RETI: Auricchio, Caiazza, Colombi
Al Rossi di Viterbo la Carrarese subisce un ko che lascia tanto amaro in bocca: nonostante una prova di spessore e di personalità, i ragazzi di Galeotti devono arrendersi a una Viterbese cinica e attendista, che sfrutta al meglio gli episodi favorevoli per aggiudicarsi il successo. La partita inizia a ritmi altissimi e le due squadre si affrontano dando vita a continui ribaltamenti di fronte. Al 10' il primo pericolo, portato dagli apuani con una veloce e fluida combinazione sulla fascia fra Cucurnia e Amato che per poco non frutta il vantaggio, cosa analoga che accade 3' più tardi sempre con Cucurnia, in azione sulla fascia di competenza. Al 16' però un errore della difesa ospite consente ad Allegro di affondare sulla sinistra, preciso il suo cross al centro per il puntuale inserimento di Caiazza che trafigge l'incolpevole Boni. Da qui fino alla fine del primo tempo la Viterbese gestisce bene il margine di vantaggio, difendendosi dagli attacchi della Carrarese che comunque, con Tognoni, Amato e compagni, crea più volte pericoli nella metà campo locale. La ripresa si apre con gli apuani sempre in attacco e pericolosi con un tiro di Ciampi Cioni che per poco non sortisce l'effetto sperato. La formazione di Galeotti insiste e giunge al meritato pareggio al 41', quando il tiro di Colombi dal limite sancisce l'uno a uno. La gara si accende e un episodio gioca a sfavore della Carrarese: l'arbitro concede un rigore molto contestato alla Viterbese, trasformato con freddezza da Auricchi. La squadra gialloblù non si fa abbattere, si rimbocca le maniche e riprende ad attaccare, andando ancora vicina al gol al 59' con un tiro di Amato leggermente alto. È però soprattutto al 64' che gli ospiti recriminano, quando l'arbitro annulla un gol di Tognoni per presunta carica ai danni di Truppi, che in realtà si era scontrato con un compagno in uscita. Nel finale gli apuani tentano il tutto per tutto ma ormai la gara è segnata, e il triplice fischio fa esplodere la gioia dei laziali e vede uscire dal campo triste, ma a testa altissima, la formazione toscana.