Si alza il sipario sulla nuova Floria Grassina Belmonte
Come ogni parte di un indotto presa a sé, slegata dal resto, la fucina intesa come crogiuolo in cui si forgia il metallo prezioso non ha molto senso. Acquista appunto tutto il suo significato in relazione a una catena produttiva che contempli la valorizzazione del prodotto finito. Alla luce di questo il nuovo progetto nato non certo in sordina nella parte Sud del capoluogo di regione ha una definitiva spiegazione, e appare chiaro come la Floria Grassina Belmonte meriti di avere puntato su di sé più di un riflettore, spia di interesse legittimo. Dopo la cessione da parte della precedente proprietà, avvenuta nei mesi scorsi, la Floria 2000 ha iniziato una mutazione che, a distanza di poco tempo, appare già una evoluzione; vera e propria fucina di talenti da almeno una decina abbondante di anni, la società di Viale Malta si lega al nome del Grassina e del Belmonte dando vita a una nuova realtà che ridisegna gli equilibri calcistici nella parte meridionale di Firenze. Lo sbocco naturale del vivaio biancoblù sarà d'ora in poi il Grassina e l'ambiziosa dimensione che rappresenta, un progetto di ampia portata dunque che avrà bisogno di tempo per dispiegare la sua tela ma che intanto è affidato a chi, come Enrico Busoni, fra i principali artefici in cabina di regia, il calcio giovanile lo conosce come le proprie tasche. E difficilmente ha visto smentita la sua capacità di vederla lunga.
In attesa che venga presentata ufficialmente, con tutto il suo organigramma completo, in anteprima Calciopiù ha alzato il sipario sulla nuova realtà: ecco le parole di Simone Verniani, chiamato a dirigere la parte sportiva del settore giovanile, e di Federico Pettini, il nuovo responsabile del comparto scuola calcio, nelle interviste uscite sul nuovo numero di Calciopiù.
Federico Pettini: «Unità d'intenti e programmazione chiara»
Non che necessitasse di molto più tempo vista la bontà delle premesse, ma Federico Pettini confessa che ha avuto meno di ventiquattro ore di tempo per accettare o meno la proposta di Busoni. Senza però dimenticare il suo passato. «Devo prima di tutto ringraziare la società Firenze Ovest, i dirigenti e lo staff dell'opportunità che mi ha dato in questi anni di essere parte integrante di questo mondo. Nello specifico, della persona di Roberto Nerini, amico e mentore che ci ha lasciato troppo presto». E ventiquattro ore al giorno di tempo adesso non bastano al nuovo responsabile della scuola calcio della Floria che, fin dal primo giorno, si è tuffato anima e corpo nel nuovo progetto. Pettini ci aiuta a definirlo in estrema sintesi: «Floria, Grassina e Belmonte hanno unito le loro forze dando vita a un progetto tecnico-sportivo che consentirà ai ragazzi tesserati di completare una trafila che, partendo dalla scuola calcio e passando attraverso il settore giovanile, avrà come sbocco naturale la prima squadra del Grassina. In questo modo il bacino di utenza si allarga e articola in un'offerta formativa completa, perché le società coinvolte conservano la loro matricola e indipendenza dal punto di vista societario ma uniscono e allineano i propri programmi tecnici, creando un unico indotto».
Che situazione ha ricevuto in eredità nel momento in cui ha preso in mano la direzione della scuola calcio della Floria?
Fin dai primi contatti mi sono relazionato con persone competenti, che conoscono profondamente il calcio giovanile e hanno a cuore lo sviluppo e la crescita della società nel prossimo futuro. E subito dal primo giorno che ho messo piede in ufficio mi sono state affidate le chiavi di ogni porta, in senso metaforico e non: ho avvertito subito fiducia nei miei confronti e mi fa piacere, perché anche se il calcio è un gioco quello che vi sta dietro, compreso il mio operato, è praticamente un lavoro, da affrontare come tale perché i miei referenti saranno i bambini e le loro famiglie, ed è importante essere attenti a ogni dettaglio. Le cose da fare sono tantissime, più del solito come avviene in casi come questo in cui una società cambia pelle; pur rispettando i ruoli tutti stiamo lavorando però per un unico obiettivo, dando una mano laddove serve: c'è unità di intenti e una programmazione chiara, due fattori semplicemente fondamentali per la buona riuscita del lavoro.
