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    Scuole calcio, crocevia di calcio e cultura

Intervista ad Enrico Busoni, direttore generale di Grassina-Floria-Belmonte. Anche noi abbiamo un ruolo nella crescita del bambino. Il futuro? Chissà, magari ci legheremo ad un club di A
Il passaggio, il tiro, il palleggio; ma anche il rispetto del compagno edell'avversario, l'educazione nei confronti di chi è lì per insegnarti o di chi ti ha accolto a casa sua per farti sentire come a casa tua. E poco importa se hai versato una retta, perchè il concetto 'io ho pagato, faccio quello che voglio' al Grassina-Floria Belmonte non è di casa. Lo sport deve crescere atleti sì, ma anche uomini. Maturi e con la testa sulle spalle: un concetto breve ma esaustivo nel riassumere oltre che un metodo di lavoro una sorta di marchio di fabbrica che Floria-Grassina-Belmonte e Giovani Grassina-Belmonte hanno deciso di imprimere alle due scuole calcio, perchè è proprio da qui - dai bambini - che prende slancio il progetto di cooperazione che ha accomunato i tre sodalizi a sud di Firenze.
Un progetto che ha già fatto tanta strada, che punta a consolidarsi in entrambe le nostre realtà sottolinea Enrico Busoni, coordinatore generaledel triumvirato nonchè artefice della cooperazione tra le tre realtà (distinte negli statuti) insieme ai presidenti di Belmonte e Grassina Leonardo Guidotti e Tommaso Zepponi, i direttori Ermini, Verniani e altri rappresentanti.
Abbiamo investito molto nelle scuole calcio - riprende Busoni - perchè siamo consapevoli che non può esserci alcun settore giovanile competitivo senzaaver lavorato con attenzione e meticolosità sui bambini. Guardo molto verso Altopascio perchè su questo fronte reputo il Tau una delle società che ha fatto meglio in Toscana, per molti versi all'avanguardia, e quando qualcuno ha dei meriti e dei pregi sarebbe sciocco non attribuirglieli e non prenderlo come esempio. La scuola calcio rappresenta il punto di partenza del cammino sportivo e sociale cheabbiamo intrapreso e in merito al quale anche noi stiamo avendo già degli ottimi riscontri se pensiamo alle 360 famiglie che hanno scelto di affidarci i loro figli, a dimostrazione che la collaborazione tra Giovani Grassina, Floria e Belmonte comincia ad essere conosciuta e soprattutto apprezzata. Una collaborazione che può avvalersi della professionalità di diverse figure, ognuna concentrata nella propria sfera di competenza ma accomunate tutte da un'unica grande attenzione...
Dal responsabile dell'organizzazione degli impegni dei bambini, al responsabile tecnico che si occupa di campo, fino all'ultimo dirigente- precisa il direttore Busoni - siamo tutti al corrente che se le competenze specifiche ci distinguono ce n'è una, indiscutibile, chedovrà trovarci sempre tutti d'accordo ed è quella che ruota attorno al ruolo educativo che lo sport deve avere ad ogni livello, nè più nè meno della parrocchia o della scuola, e che dunque non può passare in secondo piano, anzi. Pensare che il percorso formativo di un ragazzino non passi anche da noi è quanto di più sbagliato si possa immaginare.
Se è da poco che il pallone ha ripreso a rotolare sull'erbetta, con le attività di campo che si sono rimesse in moto, quelle frenetiche di chi si adopera dietro le scrivanie non si sono mai interrotte (o meglio, non hanno avuto tregua). Tra un occhio all'ultimo protocollo anti-covid e l'altro all'ennesima circolare dettata dall'emergenza virus, guai a distogliere l'attenzione da un aspetto fondamentale come la programmazione.
Nonostante gli innumerevoli sforzi che ogni società è stata chiamata a sostenere in questi due anni disastrati - conclude Busoni - la volontà e la determinazione di programmare il futuro non è mai passata in secondo ordine. Tutti insieme stiamo lavorando ad un progetto che potrebbe intrecciare la nostra realtà ad un'importante società della massima serie interessata ad avere una finestra su Firenze. Al momento posso dire solo che i contatti-colloqui sono stati avviati con ottimi presupposti affinchè quella finestra possa essere proprio il nostro sodalizio. Vedremo.
a cura di Armando Colotta