Juniores regionali, finisce 1-1 il big match tra Castello e Casellina
Distanze invariate lassù: il Castello rimane in vetta, il Casellina segue a due soli punti di distanza insieme a un gruppetto di squadre davvero numeroso. Si è chiuso in parità il big match di giornata del girone D degli Juniores regionali tra Atletica Castello e Casellina. Per questioni di spazio l'articolo del nostro inviato Nico Morali non è entrato integralmente sul nuovo numero di Calciopiù, in edicola da stamani. Ecco l'articolo completo.
Atl.Castello-Casellina 1-1
ATL.CASTELLO: Orrei, Pecchioli, Tarlini, Campolmi, Di Fruscia, Gastaldi, Ponzalli, Brinzaglia, Lamtafah, Vannucci, Molaro. A disp.: Canocchi, Grossi, Monetti, Peruzzi, Margheri, Anticona, Masi, Cuscianna, Gargano. All.: Alessandro Carmannini.
CASELLINA: Battista, Salvagnini, Giannini N., Zamillo, Bacheca, Montoci, Lunghi, Meucci, La Corte, Giannini G., Diop. A disp.: Dapinguente, Bardi, Zatteri, Nencioni, Bartolucci, Sacchi, Manuel Orosco. All.: Roberto Marongiu.
ARBITRO: Laurenzano di Firenze.
RETI: 15' rig. Giannini G., 83' Di Fruscia.
Da sempre associare al calcio la parola 'metodo' equivale a parlare di autentica rivoluzione, che in molti casi vuol dire successo. Accadde agli albori di questo sport, quando il 'metodo' ideato dal ct della nazionale azzurra Vittorio Pozzo e dall'amico e fido secondo Carlo Carcano consentì all'Italia di vivere un decennio aureo che fruttò ai nostri colori due Coppe Rimet ('34 e '38), un oro olimpico ('36) e due Coppe Internazionali (l'equivalente dell'attuale campionato europeo nel '30 e nel '35). Anche se con accezione diversa e non solo legata a un filo logico puramente tattico, anche ai giorni nostri parlare di 'metodo' è tutt'altro che fuori moda. Un occhio di riguardo al proprio settore giovanile, l'inserimento in rosa di alcuni elementi di esperienza e di buona qualità che ti possano permettere di salire i gradini della classifica, ed ecco che il 'metodo Carmannini' e il 'metodo Marongiu' portano Castello e Casellina a giocarsi importanti chance di successo. Due filosofie molto simili quelle dei due tecnici, caratterizzate però da una piccola ma significativa differenza di derivazione paliesca che comunque le ha portate fino ai piani alti del Condominio D e che se da un lato vede il Casellina piombare di rincorsa sul gruppo delle battistrada dopo aver vinto il campionato provinciale, dall'altro mette in evidenza le buone attitudini di un Castello che magari non appare mai favorito al momento dell'ingresso al canape ma che poi, quando la gara entra nel vivo, te lo ritrovi lì, testa a testa con le favorite per la conquista del cencio. Due compagini tanto robuste e determinate non potevano che dar vita a uno scontro palpitante e agonisticamente scoppiettante che, deciso dagli episodi, si è concluso con una salomonica e meritata divisione della posta in gioco. La densità e le variabili in fase d'impostazione nella zona centrale del campo esaltano le qualità di un Casellina che in ogni occasione non rinuncia a mostrare un volto spiccatamente offensivo. I profondi sganciamenti di Montoci a supporto dell'esterno destro Lunghi, uniti all'abile regia dell'ex Scandicci Gregorio Giannini, sono propellente indispensabile all'innesco del rapidissimo Samu La Corte che in diverse circostanze mette a dura prova un dispositivo difensivo biancoverde che, pur privo di un perno del calibro di Bardazzi, se la cava comunque egregiamente in chiusura. Funziona poi molto bene anche la doppia cerniera che Marongiu implementa in fase d'interdizione, con Bacheca, Meucci e Diop a fungere da primo argine agli attacchi del duo mediano biancoverde formato da Campolmi e Brinzaglia e con il tris d'assi difensivo che poggia sull'asse Salvagnini-Zamillo-Niccolò Giannini a cui è affidato il compito di rendere inoffensivi sia gli esterni Ponzalli e Molaro sia le due punte di diamante Vannucci e Lamtafah (erede nell'occasione della nove di Daniel Balau). Due formazioni insomma che non disdegnano il confronto diretto e che, annullandosi vicendevolmente in mezzo al campo, danno vita a sporadici sprazzi di cronaca. Due conclusioni ospiti proposte da Lunghi e Montoci sempre ottimamente contenute in presa da Orrei e un paio di calci piazzati biancoverdi controllati con qualche apprensione da Battista sembrano non smuovere i piatti della bilancia. Nel mezzo però c'è l'episodio che questi equilibri li sposta per davvero, portando pure con sè una giustificata ventata di polemiche. Scocca sul cronometro del Pontormo il quarto