Gioventu e ambizione, il ds D' Andretta presenta lo Scandicci 25/26
Dovrebbe essere la normalità, siccome non lo è lo sottolineiamo. Nel presentare il cantiere di lavoro che ha già tirato su le fondamenta della stagione 2025/2026 dello Scandicci, il responsabile del settore giovanile Rino D'Andretta passa in rassegna un gruppo di lavoro giovanissimo in cui il più anziano è una new entry di cui parleremo fra poco, ed è un allenatore di appena trentatrè anni. Lui stesso è ancora lontano dalla boa dei quaranta, ma è l'esponente ideale della nuova generazione di giovani direttori sportivi: il perchè che teniamo a evidenziare sta nel fatto che per D'Andretta termini e valori come quello della gavetta, o temi più specifici come le ricadute della riforma dello sport riguardo al vincolo sportivo - 'una delle conseguenze sta nel fatto che in questo modo si pensa con una logica di eterno presente: di volta in volta, ambisco ad andare in quella squadra che è arrivata davanti a me al termine dell'ultima stagione' - sono affrontati con sguardo contemporaneo, ma anche saggezza e senso della misura. Sono spunti a margine di una chiacchierata che, appunto, passa in rassegna tutti i volti nuovi e no dello Scandicci che si appresta a vivere da protagonista, come vedremo, la stagione appena cominciata.
Direttore, partiamo dalla più stretta attualità: secondo molti lo Scandicci si è mosso tanto e pure bene in queste ultime settimane, rinforzandosi in modo importante in alcune categorie nello specifico. È soddisfatto della mole e della qualità del lavoro che ha svolto?
Lasciando ad altri il compito di valutare il mio lavoro, confermo che siamo stati particolarmente attivi e presenti fin da subito in sede di campagna rafforzamento a partire dal lavoro di scouting e osservazione, cercando nei mesi scorsi di tenere sempre sotto controllo il panorama fiorentino e non solo. Abbiamo individuato quelli che potevano essere quei calciatori che avrebbero potuto migliorare i nostri gruppi e abbiamo cercato di capire per tempo quali potessero essere le strade per raggiungere i nostri obiettivi; siamo riusciti a raggiungere tutti quelli che ci eravamo prefissati per tutte e quattro le squadre del nostro settore giovanile, quindi rispondendo alla sua domanda sono molto molto contento, gli organici che abbiamo allestito in vista della nuova stagione ci piacciono per completezza e varietà di caratteristiche, creando un ottimo mix fra quelle dei ragazzi che già avevamo e i nuovi arrivati. Tutti i calciatori che erano da noi e che abbiamo confermato hanno lavorato e dimostrato già tanto, lo continueranno a fare in un contesto ancor più stimolante e competitivo.
Questi ultimi sono due termini che si sposano bene con il vostro progetto di allestire uno staff tecnico composto da allenatori giovanissimi, in larga parte addirittura under 30. Ci spiega le ragioni dietro questa scelta?