La scuola calcio della Floria è riconosciuta dallo status élite ed è inserita in una società che respira l'aria dell'élite a livello giovanile; che numeri avrete quest'anno e quali saranno le vostre linee guida?
Anzitutto i numeri: contiamo di ripetere quelli del recente passato, e magari incrementarli. Le società come la nostra dovranno confrontarsi con un po' di diffidenza da parte dei genitori nei prossimi mesi: è normale dopo quello che abbiamo vissuto e che faticosamente stiamo provando a lasciarci alle spalle. Ma tramite una scrupolosa attuazione dei protocolli e con la possibilità di effettuare delle prove gratuite ricreeremo un rapporto saldo con tutte le famiglie del territorio e ne stringeremo di nuovi. Essere inseriti nel circuito élite comporta l'obbligo di puntare anzitutto sul mantenimento degli standard raggiunti, e per farlo occorrono in primo luogo istruttori qualificati e all'altezza della situazione. In tal senso sono davvero soddisfatto dello staff tecnico che abbiamo allestito, un gruppo di lavoro composto da tutte le prime scelte che avevo in mente. Lo staff si completa poi con un preparatore psicomotorio a disposizione di ogni gruppo della scuola calcio, una figura specifica e di fondamentale importanza che farà lavorare i ragazzi sulla corretta esecuzione di tutti quei gesti fisici e atletici che devono far parte della dotazione di ogni giovane. Gesti apparentemente semplici come una capriola, eppure fondamentali come la corretta postura durante la corsa per fare un altro esempio. E ognuna delle annate comprese fra il 2009 e il 2016 avrà alla guida un allenatore più esperto, non necessariamente in senso anagrafico, e un vice più giovane: quest'ultimo o quest'ultima, visto che in organico abbiamo anche istruttrici, inizia gradualmente il suo percorso di allenatore e nel contempo si rafforza il senso di appartenenza alla società. È un approccio che ho sperimentato in passato e che sono contento di proporre anche qui alla Floria, consente di avvicinare i bambini alla figura dell'allenatore e al contempo di formare in casa futuri allenatori, pronti un domani per palcoscenici maggiori.
Quanto assomiglia a un anno zero il prossimo che vivrete?
Per me lo è, così come per tanti altri all'interno della società, e nuova in fondo è anche la società; quindi sì, è corretto parlare di anno zero, ed è chiaro che i binari su cui viaggiare nei primi chilometri sono quelli che consentono di garantire ai nostri tesserati, specialmente i più piccoli, la possibilità di giocare e divertirsi, imparando qualcosa a livello tecnico e atletico. Per i risultati, sto parlando adesso esclusivamente della scuola calcio, ci sarà tempo: l'obiettivo che vedo davanti è quello di far sì che tutti i bambini, anche quelli del 2015, inizino a entrare nelle dinamiche di questo bellissimo sport, sperando che fra qualche anno siano in rosa alla nostra formazione Giovanissimi élite. Ma non metteremo pressione a nessuno: ogni ragazzo ha un suo percorso e una propria scala di crescita, la concezione stessa che ogni bambino ha del calcio differisce da quella del compagno. Il mio obiettivo e quello di tutta la scuola calcio sarà cercare giorno dopo giorno l'equilibrio, il giusto compromesso, fra il divertimento e la costruzione del piccolo calciatore. Scuola calcio fa rima con amicizia, rapporti che nascono grazie a un pallone e a un rettangolo verde e durano poi nel tempo.
Simone Verniani: «Il primo obiettivo è consolidarci, sperando che arrivino in fretta i margini per provare a toglierci anche qualche soddisfazione»
Fra tante novità, non passa in secondo piano quella che riguarda la casella relativa alla direzione sportiva. Chiamato a dirigere il pacchetto comprensivo del biennio Allievi e di quello Giovanissimi, fascia A e B (con un occhio di riguardo per gli Esordienti), Simone Verniani è una figura centrale nel nuovo progetto tecnico della Floria Grassina Belmonte. Il diesse non ha dubbi sulla bontà e sulla futuribilità del nuovo corso: «Finora lo sbocco del vivaio della Floria erano le società dell'hinterland; d'ora in poi la continuità è assicurata dal vertice rappresentato dal Grassina».
