanto è stato difficile tenere sempre alti il ritmo e la concentrazione e come ci siete riusciti?

Il nostro percorso non è iniziato benissimo, considerando che alla prima giornata abbiamo perso subito contro il Grosseto. Da quella partita, però, ci siamo compattati riuscendo a creare un grande gruppo. Abbiamo uno staff che ogni settimana ci ha spinto a dare il meglio, il martedì lavoravamo intensamente con il prof e quella fatica ci ha permesso di tenere il ritmo sempre altissimo.

A tal proposito, qual è stato il momento o la partita che secondo te ha segnato una svolta nel vostro cammino? Alla lunga, quali fattori credi che abbiano fatto la differenza in vostro favore?

La partita più importante del campionato, quella in cui abbiamo davvero capito di poterlo vincere, è stata contro la Fezzanese. Loro erano ancora imbattuti, ma noi riuscimmo a vincere 2-0 facendo scattare la scintilla da cui poi è derivato tutto il resto. Ogni giorno che passavamo insieme ci permetteva di accrescere l'affiatamento del gruppo, rimanendo concentrati e uniti verso l'obiettivo finale.

Il Livorno ha conquistato la promozione in Serie C. Come hai vissuto, da calciatore degli Juniores, questo grande traguardo? In che modo, durante la stagione, hai interagito con la prima squadra?

La promozione in Serie C l'ho vissuta molto bene, a inizio stagione ho fatto qualche allenamento con la prima squadra e ho avuto anche l'opportunità di esordire in Coppa Italia contro il Grosseto. Ho trascorso un bel po' di tempo con i ragazzi della prima squadra, che mi hanno sempre fatto sentire uno di loro nonostante fossi il più giovane. Sono un gruppo fantastico e si meritano questo traguardo, con il quale hanno riportato il Livorno dove meritava.

Livorno è una piazza storica e non lo scopriamo certo oggi. Che cosa significa per te indossare la maglia amaranto? Come vivi le prospettive del club, indubbiamente ambiziose, per gli anni a venire?

La maglia amaranto rappresenta tutto per me, in questa squadra sono cresciuto e in questa città sono nato. Come dico sempre prima di essere un calciatore sono un tifoso del Livorno, fin da piccolo andavo in curva allo stadio e ogni volta che indosso quella maglia sento grande gioia e senso di responsabilità. Spero che il Livorno ambisca a traguardi sempre più importanti, come la Serie B, e di far parte del futuro di questa società.

Giulio Dispensieri

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