Ricordo bene che, esattamente un anno fa, in un'intervista fra noi, ci ritrovammo ad analizzare il trend che all'epoca avevano scelto diverse società dei campionati élite di affidarsi a profili di allenatori più esperti e navigati, e noi avevamo compiuto una scelta simile con Massimo Tesconi che, ci tengo a dirlo, esce dal gruppo 2009 dopo una stagione importante nel campionato Allievi B regionali; a lui auguriamo e auguro personalmente il meglio per il futuro, ringraziandolo per il lavoro svolto. Tornando a quanto dicevo, quella chiave di lettura appartenne a diverse società, individuare profili già formati e d'esperienza, e ciò ha una sua verità e importanza; ma quello che stiamo facendo in questo periodo storico a Scandicci, ormai da due anni, è chiaro e tangibile, affidando i nostri ragazzi a uno staff giovane e dinamico. A tutti quelli che nominerò aggiungiamo Dario Boni, che passa al timone degli Juniores Nazionali, ed è anche lui appena ventisettenne. Ma tutti i profili che seguiamo e valutiamo attentamente prima di proporre loro il nostro progetto sono di allenatori competenti, non semplicemente giovani rampanti appena usciti dal primo diploma conseguito. Vogliamo e quindi scegliamo allenatori che, come quelli che abbiamo, sono costretto a buttare fuori letteralmente dal campo, perchè perdono la cognizione del tempo quando sono assieme ai loro ragazzi; serve una forte etica del lavoro, una passione da trasmettere ai propri ragazzi. Perchè un conto è essere giovani, un altro essere giovani e competenti: la vicinanza anagrafica è un vantaggio, ma va compresa e utilizzata come un canale di comunicazione efficace. L'ambizione personale poi è importante e legittima, ma scegliamo allenatori che prima di tutto vogliano crescere insieme al resto dell'ambiente, ai loro ragazzi, alle loro squadre, alla società; giovani che abbiano voglia e anche capacità di stimolare l'ambiente che li circonda, in un continuo, reciproco scambio. Sono convinto che occorra rispolverare il valore della gavetta, il settore tecnico potrebbe interrogarsi sulla possibilità di introdurre delle norme che sensibilizzino i tecnici appena usciti dal corso di formazione, come ad esempio introdurre l'obbligo di militare almeno un biennio all'interno dell'attività di base.
Ne abbiamo parlato indirettamente fin qui, entriamo nello specifico: il vostro parco allenatori accoglie anzitutto un volto nuovo che è quello di Edoardo Serni. Anche lui giovanissimo ovviamente, perchè lo avete voluto in blues, so con molta determinazione?
Conosco e seguo Serni da anni, fin dalle sue esperienze passate nelle categorie giovanili prima dell'ultimo exploit nella stagione appena conclusa, in cui ha svolto il ruolo di seconda guida tecnica agli Juniores élite della Floriagafir, capaci di raggiungere la coppa nonostante fossero una neopromossa nella massima categoria regionale. È un profilo ideale per noi, ha voglia di crescere assieme ai ragazzi che allena e trasmettere loro tanti contenuti come richiesto da questa fascia d'età, che affronta il suo primo anno di calcio a 11; dobbiamo avviarli ai nuovi paradigmi del settore agonistico, un percorso che poi porteranno avanti in autonomia ma che al momento ancora non conoscono perchè fin qui hanno giocato su di un campo di dimensioni ridotte, con dinamiche particolari quali sono quelle del calcio a 7 e a 9. Sono molto contento di accogliere Serni, un obiettivo che già in passato avevamo provato ad avvicinare senza successo, quest'anno ci siamo riusciti.
Che squadra saranno i vostri Giovanissimi B 2012?
Come ogni anno abbiamo dovuto operare una scelta riguardo al sovrannumero proveniente dagli Esordienti: ma come sempre all'interno del gruppo, composto nello specifico stavolta da 35 ragazzi, abbiamo individuato il 90 per cento della rosa che affronterà il primo step del settore giovanile, e successivamente aggiunto 6 nuovi elementi per un totale di 23 giovani calciatori a disposizione di mister Serni. Continuiamo quindi la nostra politica dal basso, il gruppo che esce dalla scuola calcio è l'ossatura della squadra, sulla quale lavorare per incrementare il livello e la competitività.
Altra new entry e altro colpo davvero suggestivo quello che vi siete assicurati per la panchina dei vostri Giovanissimi élite: che tipo di progetto affidate a uno dei tecnici più giovani e maggiormente in ascesa degli ultimi anni come Matteo Vannucci, proveniente dal Csl Prato Social Club?