d'ora di gioco quando La Corte, liberatosi sul fronte sinistro dell'attacco biancorosso, entra in area in piena velocità scontrandosi con un paio di difensori castellani che, facendo muro nel tentativo di arrestarne la progressione, lo sbilanciano leggermente facendolo cadere a terra. Un intervento in chiusura come tanti se ne vedono e che appare regolare ma che Laurenzano punisce con la concessione di un generoso penalty che Gregorio Giannini trasforma con freddezza dagli undici metri portando il Casellina in vantaggio e che fa arrabbiare non poco giocatori e sostenitori di casa. L'episodio non serve a cambiare il canovaccio di un match che torna a ravvivarsi nei minuti finali del primo tempo. Al 35', sugli sviluppi di una punizione dalla destra molto ben disegnata verso l'area dal piede di Campolmi, una deviazione fa pervenire la sfera sui piedi di Lamtafah che, dopo averla controllata, la spedisce a lato da ottima posizione. Due minuti più tardi, sul fronte opposto, una veloce ripartenza sulla destra innesca La Corte che, dopo essere entrato in area, sciupa un'ottima occasione calciando a sua volta di pochissimo a lato. Al 40' tocca a Vannucci sprecare un autentico rigore in movimento girando oltre il fondo un delizioso pallone proveniente da destra. Un Castello più che mai proiettato alla ricerca del pareggio nella ripresa riesce ad alzare il baricentro della propria manovra costringendo di conseguenza il Casellina a perdere qualche metro. Pur risultando molto generosi però i biancoverdi si trovano di fronte un Casellina ben organizzato in fase di copertura e che concede loro solo due occasioni. Al 53' un bel suggerimento dalla destra di Pecchioli libera la corsa di Lamtafah che giunto al limite dell'area indirizza verso i pali difesi da Battista una conclusione piuttosto potente ma di facile lettura sulla quale il portiere ospite interviene bloccando il pallone in plastico volo. Al 55' si accende una confusa mischia nel cuore dell'area ospite e l'accorrente Brinzaglia riesce a entrare in possesso della sfera e poi a trovare lo spazio per una battuta di prima intenzione; il pallone termina però oltre la traversa. Un Casellina che ha perso qualcosa in fase di costruzione si rivede solo al 74' quando, seminando lo scompiglio lungo la catena di sinistra, Montoci riesce a sgusciare in area avversaria, dove è fermato sul primo palo da una tempestiva chiusura di Orrei. Occorre attendere il minuto 83 e il primo mezzo passo falso commesso dalla retroguardia scandiccese per vedere materializzarsi il meritato pareggio castellano. Sugli sviluppi di un corner dalla destra, Di Fruscia è bravissimo a eludere la ferrea guardia montata su di lui dai difensori biancorossi per poi prendere l'ascensore, salire all'ultimo piano e incornare imparabilmente alle spalle di Battista il pallone del definitivo 1-1. Due squadre che ben rappresentano l'andamento di un campionato incerto, appassionante ed equilibrato e che vede ben sette squadre racchiuse in pochi punti, proseguono a braccetto il proprio duello in testa al palio e dopo aver superato senza cadere la prima curva di San Martino, si preparano ad affrontare con immutata consapevolezza nei propri mezzi tecnici anche il primo Casato. La strada verso il successo è ancora lunga ed è certo che di nerbate ne vedremo ancora in gran quantità. Calciatoripiù: nel Castello ottima la prova difensiva di un incisivo Di Fruscia ma molto bene si sono comportati anche Campolmi e Brinzaglia nel cuore della mediana e i due cursori di fascia destra Pecchioli e Ponzalli. Nel Casellina si fanno apprezzare Niccolò Giannini e Salvagnini in fase di contenimento, Montoci in quella d'impostazione, un generoso Diop in quella di rottura a centrocampo e dei sempre insidiosi Gregorio Giannini e La Corte in fase conclusiva. Alcuni evidenti errori di valutazione hanno macchiato di rosso la pagella di un incerto Laurenzano che, oltre ai molti dubbi emersi in occasione del calcio di rigore concesso al Casellina, ha steccato in almeno altre due occasioni non ravvisando un tocco con il braccio di un difensore ospite in area biancorossa e concedendo la grazia a Salvagnini che, ammonito in precedenza, ha commesso un altro evidente fallo meritevole di un secondo cartellino giallo che avrebbe costretto la squadra di Marongiu a giocare almeno settanta minuti in inferiorità numerica. Mancanza di personalità e di autorevolezza in sfide di così grande importanza segnano la linea di demarcazione che divide una piena sufficienza da un quattro in pagella.
Nico Morali