Promozione, ecco la vittoria a tavolino per il Pontassieve
Era balzata agli onori della cronaca nazionale e su ogni pagina social la vicenda legata alla gara Pontassieve-Subbiano, partita valida per la prima giornata del girone C di Promozione. Per fermare un giocatore lanciato a rete in contropiede, il mister della compagine aretina Alessio Guidotti era entrato in campo una decina di metri sgambettando l'avversario e impedendo così il naturale decorso dell'azione di gioco. Un unicum che ha lasciato tutti interdetti. E ieri, nel comunicato diramato dalla LND, la decisione del Giudice Sportivo. Accolto il ricorso, il Pontassieve vince 3-0 a tavolino (la gara era terminata sul punteggio di 0-0) e per Alessio Guidotti è squalifica fino al 24 ottobre 2024. Di seguito alcuni estratti del verdetto della Giustizia Sportiva.
«Nel caso di specie, pertanto, poiché è inequivocabile l'intervento volontario dell'allenatore ed eterodiretto a fermare la corsa del giocatore avversario, si deve ritenere che lo stesso allenatore abbia voluto sostituirsi e/o aggiungersi ai propri calciatori per preservare gli stessi da possibili conseguenze disciplinari e in ogni caso preservare il risultato in quel momento di pareggio. Con tale condotta si è alterato il naturale equilibrio in campo tra i soli competitori ammessi assumendo su di sé le conseguenze disciplinari dell'intervento compiuto, tanto che difatti è stato immediatamente e correttamente espulso dal campo dal Direttore di Gara, dando luogo ad una grave violazione dei principi fondamentali del gioco del calcio. .. Orbene, nel comportamento volontario tenuto dall'Allenatore in quelle circostanze e col risultato ancora in equilibrio, si ravvede quel tentativo, poi concretizzato, di alterare il regolare svolgimento della gara fuori dai canoni regolamentari e della lealtà sportiva. È doveroso, pertanto, intervenire adeguatamente per reprimere e prevenire tali situazioni anche riguardo ai loro effetti sulla regolarità della gara e non soltanto riguardo al comportamento disciplinarmente scorretto del tesserato, con gli ulteriori strumenti sanzionatori ed i rimedi previsti dal Codice di Giustizia Sportiva».