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    Allievi regionali Elite: i tabellini e le cronache complete

Primo round superato, e senza scossoni apparenti.

Sia il Tau capolista degli Allievi regionali d'elite sia lo Scandicci , che lo insegue a meno quattro, hanno vinto i big match che li vedevano protagonisti: 3-2 il finale della partita d'Altopascio, sconfitta la Cattolica Virtus la cui rimonta resta incompleta; 0-1 quello del Lapenta, dove contro l'Affrico decide Vezzosi.

Ci avviciniamo spediti allo scontro diretto del 30 marzo, scenario il Bartolozzi; per permettere a tutti gli appassionati di capire quale sia la situazione, e per accelerare una transizione digitale che nelle prossime settimane sarà sempre più percepibile, la redazione di Calciopiù ha deciso di offrire gratis, in via eccezionale, le informazioni complete dell'ultima giornata: ecco dunque di seguito i tabellini e le cronache delle otto partite, fruibili singolarmente anche consultando la giornata di campionato come siete soliti fare.

Buona lettura dalla redazione di Calciopiù : fateci sapere che pensate di quest'esperimento.


StemmaOltrera 4

StemmaFloria 4

OLTRERA: F. Baldini, Bertini, Di Lauro, Leotta, Sorbara, Borghini, Trapani, Polli, F. Bianchi, Di Donfrancesco, Gurabardi. A disp.: Faggioli, Martini, Matteoli, Cecchi, Tani, Cappagli, Celestre, Landi. All.: Mario Ansaldi.

FLORIA: Orsucci, Bombassei, Agnoloni, Morales Holguin, Lenzi, Vella, Fiorini, Sarti, Camara, Migliorini, Dei. A disp.: Cortigiani, Severi, Gashi, Aghemenlo, Misuraca, Locchi, Malaj. All.: Dimitri Alessi.

ARBITRO: Barsotti di Livorno

RETI: 11' Di Lauro, 35', 47' F. Bianchi, 55' Lenzi, 56' Di Donfrancesco, 67', 86' Fiorini, 75' Malaj.

Sagra del gol al Nuovo Marconcini di Pontedera. Il 4-4 lascia l'amaro in bocca all'Oltrera, che in vantaggio di tre reti pensava di aver messo la partita in cassaforte: onore alla Floria, che ci ha creduto fino alla fine e con caparbietà e merito è riuscita a raddrizzare le sorti complessive. Dopo un inizio equilibrato, l'Oltrera passa in vantaggio alla prima occasione. L'azione scaturisce da una gestione errata del possesso della Floria in fase d'impostazione: Di Donfrancesco recupera il pallone e, pur costretto a decentrarsi per la marcatura stretta, riesce a entrare in area e a servire al centro Di Lauro, che trafigge l'incolpevole Orsucci. La Floria non si scompone e gestisce la partita, ma soffre le ripartenze degli avversari. Dopo due tentativi falliti da Filippo Bianchi, sul quale Orsucci salva in corner, e da Di Donfrancesco, che in corsa calcia a lato, l'Oltrera raddoppia. Usciti bene da una mischia nella propria area di rigore, con uno scambio veloce Di Donfrancesco e Sorbara innescano una ripartenza: Filippo Bianchi riceve centralmente, entra in area e supera il portiere con un preciso diagonale. Sul risultato di 2-0 termina il primo tempo. A inizio ripresa l'Oltrera cala il tris: la mediana intercetta il pallone e verticalizza subito per Filippo Bianchi, che davanti al portiere non sbaglia. La Floria non si arrende e intensifica la pressione, alzando il proprio baricentro e chiudendo gli avversari nella loro metà campo. Con un tiro dalla distanza Sarti impegna Francesco Baldini che salva in corner. Dopo una serie di mischie in area senza alcun esito, la pressione della Floria viene premiata al 55'. Chiamato allo stacco da un angolo calciato a centro area, Lenzi svetta più alto di tutti ed accorcia le distanze sul 3-1. Sulla ripresa del gioco le reti di scarto tornano tre: Di Donfrancesco si libera al tiro e trova l'angolo giusto. A questo punto l'Oltrera sembra avere il controllo della partita, ma al 67' la Floria riprende vita realizzando il gol del 4-2: lanciato lungo nell'area avversaria, Fiorini controlla e trova il varco vincente. ora la Floria crede nell'impresa, s'impadronisce del centrocampo e gioca costantemente nella trequarti mettendo in apprensione la difesa locale. La partita si riapre definitivamente al 75', quando Malaj riceve il pallone in area e con un pregevole interno sinistro trova l'angolo più lontano realizzando il momentaneo 4-3. Ora l'Oltrera è in grande difficoltà, incapace di ripartire per innescare i propri attaccanti. La caparbietà della Floria viene premiata negli ultimi minuti, quando calamitando un cross lungo in area di testa Lenzi fa sponda per Fiorini, che da distanza ravvicinata realizza il 4-4. È grande, e comprensibile, l'esultanza; ora la Floria, raggiunto il pari, arretra il baricentro per difendere il risultato. Così si rivede in fase offensiva l'Oltrera, che nel recupero sfiora il clamoroso vantaggio con Martini che sugli sviluppi di un angolo devia di testa trovando però attento Orsucci che blocca a terra. È l'ultima emozione di una partita rocambolesca e avvincente: l'Oltrera esce dal campo con la delusione di non aver saputo gestire il vantaggio conseguito; al contrario la Floria esulta per la grande reazione e un punto importante in ottica salvezza. Calciatoripiù : il migliore in assoluto è Lenzi , presente in ogni parte del terreno di gioco, determinante in area avversaria, fa gol e offre assist. Decisivo anche Fiorini , autore di una doppietta. Ne segna una anche Filippo Bianchi, punto di riferimento dell'attacco dell'Oltrera.

