Le regine di Promozione: il Quarrata Olimpia
La solidità del gruppo e un mister di livello alla base del successo: il Quarrata Olimpia guida il girone A di Promozione insieme al Ponte Buggianese. Della stagione del Quarrata Olimpia abbiamo parlato con il direttore sportivo Alfredo Bracali. Ecco l’intervista uscita sull’ultimo numero di Calciopiù e che vi proponiamo integralmente.
Direttore, a quando risale il suo approdo tra le fila del Quarrata Olimpia?
Io sono arrivato in società l’anno prima dell’avvento del Covid-19, quando la squadra si salvò ai play-out con mister Mangoni alla guida. In queste stagioni dunque ho potuto lavorare solo a regime ridotto a causa delle contingenze sanitarie che tutti noi ben conosciamo.
Parlando dei risultati sportivi fin qui ottenuti, vi aspettavate di essere in cima alla classifica al giro di boa in relazione alle aspettative di inizio anno?
La stagione passata avevamo disputato solo due partite prima di fermarci e le avevamo vinte entrambe. Quest’anno abbiamo ripreso da dove avevamo lasciato, ma in tutta onestà non pensavamo di poter fare così bene. Siamo partiti a fari spenti e lavorando a testa bassa, lasciando i favori del pronostico a squadre ben attrezzate come la Larcianese e il Ponte Buggianese. La Larcianese, per il momento, non è ancora riuscita a ingranare a dovere per sfruttare tutto il proprio potenziale. La compagine valdinievolina invece sta rispettando le attese e infatti è appaiata con noi al primo posto. Anche la Real Cerretese sta dimostrando quanto di buono aveva lasciato intuire a inizio stagione: forse non è la squadra più equilibrata, ma dal centrocampo in su ha dei valori davvero importanti per la categoria. Tornando a noi, alla griglia di partenza sapevamo di avere un bel gruppo ma abbiamo preferito mantenere un profilo basso senza creare aspettative di alcun tipo. Eravamo coscienti di avere le carte in regola per poter disputare un bel campionato, questo sì, ma i risultati che stiamo ottenendo sono in parte una piacevole sorpresa.
Un dettaglio non trascurabile rende ancora più merito a ciò che il Quarrata Olimpia sta facendo: siete primi in classifica giocando in pratica senza attaccanti di ruolo.
Sì, abbiamo potuto usufruire pochissimo dei due nostri attaccanti di riferimento. Doumbia ha giocato sì e no due o tre partite a causa di infortuni e problemi vari; stesso dicasi per Cutini, anche lui fermato da acciacchi fisici che lo hanno tenuto ai box per gran parte del girone d’andata. Tutto ciò che abbiamo ottenuto è frutto dunque del lavoro di squadra perché giocare senza un vero e proprio terminale offensivo è tutt’altro che semplice.
Alla luce di quanto appena detto, come si è mossa la società durante il mercato invernale?
Abbiamo voluto adottare una politica conservativa, nel senso che non siamo andati a cercare elementi che avrebbero potuto intaccare in qualche modo la solidità di questo bel gruppo. Abbiamo riaccolto Dragomanni, un ragazzo di valore che era stato con noi lo scorso anno. Abbiamo infine completato la rosa facendo approdare in prima squadra solo qualche ragazzo proveniente dai nostri Juniores, giusto per far assaggiare loro l’aria che si respira tra i grandi. Abbiamo avuto delle belle risposte da questo gruppo, pertanto abbiamo deciso di riporvi ancora fiducia senza andare a modificarlo.
Per quanto riguarda i ragazzi più giovani, come si stanno comportando in una realtà nettamente diversa come quella della Promozione rispetto alla dimensione giovanile cui sono sempre stati abituati?
Noi giochiamo con due quote 2002 sugli esterni e il portiere, Giuntini, un 2001 proveniente dall’Aglianese che sta facendo un campionato di grande spessore. Tutti i giovani stanno andando molto bene, in linea con le prestazioni del gruppo, e non ci fanno rimpiangere in alcun modo la scelta di aver puntato su di loro.
Facciamo un passo indietro: come ha trovato i ragazzi a inizio stagione dopo un periodo di stop così lungo come quello occorso l’anno passato?
In linea generale si sono presentati in buona condizione fisica al raduno estivo e l’oculata preparazione atletica programmata da mister Riccardo Agostiniani ha limitato di molto i probabili infortuni dovuti dai mesi di inattività. Sotto il punto di vista mentale invece tutti erano entusiasti e vogliosi di ripartire.
A proposito di mister Agostiniani, quanto è importante avere una figura come lui a condurre la squadra?
Ho conosciuto parecchi allenatori nel corso degli anni ma lui ha il dna da vincente. Quando arrivò prese in mano una squadra stazionante nelle ultime posizioni salvo poi portarla in poco tempo al secondo posto in classifica. È capace di trasmettere ai ragazzi la sua mentalità, quella giusta e affamata di risultati, quasi fosse un segreto inconscio che si porta appresso per tramandarlo a chi allena. Sul campo è un tipo concreto, non vuole regalare niente a nessuno e lavora molto sull’attenzione della squadra in fase difensiva. I pochi gol presi in campionato sono la testimonianza migliore della bontà del suo operato, insieme ovviamente al primato in classifica. Poter contare su di un mister del genere è un bonus di non poco conto per una società come la nostra.
Quali sono i suoi pensieri riguardo al momentaneo stop ai campionati? Pensa si possa concludere la stagione?
Mi auguro di sì e spero che la Federazione capisca che è fondamentale ripartire e concludere la stagione. Un altro stop definitivo non sarebbe più sostenibile. Il girone corto serve anche a questo, per diluire meglio i possibili rinvii al fine di condurre in porto il campionato. Per fortuna è stata sistemata la questione dell’idoneità sportiva post contagio, sennò sarebbe stato per tutti un bel problema arrivare alle partite con gli effettivi necessari. Noi siamo primi al momento ma vogliamo meritarci la promozione sul campo.
Lorenzo Profili