Direttore, da Belmonte alla nuova Floria: un piccolo grande passo?
Il mio riferimento è stato Enrico Busoni, che mi volle a Belmonte e ha voluto che fossi dentro il nuovo progetto targato Floria Grassina Belmonte: lo ringrazio molto perché la sfida è affascinante, e rappresenta per me un bell'attestato di stima. Sono consapevole di stare andando incontro a molte difficoltà che incontreremo sul cammino, dopo le esperienze nei regionali prendere parte ai campionati élite è per me un punto di arrivo. Ho dato il massimo per allestire delle rose che fossero competitive e non nascondo che è stato un lavoro lungo e ricco di insidie, accentuate probabilmente dal fatto che dopo un cambio societario come quello che è avvenuto inizialmente ci si muove sempre su un territorio accidentato. È stato bello vedere che tutti hanno remato nella stessa direzione aiutandosi reciprocamente; anche se non tutti lo hanno percepito nei giusti termini, il nostro progetto è davvero interessante e non può che creare dei presupposti interessanti nella zona sud-est di Firenze: la confluenza di due scuole calcio e due settori giovanili come quelli di Floria e Belmonte all'interno della zona di attrazione del Grassina non può che aprire a prospettive rosee nel volgere di pochi anni.
È in corso un'operazione credibilità, come biglietto da visita da presentare, da parte della nuova società?
Sarà il lavoro che svolgeremo in campo a parlare, intanto la nostra partenza è con i piedi per terra, ma lo sguardo dritto davanti a noi perché gli obiettivi futuri sono a medio-termine e intendiamo centrarli. Quella che ha portato alla costituzione della Floria Grassina Belmonte è un'operazione importante, che ha portato tre società di blasone a unire i propri obiettivi tecnici e sportivi; e se questo è avvenuto non è certo per limitarsi a vivacchiare. Conserverò un rapporto strettissimo con il Belmonte, seguendo in modo interessato le squadre del settore giovanile che scenderanno il campo con la maglia dei Giovani Grassina Belmonte. Per la Floria parla invece il suo recente storico, caratterizzato da anni e anni di stabile militanza nei campionati élite regionali.
Categorie da confermare, anzitutto.
Sono soddisfatto della campagna estiva di creazione e rinforzamento delle squadre ma in alcuni casi siamo intervenuti davvero tanto, e con un numero così elevato di cambiamenti sarà necessario un periodo di assestamento. Dunque sì, la prima operazione sarà quella di consolidarci, sperando che arrivino in fretta i margini per provare a toglierci anche qualche soddisfazione.
Passiamo in rapida rassegna le squadre del settore giovanile.
Claudio Latini resta alla guida del gruppo dei 2005, il cui organico è rimasto in buona parte uguale a quello della scorsa stagione con alcuni innesti che hanno sostituito i partenti; è una buona squadra, che può ben figurare in una categoria estremamente impegnativa. Siamo contenti di avere con noi Fabio Bonavolta, che prenderà in gestione i 2006 portando tutte le sue qualità tecniche e umane; nel caso degli Allievi B regionali siamo intervenuti in modo più massiccio, la rosa è quasi del tutto nuova ma con le attenzioni di Bonavolta può trovare in fretta prospettive interessanti davanti a sé. Un gruppo quasi completamente rinnovato sono anche i 2007, un'annata che in generale, non solo da noi, pagherà un po' dazio dopo quasi due anni di inattività; è per questo che un allenatore di grande profilo come Lorenzo Rosadini ci offre le giuste garanzie sia a livello di crescita del gruppo sia a livello tecnico, di risultati, specificando poi che l'obiettivo iniziale è quello della permanenza in categoria. E un lavoro indirizzato soprattutto alla formazione e alla crescita ce l'avrà Alessandro Zagli, che preparerà i nostri 2008 in ottica dei futuri impegni, che ci auguriamo siano sempre al massimo per le nostre squadre.
Lorenzo Martinelli