StemmaCapezzano P. 1

StemmaSeravezza 1

CAPEZZANO P.: Pelliccia, Graziuso, Parigi, Neri, Satini, Chelini, Ouadjaout, Donati, Lucchesi, Milli, Ndiaye. A disp.: Biancardi, Dettori, Farina, Catalano, Trombella, Federighi, Della Bona, Di Sacco. All.: Marco Maffei.

SERAVEZZA: Deri, Diaconu, Masala, L. Bianchi, Manfredi, Rolla, Bertoneri, Pellegrini, Intaschi, Checchi, Storti. A disp.: Pianti, Bracci, Giannini, Luciani, Pedruzzi, Simonini, Casolare, Putignano, Fanti. All.: Pierfederico Trifoni.

ARBITRO: Masotti di Carrara

RETI: 31' Lucchesi, 72' Casolare.

Anche se legittimo, il rimpianto è giusto accennato: al Seravezza va benissimo l'1-1 maturato al Maggi-Matteucci. Gli va benissimo per due ragioni: è arrivato in rimonta; e porta a tiro la salvezza matematica, che all'arrivo di Trifoni sembrava utopia: per la certezza della terza élite di fila bastano quattro punti nelle sei partite ancora da disputare. Di qualcuno in più potrebbe aver bisogno il Capezzano, che domenica punta a tenere quantomeno invariato il vantaggio sull'Atletico Lucca: se verrà via imbattuto dall'Henderson vedrà vicinissimo l'obiettivo stagionale. Avrebbe potuto quasi accarezzarlo se avesse conservato intatto il vantaggio maturato nel primo tempo: lo aveva segnato Lucchesi, che aveva intercettato il corto retropassaggio di Casolare verso Manfredi, bruciato nel dribbling, e aveva chiuso l'assolo con la sesta rete in campionato. Era la mezz'ora, e fin lì il vantaggio il Capezzano lo aveva meritato: s'era già reso pericoloso Ndiaye, che di testa aveva bollato Deri sugli sviluppi d'un calcio d'angolo. Dall'1-0 in poi
la partita cambia; cambia perché il Seravezza s'accende già alla fine del primo tempo (sporco il tiro di Lorenzo Bianchi dall'interno dell'area di rigore), e nella ripresa comincia a spingere alla ricerca del pari. Certo, la partita si sarebbe fatta irrecuperabile se Donati avesse sfruttato lo scarico di Ndiaye sceso sulla corsia laterale, e avesse mirato all'angolo anziché calciare centrale favorendo la parata di Deri; ma per la reazione di perdere il Seravezza non avrebbe meritato. Dunque è più che legittimo l'1-1 che si configura a una ventina di minuti dalla fine: lo segna Casolare, che risolvendo un mischione generato dal rasoterra di Bertoneri riscatta l'incertezza in occasione dello svantaggio. Ora il Capezzano trema, ma il dio del calcio e il solito Pelliccia lo salvano in tre circostanze: il primo tocca sul palo il tiro di Pellegrini, che aveva cercato la porta da fuori area; il secondo s'esalta su Pedruzzi e Intaschi, che avrebbero potuto portare il Seravezza a due punti dalla salvezza matematica. Non che sia un gran problema: c'è solo da avere pazienza; lo stesso dovrà fare Trifoni per vedere la statua che gli erigeranno in mezzo alla piazza: è il minimo per un'impresa di questo livello.
Calciatoripiù: Milli, Lucchesi (Capezzano), Bertoneri (Seravezza).

esseti

StemmaSporting Cecina 0

StemmaVenturina 3

SPORTING CECINA: Bendinelli, Ricciardi, Manetti, Paladini, Sola, Sala, Lega, Cerri, Tarrini, Dragone, Monaco. A disp.: Bertoli, D'Angelo, Brontolone, Frassinelli, E. Dardar, Y. Dardar, Zazzeri. All.: Alessandro Magrì.

VENTURINA: Tanganelli, Camerini, Turtur, De Simone, Lorenzi, Nardi, Bicocchi, Massini, Sottile, Bicocchi Pichi, Ontani. A disp.: Pensa, Zenobi, Paolini, Iacometti, D'Avino, Belus, Bardocci, Musli. All.: Fabio Bucciantini.

ARBITRO: D'Agnese di Pontedera

RETI: 15', 44' Bicocchi Pichi, 28' Massini.

