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    Cattolica Virtus, intervista al nuovo ds Paolo Della Scala

Lo definisce, giustamente, un punto di arrivo. E i motivi per cui è stato scelto sono facili da cogliere per chi conosce Paolo Della Scala: il suo stile, le sue capacità dimostrate in tanti anni di militanza dietro la scrivania delle direzioni sportive di Isolotto, Belmonte e Settignanese, il suo modus operandi sempre sotto traccia lo rendono il profilo ideale per ricoprire il ruolo di nuovo direttore sportivo della Cattolica Virtus. Dopo il passaggio di Lorenzo Billi al Pontassieve, la poltrona a Soffiano è rimasta vuota per pochissimo tempo: giusto quello necessario al direttore generale Paolo Bosi per intavolare una prima chiacchierata con Della Scala, come ci spiega lui stesso: 'Una mattina ho visto comparire sul display il nome di Paolo Bosi, ho risposto e il giorno successivo abbiamo sostenuto un primo colloquio, in cui mi ha spiegato che, dopo il passaggio di Billi al Pontassieve, la scelta della società per il sostituto era ricaduta su una figura che, grosso modo, ricalcava le mie caratteristiche. Mi ha fatto enormemente piacere'. Ecco l'intervista al nuovo ds giallorosso uscita sull'ultimo numero di Calciopiù, in edicola questa settimana.

Direttore, cosa ritiene che abbiano apprezzato di lei?
Probabilmente il mio lavoro mai sopra le righe, e magari anche qualche buon risultato che le società in cui ho ricoperto il ruolo di ds mi hanno aiutato a raggiungere. Nei mesi scorsi avevo ricevuto qualche proposta, anche da società importanti, ma dentro di me pensavo che solo una chiamata da un club come la Cattolica appunto, o la Sestese, mi avrebbe convinto a lasciare il posto in cui ero. La Cattolica Virtus è per me un punto di arrivo: lo è per definizione, a prescindere dal fatto che a 68 anni non cerco trampolini di lancio. La chiamata di Bosi mi ha onorato e l'ho accettata con grande entusiasmo, spendendo subito tanto impegno in quello che è il mio lavoro nel calcio da anni: ossia cercare giovani calciatori non tanto per, ma sulla base di una loro sicura affidabilità, valutando coloro che siano pronti a far parte di un progetto come quello che mi è stato definito nei principali aspetti da Paolo Bosi.

A suo avviso in cosa differisce la sua nuova società, la Cattolica Virtus, rispetto alle altre?
Ha delle caratteristiche che le sono proprie e che non si ritrovano in nessun'altra società, non solo dell'area fiorentina: è unica nel proprio genere. I risultati sono subordinati, o per meglio dire un riflesso del percorso formativo che deve essere svolto all'insegna della qualità e di un'attenta programmazione, e soprattutto è una società in cui il fattore umano e i rapporti sono al primo posto: si tratta di valori tenuti nella massima considerazione, e con me questo tipo di approccio e mentalità trovano sempre una porta aperta. Sono sempre stato una persona molto attenta ai valori, ho cercato di mettere l'educazione sempre davanti a tutto, senza mai calpestare per un istante i principi sportivi, rispettando la dignità e tutelando i superiori interessi e desideri dei giovani calciatori e delle loro famiglie. Prima ancora che dei giocatori, ho sempre visto davanti ai miei occhi dei bambini e dei ragazzi. Quello che continuerò a svolgere anche qui alla Cattolica sarà quindi un lavoro improntato sulla loro crescita tecnica, sostenuto da un rapporto di estrema chiarezza e rispetto reciproco. Ho sposato in toto e fin da subito il progetto e le linee guida che mi sono state proposte da Bosi e dal suo staff.

Immagino non sia stato comunque facile salutare la sua precedente società.
Eravamo a fine maggio e naturalmente ho immediatamente informato la Settignanese, spiegando e motivando la decisione che avrei preso; contestualmente ho chiesto una decina di giorni alla Cattolica, perchè mi serviva del tempo per completare alcune operazioni che avevo in ponte alla Settignanese e che ci tenevo a condurre fino in fondo. In pratica ho iniziato a lavorare da poche settimane, e questo mese di giugno mi è servito soprattutto per capire fino in fondo lo spirito e le dinamiche interne della mia nuova società. Dopotutto quelle della Cattolica sono anche semplici, essendo una società di grandissimo blasone, estremamente organizzata, presente e disponibile, sempre aperta a ogni tipo di confronto. Un contesto per molti versi nuovo e inedito per me: sono orgoglioso e soddisfattissimo. Ci tengo tantissimo a ringraziare la Settignanese, che mi ha dato la possibilità di affacciarmi a un calcio più importante rispetto a quello cui ero abituato nei tanti anni precedenti; un grazie particolare a Maurizio Romei e a tutti i suoi collaboratori. Quello di Coverciano è un ambiente in cui si respira calcio ad alti livelli in ogni angolo.

Veniamo al suo lavoro in senso stretto: quanto ne occorrerà per allestire le squadre del vivaio giallorosso versione 2024/2025?
Si parte da basi importantissime e con alcuni innesti mirati sono sicuro che saranno tutte competitive per presentarsi al meglio ai nastri di partenza; ci sono buone sensazioni sui gruppi che prenderanno parte ai Giovanissimi e agli Allievi elite, mentre sarà interessante osservare i margini di crescita di cui dispongono tanti ragazzi che compongono le due rose delle squadre di fascia B. Nessun stravolgimento, piuttosto spazio per alcuni ritocchi specifici e mirati appunto.

Sveliamo lo staff tecnico?
Francesco Vallini prosegue il suo percorso biennale con i 2008 e li guiderà nella categoria Allievi elite, al pari di Mirko Alla che mantiene il gruppo dei 2010 nei Giovanissimi elite. Le due squadre di fascia B invece saranno affidate a due nuovi allenatori: Marco Fraccone per gli Allievi B, Tommaso Pancani, assieme al suo vice Andrea Bonciani, per i Giovanissimi B.

Qual è una sua prima valutazione sui quattro allenatori che guideranno le vostre squadre giovanili?
Sono tutti tecnici di valore che ho trovato estremamente collaborativi, carichi di entusiasmo, presenti ogni giorno nonostante l'attività di questa stagione sia terminata. Uno staff di prim'ordine, che si avvale di collaboratori e preparatori atletici: con questi presupposti anche il mio lavoro è infinitamente più semplice. Entrando nello specifico, Francesco Vallini è ormai da tanti anni alla Cattolica, qui ha vinto uno scudetto e i suoi trascorsi alla Fiorentina lo rendono un allenatore di punta. Anche Mirko Alla gode della fiducia di questa società da anni, e non saprei cosa aggiungere che già non si sappia di buono sul suo conto. Per quel che riguarda le due novità, Marco Fraccone torna alla San Michele da allenatore, dopo essere stato un grande attaccante giallorosso da giovane; sempre da giocatore vanta trascorsi ad altissimi livelli, e nei suoi primi anni nel nuovo ruolo di tecnico ha saputo mettersi bene in mostra. Anche Tommaso Pancani rappresenta un profilo che mi intriga moltissimo, quello di un giovane allenatore già esperto, sicuramente preparato e carico di voglia di far bene nella sua nuova avventura. Spero di continuare a lavorare con tutti loro con la serenità e l'entusiasmo che contraddistinguono questi primi giorni assieme.
Lorenzo Martinelli