I risultati che sta conseguendo sono sotto gli occhi di tutti; Vannucci negli ultimi due anni ha raggiunto altrettante salvezze sempre in crescendo con i Giovanissimi del Csl, mettendo in mostra tanta attenzione, qualità, passione e professionalità. Due anni fa mantenne la categoria coi 2009, quest'anno ha chiuso il campionato in una posizione di classifica ottima, battagliando proprio con noi fino all'ultima giornata per l'accesso in coppa. Come nel caso di Serni, il suo è un profilo che seguiamo da diverse stagioni, abbiamo grande stima reciproca e tanta volontà di stare insieme; quest'anno fortunatamente ci riusciamo e anche in questo caso si tratta di una piacevolissima novità che si inserisce nel nostro staff tecnico. Venendo al gruppo che prende in consegna, abbiamo compiuto diversi inserimenti, numerosi rinforzi perchè la squadra aveva svolto bene il proprio percorso nei Giovanissimi B ma, analizzando la situazione assieme al mister e al suo staff, abbiamo cercato di capire quale fosse secondo noi il modo più veloce per renderla ancor più competitiva. Siamo intervenuti in modo importante con l'augurio di poter compiere in tempi rapidi quel salto di qualità che abbiamo messo come nucleo centrale del lavoro.
Dopo due novità, spazio per una riconferma: Filippo Fanfani prosegue il suo ciclo con i 2010 e li allenerà anche negli Allievi B regionali.
Mi prendo volentieri un po' di spazio per parlare di Filippo Fanfani, non solo perchè se lo merita da un punto di vista tecnico ma soprattutto perchè è un altro di quei profili che stiamo formando in casa, ormai da anni. Sta crescendo al nostro interno, è passato dagli Esordienti alle categorie Giovanissimi e ora si affaccia al biennio Allievi. Percorsi come quello che stiamo condividendo con lui sono bellissimi, ma prevedono anche fisiologici inciampi che vengono sempre superati con comunione di intenti, senso di appartenenza e la voglia di stare insieme, costruendo il cammino pezzettino dopo pezzettino. Diversamente che in altre categorie, non modificheremo granchè il gruppo dei 2010, prevedendo solo 5-6 nuovi innesti; dopotutto la squadra è cresciuta tantissimo durante l'ultima stagione, dopo un avvio un po' frenato è decollata fino a raggiungere la coppa, rendendosi protagonista nei tornei primaverili ed estivi come testimoniano le vittorie al Melarancio e al Salvischiani. Ciò è avvenuto non perchè sono migliorati alcuni singoli, ma perchè lo ha fatto l'intero collettivo, e questo ci fa ben sperare per il futuro. I nuovi arrivati, siamo sicuri, avranno un ulteriore effetto migliorativo sul trend di crescita di questo gruppo.
Ci lasciamo quasi in fondo la squadra che, stando ai rumors, avete rinforzato in maniera più importante: gli Allievi élite.
Parto subito col dire che dopo lo straordinario biennio con i 2008 Lorenzo Bernocchi resta in categoria e prende in consegna i futuri Allievi élite. I due secondi posti che ha conquistato negli ultimi due anni coi suoi ex ragazzi non rendono merito al lavoro che ha svolto, la riprova della bontà del suo operato lo si vede dal fatto che saranno loro l'ossatura dei nostri Juniores Nazionali, con una forte prospettiva verso la prima squadra. A tal proposito, il ritorno in Serie D ci assicura uno stimolo eccellente da proporre ai nostri ragazzi. Tornando a Bernocchi, si è reso disponibilissimo nel prendere in consegna il gruppo dei 2009, sui quali siamo intervenuti in modo importante, operando numerosi innesti con l'auspicio di poter entrare in una corsa antagonista con quelle squadre, una in particolare, che alla luce dei risultati della passata stagione sono quelle da battere. Ripetere il percorso dei 2008, che hanno dato battaglia al Tau fino alla fine, è un ulteriore augurio che mi sento di fare, consapevole però che sarà davvero difficile e dovremo lavorare sodo fin dalla preparazione.
