Allievi Elite Scandicci, intervista al capitano Alberto Pepe
Sarebbe potuta essere fuga, ma resta comunque primato. C'è il rammarico di una vittoria sfumata al 91' ma anche la soddisfazione di aver evitato la sconfitta sul campo del Tau Altopascio per lo Scandicci, che pareggiando il big match dell'ultimo turno è rimasto in testa al campionato Allievi Regionali Elite. Partendo proprio dalla partita di sabato, abbiamo parlato con il capitano e numero 10 dello Scandicci Alberto Pepe:
Sabato hai segnato il gol dello Scandicci nella partita che poi, proprio al 91', il Tau è riuscito a pareggiare. Ci racconti come avete preparato questo scontro al vertice? Alla fine siete soddisfatti di aver evitato il sorpasso, mantenendo il primo posto in classifica, oppure è più il rammarico per aver visto sfumare in extremis una vittoria che vi avrebbe permesso di scappare?
È stata una di quelle partite che non hai bisogno di preparare. Sono sincero, siamo rammaricati perché sentivamo la vittoria molto vicina e forse per quello che ha detto il campo e per le occasioni create l'avremmo anche meritata. Il campionato comunque è ancora lungo e dobbiamo continuare a lavorare e dare il massimo, mantenendo alta la concentrazione ogni volta che scendiamo in campo perché tutte le partite hanno la stessa importanza.
Negli ultimi due anni e mezzo di campionati élite il 2008 del Tau ha subito soltanto tre sconfitte, due delle quali proprio con voi, e con questo pareggio prosegue il vostro score positivo contro di loro. Sentite una motivazione particolare quando li affrontate?
Sì, ci mettiamo qualcosa in più perché ci divide una sana rivalità in campo. Fuori invece siamo amici, ci conosciamo tutti e infatti a fine partita ci siamo abbracciati. Come ho detto prima tutte le partite sono importanti, ma ovviamente quando affronti una squadra come il Tau viene spontaneo dare qualcosa in più. Per poco questo atteggiamento non ci ha permesso di conquistare i tre punti, con i quali l'umore del gruppo sarebbe stato sicuramente migliore.
Esterno d'attacco, centravanti, mediano: sono le posizioni che hai ricoperto nell'arco dei 90 minuti contro il Tau, ma non solo. Come ti trovi a passare da un ruolo all'altro e cosa ne pensi della scelta del mister di utilizzarti in varie zone del campo?
Per me l'importante è giocare, per il resto cerco di adattarmi a qualunque ruolo in cui il mister mi schiera, dando il cento per cento per il bene della squadra. Non ho una posizione precisa in campo, mi piace svariare e lo faccio mettendoci sempre il massimo dell'impegno.
Di questa squadra, peraltro, sei il capitano e il numero 10: indossare la fascia e un numero così importante ti fa sentire un leader? Che cosa rappresenta per te lo Scandicci, società in cui giochi ormai da tanti anni?
Siamo un bel gruppo che onestamente non ha bisogno di un leader. Ovviamente la fascia di capitano è motivo di grande orgoglio, darla a me è stata una scelta di tutti i miei compagni. Per me è il quarto anno a Scandicci, qui mi trovo benissimo ed è come se questo club fosse la mia seconda famiglia.
La passata stagione, assieme a tanti tuoi compagni di squadra, contribuisti alla salvezza dei vostri Allievi élite di un anno più grandi. Ricordi indelebili, su tutti quello della domenica in cui, all'ultima di campionato, vi giocaste la permanenza in categoria in un autentico spareggio contro il Calenzano. Cosa ti ha lasciato, sul piano umano e come calciatore, quella partita e più in generale quell'esperienza?
È stata una bellissima esperienza, ancora di più avendo raggiunto un obiettivo così importante e sofferto. La salvezza ottenuta contro il Calenzano è stata un'emozione che porterò per sempre con me, sarebbe stato davvero un peccato concludere il campionato con una retrocessione. Grazie all'aiuto di tutti siamo riusciti a mantenere la categoria, è stata dura ma l'importante è avercela fatta.
Dopo aver riconquistato il primo posto vincendo il recupero a Cecina, l'avete mantenuto evitando la sconfitta con il Tau. Quanto credete nella vittoria di questo campionato e, secondo te, quali fattori faranno la differenza in tal senso?
Il nostro compito è quello di rimanere sempre sul pezzo, concentrandoci al massimo durante gli allenamenti e preparando nel migliore dei modi ogni partita. L'impegno, la testa e il sacrificio devono essere sempre gli stessi, contro qualunque avversario. Il campionato è ancora lungo e ci aspettano tante sfide difficili che dovremo affrontare da squadra.
Giulio Dispensieri