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    Mister Polloni ci racconta il san piero a sieve

Chi andava forte davvero, prima della pausa, era il San Piero a Sieve. Girone ostico, quello B di Prima categoria. La squadra di mister Fabrizio Polloni, probabilmente destinata a quello di Firenze per ovvi motivi geografici, vi si è trovata catapultata, dopo la spettacolare promozione dello scorso anno. Ma Polloni è uno di quegli allenatori che non bada a chiacchiere e sa fare di necessità virtù, sempre e comunque. L'impatto della squadra in questo nuovo campionato è stato positivo sin dalle prime uscite, mettendo in difficoltà tutte quelle compagini che credevano di trovarsi davanti alla classica matricola inesperta, ma che si sono poi rese conto di aver giocato con il fuoco e di essersi bruciate.
Onestamente, io sono partito per disputare un campionato importante, rivendica mister Polloni, senza giri di parole, altrimenti non sarei rimasto qui. Sono sempre stato consapevole di far parte di una squadra con delle ambizioni, e di una società importante. Non conoscendo il girone, non avevo la presunzione di partire con l'idea di vincerlo, ma sicuramente l'obiettivo erano i playoff.
Idee chiare da parte del mister, che ritrova anche quest'anno, sarà destino, l'unica squadra capace di dare del filo da torcere alla sua l'anno scorso, la Gallianese, che arrivando seconda conquistò il pass per la Prima categoria dopo i playoff.
La rivalità è grande, come tutte le rivalità che nascono in seno al Mugello, racconta il mister della squadra biancorossa, e dato che ormai ci siamo incontrati più volte, possiamo dire che in genere negli scontri diretti vince chi gioca in casa. L'unico intermezzo significativo è stato in Coppa, quando in casa loro non abbiamo perso, e alla fine li abbiamo eliminati. Anche nel caso di eventuali playoff, se dovessimo incontrarci, credo che sarebbe fortemente favorita la squadra con il vantaggio di giocare tra le proprie mura.
Una possibilità, quella dello scontro diretto tra queste due ormai eterne rivali nei playoff, sempre più concreta, dato che le due squadre sono appaiate al secondo posto. Sempre ammesso che il campionato possa riprendere a maggio, le problematiche saranno evidenti e di molteplici nature. Sarà fondamentale guardare il calendario, nella volata finale del campionato, spiega Polloni, perché secondo me dopo uno stop simile saranno tante le squadre prive di motivazioni. Saranno agguerrite quelle in lotta per la salvezza, quindi paradossalmente preferirei affrontare squadre di metà classifica che non hanno più niente da perdere.
Ma ci sarà da giocare anche contro la capolista, gli Amici Miei, che incontreremmo, eventualmente, quando ancora non avrà vinto matematicamente il campionato. Sempre parlando della capolista, Polloni dimostra di avere le idee chiare: Secondo me la situazione è delineata. Gli Amici Miei vinceranno il campionato, c'è poco da fare . Per il resto, sarà comunque bagarre per i playoff, almeno per l'ultimo posto, che sarà conteso verosimilmente da Tempio Chiazzano, Jolo Calcio e Polisportiva Novoli. Tutto da decidere anche in zona playout, con la gran ammucchiata tra Isolotto, Mezzana e Galcianese. Sempre nella speranza che poi playoff e playout vengano disputati. Davvero un peccato che il campionato sia stato interrotto, perché ci stava regalando delle belle squadre.
La Gallianese, secondo me, nonostante la grande rivalità che ci divide è davvero una bella squadra dice Polloni, riconoscendo il merito dei rivali di sempre, hanno disputato un campionato stratosferico, anche alla luce del fatto che hanno una rosa limitata, senza una Juniores dalla quale attingere. Ottima squadra è anche il Casalguidi, formazione solida e ostica, anche se noi siamo riusciti a vincerci sia all'andata che al ritorno .
Ma la vera dominatrice del campionato, numeri alla mano, è stata la squadra degli Amici Miei, a +7 dalle due inseguitrici, Gallianese e San Piero a Sieve appunto. Io li ho visti giocare solamente nella partita di andata, e in quell'occasione non mi sono sembrati nettamente superiori a noi spiega Fabrizio, anche perché pareggiarono nei minuti di recupero. È comunque una grande squadra, che è riuscita a rimanere sempre concentrata nel corso di tutto il campionato. Ha un modo di giocare lineare, che sa sfruttare il talento evidente e indubbio dei suoi tanti giocatori di alto livello. Si tratta di una squadra che cerca sempre il bel gioco.
Il contrario del San Piero a Sieve, in effetti. Non è un'offesa, ma anzi, è proprio mister Polloni a dirlo, descrivendo il carattere della sua squadra: Noi siamo una squadra ostica, difficile da affrontare, sempre racconta non abbiamo mai paura, lottiamo sempre su ogni pallone e spesso ci arriviamo prima. La mia filosofia calcistica è che una squadra deve sempre basare il suo modo di giocare rispetto alla categoria in cui si trova. Siamo in Prima categoria, non in Serie A, perciò per quanto mi riguarda a questi livelli quello che conta di più è la cattiveria agonistica e lo spirito di non mollare mai. Finché incontriamo squadre che si dimostrano leziose o che pretendono di giocare a livelli alti, secondo me possiamo batterle sempre e comunque con la nostra grinta .
Una filosofia di allegriana memoria, che potrebbe essere invisa ad un Adani o a un Sarri, ma che alla resa dei conti risulta più che pertinente. Le aspettative sono alte, insomma, in casa del San Piero a Sieve, a prescindere dal ritorno in campo, o meno, a maggio. Se dovessimo tornare a giocare conclude Polloni, voglio puntare alla Promozione tramite i playoff. Sarebbe bello, perché significherebbe lasciare il segno nella storia di una società storica e ambiziosa come il San Piero a Sieve . I playoff potrebbero non essere l'unica via, perché i biancorossi si giocheranno la finale di Coppa contro il Castiglioncello, squadra terza nel girone D. Arrivasse una vittoria in finale, la promozione in Promozione sarebbe automatica. Un modo come un altro, insomma, per lasciare la firma sulla storia del San Piero a Sieve.
Marco Davini