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    Valdarno F.C. - di Andrea Zielmi - Pagina1

Ogni buona ricetta prevede delle dosi precise da rispettare. Questo per dare il giusto equilibrio al prodotto finito e soprattutto per creare la giusta alchimia tra i componenti, in modo tale che ognuno riesca a rendere al meglio.
Il Valdarno, evidentemente, conosce queste regole, e sta ponendo le basi per qualcosa di importante: partire dal proprio passato, dalla propria tradizione, dalle proprie certezze, per guardare più avanti, verso un futuro per il quale ha già gettato delle solide basi. Senza andare contro quella che è la propria natura il Valdarno vuole crescere: crescere avvalendosi dei propri ragazzi, crescere facendo affidamento sulle competenze, sull'affidabilità e sulla professionalità delle persone che lo compongono. Il tutto seguendo un equilibrio tra novità e tradizione, che si avvicendano in maniera quasi perfetta.

ROBERTO PAOLI "Sento la fiducia di un gruppo importante"


È arrivato a giugno, Roberto Paoli, e si è calato alla perfezione all'interno di quello che è l'habitat del Valdarno. Dopo un lungo trascorso nel San Donato Tavarnelle, molte squadre lo hanno cercato, ma lui è rimasto affascinato dal progetto giallo blu e non ha potuto tirarsi indietro. Oggi è il responsabile del Settore Giovanile, e si occupa delle due annate Giovanissimi e Allievi, con uno sguardo anche agli Esordienti.

Come è nata l'idea di intraprendere questo nuovo percorso?


Il Valdarno mi ha voluto fortemente, ha insistito perché fossi con loro quest'anno. Mi sono inserito bene all'interno di questo ambiente, fatto di ragazzi giovani, che hanno belle idee in mente. La mia figura non è in rottura rispetto a quanto fatto finora dalla proprietà: la parola d'ordine è continuità. Continuare il lavoro già avviato con ottimi risultati e cercare di migliorare.



E di sfide ce ne sono:


È vero, ma sono questi gli stimoli che mi hanno spinto a sposare questa causa. Avevo scelto di rimanere fermo per un po', ma qui ho trovato una sintonia particolare, e tutti remiamo nella stessa direzione. L'obiettivo che ci siamo prefissi maggiormente è quello di riconquistare una categoria regionale e di far crescere i nostri ragazzi, perché possano un giorno vestire la maglia della Prima Squadra.



Qual è stato il primo impatto con la società?


Il Valdarno è fatto da persone semplici e serie. Io tengo conto di questi valori, e apprezzo la genuinità. Sono sulla mia stessa lunghezza d'onda da questo punto di vista. E questi primi mesi me lo hanno confermato.




Che tipo di realtà è il Valdarno?



È un club in cui serietà e passione si incontrano. C'è un passato recente glorioso tra i professionisti, in Serie C, ed un passato più lontano che fa ancor di più gonfiare il petto a chi veste questa maglia. Da ex calciatore posso dire che questo è sempre stato un campo difficile da cui portare via punti, e questo ha sempre creato un certo appeal dentro di me. Vogliamo tornare ai fasti di un tempo.




C'è voglia di affacciarsi al professionismo?


È quello a cui ogni società ambisce. Nel Valdarno c'è questa volontà, ma saranno i fatti a parlare, perché raggiungere dei risultati non è così semplice. Il club sta investendo sulle strutture, sui trasporti, sullo staff e sulla formazione dei nostri giovani. Negli ultimi anni il Valdarno ha fatto molto sotto questo punto di vista, tanti ragazzi hanno vestito maglie di squadre importanti, come Empoli e Fiorentina, e vuole continuare su questa strada. L'augurio è quello di migliorare sempre, e la società mi sta mettendo nelle condizioni di poterlo fare: il mio dovere è quello di far fruttare e ripagare questi sforzi.




Uno dei vostri punti di forza è quello delle strutture. State facendo degli investimenti in questo senso?



L'intenzione è sicuramente quella di migliorarle, per offrire un prodotto sempre migliore ai nostri tesserati. Abbiamo ben tre campi, e fino ad ora è stato fatto un ottimo lavoro, insieme anche all'amministrazione comunale. In un territorio in cui l'offerta di squadre importanti è alta, noi abbiamo il nostro potenziale per fare bene da questo punto di vista.




Per non parlare dello staff tecnico, un altro fiore all'occhiello del Valdarno:



Parliamo di allenatori che rispecchiano al massimo i valori della società in cui sono inseriti. Il grande lavoro che stanno facendo ci gratifica ancor di più. Per il biennio dei Giovanissimi poter contare su tre tecnici della caratura di Anselmo Robbiati, Tommaso Mascagni e Alessandro Cattani ci dà quel valore aggiunto per far crescere ancora meglio i nostri ragazzi. Per quanto riguarda la categoria Allievi, ci affidiamo totalmente alle competenze di Matteo Dossini e Francesco Pampaloni. Sono le figure giuste per preparare i ragazzi a fare il passo successivo e completare la loro maturazione all'interno di questo sport




Nelle vesti di responsabile del Settore Giovanile ha a che fare con tanti gruppi di ragazzi. Come imposterà il suo lavoro?



Sono una persona a cui piace vivere il campo. È importante stare accanto ai ragazzi, curare il rapporto con i vari allenatori, essere una figura di riferimento per chi si occupa direttamente dei nostri giovani e li fa crescere. La serietà, la professionalità e la passione che ho ricordato poco prima la ritrovo in queste persone. Ottenere dei risultati è importante, ma formare dei ragazzi, come calciatori, ma soprattutto come uomini, è fondamentale per come intendo io il calcio. Un calcio che parla di educazione, intesa come educazione sportiva: un bagaglio di valori che si ritroveranno durante la vita.




Non solo pallone, quindi:



Penso sia questa la vera forza della società. Ho trovato gente seria che si trova sulla mia stessa lunghezza d'onda, che ha a cuore le idee che sono alla base del mio operato. Una filosofia che ho potuto sviluppare grazie alle personalità che ho incontrato durante il mio percorso all'interno di questo mondo, e che voglio condividere e trasmettere ai ragazzi che vestono i nostri colori.