Aggancio con sogno in allegato. Per il Venturina la vittoria nel derby, vendicata la dolorosa sconfitta dell'andata, è molto più d'un motivo enorme di soddisfazione: lo 0-3 finale rende concrete le possibilità d'accedere alla coppa; battuto, lo Sporting Cecina si fa agguantare in classifica, dove peraltro subisce il sorpasso dell'Aquila Montevarchi. Sarebbe stato forse rintuzzato se in avvio D'Agnese avesse convalidato la rete di Dragone (sarebbe stata la sesta in campionato), sulla cui posizione si potrebbe stare a dibattere per tutta la settimana: il fischio a punire il fuorigioco nega allo Sporting Cecina il possibile vantaggio. È un episodio che pesa: perché sulla ripresa del gioco Sala, che l'azione precedente l'aveva creata calciando verso l'area di rigore avversaria una punizione dalla mediana, perde il pallone sulla pressione di Bicocchi Pichi, feroce nel contrasto e gelido nel confronto con Bendinelli, battuto per lo 0-1 al quarto d'ora. Con la sorte lo Sporting Cecina continua ad acquisire crediti, che chissà quando potrà riscuotere: si spezza sulla faccia esterna del palo il tiro di Monaco, che da sinistra era riuscito a violare l'area tanto da incrociare lo sguardo di Tanganelli. Di nuovo, l'episodio pesa: il calcio di rinvio che segue favorisce l'accelerazione di Camerini, il cui strappo sulla destra si chiude con lo scarico a rimorchio verso il limite dell'area; è un invito irrinunciabile per Massini, al contrario di Monaco favorito dal tocco sul palo: dopo il rimbalzo, il diagonale si spegne in porta. Lo 0-2 pone fine alla partita come fin lì s'era svolta: il Venturina approfitta delle difficoltà dello Sporting Cecina, continua ad attaccare e alla fine del primo tempo segna di nuovo con Bicocchi Pichi, in rete di testa sul traversone di Sottile allargatosi a destra sull'invito di Camerini. Già alla pausa si capisce che la partita è andata, sensazione non smentita neppure dalla buona reazione dello Sporting Cecina in avvio di ripresa: Tanganelli, che dopo le incertezze (rarissime, stagione stratosferica) dell'andata con quest'avversario ha un conto aperto, ci tiene a mantenere la porta inviolata, e s'oppone reattivo sia a Lega sia a Paladini. Più pericoloso è, di nuovo, il Venturina, che sfiora la quarta rete con Bicocchi Pichi (a lato di pochissimo il pallonetto su Bendinelli in uscita), con Massini e nel finale con Belus e Bardocci: entrambi, entrati benissimo dalla panchina, calciano a lato sul doppio invito di Musli. È il segno chiaro che dal raddoppio in poi la partita ha avuto un padrone certo, che in aggiunta al risultato prestigioso si fregia dei migliori settanta minuti di tutto l'anno: contano il doppio, o forse il triplo, considerati valore e posizione dell'avversario. Calciatorepiù : da regista Nardi gioca una partita clamorosa, indirizzata dalla doppietta di Bicocchi Pichi (Venturina) che in classifica marcatori vede il proprio nome abbinato al numero tredici; è un risultato eccezionale per tutti, stratosferico per chi centravanti non è.

esseti

StemmaForte Dei Marmi 0

StemmaAtletico Lucca 2

FORTE DEI MARMI: Vignali, Aliboni, Gatti, Marchetti, Bobbio, Privitera, Benetti, Cerù, J. Guidi, Di Sacco, Beltrano. A disp.: Baldi, Cecchini, Isolani, Magazzini, Sermattei, Angeli, Launari, Memia, A. Franchini. All.: Roberto Franchini.

ATLETICO LUCCA: Carassiti, G. Sarti, Bonaventura, Del Greco, Bonelli, Picariello, Sica, Nannizzi, Dhana, Petretti, Raglianti. A disp.: Pirrera, Lazzareschi, Andrea Tognetti, Clerici, F. Baroni, T. Baroni, Alberto Tognetti, Lekhal, Vannucci. All.: Fabio Betti.

ARBITRO: Savoca Corona di Viareggio

RETI: 20' Nannizzi, 70' Petretti.

Da qui a maggio Roberto Franchini, cui la dirigenza ha affidato la panchina dopo la fine del rapporto con Luca Mosti, avrà un compito solo, delicatissimo: dovrà tenere unita la squadra, esigenza assoluta in vista della ricostruzione complessiva; la prossima sarà infatti una stagione delicatissima per il Forte dei Marmi, che la quattordicesima sconfitta stagionale costringe alla retrocessione anticipata. Era un destino scontato dopo la penalizzazione, che ha condizionato un campionato partito con ben altri auspici: sembra passato un paio di vite dall'1-1 col Tau all'esordio. Sembra passato un paio di vite, e forse passato lo è davvero: la giustizia sportiva, che ha privato la squadra di tredici punti per una vicenda avvenuta l'anno scorso, in questa storia ha un peso rilevante. È diffuso l'auspicio di poter rivedere il Forte dei Marmi nell'élite il più rapidamente possibile: le ultime sei giornate saranno un commiato doloroso. Nelle ultime tre righe della classifica l'Atletico Lucca spera di non fargli compagnia; e, dopo tanto penare, il quinto successo stagionale (s'interrompe un digiuno che durava dal 1° dicembre) prova a riaprire la corsa salvezza, e a impensierire il Capezzano prossimo avversario. Il divario resta abbondante, dieci punti: Betti s'augura che domenica all'ora di pranzo si siano ridotti a sette, da sbriciolare nelle cinque partite che seguiranno. È un'impresa ai limiti della fattibilità, ma provarci resta comunque doveroso: riuscirci sarà un po' più facile se l'Atletico Lucca replicherà l'approccio che ha segnato la trasferta in Versilia, sbloccata a metà primo tempo da Nannizzi con un mancino sotto la traversa dopo l'azione solitaria di Sica.
In partita fino a quel momento, sullo 0-1 il Forte dei Marmi si spegne: soltanto Vignali, prezioso, evita la capitolazione anticipata opponendosi a Dhana che a ridosso della pausa conduce bene e conclude male un contropiede; per il raddoppio occorre dunque attendere la ripresa e il pallonetto di Petretti, a segno con una volée morbida. È l'ultima mandata a blindare una partita in bilico soltanto finché il punteggio è stato in equilibrio: una volta in svantaggio, il Forte dei Marmi ha piegato la testa quasi rassegnato alla condanna. Biasimarlo è impossibile: non è (solo) colpa sua se si trova inchiodato laggiù in fondo, ultimo staccato, ormai certo di chiudere tra le ultime tre.

