Rigano' si racconta ai ragazzi della Galcianese
L'ex bomber Riganò si racconta a bambini e genitori della Galcianese
Il calcio? Deve essere passione, non soldi, fama e auto di lusso
L'ex centravanti di Fiorentina, Siena, Empoli, Messina e Levante è stato il protagonista di un incontro alla clubhouse della Galcianese con i giovani tesserati biancazzurri. Ai bambini servono esempi positivi . Andreini: Riganò emblema del calciatore rimasto se stesso
Ai ragazzi voglio dire di non associare il calcio ai soldi, alle auto di lusso, alla bella vita. Il calcio è un sogno da inseguire, dove per arrivare servono passione, sacrificio, voglia di emergere. Io gli auguro di fare almeno quello che sono io riuscito a fare, ma purtroppo è destino di pochi. Loro intanto si devono divertire, sognare, appassionare, studiare. Il resto si vedrà col tempo .
E' il messaggio che l'ex bomber di serie A Christian Riganò ha mandato ai baby tesserati della Galcianese che hanno affollato la clubhouse del Conti per partecipare all'incontro con l'ex campione di Fiorentina, Empoli, Messina, Levante e Siena. L'iniziativa rientra nel ciclo di incontri di informazione verso tesserati e famiglie promosso dalla Galcianese Calcio. A volere fortemente l'appuntamento con Riganò è stato il presidente biancazzurro Andrea Andreini. Un modo per sensibilizzare calciatori e genitori su tematiche inerenti al mondo calcistico ed extracalcistico - spiega -. Riganò è l'emblema di un calciatore che non si è montato la testa, che è rimasto umile, se stesso. Che pur di continuare a giocare a calcio è sceso nei dilettanti e che adesso allena proprio nelle categorie perché almeno può conciliare anche la propria attività professionale. Parole che spero restino nella mente dei nostri ragazzi e dei loro familiari .
Riganò ha subito spiegato il perché abbia accettato l'invito della Galcianese. E' il minimo che possa fare - aggiunge -. Quando si parla di bambini è fondamentale provare a dare il proprio contributo, un insegnamento di vita, una lettura educativa del calcio. Raccontarsi ai bambini è una cosa bellissima e sapere di potergli dare un'ispirazione per il loro percorso sportivo è una cosa che mi rende orgoglioso. E poi mi incuriosiscono sempre le loro domande: ogni volta c'è qualcosa di nuovo .
L'ex bomber ha parlato anche del calcio moderno. Il calcio è cambiato nel modo di muoversi in campo - conclude -. Si corre tanto e non ci sono più gli attaccanti d'aria di rigore. Un peccato secondo me, perché un centravanti dovrà pure aiutare la squadra ma l'obiettivo principe è quello di fare gol. E non è un caso che gli attaccanti adesso segnino di meno. Purtroppo però anche nel calcio ci sono le mode, ma io resto per il centravanti tradizionale .
Infine un passaggio sul rapporto fra tifosi e calciatori. Prima i giocatori andavano sempre nei club dei tifosi a raccontarsi - conclude -. Era un modo per creare un rapporto, per sentirsi parte di qualcosa, per conoscere le città. Oggi spesso questo non avviene più, anche per volere delle stesse società sportive. Un errore a mio modo di vedere, che penalizza tutti .
Stefano De Biase
