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    Juniores Elite, Lastrigiana campione: intervista a Duccio Guasti

Uno dei campionati più equilibrati, imprevedibili e avvincenti degli ultimi anni non poteva che concludersi con l'ennesimo colpo di scena. Negli Juniores Regionali Elite alla fine festeggia la Lastrigiana, che ha sfruttato la clamorosa caduta della capolista Fratres Perignano superandola a un passo dal traguardo. Per farlo è servita una vittoria in rimonta contro l'Affrico, e proprio da qui siamo partiti nella nostra chiacchierata con uno dei giocatori più esperti della squadra, il difensore Duccio Guasti, con il quale abbiamo poi ripercorso questa fantastica stagione:

La partita contro l'Affrico ti ha visto costretto a uscire per infortunio dopo circa un quarto d'ora: ci racconti come hai vissuto da fuori le emozioni dei novanta minuti e soprattutto della festa dopo il triplice fischio?

L'Affrico è partito molto forte e inizialmente ci ha messo in difficoltà, andando a segno proprio nell'azione in cui mi sono fatto male al ginocchio. Ho vissuto quindi quasi tutta la partita da spettatore. Nel primo tempo non abbiamo creato molto, ma negli spogliatoi ci siamo guardati negli occhi e - sapendo che il Perignano stava perdendo 2-0 - ci siamo detti che eravamo artefici del nostro destino. Siamo rientrati con il piglio giusto ribaltando la partita, al fischio finale le emozioni erano tante e sono andato a festeggiare con i miei compagni nonostante il dolore. Non ho potuto vivere il momento al cento per cento, ma rimarrà comunque un ricordo indelebile.

Tu fai parte della rosa della prima squadra, ma durante l'anno sei sceso spesso: essendo abituato ai ritmi dell'Eccellenza, che tipo di contributo pensi di aver dato agli Juniores? E poi, visto che questa squadra è allenata da tuo padre, immagino che vincere il campionato abbia avuto un sapore ancora più speciale.

Quest'anno mi sono allenato regolarmente con la prima squadra, collezionando tredici presenze in Eccellenza. Nel mio piccolo credo di aver trasmesso esperienza e personalità a una squadra già molto forte come quella degli Juniores. Vincere il campionato insieme a mio padre è qualcosa di impagabile, è dai tempi degli Allievi che sogniamo questo titolo e quest'anno ci credevamo particolarmente. È un grande allenatore e non lo dico perché è mio padre, ma perché ne sono fermamente convinto. Si merita questo e anche di più.

È stato un campionato incredibile, che più volte vi ha visto mancare l'opportunità di superare la capolista tanto che non siete mai stati in testa alla classifica. Psicologicamente quanto è stato difficile e come siete riusciti a mantenere la giusta concentrazione fino alla fine, nonostante il rammarico per le numerose occasioni perse?

È vero, durante il campionato abbiamo sprecato diverse chance di sorpasso e psicologicamente non è stato semplice affrontare certi momenti. Il mister però ci ha sempre detto di non guardare la classifica e di giocare le partite al massimo delle nostre possibilità. Credo che se non avessimo vinto il titolo avremmo avuto tanti rimpianti, ma sapevamo di essere la squadra più attrezzata e proprio questa consapevolezza alla fine è stata la nostra forza.

Dopo la prima partita contro il Fucecchio, qualcuno in tribuna ti ha sentito pronosticare la vittoria del campionato. Che cosa ti portava a credere che, alla fine, la Lastrigiana avrebbe avuto qualcosa in più rispetto alle altre squadre? Qual è stato secondo te il vostro valore aggiunto?

È vero, ero in tribuna a vedere la partita e vincemmo 4-2 giocando molto bene contro la squadra campione in carica. Conoscendo la qualità della nostra rosa e dell'allenatore mi sentii di pronosticare la vittoria del campionato. Noi ci abbiamo sempre creduto, non c'è stato neanche un secondo in cui abbiamo pensato che non saremmo riusciti a conquistare il titolo. Il nostro valore aggiunto è stato avere una rosa lunga e competitiva, a differenza di altre squadre il nostro tasso tecnico è sempre rimasto altissimo anche quando l'allenatore effettuava delle sostituzioni. Chi partiva dalla panchina non si è mai abbattuto perché sapeva di poter fare la differenza a gara in corso, e non è un caso che il gol decisivo contro l'Affrico l'abbia segnato Fontani, un classe 2006 molto forte che era entrato al 70'.

Ogni grande trionfo merita una dedica speciale: a te la parola per i doverosi ringraziamenti finali.

Questo titolo è di tutti. Ci tengo a ringraziare i miei compagni, il mister e lo staff, i dirigenti e tutte le persone che fanno parte di questa fantastica società. Ringrazio anche i miei compagni della prima squadra, che mi hanno sostenuto durante tutta la stagione. Infine un pensiero personale ai ragazzi della Rappresentativa, con i quali ho condiviso l'esperienza del Torneo delle Regioni e che in pochissimo tempo mi hanno trasmesso dei valori importanti. Adesso pensiamo alle fasi nazionali e sogniamo in grande.

Giulio Dispensieri