esseti

StemmaLastrigiana 3

StemmaSestese 1

LASTRIGIANA: N. Pepe, Desideri, Semeraro, Caparrini, Manescalchi, Gomma, Margheri, Pieragnoli, Burroni, Gracci, Grazzini. A disp.: Gibbino, Cappiardi, B. Aldighieri, Belli, Lika, Dainelli, Sollazzi. All. Giovanni Mollica - Niccolò Rosamilia.

SESTESE: Xillo, Osmenaj, Napolitano, Cesarano, Bartolomei, Marzano, A. Ferro, Bonezzi, Gusciglio, Ruggiero, Biscardi. A disp.: Tabani, Dervishi, Musa, Pellegrini, Ceccherini, Notari, Bagalà, Pucci. All.: Marco Ferro.

ARBITRO: Bracciali di Arezzo

RETI: 32' Bartolomei, 43' rig., 58' Burroni, 86' Dainelli.

NOTE: espulso Osmenaj (75').

La media è impressionante. Nelle sei partite in cui ha guidato la Lastrigiana la coppia Mollica-Rosamilia ha conquistato tredici punti: nello stesso periodo meglio hanno fatto solo Tau (diciotto) e Scandicci (quindici); uguale solo il Venturina. Si capisce facilmente perché la salvezza, per la quale un mese e mezzo fa s'ipotizzava una battaglia infinita, ormai è quasi raggiunta: la matematica dice che servono ancora cinque punti; difficilmente però l'Atletico Lucca riuscirà a vincere sempre da qui alla fine. È dunque con animo leggero che la Lastrigiana s'affaccia all'ultimo bimestre, nel quale si fregia d'un successo prestigioso: alla Guardiana cade infatti la Sestese, cade nonostante il vantaggio iniziale; lo segna Bartolomei, che raccoglie la respinta centrale di Niccolò Pepe sulla terza punizione calciata da Napolitano dal limite dell'area (sulla barriera la prima, ben parata la seconda) e di testa spinge il pallone in porta. Per reagire la Lastrigiana ha bisogno che il primo tempo s'avvicini alla fine; poi pareggia con un'azione di rimessa, che vede Grazzini nascondere il pallone a Marzano in ritardo nel contrasto dove i falli pesano di più: Bracciali fischia un rigore inevitabile, che incrociando il destro Burroni converte nell'1-1. La parata di Xillo sul tiro di Gracci dalla distanza è l'antipasto della rimonta, per la quale è sufficiente attendere l'avvio della ripresa: dopo averci provato con un colpo di testa di Pieragnoli sul traversone di Manescalchi (pallone a lato), la Lastrigiana si porta in vantaggio con la seconda rete di Burroni, decisivo stavolta col mancino sul traversone di Semeraro leggermente deviato. Costretta a rimediare una partita che fino al pari sembrava agevolmente controllare, nei minuti che seguono la Sestese costruisce due occasioni pulite per il pari: non le sfruttano né Gusciglio, murato dentro l'area, né soprattutto Pellegrini, che da vicinissimo calcia alto il pallone calamitato sottoporta dopo la parata di Niccolò Pepe su Ruggiero, al tiro da posizione defilata. A complicazione s'aggiunge complicazione nel momento in cui Osmenaj protesta con Bracciali e si fa espellere: a certi livelli l'inferiorità numerica è una condanna, assioma ribadito da Dainelli che chiude lo sprint in profondità incrociando in porta il destro del 3-1. La Lastrigiana (che meraviglia le maglie con la numerazione regolare: d'un tratto capire il mondo sembra più facile) esulta: la retrocessione dell'anno scorso ormai è quasi riscattata. Calciatoripiù : la doppietta di Burroni ribalta la partita e consegna alla Lastrigiana il vantaggio che la prova di Gomma in difesa e di Margheri in mediana rendono inscalfibile.

esseti

StemmaTau Altopascio 3

StemmaCattolica Virtus 2

TAU ALTOPASCIO: Piagentini, Vaselli (78' Giovannini), Rotolo, Colzi (53' Matteucci), Ficcanterri, Frediani, Mei (78' Nesti), Del Gronchio, Borracchini (78' Materassi), Vannacci (53' Casini), Mocanu. A disp.: Zipoli, Serafini, Soldati, Giuntoli. All.: Federico Gandini.

