Juniores Elite Floriagafir, intervista al capitano Diego Manetti
In due stagioni altrettanti campionati vinti, dapprima quello provinciale e poi al primo colpo quello regionale. Ma negli Juniores élite la Floriagafir non è salita per fare da comparsa e, in realtà, neanche per sudarsi fino all'ultimo la salvezza. Al contrario la squadra di Marco Bertuccio, a cinque giornate dal termine, è in piena corsa per il Torneo Regionale. Ne abbiamo parlato con il capitano della Floriagafir Diego Manetti:
Sabato avete battuto nettamente il Maliseti Seano, superandolo al settimo posto: che cosa vi ha lasciato questo risultato sul piano psicologico? Quanto è stato importante ritrovare una vittoria che mancava da tre giornate?
Questa vittoria ci ha permesso di acquisire consapevolezza, oltre a dimostrare che meritiamo davvero di lottare per qualcosa di più in questo finale di stagione. Venivano da due sconfitte negli ultimi minuti, sabato invece abbiamo messo le cose in chiaro fin da subito. È stato un risultato vitale, che ci lancia verso quello che a inizio anno sembrava un sogno.
Con questi tre punti vi avvicinate al quinto posto. Vi rimangono da affrontare tre squadre in lotta per non retrocedere, oltre al San Giuliano e alla Sestese all'ultima giornata: credete ancora nella possibilità di qualificarvi per il Torneo Regionale?
Il calendario lo conosciamo ed è alla nostra portata, possiamo raccogliere tanti punti che ci permetterebbero di conquistare il quinto posto. Noi ci crediamo, anzi voglio lanciare un appello a Sporting Cecina e Fratres Perignano dicendo che per il Torneo Regionale ci siamo anche noi. All'ultima giornata affronteremo la Sestese, ma non ho paura perché so che in casa possiamo fare miracoli.
La Floriagafir ha vinto due campionati consecutivi, quello provinciale e poi al primo colpo quello regionale. Qual è stato secondo te il segreto di questa straordinaria doppietta e come vi siete approcciati all'arduo compito di raccogliere un'eredità così importante in una categoria difficile come l'élite?
I ragazzi prima di noi hanno fatto un lavoro strepitoso, erano un gruppo unito che giocava insieme da tantissimi anni. Noi in questa stagione non volevamo deluderli e non l'abbiamo fatto, tutt'altro: siamo partiti con l'obiettivo della salvezza e ci siamo ritrovati a lottare per un traguardo ambizioso ma che secondo me è alla nostra portata.
Sei il capitano e uno dei calciatori più esperti della rosa: che cosa significa per te indossare la fascia e in che modo credi di aver dato il tuo contributo alla causa? Come ti relazioni con i tuoi compagni, specialmente quelli più giovani, tanto in campo quanto nelle dinamiche di spogliatoio?
Non mi reputo un capitano esperto come altri in questo campionato, infatti provengo da due anni di provinciale e quest'anno sto imparando tantissimo. Ho commesso degli errori, ma li ho assimilati e utilizzati per migliorare. Quando perdiamo mi sento il primo responsabile mentre quando vinciamo non mi piace prendermi i meriti, preferisco condividerli con tutta la squadra. Ho sempre cercato di trasmettere la giusta grinta ai miei compagni e penso di esserci riuscito.
A cinque giornate dalla fine non si può fare un bilancio definitivo, ma ripensando al vostro percorso c'è qualcosa che vorresti cambiare o magari una partita che ti piacerebbe rigiocare? In vista della prossima stagione, quali sono gli aspetti in cui questa squadra deve e può migliorare?
Questo campionato è stato difficile da decifrare, eravamo partiti forte e poi è arrivato un mese e mezzo di sconfitte. Quel periodo però ci ha permesso di maturare, ed è per questo che non vorrei cambiare niente né rigiocare alcuna partita. Ogni singola sconfitta, anche quelle più beffarde, ci ha reso più forti. Spero che in vista della prossima stagione i ragazzi abbiano acquisito maggiore esperienza e quell'attenzione al dettaglio in più che quest'anno ci ha fatto perdere punti preziosi.
Giulio Dispensieri
