SOS del presidente dei Giovani Belmonte Grassina: I ragazzi si allontanano dallo sport
Il mondo dello sport sta attraversando uno dei periodi più bui degli ultimi decenni, e il calcio non è da meno. Il problema dell'abbandono da parte dei ragazzi delle scuole calcio e dei settori giovanili è sotto agli occhi di tutti; i numeri allarmano, le istituzioni ne sono al corrente, credo sia giunto il momento di intervenire in modo deciso per arginare una catastrofe sociale ancor prima che sportiva.
A suonare quel campanello d'allarme che dai primi mesi di pandemia sta assordando il mondo dello sport è Leonardo Guidotti, presidente della Giovani Grassina Belmonte, società che da un po' di tempo a questa parte ha intrecciato il suo percorso col Grassina, instaurando un sodalizio in cui - da maggio scorso - è entrata a far parte anche la Floria. Attenzione, non una fusione (con tutto ciò che ne conseguirebbe) ma una forte cooperazione ufficializzata nella forma e con una filosofia da predicare: il calcio è 'per' tutti non soltanto per i più talentuosi.
Sia chiaro, che ben vengano questi ultimi, linfa vitale per la prima squadra del Grassina e le formazioni d'elite della Floria, ma che ben venga chiunque ami questo sport a prescindere dalla raffinatezza dei piedi.
Sono passati sei mesi da quando il triunvirato ha preso slancio, prestino per abbozzare bilanci (soprattutto quelli tecnici) ma che sulla sfera sociale Guidotti abbia centrato il punto dolente questo è evidente.
Quindi? Cosa fare?
Sono consapevole che nessuno ha la bacchetta magica - afferma - ma qualche modo per tamponare c'è. Che il problema principale delle società sportive riguardi la sfera economica è noto; continuare ad accollarsi mutui per sostenere le spese degli impianti non può essere la strada del futuro. Penso che le amministrazioni potrebbero azzerare i canoni di affitto, farsi carico delle utenze, chiedendoci in cambio la valorizzazione delle strutture che, dopo tot anni, gli sarebbero restituite ex-novo.
La questione economica incide immancabilmente anche su un altro ambito: l'abbandono dei volontari oltre che dei ragazzini.
Le società sportive, come ogni altra realtà associtiva, fanno leva sulla disponibilità delle persone disposte a dedicare il loro tempo, ma se quest'ultimo deve essere speso quasi esclusivamente per la ricerca delle risorse necessarie è evidente che gli stimoli possono venire meno nelle persone di una certa età, figuriamoci nei giovani.
Ai nastri di partenza di questa stagione Giovani Belmonte Grassina e Floria si sono presentate con un parco di 650 giocatori tra scuola calcio e settore giovanile; numero non di poco conto ma senza dubbio smussato dalla problematica da cui siamo partiti. ...Che riguarda la sfera psicologica dei ragazzini ma in molti casi anche quella economica delle famiglie che hanno alle spalle. Se la federazione elargisse un incentivo a tutte le famiglie per l'iscrizione di un bimbo ad una scuola calcio sarebbe utile per contrastare almeno una parte del problema.