CATTOLICA VIRTUS: Pinzani, Giaquinto, Arcadipane, Paganelli (58' Agnorelli), Frangini (78' M. Lazzerini), Pecori, Bindi, Sciulli, Pinheiro Ferraz (73' Andres), Lazzeretti (47' Selvi), Bonanni (62' Mori). A disp.: Bracci, T. Innocenti, Vaggi, Randelli. All.: Francesco Vallini.

ARBITRO: Veracini di Pontedera

RETI: 3', 65' Mei, 47' Vannacci, 67' Agnorelli, 80' Mori rig.

NOTE: espulso Vallini (80'). Ammoniti Vaselli, Ficcanterri, Bindi, Mori e Giaquinto. Angoli: 7-7. Recupero: 2'+7'. Spettatori: 120 mal contati.

Bisogna far riscrivere i libri di magia. Per secoli il mondo ha letto che per rompere una maledizione non basta un incantesimo più forte: serve lo spirito giusto. Più giusto di quello del secondo tempo la Cattolica Virtus (d'ora in poi Cattolica: la carta costa) non poteva averlo, però la maledizione resta intatta: niente punti ad Altopascio; e niente punti nei big match. Vince il Tau, vince 3-2 anche se rischia troppo dopo il (contestato) vantaggio a freddo e l'allungo a inizio ripresa. Nel finale si percepivano solidi i timori e le speranze del pubblico in tribuna: se la partita fosse durata dieci minuti in più, la Cattolica avrebbe pareggiato. Sarebbe stato l'epilogo d'una rimonta a metà tra la storia e l'epica, resa obbligatoria (la rimonta, non la storia né tantomeno l'epica) da un avvio scioccante: il Tau passa in vantaggio al primo tentativo, sull'angolo (lo aveva conquistato Del Gronchio, contenuto da Arcadipane) crossato a rientrare dal mancino di Vannacci e allontanato di pugno da Pinzani verso il limite sinistro dell'area di rigore; qui il pallone lo raccoglie Colzi, il cui diagonale sferrato col mancino diventa un assist per la deviazione vincente di Mei libero sottoporta. Seguono tre secondi d'incertezza: perché, anziché stendere il braccio verso la mediana o in alternativa tirarlo su, Veracini indica un calciatore della Cattolica a centro area (Paganelli? nel caos non è il dettaglio principale su cui concentrarsi); lo indica perché, si capisce quando al silenzio segue l'esultanza, ritiene che la sua posizione abbia reso la rete regolare. I dubbi restano enormi, chi era in linea (affidabilissimo, ma di fede dichiarata) giura che la difesa era salita bene: dalla trequarti non si può avere niente più che una sensazione, e quindi registrare che nonostante una sospetta infrazione il Tau passa in vantaggio. Per la Cattolica la partita rischia di mettersi malissimo: malissimo perché deve rimontare contro una squadra che concede poco (fin qui, al netto delle cinque subite al Lapenta in una partita sbagliata una vita fa, appena tredici reti: alla fine saranno diventate quindici, venti totali); malissimo perché Pinheiro Ferraz e Bonanni finiscono nell'abbraccio rude di Ficcanterri e di Frediani; malissimo perché Lazzeretti galleggia ai margini della partita, e non riesce né ad alimentare le azioni d'attacco
né a dar mano al centrocampo, che nel primo quarto d'ora perde ogni singolo duello. S'esalta dunque il Tau, s'esalta tanto da portarsi vicinissimo alla rete del raddoppio: in teoria Borracchini la segnerebbe, ma Veracini decide che sulla combinazione tra Mei e Vannacci è scattato troppo presto; e non convalida il pallonetto altrimenti vincente (12'). Si resta dunque 1-0, e ci si resta anche sul traversone di Rotolo che sugli sviluppi d'una rimessa laterale sfonda a sinistra e col mancino crossa teso sul secondo palo: in acrobazia Mocanu non ci arriva per una spanna scarsa. Il sussulto desta la Cattolica Virtus, che al quarto d'ora d'improvviso sfiora il pareggio: il Tau si salva solo perché Piagentini, nonostante il mezzo passo avanti, riesce a toccare sulla traversa il tiro di Sciulli servito ai venticinque metri dal passo di danza di Bonanni. È l'avvio d'una partita diversa, nella quale la Cattolica finalmente respira e imbastisce almeno quattro occasioni, crescente il grado di pericolosità. Si comincia con la punizione che Paganelli (fallo di Rotolo) conquista a un passo dal vertice destro dell'area di rigore: da qui il mancino di Arcadipane cerca la porta, protetta da Piagentini che blocca l'esecuzione potente ma centrale (29'). La Cattolica ci riprova dieci minuti più tardi, sulla combinazione tra Bindi e Giaquinto che sceso sul fondo appoggia a centro area un pallone delizioso: lo spreca Lazzeretti, che anziché girare sul secondo palo calcia verso il primo, e lo manca. Da un quarto d'ora sulle fasce il Tau soffre: soffre perché viaggiano Giaquinto a destra e Arcadipane a sinistra. Sono loro due a confezionare la terza occasione per il pari, col traversone del primo dalla trequarti e il mancino del secondo sulla respinta della difesa al limite dell'area: ampio il diagonale (43'). Ad Arcadipane non va bene neppure nell'ultimo dei due minuti di recupero: gli esce alto il mancino in corsa, l'ultimo verso di un racconto che lui stesso aveva ispirato sprintando sull'imbucata di Sciulli dopo il contrasto vinto con Del Gronchio, e che aveva visto Piagentini opporsi col corpo al tocco sottoporta di Pinheiro Ferraz. Messe in fila quattro occasioni nitide, può esser lecito pensare che il Tau abbia cominciato a soffrire ben prima di metà ripresa: lecito, e sbagliato. Se ci si districa tra gli appunti che riepilogano il primo tempo ci s'accorge infatti che il Tau giganteggia soprattutto in mediana: Colzi verticalizza con la solita personalità; Del Gronchio interpreta alla perfezione il ruolo inconsueto di mezzala destra nel quale lo propone Gandini; e Mei è il solito Mei, superlativo. Gira forte anche l'attacco, che in ogni possesso dà l'impressione di poter far male a una difesa schierata altissima anche se non velocissima. L'impressione la conferma l'azione che avvia la ripresa mentre sembra già chiuderla: lanciato da Del Gronchio che s'era fatto re della trequarti sinistra, Borracchini affonda in area di rigore e scarica per Mocanu, il cui diagonale lento verso il secondo palo