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    Sporting Cecina, una stagione tutta elite. Intervista al ds Caprai

La provincia dell'impero, quelle società distanti geograficamente dal bacino di utenza principale, che coincide con la parte nord-est della Toscana, è divenuta quasi una seconda capitale. Merito in primis di Sporting Cecina e Venturina, che operano ad altissimi livelli in una zona in cui la concorrenza non manca, e i mezzi a disposizione non sono quelli presenti altrove. Lo Sporting Cecina è poi un modello in tal senso, perchè quest'anno, grazie alla vittoria del proprio girone da parte degli Juniores regionali, ha completato l'acquisizione di tutta la trafila d'elite per il proprio vivaio. Il direttore sportivo Riccardo Caprai ha tantissimi meriti per lo straordinario risultato conseguito dal suo club, riconosciuto come la società più in crescita negli ultimi anni (tolto l'Affrico che, è proprio li caso di dirlo, fa storia a sé); è proprio lui a tracciarci un bilancio della stagione appena terminata: 'Con l'annata sportiva appena conclusa abbiamo completato il processo di affermazione della nostra società nel panorama toscano: Cecina era vista come una realtà in crescita, lo abbiamo confermato e adesso viene il bello e il difficile, perchè tanti ci accreditano un ruolo che non è più quello di rivelazione o sorpresa, ma di una società che sul campo dovrà continuare a mettere in campo risorse e competenze per mantenere stabilmente i traguardi e i risultati che ha raggiunto'. Ecco l'intervista uscita sull'ultimo numero di Calciopiù.

Adesso, in poche parole, occorre trovare la giusta continuità?
Ogni stagione azzera i valori rispetto alla precedente, vale per tutte le società e le squadre, non solo per noi. Nella passata stagione abbiamo visto realtà importanti fare tanta fatica nei campionati elite, società che io ritengo che debbano sempre stare ai vertici; ma ciò non è possibile, perchè solo pochissimi club riescono a mantenere omogeneo il livello delle loro annate, è questa la sfida più delicata. Un anno ti ritrovi con un gruppo di altissimo profilo, l'anno dopo ritieni altrettanto ma poi si verificano 2-3 partenze, con chiamate ad esempio dai professionisti, ed ecco che i valori cambiano in modo inatteso e repentino. Purtroppo lo scenario attuale prevede che i club professionistici abbiano un accesso indiscriminato nei confronti dei ragazzi, e stiamo assistendo ad alcune chiamate da società professioniste verso giovani che magari non hanno neanche i valori giusti per stare a quei livelli. Questo perchè essendo stato annullato il valore e il parametro del vincolo alcune società dei professionisti si stanno muovendo puntando sulla quantità, senza neanche troppo sforzo, piuttosto che andare a ricercare quella qualità che ci si aspetterebbe. I premi formazione ormai sono divenuti quasi un miraggio.

State comunque vincendo la difficilissima sfida di presentare, ogni anno, delle squadre pienamente competitive per i massimi campionati giovanili regionali.
Il confronto con le società più blasonate è complicato da tenere in piedi, perchè queste spesso dispongono di un bacino di utenza abbondante, che si spinge anche oltre i loro confini grazie agli investimenti che operano. Qui da noi il bacino è ristretto e la concorrenza tantissima; pensiamo ad esempio agli Allievi, noi e il Venturina abbiamo l'elite, mentre su Livorno tante società hanno i regionali. Non ci sono tanti calciatori così bravi da soddisfare le esigenze di tutti, e ciò va a discapito della qualità generale.

Tiziano Di Tonno sarà il tecnico dei vostri Juniores elite; proseguendo attraverso le vostre squadre di punta, chi prenderà in gestione i vostri Allievi?
In linea generale ci siamo mossi confermando lo staff tecnico di cui disponevamo, ritenendo una scelta giusta quella di dare continuità al percorso di allenatori che ormai conoscono bene le categorie di riferimento dal punto di vista della qualità, dell'intensità, delle varie caratteristiche tecniche insomma. Mantenendo gli allenatori in categoria abbiamo poi di riflesso riacceso stimoli e motivazioni di ogni gruppo, che quindi avrà una nuova guida tecnica rispetto al passato, i ragazzi avranno voglia di ripartire da zero e dimostrare il loro valore ai propri mister. Alessandro Magrì guiderà gli Allievi elite, Dario Giachini gli Allievi B regionali, Fabio Viterbo i Giovanissimi elite, mentre l'unico volto nuovo sarà quello di Massimiliano Ghelardini, reduce dall'esperienza al Pontedera, cui affideremo i nostri Giovanissimi B 2011.

Le piace la riforma del campionato Giovanissimi B?
Moltissimo, consente alle società di avere un banco di prova utilissimo sul quale testare il livello di preparazione di questa specifica età in proiezione futura; in passato, confrontandosi soltanto con realtà locali, era più difficile avere un'idea precisa non certo del valore dei ragazzi a disposizione, ma del loro livello in relazione a quello delle principali realtà regionali.

In sede di mercato, su quale squadra siete intervenuti di più?
Il maggior interesse lo abbiamo riservato agli Allievi 2008, che penso sia una squadra destinata ad ambire alla parte medio-alta della classifica, e nella quale ci piacerebbe valorizzare a livello individuale diversi ragazzi che abbiamo in organico. Quest'anno abbiamo registrato due importanti uscite verso Empoli, quelle dei classe 2007 Edoardo Pagni e Diego Ferretti, e quelle dei classe 2009 Tommaso Neri e Tommaso Paoletti.

Che genere di soddisfazioni sono queste per una società come la vostra?
Molto importanti, perchè confermano la bontà del nostro lavoro e testimoniano che questo è svolto secondo dei criteri ben precisi, perchè se l'Empoli bussa alla nostra porta per un bambino del 2014 o del 2013 è perchè vedono del talento in prospettiva e vogliono formarlo in casa; ma se seguono e acquisiscono le prestazioni sportive di un nostro ragazzo in uscita dagli Allievi, che quindi ha completato qui da noi il suo percorso di formazione calcistica, allora la scelta mi fa pensare che abbiamo lavorato nel modo giusto, e che il nostro ragazzo è pronto per giocarsi le sue chance in Under 18 o Primavera al pari dei ragazzi che da anni giocano nei professionisti.

Veniamo agli obiettivi delle vostre squadre.
Dovremo lavorare a testa bassa, facendo tesoro ma non cullandoci sulle glorie delle scorse stagioni e anche di quest'ultima in particolare; piedi per terra e tanta voglia di misurarci e confrontarci con avversari quotati per verificare il livello che abbiamo saputo raggiungere, tutte le nostre squadre sono chiamate a continuare la loro crescita e a disputare campionati tranquilli, togliendosi magari qualche soddisfazione a salvezza ottenuta il prima possibile. I piazzamenti e le vittorie portano notorietà e ambizioni legittime, ma la nostra società deve vivere serenamente questa fase, che è di assestamento.

E nel futuro cosa c'è?
Ci sono le intriganti prospettive dei gruppi che stanno lavorando benissimo nella nostra scuola calcio; i 2011 sono il gruppo apripista del nuovo corso tecnico che abbiamo intrapreso qualche anno fa, i frutti del lavoro svolto con la scuola calcio li vedremo nelle stagioni a venire, in cui proveremo a valorizzare i nostri giovani disputando i principali campionati regionali della Toscana.
Lor.Mar.