Vannacci trasforma nel 2-0 accompagnando il pallone in porta con un destro facile facile. La maledizione che grava sulla Cattolica ad Altopascio e nei big match sembra colpire ancora; Vallini prova a ribellarsi col primo di tre cambi azzeccati, quello con cui sostituisce l'evanescente Lazzeretti con Selvi subito protagonista di un'accelerazione a sinistra: per fermarla Ficcanterri si vede costretto a spendere l'ammonizione, e a concedere una punizione sul lato corto dell'area di rigore. Di lì col destro Sciulli calcia direttamente in porta, alla ricerca del primo palo: è attento Piagentini, che devia in angolo prima della possibile deviazione beffarda di Pinheiro Ferraz. Alla pressione della Cattolica il Tau replica accentuando lo sviluppo in verticale: senza la scivolata di Pecori, sontuoso nella chiusura su Borracchini, il lancio di Vannacci che col compasso aveva coperto quaranta metri in un baleno avrebbe avviato un'azione ben più che pericolosa (51'). Il tris il Tau lo sfiora anche tre minuti più tardi, sul triangolo tra Borracchini occasionalmente dirottato in posizione d'ala destra e Casini che appena entrato (fuori Vannacci; dentro anche Matteucci per Colzi) bolla Pinzani comunque strepitoso nell'opposizione d'istinto da cinque metri scarsi. È un'opportunità che fa pari con quella che la Cattolica aveva mancato due minuti prima: dialogando con Bonanni sull'invito d'Arcadipane, da sinistra l'aveva alimentata il solito Selvi con un'altra accelerazione furiosa chiusa con un traversone rasoterra verso il lato corto dell'area di porta; qui aveva ben tagliato Pinheiro Ferraz, che altrettanto bene s'era liberato di Ficcanterri ma completata la rotazione fino a vedere la porta frontale aveva azzardato troppo, e col destro aveva mancato l'incrocio lontano. La Cattolica ci crede, Vallini la invita ad aumentare la spinta con altri due cambi che si riveleranno azzeccatissimi: per Paganelli e Bonanni entrano, e sarà rete per entrambi, Agnorelli e Mori. Sembra la ricetta per l'avvio della rimonta; e invece improvvisamente il Tau sfrutta gli spazi a disposizione (troppi, ma ovvi) per chiudere la partita, almeno all'apparenza: è fuori tempo e fuori luogo la scivolata di Frangini su Borracchini, che sul triangolo con Casini aveva violato l'area da destra; inevitabile il rigore che in due tempi il destro di Mei converte nel 3-0 dopo la prima parata di Pinzani. D'un tratto la partita assume la forma d'uno di quegli spettacoli sperimentali, nei quali il sipario cala d'un tratto e non si capisce se si debba applaudire e andarsene o restare a vedere che succede; con un po' d'esperienza si sa qual è l'unico modo per celare l'imbarazzo: fingere che sia tutto normale, e non muoversi; nel peggiore dei casi, si dirà che ci si stava interrogando sul senso del finale. Qua al finale c'è ancora molto, perché in cento secondi un'azione stratosferica riduce a due le reti di scarto: il doppio triangolo con Arcadipane sugli sviluppi d'una rimessa laterale consente a Mori di verticalizzare dalla trequarti sinistra per Selvi, che scansa Vaselli sulla linea che perimetra l'area di rigore e dal fondo crossa rasoterra verso il primo palo; la diagonale di Frediani fa rimbalzare il pallone nella zona da cui era venuto, preda di Sciulli che sprinta e rimette in mezzo col mancino: con lo stesso piede calcia Agnorelli che, incomprensibilmente non marcato al limite dell'area di porta, in acrobazia segna il 3-1. Alla fine manca per intero la seconda metà della ripresa, con l'aggiunta d'un recupero che si preannuncia cospicuo (previsione facile; Veracini lo quantificherà in sei minuti, poi diventati sette): la Cattolica punta a riaprire la partita, e quasi ci riesce subito col colpo di testa di Pecori che sull'angolo d'Arcadipane dalla bandiera destra chiama Piagentini al tuffo plastico. Gandini non si fida, e prova a blindare le due reti di vantaggio: si spiegano in questo senso gli ingressi di Materassi e Nesti per Borracchini e Mei, sempre una costante il 4-3-1-2 (davanti a far coppia con Mocanu ora c'è Casini) nel quale Giovannini rileva Vaselli già gravato dall'ammonizione. Di far fallo lì può esserci bisogno: a sinistra la Cattolica spinge. L'annotazione dei cambi (interviene anche Vallini: dentro Andres e Manuel Lazzerini per Pinheiro Ferraz e Frangini) resta però sospesa a metà: sul calcio d'angolo che Piagentini quasi sorpreso era stato costretto a concedere ad Agnorelli, al tiro di controbalzo, Veracini ritiene che sia fuori sagoma il braccio di Rotolo, che tentava d'addomesticare il pallone fatto spiovere sul secondo palo; segue dunque il secondo rigore di giornata, che impeccabile Mori converte nel 3-2 col classico interno destro rasoterra aperto accanto al palo. Il Tau trema, si fa concreto il rischio di dilapidare tre reti di vantaggio e regalare due punti allo Scandicci; ma la difesa regge: nel lungo quarto d'ora che accompagna alla sirena si registra soltanto la seconda ammonizione per Vallini, che Veracini sanziona per una protesta troppo plateale. Dunque la Cattolica esce sconfitta; ma, come all'andata, ribadisce che è bugiardissima una classifica che l'ha esclusa dalla lotta al titolo già a San Silvestro. D'altra parte è impossibile fare meglio se alla matematica (troppi i punti persi a Soffiano contro squadre più che alla portata) s'associa la magia: non c'è mancato tanto, ma la maledizione resta intatta.
Calciatoripiù : la doppietta di Mei (e pazienza per il rigore sbagliato: segna sulla respinta), le geometrie di Colzi e Del Gronchio e la fisicità di Borracchini , devastante anche quando non segna, indirizzano la partita dalle parti del Tau, che nel primo tempo solo Giaquinto e Arcadipane riescono a contenere; c'è bisogno dell'ingresso
di
Selvi, Mori e Agnorelli (chissà come mai nessuno dei tre giocava dall'inizio) per avviare la rimonta, che la Cattolica Virtus si rammarica che rimanga un sogno spezzato.

Samuele Tofani

StemmaAffrico 0

StemmaScandicci 1

AFFRICO: Cosi, Bonfanti (57' La Greca), Agosti, Iania (81' Torracchi), Degl'Innocenti, Nutini (71' Silvestri), Gugliano, Borgheresi (59' Piccioli), Nunziati (90' Russo), Vaggioli, Ala. A disp.: Prelashi, D'Onofrio. All.: Alessandro Sozzi.

SCANDICCI: Hancu, Morosi, Carone, Ducci, Andreucci, Villoresi, Mascalchi (61' D. Sarti), Bucciardini (75' Unicori), Vezzosi (63' Santini), A. Pepe (85' Martinelli), Barattucci (68' Tellini). A disp.: Caracci, Bendoni, Montini, Buzzanga. All.: Lorenzo Bernocchi.

ARBITRO: Pezzatini di Firenze

RETE: 46' pt Vezzosi.

NOTE: espulso Vaggioli (88').

Vezzosi decide uno dei due big match: lo Scandicci espugna il Lapenta battendo l'Affrico per 0-1 e resta in scia del Tau, vittorioso contro la Cattolica Virtus. Nel primo tempo le due squadre si studiano senza affondare il colpo, e la partita scorre sui binari dell'equilibrio. Dopo i primi squilli di Alberto Pepe da una parte, che con una bella girata manca di poco lo specchio della porta, e di Iania dall'altra, il cui colpo di testa viene deviato in angolo da un pregevole intervento di Carone, a causa di varie imprecisioni in fase d'impostazione sia lo Scandicci sia l'Affrico fanno fatica ad arrivare nei pressi dell'area avversaria; e il ritmo si fa lento e frammentato. Nel recupero però, quando la prima metà sembrava ormai destinata a finire a reti inviolate, arriva l'episodio che cambia tutto: Mascalchi calcia a centro area un angolo, sul quale Cosi esce ma manca l'intervento; un rimpallo favorisce Vezzosi, che con un destro violento infila la porta sguarnita e consegna il vantaggio allo Scandicci. Si va dunque al riposo sullo 0-1. Nella ripresa la partita cambia volto, le due squadre si aprono e a giovarne è lo spettacolo. A ripartire meglio è lo Scandicci, che sull'onda dell'entusiasmo sfiora il raddoppio dopo appena cinque minuti: con un'azione personale Carone semina il panico sulla sinistra e dopo aver saltato due avversari conclude, trovando la risposta reattiva di Cosi; sulla respinta si avventa Barattucci, ma Bonfanti s'immola con una chiusura provvidenziale. Tre minuti più tardi sugli sviluppi di un angolo lo Scandicci si rende nuovamente pericoloso: il cross di Mascalchi attraversa tutta l'area e arriva a Carone, la cui conclusione stavolta si stampa sull'incrocio dei pali. Il doppio pericolo scampato scuote l'Affrico, che si riversa in avanti alla ricerca del pari e ci va vicinissimo al 67': è splendida l'azione corale che porta Ala, servito in area dal bel filtrante di Vaggioli, a fare da sponda per Piccioli, il cui destro da ottima posizione si spegne sul fondo. Dieci più tardi Agosti su punizione pesca ancora in area Piccioli, ma Hancu esce a valanga e gli copre lo specchio. Negli ultimi minuti la tensione si fa palpabile, e all'88' un contrasto nell'area dello Scandicci (rigore?) con protagonista Degl'Innocenti scatena le proteste locali, che culminano con l'espulsione diretta di Vaggioli. Nonostante l'inferiorità numerica l'Affrico tenta disperatamente un ultimo assalto, ma lo Scandicci si difende con ordine e riescono a blindare il risultato, portando a casa tre punti fondamentali per tenere aperta la corsa al vertice. Calciatoripiù: Agosti è preciso e ordinato dietro, Ala lotta su ogni pallone, Degl'Innocenti è il migliore dell'Affrico; Hancu si conferma sempre attento negli interventi e nelle uscite; Carone , fondamentale in entrambe le fasi, sfiora più volte la gioia personale; Vezzosi regala la vittoria allo Scandicci.

Matteo Gemignani

StemmaCsl Prato Social 2

StemmaAquila Montevarchi 5

CSL PRATO SOCIAL: Voshtina, Pareti, Amantea, Cuzzavaglio, Mazzotta, Hasko, Mema, Rrapaj, Bracco, Di Sessa, Mazzola. A disp.: Ciolfi, Verrengia, Ballerini, Daka, Bellandi, Vito, A. Gori, G. Gori. All.: Francesco Galeotti.

AQUILA MONTEVARCHI: Lapi, Vallasi, Ciaperoni, Marchini, Mariniello, Degli Innocenti, Manenti, Galeota, Ajighevi, L. Simoni, Botticelli. A disp.: Marchetti, M. Simoni, Lamaj, Bartolini. All.: Francesco Peri.

ARBITRO: Morbidelli di Pistoia

RETI: 19' Degli Innocenti, 23' Bracco, 28' Mariniello, 36' Ajighevi, 43' Manenti, 76' Bartolini, 89' Rrapaj.

Anche se i problemi sembrano non finire mai (quattro appena i calciatori in panchina con Peri), anche se alla fine manca ancora molto, è impossibile non inserire l'Aquila Montevarchi nell'elenco delle squadre che battagliano per una posizione in coppa: sarebbe assurdo escluderla nel momento in cui il 2-5 sul Csl Prato Social Club ormai rassegnato a retrocedere vale il sorpasso sullo Sporting Cecina, e dunque la quinta posizione. La porta in dote una prova intensa, necessaria per chi vuole uscire indenne dalla classica trappolona: al Vittorio Rossi lo Scandicci ha lasciato due punti di cui ancora oggi sente il peso. Il Montevarchi invece strappa il successo pieno, piegando a proprio vantaggio il punteggio poco oltre il quarto d'ora sull'angolo che Marchini crossa sul secondo palo: all'altro capo della traiettoria c'è Degli Innocenti, che controlla e calcia il pallone sotto la traversa. Non può opporsi Voshtina, chiamato a indossare i guanti in emergenza: Brighetti è indisponibile, e nel riscaldamento si ferma anche Ciolfi; Galeotti dunque è costretto a giocare con una mezzala come portiere. Oltre ai problemi già noti dunque il Csl è costretto ad affrontarne anche di nuovi, difficoltà che però non gli impedisce di pareggiare nel giro di quattro minuti: segna Bracco, che pescato ai venticinque metri addomestica il pallone col petto e in girata lo spedisce sotto l'incrocio lontano. Luccicano quindi le speranze del Csl, subito frantumate da un altro calcio d'angolo di Marchini: stavolta sul secondo palo c'è Mariniello, che col destro al volo riporta avanti il Montevarchi. L'1-2 spezza definitivamente un equilibrio fragilissimo: Ajighevi, che sostituisce Pacifico al centro dell'attacco, calamita il retropassaggio corto d'Amantea e anticipa Voshtina per l'1-3 (36'); Manenti sgraffigna il pallone a Pareti, e una volta violata l'area da sinistra battezza il primo palo con un destro felicissimo (43'). Si va dunque alla pausa sull'1-4, scarto che avrebbe potuto essere addirittura maggiore se sull'ultimo angolo del primo tempo, di nuovo Marchini alla battuta, di testa Ajighevi avesse mirato una dozzina di centimetri più in basso: il pallone sbatte in pieno sulla traversa, in prossimità dell'incrocio. Resta un dispiacere platonico:
nella ripresa il Montevarchi controlla la partita, e a un quarto d'ora dalla fine allunga con Bartolini, che al secondo tentativo (il primo, col mancino, era rimbalzato sui guanti di Voshtina) schianta il pallone tra il primo palo e la traversa. Sull'1-5 il Csl ha comunque il merito d'imbastire tre occasioni da rete: Vito fallisce le prime due (parata la volée, a lato il colpo di testa sugli sviluppi d'una punizione da destra), Rrapaj capitalizza la terza catturando il corto rinvio di Lapi e armando il mancino per centrare la porta da una trentina di metri. Pregevolissima per esecuzione, la rete comunque non incide sul senso complessivo della partita: vince il Montevarchi, che nel finale sfiora la sesta rete con l'acrobazia di Lamaj su un traversone di Bartolini da destra (pallone di poco a lato); vince e dopo un inverno faticoso si candida di prepotenza a un posto buono per la coppa.
Calciatorepiù : non è facile sostituire Pacifico al centro dell'attacco; Ajighevi (Aquila Montevarchi) ci riesce, e corona con la rete una prova di grande abnegazione.

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